Prato: due maestre arrestate per maltrattamenti su minori

Due donne di 26 e 38 anni sono state arrestate stamane dalla polizia a Prato: sono accusate di maltrattamenti e percosse nei confronti di bambini tra i tre e i sette anni che frequentano un doposcuola cinese in via Toscana – al Macrolotto Uno, periferia industriale a sud della città – in cui le donne svolgono il ruolo di insegnanti.

Sono trentacinque gli episodi accertati di maltrattamenti e percosse nei confronti dei bambini. Le due insegnanti arrestate avrebbero utilizzato bacchette per percuotere le mani dei bambini e calci per intimorirli. Una terza insegnante ha ricevuto un avviso di garanzia, ma per lei non è scattata alcuna misura cautelare.

Le indagini, coordinate dal procuratore capo di Prato Giuseppe Nicolosi e dal sostituto procuratore Laura Canovai, sono partite dopo una segnalazione arrivata nel dicembre scorso da parte di un’altra insegnante della struttura e si sono avvalse dell’uso di telecamere nascoste.
Anche se si tratta di un doposcuola i piccoli alunni, tutti cinesi, vengono quotidianamente condotti nella struttura dai genitori sin dal mattino. Le donne al centro dell’inchiesta sono attualmente agli arresti domiciliari disposti dal gip.
Sul fatto è intervenuto anche il sindaco di Prato Matteo Biffoni: “I bambini sono i nostri cittadini più preziosi, nessuno si deve permettere di alzare un dito contro un bambino. E’ vergognoso e preoccupante che un episodio come quello emerso dalle indagini condotte della Procura sia avvenuto in un ambiente dedicato proprio alla cura dei bambini come un centro culturale. Questi atti di violenza sono di una gravità inaudita. E’ importante che vengano accertate tutte le responsabilità quanto prima. Inoltre è fondamentale capire se in queste strutture ci sono gli standard per prendersi cura dei bambini.”
I bambini infatti, spiega il sindaco, in orario scolastico possono essere accolti soltanto in strutture riconosciute o accreditate secondo il regolamento della Regione Toscana e le associazioni culturali non sono autorizzate a svolgere attività di scuola dell’infanzia o nido.

Prato: “VegetableGarden”, un festival per la sostenibilità ambientale

Dal primo all’undici febbraio si svolgerà il Festival PratoCity//VegetableGarden (presso la Saletta Campolmi, Via Puccetti, 3 Prato) dedicato alla  sostenibilità ambientale,  alla narrazione della storia del territorio,  alle  nuove  strategie di indagine dei cambiamenti climatici e alle buone  pratiche sostenibili per il nostro ecosistema.

La tematica di riferimento per l’edizione 2019 parte  dal tessuto urbano del territorio di Prato seguendo la storia secolare della presenza agricola e la trasformazione urbanistica della città legata all’affermazione industriale e alla ridefinizione e rifunzionalizzazione delle aree verdi nei secoli, arrivando al nuovo senso dello spazio verde/giardino come focus per la creazione di comunità.

Il festival fa parte di un più ampio progetto di CUT (Circuito Urbano Temporaneo) e Riciclidea Prato, che ha per titolo Giardini di Prossimità, è promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del Ministero per i Beni e le Attività Culturali vincitore del bando Creative Living Lab 2018 e patrocinato dal Comune di Prato.

Il festival è patrocinato dai comuni di Prato e di Poggio a Caiano e ha tra i partner l’ I.C.S. Curzio Malaparte,il Comitato di riqualificazione del Soccorso di Prato, l’Oasi Apistica Le Buche, l’associazione Seed Vicious, Bloomproject, Iridra Firenze e Hydrousa, Caffe-Scienza, Libreria Gori.

Primo appuntamento sarà l’inaugurazione della mostra sul cambiamento urbano legato alla pratica agricola e agli orti a cura di Stefania Rinaldi, che ripercorre con fotografie, cartografie, testimonianze video e documenti originali la storia del mutamento della città, allo scopo di legare in modo importante tutto il tessuto cittadino creando un percorso a ritroso, volto a rimarcare e ritrovare luoghi che assumono una funzione agricola e di incontro in città e a scoprire spazi ancora attivi, potenziali, racconti di socialità.

Un focus particolare di racconto è rivolto al Quartiere del Soccorso di Prato, luogo di multicultura, che sarà oggetto nei prossimi 5 mesi di tre residenze artistiche e di numerosi eventi. Al suo interno è presente una sede scolastica; le scuole Collodi sono tra le più popolose della città con circa 700 alunni. Proprio le classi della scuola e i docenti, insieme al comitato di quartiere, saranno coinvolte attivamente in tutte le attività all’interno del festival, con laboratori e workshop in collaborazione con Elena Sanesi di Riciclidea Prato, ispirati al percorso formativo del Centro ReMida, Terre d’Acqua di Bologna.

La giornata di Domenica 10 febbraio sarà occasione di uno scambio semi dalla partecipazione nazionale, organizzata grazie alla collaborazione con l’Associazione fiorentina Seed Vicious, con il coinvolgimento delle realtà del territorio invitate a riscoprire la biodiversità attraverso varietà antiche e piante in sinergia.

Sono previsti una serie di momenti dedicati alla sostenibilità e alle pratiche virtuose del territorio e il racconto di itinerari che arrivano all’interno del centro cittadino alla scoperta degli orti storici fin dal periodo medievale dentro le mura fino al primo Orto Urbano di Prato Spazi In Vasi in via Arcangeli, proprietà delle monache di Santa Trinita nel periodo del 1300 e sede di un mulino e di orti di primizie fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando l’edificio fu distrutto durante un bombardamento alleato.

Lo spazio si trova all’interno del quartiere del Soccorso e ne rappresenta il margine addossato alle mura. I giardini interessati dal progetto sono invece il margine di confine del quartiere.

Una sezione sarà curata in collaborazione con Giuseppe Bennati dell’Oasi apistica Le Buche di Poggio a Caiano e prevederà il racconto degli orti creati negli anni ’20 per formare i coloni nordafricanio durante il fascismo e la visita ad un Susino pianta madre di 100 anni ancora fruttifico e i figli legati alla banca del seme della biodiversità Toscana.

Grazie all’immenso patrimonio dell’Oasi ripercorreremo la storia dell’agricoltura del territorio, innescando un filo di senso legato alla scienza e al riconoscimento di specie antiche, autoctone da preservare, attivando un ideale ponte con la storia e il Museo della Natura Morta di Poggio a Caiano, dove sono conservati i dipinti di classificazione delle specie arboree di Bartolomeo Bimbi.

Ulteriore sezione speciale sarà Green-teck, Talk e Tavolo di confronto. Le giornate contengono al loro interno esempi virtuosi e racconti di pratiche sostenibili legate alla sensibilizzazione verso il cambiamento climatico e alle nuove frontiere tecnologiche. L’utilizzo del suolo in agricoltura può infatti oggi assumere valenza di rigenerazione e riattivazione dei processi naturali che l’uomo ha nei secoli cercato di controllare e razionalizzare. La nuova sfida consiste nella creazione di dialogo e collaborazione tra uomo e natura, per la naturalizzazione dei processi umani, non come ritorno al passato ma come sguardo proiettato verso il futuro.

Nel contemporaneo diventa urgenza la definizione di pratiche che possano essere sostenibili per il nostro ecosistema, con la bonifica dai veleni industriali e il recupero di suolo grazie alle proprietà delle piante, il risparmio di acqua e la sua depurazione con metodi naturali, il rispetto del ciclo di crescita con la cultura della consociazione e dell’orto spontaneo, l’abolizione della monocoltura e la ricerca di nuova biodiversità con il recupero di semi antichi e piante commestibili ormai in via di estinzione, le nuove frontiere con la tecnica delle popolazioni evolutive.

Saranno presentati quindi progetti di innovazione sostenibile vicini a proposte inerenti le linee guida che l’amministrazione porta avanti nella ridefinizione del verde urbano, dalla connessione del lungofiume con gli orti urbani allo studio di forestazione legato al nuovo piano operativo.

Sarà centrale l’autocostruzione e l’esposizione di una serra idroponica del progetto pratese BloomProject e la partecipazione di Iridra, azienda fiorentina, che presenta Hydrousa, progetto vincitore di un bando Europeo Horizon2020, legati entrambi al tema dell’acqua come bene comune e la presenza dei ricercatori dell’associazione Caffe-Scienza.

Sarà infine attivato un collegamento-ponte con il centro cittadino grazie alla collaborazione con la Libreria indipendente Gori.

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INFO:

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Prato: chiude sede de Il Tirreno

Rammarico dei Comuni pratesi e di Femca Cisl. Si teme impoverimento dell’informazione locale.

“Ho appreso con molto dispiacere la notizia dell’imminente chiusura della redazione giornalistica pratese del Il Tirreno. Spiace per i giornalisti che, giorno dopo giorno, si sono occupati di raccontare la politica, la cronaca e l’attualità del territorio pratese in prima persona, spiace per l’intera comunità che dal 1 febbraio perderà una presenza importante dell’informazione locale che da sempre contribuisce al pluralismo dell’informazione”. Lo afferma il sindaco di Poggio a Caiano (Prato) Francesco Puggelli in merito al trasferimento della redazione pratese del quotidiano Il Tirreno a Pistoia.

“Ho fiducia e sono convinto che questa scelta organizzativa, che potrebbe portare alla riduzione degli spazi dedicati a Prato, non andrà a discapito del lavoro giornalistico sul nostro territorio – osserva Puggelli in una nota – conoscendo bene la professionalità e la passione dei redattori del Tirreno di Prato”.

Sulla vicenda è intervenuto, ieri, anche il sindaco di Montemurlo (Prato) Mauro Lorenzini, esprimendo rammarico per “la chiusura della redazione di Prato, tra l’altro negli anni sempre più depotenziata nel personale giornalistico. Una scelta editoriale che non condivido e che fa male a tutta la comunità, perché così Prato e provincia perdono una voce importante nel quadro del necessario pluralismo dell’informazione locale”.

Per il segretario Femca Cisl Firenze e Prato Mirko Zacchei, “siamo preoccupati per l’impoverimento dell’informazione locale determinato da questa decisione; ci auguriamo almeno che ciò possa far nascere una riflessione, alla quale non ci sottrarremo, più ampia e di tutti i soggetti coinvolti nelle politiche di indirizzo del territorio , che possa finalmente rilanciare un confronto condiviso e strutturale sui temi del lavoro e delle caratteristiche del nostro distretto”.

“Stanno tutti male” debutta al Fabbrichino

Da martedì 29 gennaio a domenica 3 febbraio al Fabbrichino (Via Targetti, 10/8, 59100 Prato PO) e con due repliche straordinarie sabato 9 e domenica 10 febbraio debutta in prima assoluta “Stanno tutti male” (feriali ore 20.45, sabato ore 19.30, domenica ore 16.30).

È uno studio collettivo sull’infelicità individuale, una nuova produzione del Teatro Metastasio di Prato e di LaCoz che, con il prezioso contributo della rete, riunisce l’ecletticità di Riccardo Goretti alla sensibilità dell’attore/autore/regista Stefano Cenci e alla musica e alla poesia delle canzoni del cantautore Colapesce.

Si tratta di una ballata semiseria per ridere delle inettitudini, goffaggini, sofferenze e possibilità del nostro schizofrenico mondo d’oggi, un lavoro che trae spunto dal desiderio di ridare un senso all’abusatissima frase “Sto male” che oggi, dentro il party collettivo e bulimico che è la vita, è diventata un modo per affermare la propria esistenza e meritarsi un posto dentro un’ininterrotta centrifuga di stati d’animo.

Dopo aver usato come strumento di indagine collettiva quel diario segreto ma esposto al pubblico che è internet e averlo trasformato in un confessionale – ‘uno sfogatoio’ – per raccogliere le motivazioni profonde dell’infelicità di svariate persone, questa drammaturgia a tre voci si prefigge di dare forma ad un affresco dell’uomo contemporaneo, o forse una caricatura, per poterne ridere.

Afferma Riccardo Goretti “Ci sono domande importanti dietro il piccolo spunto iniziale di questo lavoro: “La nostra società sta bene o sta male? E qual è il termine di paragone di questo stare bene o male? Quale è la scala del bene e del male? E i singoli individui stanno bene o male? È poi possibile che stiano bene gli individui di una società che sta male? E viceversa? E poi, in fondo, è mai stato diverso di così? L’essere umano ha mai trovato ha mai trovato pace in vita o è la vita stessa un continuo mutare e una declinazione ad altra vita, passando da continue morti, e per questo portatrice di sofferenza? Ma a queste domande non ci interessa dare una risposta. Noi ci sentiamo più che altro dei ritrattisti, anzi forse caricaturisti, ci interessa fare un affresco, dando voce a questo benedetto uomo contemporaneo, sentire in cosa crede, di cosa ha paura, cosa lo fa stare bene e cosa male e possibilmente riderne, riderne molto, smisuratamente. Perché c’è davvero bisogno per tutti – checché se ne dica – di ridere come bambini, anche senza motivo, di riderci addosso, perché alla fine si vede… stanno tutti male”.

Intorno allo spettacolo, venerdì fine febbraio a fine replica sul palco del Fabbrichino, il critico Simone Nebbia contestualizza e approfondisce i temi dello spettacolo in un incontro del ciclo LO SPETTATORE ATTENTO.

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INFO:

Teatro Metastasio – tel 0574 608501 www.metastasio.it

Stroncato traffico di droga dal Nord Europa, 11 arresti

11 arresti, 520 kg di marijuana e 18 di cocaina sequestrati. Guardia di Finanza di Firenze blocca traffico di stupefacenti dal Nord Europa all’Italia.

Sono in tutto undici le persone, italiane e albanesi, nei cui confronti è scattata una misura di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di finanza di Firenze e della procura di Firenze su un traffico di droga proveniente dal Nord Europa e diretta in Lombardia e Toscana. Tre dei destinatari delle misure erano già stati arrestati in flagranza durante le indagini. In totale sono stati sequestrati 520 chili di marijuana e 18 di cocaina.

Il traffico internazionale di droga ‘viaggiava’ sui pullman di linea che una società del Milanese gestiva sulla direttrice Olanda-Belgio-Milano. La droga, soprattutto cocaina, veniva stoccata in un vano ricavato sotto le scalette interne di pullman a due piani e reso accessibile solo attraverso complesse procedure elettroniche. Lo stupefacente veniva quindi trasportato insieme ai passeggeri ignari.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Firenze Giulio Monferini, hanno individuato il regista dell’organizzazione – per cui il gip Angela Fantechi ha emesso 12 misure cautelari di cui 11 in carcere – in un albanese abitante a Prato, a cui facevano riferimento tutti gli altri sodali dell’organizzazione. Arrestato anche il titolare della ditta di trasporti e due suoi autisti, tutti italiani.

Uno dei soggetti coinvolti, segnala la Gdf, in una distinta operazione, era emerso come legato a cosche della ‘ndrangheta e fu arrestato nel 2013 e poi condannato sempre per aver trasportato con il suo pullman 17 kg di hashish. Le indagini hanno riguardato soggetti abitanti nelle province di Prato, Milano, Bergamo, Monza, Lodi e Roma.

Nell’indagine, denominata ‘Bus Lijnen’ (autobus di linea in fiammingo), sono stati ricostruiti 17 episodi di trasporto di droga dall’Olanda (cocaina proveniente dal Sudamerica) all’Italia. Di questi 17 episodi, 16 riguardano singoli trasporti di cocaina (totale, oltre 50 chili sequestrati) e un altro il sequestro, nei pressi di Mantova, di 520 chili di marijuana su un’auto arrestando in flagranza sette persone.

Al momento sono nove gli arrestati, mentre due sono latitanti all’estero. Il principale indagato è stato arrestato mentre rientrava in Italia dall’Albania. I finanzieri lo hanno bloccato all’aeroporto di Fiumicino (Roma) la sera del 20 gennaio dopo averne atteso il ritorno per ben due mesi.

In una conferenza stampa presso la procura di Firenze il procuratore capo Giuseppe Creazzo e il sostituto Monferini hanno descritto insieme agli investigatori delle Fiamme Gialle l’indagine in modo tale da evidenziare i meccanismi di filiera che dal Nord Italia ai Paesi Bassi e Belgio.

L’inchiesta è nata dall’aggregazione di informazioni investigative che la Gdf aveva raccolto su un albanese pregiudicato gravitante su Prato, nella zona di Pratilia. Da questa figura sono stati ricostruiti i suoi rapporti, quindi il filo delle indagini ha portato gli investigatori prima in Lombardia e dunque all’estero. Secondo i riscontri, la banda avrebbe agito in modo autonomo da altre organizzazioni riguardo all’approvvigionamento di droga, contando sui rapporti transnazionali curati dall’Albania.

In Italia la gang era strutturata su tre cellule operative: quella in Toscana – fra Prato e Firenze – quella di Lodi, e quella Lombarda

Prato: nato Coordinamento Associazioni Toscana autismo

Numerosi gli obiettivi del Coordinamento che si prepara ad organizzare iniziative congiunte e strategie concrete per la difesa dei diritti delle persone con autismo e delle loro famiglie.

Tra questi la decisione delle Associazioni che raggruppano familiari di persone con autismo di tutta la Toscana di celebrare tutte assieme la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo in programma il 2 aprile: la manifestazione congiunta che si svolgerà a Firenze.
Parte così anche un percorso che si concentrerà su temi precisi quali il progetto di vita, il diritto allo studio, alle terapie ed al lavoro per tutti gli autistici.
“E’ giunto il momento per far sentire la nostra voce in maniera univoca in tutta la Toscana – spiega una nota del Coordinamento -. Non ci sono più alibi per la politica e per il sistema socio sanitario; ci sono leggi e vanno applicate”.
Il tutto per un unico grande obiettivo: “il diritto di ciascuna persona con autismo ad avere una vita piena autodeterminata e libera, a vedere realizzato il proprio progetto di vita che parta dai propri desideri e aspirazioni, dalle proprie capacità e attitudini e che consideri le difficoltà e disabilità che limitano ciascuna persona con autismo”.
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