Bimba morta in auto: pm chiede archiviazione per padre

La procura di Pisa ha chiesto l’archiviazione per Daniele Carli, padre di Giorgia, la bimba di un anno morta in auto il 18 maggio scorso dopo che il genitore l’aveva dimenticata nella vettura.

Era il 18 maggio quando Daniele Carli dimenticò la bimba in auto, posteggiata davanti all’azienda di San Piero a Grado (Pisa) dove lavora come ingegnere. Il pm Giancarlo Dominijanni ha già trasmesso la richiesta all’ufficio gip. La notizia è stata pubblicata stamani dal quotidiano Il Tirreno.
Secondo quanto riportato dal quotidiano, le consulenze di accusa e difesa concordano sull’assenza di comportamenti colposi da parte del padre, 44 anni. Alessandro Meluzzi, consulente della procura, aveva escluso la causa di punibilità per l’ingegnere: quel giorno il padre della piccola sarebbe stato colpito da un’amnesia dissociativa transitoria, ovvero un improvviso black out che gli ha fatto dimenticare Giorgia in auto mentre avrebbe dovuto accompagnarla al nido perché la mamma era rimasta a casa con l’altra figlia che stava poco bene. Alle stesse conclusioni sono arrivati i consulenti della difesa.

Pisa: espulso da centro accoglienza, Tar lo riammette

A Pisa, dopo essere stato sorpreso in possesso di alcune piantine di marijuana, il centro di accoglienza gestito dalla Croce rossa lo aveva espulso e gli aveva revocato lo status di richiedente asilo, ma ora il Tar lo riammette.

Dopo l’espulsione di un migrante da un centro accoglienza, qualche mese più tardi il Tar ha accolto il suo ricorso e lo ha riammesso alla tutela e lo Stato gli pagherà l’avvocato. La storia è stata riportata dal quotidiano Il Tirreno. Nei mesi scorsi un gambiano fu trovato in possesso di alcune piantine di erba, una quantità modica che gli ha consentito di evitare l’arresto, ma non la denuncia: l’accusa è produzione e traffico di stupefacenti. Lo straniero si è difeso, è stato ammesso al gratuito patrocinio e pertanto lo Stato pagherà la notula da 1500 euro al suo legale.

Per l’ordinanza del Tar, le accuse contro il migrante erano troppo generiche, “solo un ripetuto, astratto e generico cenno al deferimento per produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti ma senza alcuna descrizione delle concrete condotte contestate, e senza che vengano chiarite le circostanze di tempo e di luogo in cui queste si sarebbero verificate”.

Caso Scieri: torna libero l’ex caporale arrestato

Torna libero Alessandro Panella, l’ex caporale arrestato ad agosto scorso con l’accusa di concorso in omicidio per la morte del parà Emanuele Scieri

E’ tornato in libertà nel tardo pomeriggio di ieri Alessandro Panella, l’ex caporale arrestato ad agosto scorso con l’accusa di concorso in omicidio per la morte di Emanuele Scieri. Il parà 27enne fu trovato morto nella caserma ‘Gamerra’ della Folgore a Pisa nell’agosto 1999, ai piedi di una torre di prosciugamento dei paracadute. La notizia è riportata stamani dal quotidiano Il Tirreno.

Il gip Giulio Cesare Cipolletta ha accolto l’istanza dei difensori dell’indagato, Tiziana Mannocci e Marco Meoli. Revocata la misura cautelare degli arresti domiciliari, trasformata nell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

In sostanza, la difesa di Panella ha evidenziato che non sussiste il pericolo di fuga né di inquinamento probatorio. L’ex militare, con doppia cittadinanza italiana e statunitense, “ha spontaneamente consegnato tutti i suoi documenti validi per l’espatrio”, e , essendo passati molti anni dal fatto, non vi sarebbe la possibilità di inquinare l’attività degli inquirenti.

Inoltre, concludono Mannocci e Meoli, l’indagato era l’unico a essere finito in manette benché il medesimo reato sia “stato contestato anche agli altri due indagati Luigi Zabara e Alessandro Antico, rimasti sempre in stato di libertà”. Tesi accolta interamente dal gip che ha definito “non più proporzionata” la misura degli arresti domiciliari.

Muore investita mentre porta figlia a scuola, bimba illesa

È accaduto stamani a Santa Croce sull’Arno, la donna investita stava portando sua figlia a scuola. La bambina è rimasta illesa

Una donna di 40 anni, di origine cinese, è morta stamani dopo essere stata investita da un veicolo mentre camminava insieme alla figlia piccola lungo una strada a Santa Croce sull’Arno, in provincia di Pisa. Illesa la bambina. L’incidente è accaduto intorno alle 7 in via di Pelle: il conducente del mezzo che ha urtato la donna si è fermato e ha allertato per primo i soccorsi. In seguito all’urto la donna è stata sbalzata in un fossato adiacente alla strada. In base a quanto appreso la donna stava accompagnando a scuola la figlia: mamma e bambina camminavano in fila indiana lungo il ciglio della strada. L’incidente è avvenuto in un tratto dove la strada fa una semicurva. Sul posto insieme ai sanitari inviati dal 118 intervenuti i carabinieri.

Casa della Donna: “Case rifugio per uomini maltrattanti, la proposta shock del sindaco di Pisa”

Dura reazione della Casa della Donna: “quella contenuta nel programma di mandato del sindaco Conti è un’idea paradossale che mette a rischio la vita delle donne maltrattate e dei loro figli”

Una casa per uomini maltrattanti. E’ questo uno degli impegni contenuti nel Programma di mandato 2018-2023 che il sindaco di Pisa Michele Conti ha presentato nei giorni scorsi in consiglio comunale. In particolare a pagina 23 del testo, al paragrafo “Politiche di tutela alla genitorialità”, si legge: “nel caso di padri maltrattanti si dovrà invertire la tendenza per cui le madri e i figli sono costretti ad abbandonare la loro casa per trasferirsi in case rifugio, saranno pertanto previste residenze nelle quali far trasferire i padri per consentire alle madri e ai figli di restare nel loro ambito abitativo abituale riducendo, soprattutto per i bambini, le cause di disagio e di stress”.

 

La proposta ha sollevato la dura reazione dell’associazione Casa della donna perchè, spiegano, si tratta di una misura assolutamente inutile e pericolosa per la vita stessa delle donne maltrattate e dei loro figli e figlie. “Tutte le legislazioni, convenzioni e linee guida nazionali e internazionali – dichiara Carla Pochini, presidente della Casa della donna – prevedono che in caso di gravi maltrattamenti le donne e i minori vengano allontanati dal maltrattante e ospitati in una casa rifugio ad indirizzo segreto proprio per garantirne la sicurezza ed evitare che il maltrattante possa reiterare le violenze. A Pisa, invece, caso unico al mondo, il sindaco vuole aprire una casa di accoglienza per uomini maltrattanti e lasciare donne e bambini alla mercé dei propri carnefici. La vergognosa nomina di Buscemi non bastava, adesso addirittura il sindaco vuole mettere a rischio la vita delle donne e dei bambini! A questo punto – continua Pochini – non ci rimane che offrire al sindaco e alla sua giunta un corso di formazione gratuito sulla violenza contro le donne, così forse eviteranno di improvvisare e proporre azioni inutili, ridicole e pericolose”.

“Le case rifugio –  55 in tutta Italia –  sono l’unico luogo davvero protetto dove le donne maltrattate e i loro bambini e bambine – spiega Giovanna Zitiello, coordinatrice del centro antiviolenza della Casa della donna – possono salvarsi dalla violenza omicida di mariti e padri. Come ci insegna la ventennale esperienza della nostra Casa rifugio, vivere in un luogo sicuro e protetto rappresenta spesso una misura salva-vita, nonché il primo importante passo per intraprendere un percorso di uscita dalla violenza. Purtroppo nel programma di mandato del sindaco non solo non c’è neanche un’azione che vada a sostenere in modo concreto ed efficace la lotta contro la violenza sulle donne e le esperienze già esistenti sul territorio, ma addirittura si propongono misure che minacciano la vita stessa delle donne maltrattate e dei loro figli. Ci appelliamo a tutti i consiglieri comunali – aggiunge Zitiello -, intervenite e chiedete il ritiro di questa proposta senza senso”.

 

La Casa della donna ricorda, a tal proposito, che i consiglieri comunali hanno a disposizione 20 giorni per presentare osservazioni scritte al documento, cui dovrà rispondere il sindaco entro i successivi 30 giorni prima di riportarlo in consiglio per l’approvazione.

Pisa: viaggiatore scappa alla vista dei cani antidroga, arrestato

Un viaggiatore che scendeva da un treno proveniente da Genova ha provato a scappare alla vista dei cani antidroga della Guardia di Finanza, ma è stato arrestato dopo un breve inseguimento. Con sè mezzo kg di stupefacente

Non è passato inosservato mentre scendeva dal treno proveniente da Genova con una grossa e pesante valigia a quadretti. Il cittadino di 33 anni, appena si è accorto della presenza dei cani antidroga della Guardia di Finanza ha cercato di scappare abbandonando il bagaglio nel sottopassaggio della stazione centrale, ma è stato fermato subito dopo da un’altra pattuglia che bloccava le vie di fuga.

All’interno del trolley sono stati trovati oltre 100 gr di cocaina dentro ad una scarpa e circa 400 gr di hashish nascosti all’interno di una consolle da gioco “Playstation”. La sostanza stupefacente, destinata ad essere smerciata nel mercato cittadino, è stata pertanto sottoposta a sequestro e il responsabile tratto in arresto ed associato al carcere di Pisa. Nel corso del 2018 sono stati sequestrati oltre 80 chilogrammi di droga nel territorio cittadino e individuati 120 soggetti in possesso di sostanze stupefacenti destinate allo spaccio o all’uso personale.

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