Pisa: ‘La Torre Storta’, il festival che racconta il queer

“C’è una torre che sulla città di Pisa pende, anziché svettare”. Comincia con queste parole il manifesto “La Torre Storta”, sottoscritto da decine di persone singole, associazioni, spazi e imprese culturali pisane, che dà il nome a un calendario di iniziative, dal 17 marzo al 10 giugno, sul tema del “queer”.

Teatro Rossi Aperto, Cantiere Sanbernardo, Lumière, Glauco – Associazione Universitaria Lgbttqi*, Pinkriot Arcigay, La Collettiva, Queersquilie, Pisa Underground Movement, Secondo Piano a Sinistra sono i soggetti promotori e organizzatori del calendario di oltre 20 iniziative sul tema queer e rivolte a pubblici diversi. Il festival La Torre Storta, spiega una nota dei promotori, “parte quindi dall’esigenza di diffondere informazioni corrette e strumenti di conoscenza sul tema del queer e sulle sue infinite declinazioni. A partire dalle esperienze concrete, quotidiane, di chi il festival lo ha costruito e ideato. Ripartendo dalle comunità che già esistono, il festival vuole portare alla luce spettacoli, concerti, laboratori, incontri, discussioni”.

Pisa, stalking: picchia e minaccia moglie, non può più avvicinarla 

Un uomo di Pisa di 39 anni è stato condannato alla restrizione dopo che la polizia ha ricostruito i quattro anni di maltrattamenti subiti dalla moglie, iniziati ancor prima del matrimonio.

Violenze e minacce continue, anche con un coltello, alla moglie e ora non potrà avvicinarsi né comunicare con lei in alcun modo. La misura di prevenzione è stata applicata dalla squadra mobile di Pisa a un pisano di 39 anni, con dipendenze da alcol e droga, dopo l’ennesimo litigio violento con la compagna che ha deciso di rivolgersi alla polizia. Gli agenti hanno ricostruito circa quattro anni di convivenza caratterizzata da maltrattamenti prima ancora che la coppia si sposasse.

Le indagini hanno accertato che fin dal 2014 l’uomo ha messo in atto condotte vessatorie e violente nei confronti della moglie. Lui si era rivelato violento già dall’inizio della convivente e al culmine di una lite minacciò la fidanzata puntandole un grosso coltello alla gola. Le violenze e i comportamenti vessatori sono proseguiti anche dopo le nozze celebrate nel 2016, quando l’uomo impediva alla moglie di avere rapporti con la famiglia di origine, costringendola a una sorta di isolamento, minacciandola di buttarla fuori di casa, arrivando a pretendere la rigorosa divisione delle spese di casa, malgrado le disagiate condizioni economiche nelle quali versava la donna. Numerosi sono gli episodi contestati dai poliziotti, durante i quali, per futili motivi l’uomo scaricava la propria ira sulla moglie. Si arrabbiava per tutto: anche per il pasto non gradito arrivando a picchiarla e a procurarle lesioni alle braccia e indurla in una sorta di soggezione psicologica.

‘Berlinguer ti voglio bene’ arriva al Teatro Francesco di Bartolo

Sabato 10 Marzo alle ore 21.30 presso il Teatro Francesco di Bartolo a Buti (PI) andrà in scena “Berlinguer ti voglio bene”, adattamento teatrale della celebratissima pellicola di Giuseppe Bertolucci del 1977.

La trasposizione teatrale dell’omonimo film, Berlinguer ti voglio bene, resta un capolavoro di comicità tipicamente toscana mantendosi fedele all’originale, seppur riadattata per ragioni di carattere tecnico.
La regia, curata da Giovanni Palanza, rispetta a pieno la natura del film divenuto nel tempo un punto di riferimento per diverse generazioni. Non mancheranno quindi le scene cult e le battute storiche che ancora oggi fanno parte del gergo goliardico toscano di giovani e meno giovani. Lo spettacolo è vietato ai minori di 14 anni.

 

Omicidio Idy: in 300 al presidio di Pisa

“Viviamo qui da molti anni – ha detto Faye Abdou, presidente di Senegal Mbollo – e ci sentiamo italiani”. La Comunità di Sant’Egidio terrà una messa per Idy giovedì 8 Marzo.

Circa 300 persone hanno partecipato a Pisa al presidio di solidarietà dopo l’omicidio di Idy Diene il 5 marzo a Firenze. Alla manifestazione, promossa dall’associazione Senegal Mbollo, hanno aderito anche decine di italiani appartenenti all’area sindacale e all’associazionismo.

Dopo una lunga permanenza sotto il municipio, dove hanno preso la parola i rappresentanti della comunità senegalese locale e gli altri partecipanti al presidio, i manifestanti hanno pacificamente percorso in corteo l’asse commerciale per raggiungere la vicina piazza Vittorio Emanuele scandendo slogan contro il razzismo per chiedere giustizia per il senegalese ucciso.

“Viviamo qui da molti anni – ha detto Faye Abdou, presidente di Senegal Mbollo – e ci sentiamo italiani. Paghiamo tasse e contributi e siamo perfettamente integrati nel tessuto cittadino. Chiediamo giustizia per Idy e un Paese dove finalmente non ci sia più questo razzismo figlio dell’ignoranza”.

“Amiamo la nostra città, chi ci vive, non lasciamo spazio ad alcuna violenza”: giovedì 8 marzo, alle ore 17, la Comunità di Sant’Egidio aprirà la chiesa di San Pietro in Gattolino, a Firenze in via Romana 40, per una preghiera in memoria di Idy Diene, il senegalese ucciso su ponte Vespucci lunedì mattina. Idy era amico di alcuni dei giovani immigrati e richiedenti asilo che frequentano gratuitamente le scuole d’italiano della Comunità.

Un videogame racconta la storia degli Etruschi

Il gioco sarà un “veicolo eccezionale per la promozione di un territorio”, dichiara il sindaco di Volterra Massimo Buselli.

E’ il progetto “Mi Rasna – Io sono etrusco” che intende valorizzare la ricchissima storia di questo antico popolo italico, accompagnando il giocatore verso la conoscenza dell’antica Civiltà Etrusca e proiettandolo attraverso la scelta di una delle 12 città stato etrusche realmente esistite.

L’ambientazione storica in cui è calato il gioco, scaricabile gratuitamente dai principali store digitali, si cala in un’ampia area geografica: Toscana, Umbria e Lazio e sono già decine le località che arricchiscono la mappa, in continuo aggiornamento, a disposizione del giocatore. Finora per la Toscana ci sono Arezzo, Artimino, Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Cortona, Fiesole, Isola d’Elba, Massa Marittima, Murlo, Orbetello, Pitigliano, Populonia, Roselle, Sarteano, Saturnia, Sovana, Talamone, Vetulonia, Volterra; per il Lazio Acquarossa, Bisenzio, Bolsena, Bomarzo, Caere, Castel d’Asso, Cerveteri, Faleri Novii, Gravisca, Norchia, Orte, Pyrgi, Regisvilla, Rofalco, San Giuliano, Santa Marinella, Sutri, Tarquinia, Tolfa, Tuscania, Veio, Vulci; infine, per l’Umbria ci sono Perugia, Orvieto e Todi.

“Il gioco, come in chiave diversa anche il cinema – sottolinea il sindaco di Volterra (Pisa), Marco Buselli – rappresenta un veicolo eccezionale per la promozione di un territorio. Per questo abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa perché un modo per far conoscere la storia e permettere a persone di tutte le età, con particolare attenzione ai più giovani, di visitare la città in modo innovativo”.

Italia candidata ospitare nuovo rilevatore onde gravitazionali

L’Einstein Scope, questo il nome dello strumento, si andrebbe ad aggiungere a Virgo, un altro rilevatore presente a Cascina (Pisa).

E’ partita la corsa per il futuro della ricerca sulle onde gravitazionali e l’Italia si è già proposta per ospitare il nuovo rivelatore, chiamato Einstein Telescope. A parlare del futuro in un seminario online organizzata presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, è Giovanni Losurdo, dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e coordinatore del progetto Advanced Virgo, la versione potenziata del rivelatore di onde gravitazionali che si trova a Cascina (Pisa) e che fa capo all’Osservatorio Gravitazionale Europeo (Ego).

Nel seminario, organizzato nell’ambito dei Colloqui della classe di Scienze, Losurdo fa il punto sui nuovi strumenti per studiare le onde gravitazionali e ripercorre la storia di questo nuovo modo di osservare l’universo suggerito anche grazie al contributo determinante dell’italiano Adalberto Giazotto, il ‘papà’ del rivelatore Virgo. Grazie e Virgo e al rivelatore americano Ligo, “stiamo vivendo un’epoca molto simile a quella in cui Galileo puntò il cannocchiale verso il cielo”.

Guardando al futuro, è cominciata la corsa al rivelatore di terza generazione, che la regione Sardegna si è candidata ad ospitare con il sostegno del ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca. “La corsa è partita – osserva Losurdo – e il nuovo rivelatore è in programma per il 2030, ma l’esperienza precedente ci dice che per realizzare progetti simili bisogna partire circa 15 anni prima.

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