Anziana ritrovata morta in torrente nel Pratese

Una donna di 73 anni è stata trovata morta questa mattina nel torrente Setta, in località Montepiano, nel comune di Vernio (Prato).

L’allarme è scattato poco prima delle 11: sul posto sono intervenuti il 118, i carabinieri del comando di Vernio e una squadra del distaccamento dei vigili del fuoco di Montemurlo con due mezzi per il recupero del corpo. Ancora sconosciute le cause e la dinamica del decesso.
(notizia in aggiornamento)

Prato al Futuro: una fotografia delle aspettative della città sul nuovo Piano Operativo

Giovedì 22 marzo alle 17 nel Salone Consiliare è previsto l’evento di presentazione dei risultati di “Prato al Futuro”, il percorso di partecipativo del nuovo Piano Operativo voluto dal Comune di Prato. Alle 19.00 presso il Palazzo Pretorio verrà inaugurata la mostra “Prato al Futuro. Persone, idee, città.”

La conclusione del processo partecipativo legato alla redazione del Piano Operativo (PO) del Comune di Prato è un’occasione per presentare i risultati non solo del coinvolgimento in termini quantitativi di cittadini che vivono, lavorano o studiano, del mondo dell’associazionismo e del volontariato, della scuola, dell’università, della ricerca, del mondo del lavoro, delle associazioni di categoria, dei professionisti, delle imprese e della cultura.

È soprattutto l’occasione per riflettere sugli strumenti utilizzati e leggere insieme i contributi e le sollecitazioni provando a far dialogare le criticità e le aspettative emerse, con gli indirizzi politici e i vincoli tecnici.

Dei quasi 300 gruppi di segnalazioni emersi dal percorso circa un terzo consistono in segnalazioni di criticità non propriamente pertinenti alla redazione di un PO ma decisamente interessanti, un serbatoio di idee, di elementi da valorizzare e problematiche da risolvere: una miniera di informazioni che l’amministrazione fa propria e trasmette agli uffici competenti perché possano essere inclusi in programmazione di opere pubbliche, in progetti di sviluppo e tavoli di concertazione.

Segno che la partecipazione capillare e diffusa ad opera di un soggetto terzo, riesce a far esprimere anche quei cittadini che hanno poca familiarità con convegni, incontri istituzionali o piattaforme on line.

Grande interesse ha suscitato il tema delle connessioni che detiene il numero maggiore di contributi che spaziano da espresse richieste di dialogo tra PO ePUMS, all’integrazione della mobilità ciclopedonale con quella automobilistica, esigenze non solo auspicate dall’atto di indirizzo ma già perseguite nella redazione del PO che viene sviluppato in sinergia con il PUMS. Interessante la richiesta di partecipazione nel processo di pedonalizzazione del centro storico e dei nuclei delle frazioni, a questo si affiancano proposte di istituzione di sensi unici per favorire l’inserimento di spazi di sosta rivedendo le sezioni stradali, oltre alla realizzazione di percorsi pedonali sicuri.

Sono particolarmente sentiti i collegamenti extracomunali: con la futura tramvia a Campi Bisenzio e con gli aeroporti di Bologna e Pisa, la percezione di cesura di alcune infrastrutture come la ferrovia, l’autostrada e la declassata da superare attraverso il miglioramento di sottopassi e l’estensione dell’interramento del viale da Vinci. Più volte ribadita la necessità di un ripensamento e potenziamento della rete ciclabile quale valida alternativa al sistema automobilistico, in particolare è richiesto un collegamento tra aree urbane ed aree industriali e la realizzazione di viabilità anulare che risolva il sistema viario a raggiera che converge al centro città, vista come tra le maggiori cause della congestione dei trasporti. Le frazioni hanno necessità di rivedere il sistema di ingresso/uscita dai loro centri e il potenziamento della sosta veicolare. Molte delle sollecitazioni non sono solo condivisibili ma già parte del PO e del PUMS.

Il tema dell’ambiente e agricoltura ha suscitato interessi contrastanti, da proposte volte al recupero della memoria storica dalle gore, da utilizzare come percorsi o connessione ecologica, con previsione di siepi a margine di coltivazioni e delle attività agro-turistico-sportive a espressione di partecipazione per i temi ambientali che arrivano alla richiesta di delocalizzazione di alcuni impianti.

I sistemi di mitigazione e il recupero della memoria storica possono essere agevolmente risolte dal Piano, la delocalizzazione necessita di tavoli interistituzionali più complessi e di Piani di settore specifici. Molto sentita la questione della regimentazione idrica, in particolare dalle richieste di nuove e diffuse casse di espansione, ponendo attenzione a non sacrificare aree particolarmente fertili, al recupero delle acque piovane dei macrolotti, all’uso di materiali tecnologicamente avanzati per opere pubbliche ed edili.

Perfettamente inseriti nelle linee di indirizzo dell’amministrazione il potenziamento della dotazione di verde, attraverso l’incremento di alberature d’alto fusto in aree dedicate, nelle barriere antirumore e nelle fasce di rispetto stradali, e una desiderata continuità del verde attraverso tetti e pareti, l’aumento degli orti urbani e la creazione di parchi agri-urbani polifunzionali, a cui si affianca la richiesta di far coesistere sicurezza stradale e alberature.

La riduzione del consumo di suolo è un concetto che è ormai entrato a far parte del senso comune, testimonianza ne sono le molte segnalazioni di grandi contenitori, edifici ed aree dismesse da rifunzionalizzare destinandoli ad attività collettive, spazi di aggregazione ed aree verdi, è il grande tema del patrimonio da rigenerare, a Prato particolarmente vivace.

Se per i bambini l’edifico abbandonato o incompiuto è fonte di paura e insicurezza nell’adulto è occasione di recupero attraverso agevolazioni fiscali, premialità, perequazione, revisione dei vincoli, ma anche attraverso lo snellimento delle procedure e flessibilità delle destinazioni d’uso. Particolarmente sentita la necessità di mappatura e schedatura del patrimonio, di incentivi alla migrazione di opifici posti nel tessuto residenziale, perfino arrivando ad un “out out” dell’amministrazione per i proprietari del patrimonio degradato e fonte di pericolo per gli abitanti.

Il nuovo PO presenterà un piano delle funzioni e una modalità degli interventi che darà una risposta alla maggior parte di queste richieste, andando per quanto possibile incontro anche alla problematica della parcellizzazione delle proprietà. In linea con la normativa e l’atto di indirizzo, il PO punta alla riconversione, rifunzionalizzazione e demolizione selettiva del patrimonio industriale ed edilizio esistente a favore della creazione di una rete dello spazio pubblico tanto caldeggiata nel percorso partecipativo.

Anche per questa tematica è stata auspicata una mappatura dedicata, che consenta di mettere a punto un sistema integrato con gli spazi privati di uso pubblico, comprese le attività commerciali.

Riguardo alla progettazione di piazze e strade dal percorso emerge la necessità di dotare di un sistema di attrezzature che consentano molteplici utilizzi compresi spazi coperti per l’ aggregazione, allo scopo si suggerisce di utilizzare anche le sedi delle vecchie circoscrizioni.

In alcune frazioni vi è carenza di spazi aperti, attrezzature collettive e sportive, in altri casi occorre rendere “permeabili” alcuni isolati attraverso percorsi trasversali e longitudinali nelle proprietà private anche mediante la realizzazione di portici.

Non si può che concordare che lo spazio pubblico sia il motore per gli interventi privati e costituisce un incremento del valore sociale, ambientale ed economico dell’intorno, per questo occorre razionalizzare anche la sosta, altro tema molto sentito e che accompagna la realizzazione di ogni intervento.

Queste sono una parte delle sollecitazioni emerse negli oltre 60 incontri, ma interessante notare che valori e criticità evidenziati, aspettative, richieste e desideri non si discostano affatto dall’impostazione che il PO si è dato.

Nei pochi mesi che ci separano dalla sua adozione gli uffici tecnici a partire dall’Ufficio di Piano in collaborazione con professionisti incaricati, coadiuvati dagli altri uffici comunali, saranno impegnati in un complesso lavoro di verifica, valutazione, mediazione e stesura degli elaborati che disegnano il futuro di Prato.

Aeroporto Firenze: 7 Comuni al Tar, no ad ampliamento 

Il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, sintetizza la posizione dei Comuni della Piana che hanno deciso di rivolgersi al Tar per bloccare l’ampliamento dell’aeroporto di Firenze: “Diciamo no alle cose fatte male, che hanno un impatto ambientale sbagliato sul nostro territorio e che delineano un modello di sviluppo che non vogliamo”

Complessivamente sono quattro i ricorsi alla giustizia amministrativa, presentati o in corso di deposito, da parte dei Comuni di Prato, Sesto, Campi Bisenzio, Calenzano, Carmignano, Poggio a Caiano, Signa (quest’ultimi hanno promosso insieme un’unico ricorso). “In questa vicenda si configura un conflitto istituzionale contro un’opera nel quale noi rappresentiamo con i nostri ricorsi oltre 400mila persone. E’ forse l’unico caso in Italia di questa portata”, ha osservato Falchi. Il quale ha poi sottolineato come con il decreto di Via che dà il via libera alla realizzazione dell’infrastruttura “vengono rimandati a momenti successivi svariati approfondimenti tecnici, sui rischi ambientali e sanitari, che noi vogliamo vengano fatti prima. Siamo convinti che su questo il giudice amministrativo riconoscerà le nostre ragioni”.

Un altro dei punti chiave dei ricorsi è la mancata ammissione all’Osservatorio ambientale sull’opera di un comune della Piana. Il sindaco di Sesto ha spiegato che “è uno scandalo che siano esclusi dall’organismo i Comuni più interessati a prendervi parte; ma anche se lo fossimo, questo non basterebbe da solo come elemento a farci ritenere soddisfatti rispetto ad un’opera sbagliata nel suo complesso”. Riguardo poi all’apertura a un confronto sul tema fatta ieri dal sindaco Dario Nardella, Falchi la definisce “tardiva: finora non ci sono state nè discussioni nè aperture, nemmeno nelle numerosi occasioni nei quali c’è stata la possibilità di farle. In aggiunta a questo, non crediamo che sia nelle mani di Nardella la possibilità di ridiscutere la realizzazione di quest’opera”.

L’assessore all’urbanistica di Prato Valerio Barberis, ha tenuto poi a sottolineare che “con Firenze e con Nardella Prato ha spesso iniziative comuni. Ma sul fronte aeroporto, ad oggi, abbiamo ricevuto risposta negativa al nostro ingresso nell’Osservatorio, dunque non possiamo far altro che andare avanti con il ricorso. E certo, ritrovarsi costretti a questo è una sconfitta. Ma adesso il Comune di Prato non può che andare avanti per la sua strada”. Alla conferenza hanno preso parte, tra gli altri, i sindaci di Calenzano Alessio Biagiotti, di Poggio a Caiano Marco Martini, di Carmignano Edoardo Prestanti, di Signa Alberto Cristianini e l’assessore all’ambiente di campi Bisenzio Eleonora Ciambellotti

 

Rifiuti: smaltimento illecito scarti tessili, 13 denunciati 

Un giro illecito di trasporto e smaltimento di rifiuti tessili che da Prato finivano a Cascina (Pisa), è stato scoperto dalla polizia municipale pratese in collaborazione con i colleghi pisani: 13 le persone denunciate a vario titolo, sequestrati un autocarro e un container.

L’inchiesta, si spiega, vede coinvolte le aziende di confezione o pronto moda della Chinatown pratese, una decina quelle individuate. A gestire il traffico di rifiuti illecito, secondo gli inquirenti, sarebbero stati due italiani, residenti a Pisa e Livorno, e una donna,  di origine cinese, che vive nel Livornese. L’indagine è partita dal rinvenimento di scarti tessili in alcuni terreni agricoli a Cascina. E’ stata poi identificata la provenienza dei rifiuti che venivano trasportati con un autocarro all’apparenza non sospetto – era allestito e attrezzato con cassone e braccio meccanico – ma privo di autorizzazione.
Il mezzo, rintracciato, è stato sequestrato col suo carico di circa 50 sacchi di ritagli frammisti a carta modello e plastica. L’indagine ha poi permesso di accertare che l’attività di smaltimento illecito era gestita principalmente dai due italiani insieme alla cinese che aveva stabili rapporti con la comunità orientale di Prato. L’indagine ipotizza una sorta di organizzazione, con ruoli diversi tra i vari soggetti, che aveva allestito mezzi e terreni di proprietà di uno di essi, ma intestati fittiziamente ad altre società, per trasportare e stoccare illecitamente i rifiuti, creandosi un pacchetto di clienti su Prato, per lo più aziende cinesi. Lo smaltimento veniva svolto ad un prezzo molto inferiore rispetto a quello attuale di mercato. Le indagini proseguono: non si esclude che le aziende coinvolte siano in numero ben superiore.

Pasqua: a Prato via Crucis nei luoghi della comunità cinese 

Un momento di preghiera e di annuncio della Pasqua alla comunità cinese di Prato l’obiettivo dell’iniziativa, promossa da oltre dieci anni dall’ Ufficio diocesano Migrantes, dalla comunità dei frati minori dell’Ascensione al Pino, dalle suore cinesi e dalle Francescane del Vangelo in programma sabato 17 marzo.

 ll luogo, naturalmente, sarà via Pistoiese, nella zona con più alta concentrazione di cittadini della comunità cinese della città. La preghiera verrà fatta nel parcheggio – spiega padre Roberto Bellato, parroco dell’Ascensione -: si tratta di un punto molto frequentato dalla comunità cinese, è una piazzetta dove si incontrano le persone. Qui pregheremo e leggeremo brani delle Sacre Scritture in italiano e in lingua cinese aiutati dal nostro padre Paolo Hou e dalle suore cinesi”.
Saranno proprio queste ultime a tradurre per i presenti le parole del vescovo Franco Agostinelli, che anche quest’anno guiderà questo momento di fede rivolto ai cinesi di Prato. “Il nostro intento è quello di continuare a intessere relazioni con questa popolosa comunità, verso la quale non vogliamo imporci ma proporci, in modo da far conoscere a tutti il messaggio e l’annuncio di Gesù Cristo”, spiega monsignor Agostinelli. Nel corso della preghiera saranno distribuiti alcuni volantini contenenti un invito a conoscere la realtà della comunità cattolica orientale che si ritrova alla parrocchia dell’Ascensione al Pino.

Giornata lilla per la prevenzione dei disturbi alimentari a Firenze

L’Ospedale Meyer di Firenze si illumina di lilla per accendere l’attenzione sui disturbi alimentari nella Giornata nazionale di sensibilizzazione su anoressia e bulimia. Anche il Comune di Firenze è in prima fila per promuovere una cultura dell’alimentazione corretta.

Il lilla è il colore scelto per attrarre l’attenzione sui disturbi alimentari, che colpiscono molti adolescenti e bambini. Nel reparto neuropsichiatria del Meyer dal 2016 sono stati 201 i pazienti in regime di ricovero e 350 seguiti in day hospital. I ragazzi che soffrono dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione rappresentano circa il 30% dei pazienti del reparto e assorbono il 50% delle prestazioni a livello assistenziale. Cruciale per l’efficacia delle cure è il team che si avvale di neuropsichiatri, psicologi, dietisti, infermieri, operatori sociosanitari, educatori e tecnici della riabilitazione. “I disturbi alimentari – spiegano al Meyer – sono da alcuni anni oggetto di attenzione crescente da parte del mondo scientifico a causa della loro diffusione tra le fasce più giovani della popolazione e delle cause spesso complesse e dovute alla coesistenza di più fattori”.
Il Comune di Firenze si schiera in prima fila contro i disturbi del comportamento alimentare, con l’adesione alla VII Giornata del fiocchetto lilla. L’obbiettivo della giornata è diffondere la consapevolezza che queste patologie si possono curare e nell’occasione l’associazione Conversando onlus organizza due eventi di sensibilizzazione della cittadinanza sul problema sanitario dei disturbi del comportamento alimentare, che affliggono un numero crescente di persone fino dall’età infantile. Le iniziative hanno il patrocinio dell’assessorato a Welfare e Sanità del Comune di Firenze, dell’assessorato alla Salute ed  alle Politiche Sociali del Comune di Prato e dell’Azienda USL Toscana Centro.
“Abbiamo aderito alla Giornata del fiocchetto lilla perchè crediamo nell’importanza della sensibilizzazione sui disturbi del comportamento alimentare al fine di promuovere una cultura dell’alimentazione corretta e di una immagine corporea sana”, ha detto l’assessore a Welfare e sanità Sara Funaro.
Un evento sarà l’illuminazione del Castello dell’imperatore, a Prato, mentre l’altro  si svolgerà a Firenze, a Villa Bardini, e vi parteciperanno l’assessore Funaro, il direttore della Direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale della Regione Toscana Monica Calamai, l’assessore alla Salute e alle Politiche sociali del Comune di Prato Luigi Biancalani, il direttore dell’Area Salute mentale infanzia e adolescenza USL Toscana Centro dottor Marco Armellini, il responsabile del Centro Disturbi alimentari della USL Toscana Centro dottor Stefano Lucarelli e la dottoressa Maria Cristina Stefanini. Saranno presenti anche altri medici che si occupano di disturbi alimentari nell’Azienda USL Toscana Centro.
Il ricavato della serata sarà destinato al finanziamento dell’attività di psicoterapeuti  per il progetto ‘Recupera autostima! Quando sai quello che vali il parere degli altri non conta’.
Exit mobile version