Olimpiadi 2032, Signa e Lastra: proposti laghi Renai e strade bianche

I sindaci di Lastra e Signa propongono di utilizzare i laghi dei Renai per il canottaggio e le strade bianche per la mountain bike in occasione delle Olimpiadi 2032. “Piena disponibilità ad offrire non solo il nostro territorio e i suoi splendidi scenari ma anche i nostri impianti“, si legge nella nota congiunta.

I due sindaci di Lastra a Signa Angela Bagni e di Signa Giampiero Fossi hanno proposto di utilizzare i laghi dei Renai per il canottaggio in occasione delle Olimpiadi 2032. “I laghi dei Renai e in particolar modo la stecca remiera nel lotto 1 possono essere sede ideale per le gare del canottaggio viste le ottime condizioni ambientali del campo di gara”, ha aggiunto il sindaco di Signa. Proposte anche le strade bianche. “Le colline lastrigiane – ha sottolineato il sindaco di Lastra a Signa -, a ridosso del Chianti e allo stesso tempo a un passo dalla città di Firenze, offrono una serie di strade bianche e sali-scendi adatti per uno spettacolare circuito di mountain bike che potrebbe attraversare anche l’incantevole giardino di Villa Caruso”.
Secondo i due primi cittadini serva un’unione di intenti. “Appoggiamo pienamente l’idea del sindaco di Firenze Dario Nardella di candidare Firenze e Bologna come sedi delle Olimpiadi del 2032 e, proprio nell’ottica di un’organizzazione dei giochi diffusa su tutto il territorio che lo valorizzi sfruttando tutte le potenzialità che questo offre”, concludono nella nota.

Ordine degli Architetti: “Ponte del Giglio, ripensare il progetto”

Riportiamo il comunicato dell’Ordine degli Architetti di Firenze sull’opera in oggetto e indirizzato alle Amministrazioni.

“Da molti anni si discute del collegamento delle due sponde dell’Arno su più tratti del suo percorso nel territorio fiorentino. Da ottobre 2017 si parla del nuovo ponte sull’Arno che dovrebbe collegare Signa a Lastra a Signa e già a dicembre dello stesso anno era stato presentato il progetto del ‘ponte del Giglio’.

Nel tempo quest’opera è tornata poche volte alla ribalta delle cronache del territorio, per un percorso di realizzazione che sembrava renderne difficile l’attuazione. Ora si è ripresentata con tanto di presentazione del progetto e con l’annuncio da parte del sindaco di Signa del ritiro del ricorso al Tar contro la nuova pista dell’aeroporto di Peretola.

Difficile per l’Ordine degli Architetti tacere su questa vicenda che mostra, ancora una volta, un errore di metodo nella gestione delle infrastrutture e delle opere pubbliche in genere, che si traduce negli esiti di una proposta incongrua per l’intero territorio fiorentino. Non si discute in questa sede sull’opportunità di collegare le due sponde del fiume con il relativo adeguamento della viabilità, ma dell’ennesima occasione persa per mettere a confronto, attraverso un concorso pubblico, le migliori proposte progettuali valutabili per attuare quella scelta.
I tempi lo avrebbero certamente consentito e l’errore si concretizza in una proposta progettuale che a nostro avviso non si pone minimamente all’altezza delle legittime aspettative di qualità della collettività.
Perché intervenire solo oggi? Perché è davvero difficile per un Ordine professionale esporsi sulla valutazione di un’opera in una fase distante dall’attuazione che a noi pareva, nella prima forma sottoposta alla comunità, niente di più di un ‘fotomontaggio’ con un ricercato significato simbolico, insomma, che sembrava mostrarsi come una dichiarazione di intenti piuttosto che come un progetto vero e proprio. In questi giorni la sorpresa della comunità degli architetti è stata totale: questa proposta è la scelta definitiva? Visto il periodo di Carnevale, abbiamo inizialmente sperato che si trattasse di uno scherzo.
Oggi sentiamo di dover intervenire e dire che non ci piace, non perché non è bello, ma perché è sbagliato, nella procedura che ha portato alla sua ideazione come nelle scelte estetiche, ma sarebbe meglio dire compositive, giacché l’estetica e la bellezza non ricadono integralmente in un ambito discrezionale ma godono di parametri di oggettività che riteniamo palesemente disattesi nella proposta presentata.
L’Ordine degli Architetti è preposto a sorvegliare, nell’interesse della collettività, la qualità delle opere architettoniche sul territorio e, pur volendo mantenere un profilo di imparzialità di giudizio, questa volta ritiene doveroso intervenire chiedendo all’amministrazione un ripensamento sulla progettazione del ponte. Se questo progetto costituisce un esempio di come potrà procedere la realizzazione delle opere pubbliche attraverso la costruenda Centrale Unica di Progettazione, il Consiglio dell’Ordine ritiene che sia un elemento utile per ripensare una volta di più a questa scelta, perché relega la progettazione architettonica alla mera soluzione di un problema economico-funzionale, tradendo la più identitaria e autentica tradizione storica dell’intero territorio che della qualità architettonica ha fatto un marchio di fabbrica originario. Compito dell’Ordine degli Architetti è comunicare l’architettura quale componente fondamentale della società civile, rivalutandone il ruolo e il valore per la vita dei cittadini: la mancata percezione e sensibilità da parte delle Amministrazioni ci procura un forte disagio e imbarazzo”.

L’Ordine degli Architetti di Firenze

Escrementi di cane e blatte in cucina, chiuso bar a Signa

Stop all’attività di preparazione e somministrazione di alimenti da parte di un bar di via Roma, a Signa (Firenze).

Il provvedimento di sospensione, per un tempo non inferiore a un mese, è stato emesso dalla Asl su richiesta dei carabinieri del Nas a causa delle scarse condizioni igienico sanitarie.

Nella cucina, spiegano i militari in un comunicato, è stata accertata “la presenza diffusa di feci di cinque cani chihuahua che si muovevano liberamente nel locale, avendo a disposizione ciotole di cibo e acqua”.

Accertata inoltre la presenza di blatte e di sporcizia in tutti gli ambienti. Sempre i carabinieri del Nas nei giorni scorsi hanno scoperto una cucina abusiva in un bar gestito da cittadini cinesi in via Sant’Antonino, nel centro di Firenze. Al titolare è stata contestata una sanzione amministrativa di mille euro.

Capannoni-alveare, chiudono 6 aziende

Portata a termine un’importante operazione congiunta tra Guardia di Finanza, Asl e Ispettorato del Lavoro che ha portato alla scoperta di lavoro sommerso, clandestini e sfruttamento in capannoni-alveare. Sei aziende di abbigliamento chiudono tra i comuni di Signa e Campi Bisenzio.

Scambio informativo e collaborazione operativa tra Guardia di Finanza, Asl e Ispettorato del Lavoro per contrastare capannoni-alveare con i relativi fenomeni di evasione fiscale, sfruttamento del lavoro nero e/o irregolare e sfruttamento della manodopera clandestina.

Sette aziende irregolari su sette controllate in cinque capannoni-alveari fatiscenti, con 53 addetti non in regola su 62 impiegati, di origine cinese o pachistana, “intenti a lavorare in condizioni di particolare degrado, in ambienti privi di qualsiasi requisito di sicurezza”, con cucine all’interno dei bagni. Questo il bilancio di un intervento delle Fiamme gialle del comando provinciale di Firenze, condotto con Asl e Ispettorato territoriale del lavoro a Sant’Angelo a Lecore, fra i comuni di Campi Bisenzio e Signa (Firenze).

Dei lavoratori controllati, 18 sono risultati irregolari, e 35 completamente privi di contratto di lavoro: fra questi ultimi, 23 sono risultati clandestini, e in quanto tali segnalati alla procura di Firenze, così come i cinque datori di lavoro.

Per 6 ditte su 7 è stata disposta la sospensione dell’attività. Le sanzioni amministrative comminate ammontano a circa 250mila euro.

La Guardia di finanza sta tuttora effettuando verifiche per ricostruire i rapporti commerciali delle ditte, terzisti nel campo dell’abbigliamento e della pelletteria, che producevano per aziende italiane.

Maltrattamento in famiglia: picchiava il padre, arrestato a Signa

Questa notte i Carabinieri della Compagnia di Signa hanno arrestato un giovane di 24 anni  per il reato di maltrattamenti in famiglia.

Il ragazzo, già noto alle forze di polizia,  a seguito di un alterco avuto per futili motivi con il padre 48enne l’ha violentemente strattonato, insultato e minacciato di morte. Il malcapitato, stanco delle ripetute vessazioni, ha richiesto l’intervento dei carabinieri che giunti prontamente sul posto sorprendevano l’uomo in flagranza di reato traendolo in arresto.  La vittima ha fatto ricorso alle cure dei sanitari che le riscontravano varie escoriazioni mentre per l’ uomo si sono aperte le porte del carcere di Sollicciano.

Patti per videosorveglianza: firma contro criminalità e degrado

Firmati oggi in prefettura gli accordi con i comuni di Empoli, Lastra a Signa, Scandicci e Signa: impegno comune contro criminalità e degrado.

Rafforzare la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e di degrado urbano attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza: aquesto mirano i patti firmati oggi in Prefettura tra il vice prefetto vicario reggente Tiziana Tombesi e i sindaci dei comuni di Empoli Brenda Barnini, Lastra a Signa Angela Bagni, Scandicci Sandro Fallani e Signa.

Dopo il comune di Firenze, che nello scorso febbraio ha già firmato un patto analogo (in prefettura alla presenza del ministro Minniti), Empoli, Lastra a Signa, Scandicci e Signa sono i primi quattro comuni della provincia ad avviare questo nuovo percorso previsto proprio dal titolare dell’Interno, al fine di promuovere la sicurezza urbana integrata, per mezzo di un maggior utilizzo degli apparati di videocamere in quelle aree dei territori comunali maggiormente esposte al rischio criminale.

I patti firmati oggi contengono le finalità da perseguire e gli impegni reciproci tra i sottoscrittori; seguirà da parte delle amministrazioni comunali la redazione dei progetti tecnici di videosorveglianza da sottoporre, entro il prossimo 30 giugno, al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Una volta completato l’esame, comunque non oltre il 31 agosto, la Prefettura trasmetterà i programmi, con una relazione di accompagnamento, al ministero dell’Interno. Qui verrà elaborata una graduatoria nazionale dei progetti pervenuti, sulla cui base verranno concessi i finanziamenti. Per il triennio 2017/2019 è stata autorizzata una spesa complessiva di 37 milioni di euro da distribuire in tutto il Paese.

“Sono soddisfatta di firmare oggi questi patti, ha dichiarato Tiziana Tombesi, che sono il primo passo di un nuovo cammino che può garantire risultati importanti. Innanzitutto, più controllo del territorio e ciò aumenterà il senso di sicurezza dei cittadini. Potranno essere monitorati anche i punti nevralgici della viabilità, le aree commerciali e industriali, i luoghi di maggior aggregazione delle persone, come i parchi. Ogni accordo ha le sue caratteristiche perché tiene conto delle specificità territoriali e delle diverse necessità di ogni realtà comunale. Inoltre, questi patti, ha concluso Tombesi, possono essere anche un impulso per le altre amministrazioni dell’area metropolitana”.

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