NAS: quattro locali chiusi per carenze igieniche

Quattro locali sono stati chiusi tra Firenze e provincia a seguito di controlli del Nas dei carabinieri. Tra questi un bar di Scandicci (Firenze), dove sono stati trovati sporcizia diffusa ed escrementi di roditori.

Gravi carenze igienico sanitarie sono state riscontrate dal Nas anche in una pasticceria di Sesto Fiorentino (Firenze), mentre in un supermercato etnico di Campi Bisenzio (Firenze) sono state sequestrate 178 confezioni di ortaggi e biscotti per mancanza di etichette in lingua italiana.

Chiusa anche una rosticceria in piazza San Jacopino a Firenze dove è stata riscontrata una mancata applicazione del piano di autocontrollo alimentare.

Complessivamente sono state emesse sanzioni amministrative che ammontano alla cifra di 12mila euro.

Mobilitazione permanente di Fridays For Future contro Grandi Opere

“Da oggi, 21 Ottobre, dichiariamo ufficialmente lo stato di mobilitazione permanente”. Comincia con questa frase il comunicato rilasciato da Fridays For Future Firenze dove annunciano il loro impegno contro le Grandi Opere.

Fridays For Future Firenze avverte di essere “nuovamente pronte e pronti a riempire le piazze e a far sentire la nostra voce: ogni venerdì sciopereremo per il clima davanti ad una scuola diversa e organizzeremo altre iniziative per approfondire e mettere in vista le cause della grave crisi ecologica che stiamo vivendo”. La prima settimana di mobilitazione permanente “sarà dedicata al tema della grandi opere inutili e dannose per il nostro territorio” e venerdì 25 Ottobre saranno organizzate due iniziative per affrontare questa tematica:

– Lo School Strike all’Istituto Machiavelli-Capponi: le studentesse e gli studenti di questa scuola saranno invitati a non entrare in classe e ad affollare la piazza per “far sentire la nostra voce e per parlare di cambiamenti climatici e del legame della lotta per il clima con la lotta contro le grandi opere”.

– Presidio all’aeroporto di Peretola: dalle 16.30 Fridays For Future Firenze sarà “all’aeroporto per ribadire forte e chiaro che non vogliamo l’ampliamento di Peretola, vogliamo che quei soldi siano investiti per una mobilità più sostenibile”.

“Siamo in stato di emergenza climatica – continua il comunicato – e finalmente ciò è stato dichiarato anche dal Comune di Firenze e dalla Regione Toscana”. Per questo Fridays For Future Firenze chiede ai decisori politici locali di dimostrare “che queste dichiarazioni non sono simboliche, ma che vi rendete conto di quanto sia grave il problema. Dimostrateci che le vostre parole di supporto non sono vuote. Se davvero avete capito che siamo in stato di emergenza climatica, non aumentiamo l’emergenza: mettete da parte i progetti climalteranti e dannosi per il nostro territorio e iniziate a trovare il coraggio di mettere in atto i cambiamenti radicali necessari a garantirci un futuro”.

“Non siamo più disposti – recita il comunicato – ad accettare compromessi, ogni scelta politica che riguarda il nostro territorio, deve prima di tutto prendere in considerazione le ripercussioni sull’ambiente e sul cambiamento climatico, mettendo da parte gli interessi economici di pochi. Se si mettesse al primo posto questo tipo di valutazione, sarebbe molto più evidente che le grandi opere che le amministrazioni locali continuano a portare avanti, sono tutt’altro che prioritarie e ‘sostenibili’.”

In merito all’aeroporto di Peretola “il report dell’IPCC del 2018 nella sezione dei trasporti dice chiaramente che per ridurre le emissioni di gas serra il trasporto aereo dovrà essere ridotto drasticamente, in quanto una delle prime cause dell’inquinamento atmosferico”, perciò il movimento ecologista sostitene che “la nuova pista non solo aumenterebbe la produzione di emissioni inquinanti, ma aumenterebbe il rischio idrogeologico e comporterebbe l’eliminazione del Parco della Piana, proprio quel genere di bene naturale che andrebbe invece tutelato”.

Fridays For Future Firenze affronta anche il tema della TAV: “questa grande opera, i cui cantieri hanno già devastato il nostro territorio con enormi perforazioni, porterà, con l’avanzamento dei lavori ad una massiccia cementificazione, andando ulteriormente ad alterare il paesaggio e ridurre gli spazi verdi. Inoltre, la stessa produzione del cemento, contribuisce per l’8% delle emissioni globali di anidride carbonica”.

In sostanza, quello che la frangia fiorentina del movimento in difesa dell’ambiente di scala mondiale “è un cambio paradigma. Vogliamo che si lavori per promuovere una mobilità pubblica gratuita, ecologica e di piccola scala, che rafforzi le infrastrutture già esistenti e disincentivi l’utilizzo di massa delle autovetture”.

Il comunicato invita, inoltre, il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi di archiviare il progetto dell’inceneritore a Sesto Fiorentino, in quanto “gli inceneritori non sono una risposta al problema dei rifiuti, anzi ne creano di ulteriori: inquinamento atmosferico, deturpazione del paesaggio naturale e rischi per la salute di chi vive nelle zone limitrofe (con l’emissione di diossine, che finiscono nell’aria, nei terreni e nelle acque). Crediamo che anche in questo ambito si debba avviare un cambiamento reale di paradigma. L’amministrazione deve iniziare a lavorare in primis per ridurre la produzione di rifiuti sul suo territorio ed investire le sue risorse per una gestione realmente circolare ed ecologica dei rifiuti. Mettere in funzione un inceneritore significa bypassare il problema, senza andare realmente ad affrontarlo. Nel contesto di crisi ecologica in cui ci troviamo, ci sembra assurdo che si pensi ancora di costruire inceneritori invece di promuovere una raccolta che punti al 100% sul riciclaggio”.

Nel comunicato viene affermato che la creazione di posti di lavoro, come conseguenza della realizzazione delle Grandi Opere, sia solo una scusa e perciò i militanti ecologisti ritengono inaccettabile “questa retorica come lasciapassare per la realizzazione di opere nocive. Siamo stanchi di vedere chi ci sta intorno dover scegliere tra lavoro e ambiente e tra lavoro e salute”. E’ un ricatto inaccettabile. Vorremmo che, se davvero si avesse a cuore il problema del lavoro, ci si adoperasse per creare occupazione proprio nella transizione ecologica, che garantirebbe impieghi a lungo termine, e non continuando con la promozione di grandi opere, che invece creano posti di lavoro solo temporaneamente”.

“Sui territori e sulla natura – conclude il comunicato -, che è di tutte e di tutti, oltre che di tutte le altre specie, devono decidere le comunità locali. Non ci possono essere in nessun caso decisioni imposte, soprattutto se si tratta di opere dannose”.

Firenze: cibo e lavoro, un progetto internazionale per il popolo Saharawi

Venerdì 4 ottobre a Firenze si terrà “Cibo e lavoro, autoprodurre con dignità”, seminario di presentazione dei risultati di un importante progetto di cooperazione internazionale nei campi profughi Saharawi (Algeria): un intervento triennale di cooperazione internazionale, incentrato sulla sicurezza alimentare e cofinanziato dall’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo.

L’obiettivo strategico del progetto è quello di migliorare le produzioni locali di alimenti, in un contesto desertico e di esilio in cui vivono 175mila rifugiati saharawi  da oltre 40 anni, per renderli indipendenti dagli aiuti esterni per la propria alimentazione, anche grazie allo sviluppo dell’imprenditoria femminile.

Alla presenza di due illustri esponenti dei ministeri di Salute Pubblica e dello Sviluppo Economico della Repubblica Araba Sahrawi Democratica, insieme a  numerosi esperti che si sono occupati delle varie componenti del progetto, saranno illustrati gli importanti risultati raggiunti, frutto di una sinergia tra diversi attori che uniscono, con un obiettivo comune, il mondo del no profit, istituzioni pubbliche, Università e società civile.

Il progetto è realizzato dal Movimento Africa 70, in collaborazione con Anci Toscana, Nexus ER, Veterinari Senza Frontiere Italia, Associazione Salam, Università di Milano e Regione Emilia Romagna. L’appuntamento è all’Educatorio del Fuligno dalle 9.30; tra i partecipanti il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, che illustrerà l’attività degli enti locali toscani per il Sarahawi.

Duplice omicidio Sesto F.no: ergastolo per il vicino di casa

E’ stato condannato all’ergastolo, nel processo con rito abbreviato celebrato a Firenze, Fabrizio Barna, il 54enne che il 21 ottobre 2018 a Sesto Fiorentino (Firenze) uccise a colpi di pistola i vicini di casa Salvatore Andronico, 66 anni, e il figlio di quest’ultimo Simone, di 31. Interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, Barna è stato anche condannato dal gup Federico Zampaoli al pagamento di provvisionali per 300 mila euro alle parti civili.

Secondo le indagini coordinate dalla pm Christine Von Borries, Barna, vicino di casa delle vittime, sparò ai due uomini con una pistola Beretta 98 semiautomatica regolarmente denunciata per uso sportivo. Interrogato dopo l’arresto, disse al giudice di non ricordare nulla del momento del duplice omicidio; in base alla perizia disposta dal gip nel corso delle inchiesta, quando uccise era capace di intendere e di volere.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il 21 ottobre dello scorso anno il 54enne uscì di casa infastidito dai rumori, impugnando la pistola: uccise prima Salvatore Andronico,  66 anni, ingegnere di Trenitalia in pensione (l’uomo era tra i condannati in primo grado per la strage ferroviaria di Viareggio); poi freddò con più colpi il figlio Simone Andronico, 31 anni, ingegnere in un’azienda del settore aerospaziale.

Barna, disoccupato, viveva da solo nella casa di Sesto Fiorentino dal 2008, dopo la morte degli anziani genitori. Aveva iniziato a lamentarsi dei rumori per i lavori di ristrutturazione diversi mesi prima di commettere il duplice omicidio. Nel tentativo di risolvere la controversia, Salvatore Andronico e il figlio si erano anche rivolti a uno sportello di mediazione sociale, un servizio privato in convenzione col Comune di Sesto Fiorentino che ha lo scopo di comporre le criticità tra i cittadini; gli operatori scrissero a Barna per avviare una mediazione, ma lui non avrebbe mai risposto.

Ambulatori abusivi realizzati in casa scoperti dalla Gdf nel fiorentino

A seguito di un’intensificazione dell’attività informativa e di controllo in tale ambito, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno individuato nel periodo estivo, a Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, due ambulatori abusivi in condizioni igieniche precarie.

I due sedicenti medici di origini cinesi, che utilizzavano degli appartamenti come ambulatori illegali, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Firenze per esercizio abusivo della professione medica e sono stati sequestrati oltre 73.000 dispositivi medici, farmaci e flaconi, di cui alcune decine di migliaia stivati in un furgone utilizzato per lo stoccaggio.

Nel primo caso, un cinese di 52 anni esercitava la professione medica in un appartamento, trasformato in un ambulatorio di fortuna, sito nella periferia di Campi Bisenzio, il cui accesso era sorvegliato da telecamere a circuito chiuso. All’interno, i militari della Compagnia Pronto Impiego di Firenze hanno trovato e sottoposto a sequestro diversi dispositivi medici e farmaci, tra cui alcuni assoggettati a prescrizione medica. A seguito dello sviluppo dell’attività, venivano rinvenuti ulteriori 60.000 farmaci e 7.600 euro in contanti in un furgone adibito a magazzino, di cui aveva disponibilità.

Circostanze similari sono state riscontrate anche nel secondo caso, quando i militari hanno fermato una persona mentre usciva con alcune scatole di medicinali da un condominio di Sesto Fiorentino, zona Osmannoro, nel quale non vi era alcuna indicazione dell’esistenza di studi medici. Anche in questa circostanza, all’interno di un appartamento dello stabile, anch’esso video-sorvegliato, i militari identificavano un 51enne di origini cinesi mentre era intento a preparare alcuni medicinali che riportavano indicazioni in lingua sinica, sprovvisti dell’autorizzazione all’immissione in commercio. Circa 13.000 i prodotti medicali rinvenuti e sequestrati.

Entrambi i locali ove hanno operato le Fiamme Gialle fiorentine erano stati adibiti ad ambulatorio rudimentale, in modo del tutto abusivo e in pessime condizioni igieniche. L’esercizio abusivo della professione medica è un reato per il quale è prevista la reclusione fino a 3 anni e la multa fino a 50.000 euro. La posizione dei due “medici” è ora al vaglio delle Fiamme Gialle dal punto di vista fiscale, in relazione alla tassazione dei proventi illecitamente conseguiti.

L’Eredità delle Donne, oltre 250 proposte dalla città di Firenze

Firenze, dal centro alla periferia, i progetti selezionati per il festival “L’Eredità delle Donne” coinvolgeranno cinema, negozi, musei, librerie e interi quartieri, in un percorso diffuso dal 4 al 6 ottobre; inoltre saranno numerosi gli appuntamenti nei comuni limitrofi.

Spettacoli, reading, proiezioni di film, attività sportive, cooking show, trekking urbani alla scoperta della street art al femminile: raddoppia il calendario off dell’Eredità delle Donne, festival che si terrà a Firenze dal 4 al 6 ottobre, con la direzione artistica di Serena Dandini. I progetti saranno selezionati a partire dalle 250 proposte pervenute a seguito della call rivolta ai soggetti culturali cittadini.

Una risposta straordinaria quella alla call, che testimonia il forte desiderio di partecipazione dei fiorentini all’evento e che darà vita a un cartellone diffuso sul territorio: dal centro alla periferia, gli eventi coinvolgeranno cinema, negozi, musei, librerie e interi quartieri. Numerosi gli appuntamenti in programma nei comuni della Città Metropolitana.

Il festival, diretto da Serena Dandini su un progetto di Elastica e di Fondazione CR Firenze con partner Gucci e con la co-promozione del Comune di Firenze nell’ambito dell’Estate Fiorentina 2019, ha il sostegno di Intesa Sanpaolo, Tuscany – La bellezza della carta e Publiacqua SpA; possiede anche il patrocinio della RAI ed è in collaborazione con Scuola Holden, il media-partner è Radio Rai Tre.

“La città – dichiara Dario Nardella, sindaco di Firenze – ha subito risposto con incredibile entusiasmo alla call lanciata dal festival, segno che bene abbiamo fatto ad accogliere questa seconda edizione inserita nell’Estate Fiorentina. Ringraziamo Serena Dandini per aver voluto di nuovo portare a Firenze questo progetto e non vediamo l’ora che l’Eredità delle donne sollevi il sipario e che tutta la città si accenda di entusiasmo ‘al femminile'”.

Molteplici i soggetti che hanno risposto alla call: istituti scolastici, università, teatri, guide turistiche, artiste, musei, case editrici, biblioteche, associazioni di categoria, culturali e di promozione sociale. E svariati i format proposti, in grado di intercettare pubblici differenti grazie a linguaggi e modalità di fruizione diversificati: dalle mostre fotografiche alle visite guidate, dallo yoga ai laboratori di scrittura, fino all’apertura in esclusiva degli atelier di artisti e artigiani.

“È davvero motivo di grande soddisfazione – dichiara il Presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori – l’entusiasta risposta delle istituzioni e delle associazioni cittadine alla call della seconda edizione del festival. Una conferma del gradimento diffuso che ha avuto lo scorso anno la manifestazione e del desiderio di partecipazione e di condivisione al progetto che emerge dalle realtà più vive del territorio”.

Durante la tre giorni dell’Eredità delle Donne sarà possibile visitare la Sinagoga e il Museo ebraico di Firenze, per scoprire oggetti rituali, antichi contratti matrimoniali e racconti di usanze e tradizioni, per un viaggio nel femminile nell’ebraismo, a cura di Società Cooperativa Culture, così come riflettere sulle lotte per i diritti civili, a partire da quella per il divorzio, segnata dal libro di Anna Franchi “Avanti il divorzio”, pubblicato nel 1902, 68 anni prima del famoso referendum (previste tre conferenze a cura della Società Dante Alighieri). O ancora: percorrere le strade cittadine alla scoperta delle Superdonne di Lediesis, otto icone rivisitate in chiave graffiti, comparse sui muri fiorentini lo scorso 8 marzo, in compagnia di Maria Paternostro di “Parla con i Muri”.

Diverse le attività avanzate da Confcommercio provincia di Firenze – gruppo Terziario Donna e gruppo Confguide, tra visite guidate, conferenze e reading, mentre il Teatro dell’Affratellamento si è proposto come organizzatore di una vera e propria rassegna dal titolo “L’Assorellamento”.

Fuori dalle mura cittadine, a Fucecchio, si terrà invece “Donne nell’ombra”, performance che ridarà voce ad alcune figure illustri femminili, vissute nell’ombra di più celebri compagni, mentre l’Istituto Calamandrei di Sesto Fiorentino ospiterà uno spettacolo sulla vita di Artemisia Gentileschi, rivista in chiave contemporanea dagli studenti.

Il programma completo del cartellone off dell’Eredità delle Donne sarà online a partire dal 16 settembre sul sito www.ereditadelledonne.eu.

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