Toscana: ok Cdm emergenza siccità e impianti eolico e geotermico

Novità per la Toscana da Palazzo Chigi: il Consiglio dei ministri ha sia deliberato l’estensione degli effetti della dichiarazione dello stato di emergenza idrica sia ha dato il via libera alla realizzazione di un impianto geotermico e al progetto di un nuovo impianto eolico.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Mario Draghi, ha deliberato l’estensione
degli effetti della dichiarazione dello stato di emergenza, adottata con delibera del 4 luglio 2022, in relazione alla situazione di deficit idrico in atto, ai territori delle regioni Liguria e Toscana ricadenti nel bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale. Per far fronte ai primi interventi (organizzazione ed effettuazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione e al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture) sono stati stanziati 10.000.000 di euro, di cui 5.700.000 euro per la Regione Liguria e 4.300.000 euro per la Regione Toscana; l’estensione territoriale dello stato di emergenza di cui alla delibera del Consiglio dei ministri del 4 agosto 2022 in relazione alla situazione di deficit idrico in atto, all’intero territorio della Regione Lazio, ivi compresi i territori
ricadenti nel bacino del Distretto dell’Appennino meridionale.

Sempre su proposta del Presidente Mario Draghi, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla realizzazione di un impianto geotermico (di tipo binario, con relative opere connesse) nel Comune di Abbadia San Salvatore (SI), proposto da Sorgenia Le Cascinelle S.r.l.; e al progetto di un nuovo impianto eolico denominato “Monte Giogo di Villore”, di potenza complessiva pari a 29,6 MW, localizzato nei comuni di Vicchio (FI) e Dicomano (FI), comprese le opere ed infrastrutture accessorie localizzate nei comuni di San Godenzo (FI), Rufina (FI) e Dicomano (FI), proposto da AGSM Verona S.p.a.

Il calendario in Toscana: oggi e domani in giallo. Weekend in zona arancione

ll 7 e 8 gennaio,  zona gialla “rafforzata”, nel weekend del 9 e 10 torna invece la zona arancione, con negozi aperti. Si attendono i nuovi dati epidemiologici dell’8 gennaio.

Giovedì 7 gennaio scadono le regole del decreto natale, il governo ha deciso di approvare un nuovo decreto legge.  Il testo, annunciato da un comunicato stampa, prevede tra il 7 e il 15 gennaio 2021 «il divieto, su tutto il territorio nazionale, di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute».

Si torna alla divisione in zone di diversi colori salvo che dopo il monitoraggio dell’Iss in arrivo l’8 gennaio alcune Regioni non cambino colore, anche in base all’inasprimento delle soglie Rt per le fasce.

La Toscana torna  gialla il 7 e 8 gennaio, poi nel weekend in zona arancione come il resto del paese. Mentre negli altri giorni vigerà una fascia “gialla rafforzata” con lo stop agli spostamenti tra le Regioni fino al 15 gennaio. Rimane il coprifuoco dalle 22 alle 5.

Per i weekend in zona arancione ci si potrà spostare liberamente però all’interno del proprio Comune. I negozi sono aperti fino alle 21, chiusi bar e ristoranti ai quali però è sempre consentito l’asporto e la consegna a domicilio fino alle 22. Per muoversi fuori dal proprio Comune di residenza serve invece l’autocertificazione. Tuttavia gli spostamenti sono consentiti solo causa lavoro, urgenza o salute. Si può inoltre raggiungere le seconde case, purché si trovino nella stessa regione di residenza.

Come per i decreti precedenti è comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, ma con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione.

ll Consiglio dei ministri ha anche annunciato che verranno rivisti i criteri per l’individuazione degli scenari di rischio sulla base dei quali saranno applicate le misure previste per le zone “arancioni” e “rosse”, il ministro Boccia ha annunciato un innasprimento delle soglie Rt per il passaggio di fascia.

 

 

Cdm istutuisce per 25 marzo giornata nazionale dedicata a Dante

Il consiglio dei ministri, su proposta del ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini ha approvato la direttiva che istituisce per il 25 marzo la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri.

“Ogni anno, il 25 marzo, data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia, si celebrerà il Dantedì. Una giornata per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante con moltissime iniziative che vedranno un forte coinvolgimento delle scuole, degli studenti e delle istituzioni culturali”.

“A un anno dalle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante – ha aggiunto Franceschini – sono già tanti i progetti al vaglio del Comitato per le celebrazioni presieduto dal prof. Carlo Ossola. Dante – ha concluso Franceschini – ricorda molte cose che ci tengono insieme: Dante è l’unità del Paese, Dante è la lingua italiana, Dante è l’idea stessa di Italia”.

La proposta della giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri oltre ad essere oggetto di diversi atti parlamentari aveva raccolto l’adesione di intellettuali e studiosi e di prestigiose istituzioni culturali dall’Accademia della Crusca, alla Società Dantesca, alla Società Dante Alighieri, all’Associazione degli Italianisti alla Società italiana per lo studio del pensiero medievale.

Maltempo, Cdm dichiara stato di emergenza per Arezzo e Siena

Il Consiglio dei Ministri ieri ha dichiarato “lo stato di emergenza nei territori delle province di Arezzo e Siena interessati dagli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni 27 e 28 luglio 2019”. A renderlo noto è Palazzo Chigi attraverso un comunicato.

Già il 2 agosto il presidente Rossi aveva scritto al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale evidenziando i caratteri di eccezionalità dell’evento e la rilevanza dei danni. Il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale permette di estendere e rafforzare gli impegni già messi in atto dalla Regione fin dai primi giorni dopo il disastroso evento che ha colpito, oltre ad Arezzo, anche il senese.

“Mi fa piacere – ha detto il presidente Enrico Rossi – e si ringrazia il governo per questo provvedimento. Ci metteremo subito al lavoro per arrivare quanto prima all’ordinanza del Capo del Dipartimento con la nostra intesa”.

“Apprendo con piacere la notizia – ha detto l’assessore Federica Fratoni – Coniugata a quanto abbiamo già fatto con la delibera di di giunta dello scorso 5 agosto con cui avevamo individuato le aree colpite – 46 comuni nelle cinque province coinvolte – , attivato un finanziamento di oltre un milione di euro per coprire parte dei costi degli interventi di emergenza degli enti locali, e un altro di oltre 800.000 euro per finanziare gli interventi di riparazione delle arginature dei corsi d’acqua interessati, ci permette di affrontare con più serenità la ricostruzione dei territori così duramente colpiti”.

L’assessore Vittorio Bugli aggiunge: “La Presidenza del Consiglio dei ministri non ha potuto purtroppo riconoscere lo stato d’emergenza sugli altri territori da noi segnalati cioè Firenze, Grosseto e Lucca, ma come Regione, oltre a quanto provveduto con la dichiarazione dello stato d’emergenza regionale, ci impegneremo a trovare una soluzione per far fronte alle necessità particolarmente dei privati e delle attività produttive che non possono aver risposta con le risorse di questa emergenza nazionale”.

“Esprimo apprezzamento per quanto deciso a vantaggio del territorio aretino – ha detto quindi l’assessore Vincenzo Ceccarelli – E voglio sottolineare come la sinergia che, dopo l’evento, si è subito manifestata fra enti locali, portatori di interesse, cittadini, associazioni di categoria e Regione, abbia avuto come effetto questa risposta che ci permetterà di affrontare meglio la ricostruzione dei prossimi mesi”.

Musei, Toccafondi-Di Giorgi: ‘Bonisoli fermi abolizione autonomia Accademia’

Gabriele Toccafondi e Maria Rosa Di Giorgi tornano sulla questione dell’ente fiorentino la cui autonomia è messa in discussione dalla riforma targata governo giallo-verde. “Il ministro dei beni culturali Alberto Bonisoli – commentano i deputati fiorentini – fermi la riforma che toglie l’autonomia dell’Accademia di Firenze, smetta di fare nomine a raffica, non intenda fare adesso nomine che scadranno tra mesi. Se non se n’è accorto non ha più una maggioranza che lo sostiene”.

La situazione politica in corso, per Toccafondi e Di Giorgi, richiede un passo indietro da parte del ministro. “Andare avanti sulla irragionevole abolizione dell’autonomia dell’Accademia, come se niente fosse accaduto in questi giorni – affermano i due parlamentari in una nota – sarebbe un’ulteriore riprova del fatto che Firenze viene vista come una nemica politica cui dare un segnale. Come abbiamo sempre detto e ribadito in aula, in commissione e nell’incontro avuto con il ministro, i numeri e le statistiche di questi quattro anni dimostrano tutta l’utilità dell’Accademia”. “È di cattivo gusto per un ministro senza una maggioranza – concludono – continuare poi a sfornare nomine su nomine ed ancora di più sarebbe anticiparne alcune che scadranno tra qualche mese. Il ministro si fermi e attenda il prossimo ministro della cultura che speriamo possa dialogare con i sindaci e non vedere Firenze come una città politicamente avversa”.

Sulla questione interviene anche il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella che spiega come l’assegnazione della Galleria dell’Accademia agli Uffizi colpisca “l’autorevolezza di Firenze declassando un museo statale di prim’ordine a livello internazionale e accorpandolo come se fosse una ruota di scorta”: ma l’Accademia è “un grandissimo museo che custodisce una delle più grandi collezioni al mondo”.

Smpre secondo Nardella “trattare così l’Accademia è avvilente per Firenze, per il patrimonio culturale italiano e per giunta con una firma all’ultimo momento di un Governo che è già sfiduciato ed è già in piena crisi”. Il sindaco parla di “un’operazione inspiegabile, nata all’ultimo momento e che fa parte di una ‘riformicchia’ che spero verrà al più presto rivista dal nuovo governo” ed evidenzia le “inusuali accelerazioni di atti da parte del ministro quando siamo in piena crisi di governo. Credo che sia il Parlamento che gli organi giudiziari deputati alla verifica delle legittimità degli atti dovrebbero mettere gli occhi su questa inusuale accelerazione”.

Alberto Bonisoli, ministro dei beni culturali, ha siglato ieri il primo decreto ministeriale di attuazione della riorganizzazione interna del Mibac. La modifica è stata decisa con un decreto approvato lo scorso 19 giugno dal Consiglio dei Ministri e passata al vaglio della Corte dei Conti. Lo rende noto l’ufficio stampa del ministero. Il provvedimento, che contiene disposizioni sull’organizzazione e funzionamento dei Musei statali, introduce le Direzioni territoriali delle reti museali al posto dei Poli museali regionali: entrerà in vigore il prossimo 22 agosto.

Commercio ambulante: Governo non impugna legge Toscana

Il Consiglio dei Ministri di ieri non ha impugnato la legge regionale della Toscana, approvata lo scorso aprile, che norma le concessioni per il commercio ambulante su aree pubbliche, introducendo il rinnovo tacito per l’assegnazione.

A darne la notizia è la Giunta toscana che commenta: “va reso merito al lavoro fatto in Consiglio regionale dal presidente della commissione sviluppo economico Gianni Anselmi – sottolinea l’assessore regionale al commercio Stefano Ciuoffo in una nota – per aver presentato la legge, in modo celere e condiviso con le categorie economiche, dopo un rapido ma attento giro di consultazioni. Siamo stati la prima regione italiana a farlo e adesso i 14 mila commercianti toscani possono lavorare con serenità di prospettiva e senza più le incertezze sulla materia”.

Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale sul commercio del Mise sono presenti in Toscana 14.015 attività di commercio su aree pubbliche, tra sedi e unità locali, così suddivise per settore merceologico: 1.939 alimentare, 2.033 abbigliamento, tessuti e calzature, 4.412 abbigliamento e tessuti, 551 calzature e pelletterie, 4.261 altri articoli, 448 mobili e articoli di uso domestico, 371 settore non specificato.

Exit mobile version