Acciaio: sindacati, vertenza Jsw sia gestita da Conte

“Con la comunicazione di Jsw della necessità di ulteriori quattro mesi per la presentazione del piano industriale, subordinato al rispetto degli impegni pubblici, tra i lavoratori è aumentata l’incertezza e la sfiducia”, e quella di Piombino (Livorno) “essendo una vertenza nazionale, deve essere gestita dal Ministro o direttamente dal Presidente del Consiglio”. Lo affermano i sindacati Fim, Fiom e Uim.

“È necessario mettere in campo gli strumenti necessari affinché tutti i soggetti rispettino gli impegni sottoscritti nell’Accordo di programma siglato nel 2018 – sottolineano in una nota unitaria -. Sono mesi che denunciamo il rischio che l’immobilismo del Governo rischia di fornire un alibi ad un imprenditore che in questi 18 mesi non ha rispettato gli impegni in merito agli smantellamenti ed agli investimenti annunciati. Purtroppo oggi ci siamo arrivati”.
Per i sindacati, “lo stesso ministro dello Sviluppo economico, che dice di stare organizzando un incontro con l’imprenditore, afferma che c’è un grosso ritardo dovuto ‘non tutto per colpa di Jindal’. Una vera e propria ammissione di responsabilità del Governo che ora deve recuperare”. Fim, Fiom e Uilm osservano che gli ammortizzatori sociali “devono servire solo per il sostegno economico durante la realizzazione degli impegni sottoscritti”, “pretendiamo che il Governo sia il primo garante degli impegni siglati”.
I sindacati annunciano che domani parteciperanno “all’assemblea pubblica convocata dal sindaco di Piombino mentre il 3 febbraio saremo presso il Mise dal sottosegretario Pd Alessia Morani. Di tutto ciò informeremo tutti i lavoratori nelle assemblee che si terranno il 6 febbraio”.

Rossi e sindaco di Piombino, preoccupa rinvio piano Jsw

Un incontro urgente con il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli dopo la richiesta di proroga di quattro mesi da parte di Jsw Steel Italy per la presentazione della cosiddetta fase due del piano industriale per il rilancio dell’impianto siderurgico ex Aferpi di Piombino (Livorno), quella per la produzione di acciaio basata su tecnologie più sostenibili. Lo chiedono il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il sindaco di Piombino Francesco Ferrari esprimendo preoccupazione per la richiesta di proroga.

Rossi e Ferrari, spiega una nota, chiedono a Patuanelli “di poter valutare la situazione e, soprattutto, precisare le modalità ed i tempi con cui dare seguito agli impegni istituzionali assunti, ad oggi più che mai necessari per il futuro dell’unico produttore italiano di acciai lunghi. Il territorio ed i sindacati sono molto preoccupati del rinvio”. Governatore e sindaco ricordano che “anche Regione Toscana e Comune di Piombino dal 2014 sono impegnati sugli aspetti ambientali, infrastrutturali, occupazionali dell’area di crisi al fine di preservarne l’attrattività per il nuovo investitore”.

Cadavere donna in sacco a pelo: arrestata nuora

Sarebbe stata una dose massiccia, circa 10 volte superiore a quella prescritta, di un farmaco che già assumeva ad uccidere Simonetta Gaggioli, l’ex funzionaria della Regione il cui corpo fu ritrovato il 3 agosto 2019 in un sacco a pelo a Riotorto (Livorno), lungo la Vecchia Aurelia.

E’ quanto emergerebbe dalle indagini, condotte dai carabinieri di Livorno e Piombino e coordinate dalla procura livornese, che oggi hanno portato in carcere, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, la nuora della 76enne, Adriana Gomes.

Per gli inquirenti, sulla scorta degli esiti dell’esame autoptico e delle altri elementi acquisiti nel corso delle indagini, l’arrestata negli ultimi giorni del luglio scorso avrebbe somministrato a Gaggioli il farmaco assunto dalla 76enne per motivi terapeutici, nella dose massiccia e risultata letale.

Sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti la donna avrebbe poi trasportato, da sola, il cadavere fuori dalla sua abitazione di Riotorto e lo avrebbe caricato in auto, per poi abbandonarlo sul ciglio dell’Aurelia.

Tale circostanza, spiegano i carabinieri, è stata confermata nel corso dell’esperimento giudiziale in incidente probatorio del 3 gennaio scorso. I motivi che avrebbero spinto all’omicidio, secondo gli investigatori, risiederebbero nel rapporto conflittuale con la Gaggioli.

Nel corso delle indagini è emerso inoltre che l’arrestata aveva maturato l’intenzione di andare all’estero. La donna è inoltre ritenuta responsabile anche dei reati di “truffa aggravata” e “indebito utilizzo di carte di pagamento”: non dando comunicazione del decesso della Gaggioli, avrebbe consentito l’accredito della pensione sul suo conto corrente bancario, prelevando una somma con il bancomat della defunta.

Dagli esami tossicologici eseguiti su Maria Gaggioli, 76 anni, il cui cadavere fu rinvenuto a Riotorto (Livorno) la mattina del 3 agosto scorso all’interno di un sacco a pelo, sarebbe stata rilevata l’assunzione di dosi massicce di due farmaci. In particolare si tratterebbe di una dose 10 volte superiore alla prescrizione di amlodipina, principio attivo contro l’ipertensione che la donna assumeva dietro regolare ricetta insieme ad un ansiolitico, Alprazolam, che invece è stato rinvenuto in dosi 20 volte superiori.
Secondo gli inquirenti a somministrare le dosi massicce di farmaci sarebbe stata la nuora del’anziana, arrestata oggi con le accuse di omicidio e occultamento di cadavere. Per quanto riguarda il movente, sempre secondo quanto è emerso dalle indagini, a far scattare l’omicidio sarebbe stato un clima di rapporti assolutamente conflittuali della nuora con la vittima dettati anche dalla coabitazione in un appartamento di 60 metri quadri dei tre adulti, più altrettanti figli minori, e forse dal fatto che, ipotizzano gli investigatori, la nuora voleva portare la famiglia a vivere definitivamente in Brasile. Anche quando abitavano a Follonica, prima di trasferirsi nell’appartamento in affitto a Riotorto, si erano già manifestati problemi di coabitazione con alcuni interventi dei carabinieri.

Piombino: il Comune conferisce la cittadinanza onoraria a Liliana Segre

Il consiglio comunale di Piombino (Livorno)  ha approvato all’unanimità la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Nel corso della seduta, deciso il ritiro della mozione presentata dai gruppi di maggioranza di centrodestra e approvata la proposta del consigliere comunale Fabrizio Callaioli, esponente di Rifondazione Comunista.

“La senatrice Segre – ha detto il sindaco Francesco Ferrari, (Fdi) – ha vissuto un dramma che tutti noi non possiamo far altro che riconoscere: ricordare la tragedia dell’Olocausto, come ogni strage perpetrata dai totalitarismi, è l’unico modo per far sì che un errore del genere non si ripeta più. Liliana Segre – continua il primo cittadino – ha speso la sua vita per questo, per testimoniare quel dramma, per insegnare a giovani e a meno giovani il rispetto del diverso attraverso la sua storia. Ha trasformato il suo dolore in forza, per difendere il futuro di tutti noi tramite l’educazione e la sensibilizzazione.  Avevamo invitato la senatrice a partecipare alla ricorrenza della Giornata della memoria che si terrà a Piombino il 27 gennaio, ma sarà impegnata in Quirinale.”

La senatrice ha risposto ricordando che “siamo noi ora le nuove sentinelle della democrazia, perchè è a questo che serve la memoria: è una stringa che collega il passato al futuro con lo scopo di mantenere in buona salute il consorzio civile.” “Non possiamo far altro che ringraziare la senatrice Segre per il suo impegno e le parole che ci ha dedicato- conclude il sindaco- e accoglierla nella nostra comunità come cittadina onoraria, impegnandoci a portare avanti il percorso da lei iniziato anche con gli studenti e i cittadini.”

 

 

 

 

 

Cantiere navale non dichiara 480mila euro al Fisco, scoperto

Un’azienda di Piombino, attiva nel settore dei cantieri nautici, ha omesso di dichiarare 480 mila euro derivanti a riparazioni e lavori di manutenzione su natanti effettuati ‘in nero’. E’ quanto è emerso nel corso di una verifica della Guardia di Finanza che ha, inoltre, constatato un’Iva evasa di 100 mila euro.

L’azienda, spiegano i finanzieri, occultando contabilmente questi ricavi, negli anni ha potuto denunciare al fisco redditi irrisori oppure perdite d’esercizio. La Gdf di Piombino, analizzando la documentazione reperita nei locali del cantiere, ha ricostruito una diversa capacità contributiva, che al termine degli incroci di dati, si è rivelata nettamente superiore a quella dichiarata.

Piombino: scritta offensiva davanti alla redazione de Il Tirreno

Imbrattata con una scritta offensiva la targa della redazione de Il Tirreno a Piombino, città ieri al centro della cronaca politica per l’opposizione del sindaco Ferrari al conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, proposta contenuta in una mozione di RC. La condanna dell’Associazione Stampa Toscana.

Sul caso l’intervento di Maurizio Molinari, direttore generale GNN e Luigi Vicinanza, condirettore editoriale: “Questa notte mani ignote hanno imbrattato con una vergognosa offesa la sede del Tirreno a Piombino. La direzione editoriale del gruppo GNN, a cui Il Tirreno appartiene, rigetta questo atto di intimidazione contro la libertà di informazione e rinnova l’impegno quotidiano a garantire un’informazione di qualità nell’interesse dei lettori”.

L’Associazione Stampa Toscana esprime piena solidarietà al direttore Fabrizio Brancoli e a tutti i colleghi de Il Tirreno per  la scritta intimidatoria e offensiva vergata sulla redazione di Piombino. “E’ sempre intollerabile l’attacco a un giornale, ma in questo caso l’indignazione è ancora più forte perché sembra che il gesto vile s’inserisca nella polemica sulla proposta di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, vittima di minacce razziste e costretta, ora, ad essere scortata dai carabinieri”.

L’Associazione Stampa Toscana invita anche le istituzioni a reagire e a esprimere forte vicinanza a Il Tirreno e al suo direttore e si augura che le forze dell’ordine riescano a individuare le mani e le menti che hanno voluto offendere il giornale e i sentimenti di libertà e di democrazia che esprime da sempre.

Anche il presidente della Regione Enrico Rossi esprime la sua solidarietà al direttore e alla redazione de Il Tirreno e afferma: “Come rileva lo stesso giornale, si tratta di un episodio grave, che può apparire limitato ma che non può e non deve essere trascurato, perchè si inserisce in un clima di odio e inciviltà che cova e rischia, se non contrastato, di diffondersi come un virus che ammorba e minaccia il nostro vivere civile e la nostra democrazia. Un fatto che si verifica all’indomani delle polemiche suscitate dal no dell’amministrazione comunale alla cittadinanza alla senatrice Liliana Segre, ed è doppiamente vile, perchè fomenta l’odio e prende di mira un valore fondamentale, tutelato dalla nostra Costituzione, come la libertà di stampa”.

Solidarietà al quotidiano e ai suoi giornalisti è stata espressa anche dall’Ordine dei giornalisti della Toscana e dai consiglieri nazionali del Cnog Luca Frati e Antonio Valentini.

A commentare il fatto è lo stesso direttore de Il Tirreno: “Al buio, ben nascosti, da persone che non sanno confrontarsi civilmente, hanno scritto una parola, un insulto su una targa. Quanto vale, quanto pesa, un fatto del genere? È un gesto piccolo per le sue conseguenze, miserabile per il suo intento ma pericoloso per il suo potenziale – prosegue  Fabrizio Brancoli -. È un’avvisaglia, una pessima previsione meteo per il clima di una comunità. Purtroppo accade a Piombino, dove una richiesta di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre è, per il momento, stata respinta dall’amministrazione comunale”.

“Il Tirreno – conclude – racconta la realtà e dà voce a tutti i suoi protagonisti. Sostiene le proprie opinioni, accoglie quelle altrui, fa informazione professionale e crede nella libertà. È il suo dovere; è anche il suo diritto. Un diritto-dovere che viene esercitato a testa alta, e non ci sono gesti vigliacchi che cambieranno questa cosa”.

Di vergognosa offesa parla poi in una nota il gruppo editoriale GNN a cui appartiene Il Tirreno. La direzione editoriale di GNN “rigetta questo atto di intimidazione contro la libertà di informazione e rinnova l’impegno quotidiano a garantire un’informazione di qualità nell’interesse dei lettori”.

Exit mobile version