Carrara: uomo muore accoltellato, arrestato il figlio

Un uomo è morto nella tarda serata di ieri a Capanne di Montignoso (Massa Carrara) dopo essere stato accoltellato. La vittima è un sessantenne.

Tutto sarebbe avvenuto nel cortile dell’abitazione della famiglia. Sul posto intervenuti i sanitari, polizia e carabinieri.

A colpirlo, secondo quanto emerso al momento, sarebbe stato il figlio in seguito a una lite. Il giovane 26enne, scappato, è stato trovato e arrestato dai carabinieri, verso le 14, a Marina di Massa. Da quanto si apprende ieri sera durante una lite in famiglia il giovane avrebbe ucciso il padre accoltellandolo. L’omicidio è avvenuto in un condominio popolare dove la famiglia formata da cinque persone, abitava da qualche anno.

Arpat: a Livorno tornano balneabili 2 aree interdette

Arpat rende noto che gli esami effettuati su nuovi campioni prelevati il 10 luglio scorso hanno dato “risultati favorevoli” e che quindi i due specchi di mare all’altezza dell’area Accademia sud e di Rio Felciaio, nel comune di Livorno, interdetti due giorni fa a causa dei risultati delle analisi su campioni delle acque sono “nuovamente idonei alla balneazione”

Risale a due giorni fa il divieto temporaneo di balneazione in due specchi d’acqua a Livorno, ora revocato, mentre altre tre aree della Versilia restano indicate da Arpat come temporaneamente non idonee alla balneazione in seguito a risultati sfavorevoli delle analisi su campioni delle acque.

In particolare lo stop ai bagni riguardava i due specchi d’acqua Accademia Sud e Rio Felciaio sul lungomare di Livorno, come stabilito dal Comune con specifica ordinanza su segnalazione di Arpat. Risultati sfavorevoli poi per l’area di balneazione Campeggi nel comune di Massa, presso l’ area di balneazione foce fosso dell’Abate nel comune di Camaiore e a Fiumetto sud nel comune di Pietrasanta: tutte e tre le aree la balneazione, spiega Arpat, sono ancora da considerare temporaneamente non idonee alla balneazione.
Successivamente Arpat ha comunicato che sono risultate temporaneamente non idonee alla balneazione anche le acque del mare, nel territorio del comune di Viareggio, nelle aree fosso dell’Abate sud, Marina di Ponente e nord Burlamacca.

Massa: monumento a podestà, nuova protesta davanti a stele

Ancora una manifestazione di protesta di alcuni gruppi di sinistra, tra cui i Giovani comunisti e Potere al popolo, davanti alla stele di marmo dedicata alla poesia di Ubaldo Bellugi, ex podestà fascista della città di Massa (Massa Carrara): questa volta la stele, con su incisa una poesia in dialetto del podestà, non è stata vandalizzata, ma coperta con un telo bianco su cui è stato scritto ‘Bellugi assassino, fascista, picchiatore. Ora e sempre resistenza’.

Sulla stele sono stati affissi altri cartelli: ‘Fascisti carogne tornate nelle fogne’ e ‘Io sostengo partigiani e partigiane’. La manifestazione era stata autorizzata dalla polizia locale che ha presidiato il parco del quartiere dei Quercioli per tutto il tempo. Il presidente del consiglio comunale di Massa Stefano Benedetti (Fi) ha voluto condannare il gesto, ricordando che il monumento a Bellugi, inaugurato lo scorso 21 marzo, era stato già danneggiato due volte, dipinto con vernice rossa e coperto di scritte e simboli fallici.
L’amministrazione ha sempre ripulito il monumento e ora Benedetti promette “telecamere di sorveglianza dentro il parco pubblico”. La stele, che riporta una delle poesia dell’ex podestà, è stato il motivo per cui Anpi ha disertato, per la prima volta nella storia della città, le cerimonie istituzionali organizzate dall’attuale amministrazione di centrodestra per la liberazione di Massa.

Massa, Gdf smantella organizzazione traffico internazionale

Avevano creato corridoio di traffico cocaina tra Lunigiana e Paesi Bassi.

I militari della Guardia di Finanza della Spezia hanno eseguito nelle province della Spezia, Massa, Pavia e Firenze un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Massa su richiesta del sostituto procuratore Alessandra Conforti nei confronti di 8 persone residenti in Italia e all’estero accusate di importare cocaina.

Le ordinanze di custodia cautelare chiudono una lunga e complessa indagine partita oltre un anno fa da Luni. Durante le indagini la Guardia di finanza ha sequestrato 23 kg di cocaina in occasioni diverse e arrestato cinque persone in flagranza di reato, tutte accusate di traffico internazionale di stupefacenti. In un caso, la Gdf spezzina ha monitorato nella zona di Massa lo scambio tra una coppia di corrieri che aveva portato 7 kg di cocaina dai Paesi Bassi ed un uomo che si è presentato portandosi dietro 200 mila euro in contanti. In quell’occasione i baschi verdi hanno sequestrato droga e soldi.

L’operazione che si è conclusa con la notifica delle 8 ordinanze di custodia ha, di fatto, smantellato un sodalizio criminale operante fra Liguria, Toscana e Lombardia e con forti ramificazioni in Austria, Belgio, Tunisia e Francia. L’organizzazione era guidata da due fratelli residenti a Massa e La Spezia che avevano creato un ‘corridoio’ per l’importazione di droga dai Paesi Bassi per fino alla Lunigiana e alla Versilia.

Massa: Anpi diserta manifestazione ufficiale

Per la prima volta, come era stato annunciato, l’Anpi non ha partecipato al consiglio comunale solenne organizzato oggi a Massa (Massa Carrara) per celebrare la liberazione della città dal regime nazifascista, avvenuta il 10 aprile del 1945.

La rottura con l’attuale amministrazione di centrodestra è avvenuta dopo la decisione del sindaco leghista Francesco Persiani di innalzare un monumento che celebra la poesia di Ubaldo Bellugi, ex podestà della città di Massa ai tempi del fascismo. L’Associazione dei partigiani ha voluto consegnare una corona di fiori davanti al monumento ai caduti della Resistenza, pochi minuti prima che iniziasse la cerimonia in consiglio comunale ma non è salita in aula.

Il vicepresidente Anpi di Massa, Nino Ianni, ha voluto specificare che “dovevamo rendere omaggio ai nostri caduti come abbiamo sempre fatto ma non abbiamo voluto avere nulla a che fare con questo consiglio comunale”. “Oggi festeggiano la libertà mentre celebrano colui che quella libertà gliela voleva negare. Una ipocrisia a cui l’Anpi non si presterà” commentò il presidente di Anpi Massa Carrara Oliviero Bigini.

Sindaco e presidente del consiglio durante la cerimonia non hanno commentato l’assenza dell’Anpi che oggi alle 17,30 sarà in piazza per la propria personale manifestazione in onore della Liberazione di Massa.

Massa, chiuse indagini per 11 accusati estorsione, usura, soldi falsi

I sostituti procuratori Federico Manotti della Dda di Genova e Alessia Iacopini hanno chiuso le indagini nei confronti di 11 persone, cinque delle quali arrestate a novembre, nell’ambito dell’inchiesta su un giro di estorsioni aggravate dal metodo mafioso commesse a Massa (Massa Carrara). Tra i reati è contestata anche l’usura.

In manette, a novembre, erano finiti Sergio Romano (53 anni, Napoli), Giovanni Formicola (67, Portici), Carmine Romano (51, Napoli), Massimo Di Stefano (57, Catanzaro) e Fabrizio Micheli (46, Sassari). Ai domiciliari invece erano finiti Nicola Mari (35 di Massa) e Alessandro Puccetti, 53 anni, dipendente della Provincia di Massa. Le accuse, a diverso titolo, vanno dall’estorsione aggravata dal metodo mafioso alla truffa, spendita di monete false e usura. Altri 4 indagati non sono stati sottoposti a misure cautelari. .

I cinque finiti in carcere, secondo quanto accertato dai carabinieri, avevano messo in piedi una società fittizia di intermediazione al credito, la MyWay. Secondo i carabinieri a capo del sodalizio ci sarebbe stato Sergio Romano appartenente alla cosca lametina dei Cerra-Giampà-Torcasio.

Le indagini erano partite dalla denuncia di un imprenditore che aveva acquistato all’asta un immobile di proprietà di un’amica del gruppo e che per questo aveva subito minacce e ricatti. Dalle indagini era emerso anche che il gruppo aveva messo in piedi una serie di truffe coinvolgendo il direttore di una filiale del Mps di Massa che faceva avere piccoli prestiti alle persone che gli venivano presentate per poi non restituire nulla alla banca. Da complice il direttore si era trasformato però in vittima, ricattato fino a versare in un anno quasi 100 mila euro.

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