Tramvia: rottura tra GEST e sindacati, è sciopero

I sindacati CGIL-CISL-UIL-FAISA proclamato uno sciopero di 4 ora in data ed orari da definire dopo il fallimento del secondo tentativo di conciliazione che si è svolto oggi. Al centro dello scontro turni, qualità del lavoro e agevolazioni per familiari

Questa mattina si è svolto con esito negativo il tentativo di conciliazione previsto dalle procedure di raffreddamento, presso la Prefettura di Firenze, tra i sindacati CGIL-CISL-UIL-FAISA e la Dirigenza di Gest Spa che gestisce il servizio della tramvia a Firenze.

“Sugli argomenti oggetto della vertenza, da parte aziendale c’è stata una timida apertura soltanto sulla questione del rinnovo delle Carte di Qualificazione del Conducente (nel numero di 8 totali nel 2019), ma comunque sempre subordinata all’esito di una futura trattativa in merito da iniziare a settembre; mentre c’è stata molta incertezza sulla risoluzione delle altre questioni, quelle riguardanti le modalità di accesso dei dipendenti al capolinea di Peretola da Guidoni, la migliore organizzazione dei turni per favorire la conciliazione dei tempi vita-lavoro, le agevolazioni tariffarie sugli abbonamenti al trasporto pubblico dei familiari” denucniano i sindacati in un comunicato. .

“Davvero troppo poco per un’azienda così importante e solida. Davvero troppo poco per sbloccare una vertenza che i lavoratori stessi hanno sostenuto fino ad oggi con due assemblee partecipate ed infuocate” diconoCGIL-CISL-UIL-FAISA.

Che stigmatizzano anche il comportamento delle amministrazioni comunali di Firenze e Scandicci che, seppur invitate al tavolo prefettizio “per garantire il loro apporto istituzionale e politico nella ricerca di una soluzione” non hanno partecipato all’incontro.

“Sono sorpreso e stupito di questa decisione annunciata dalle organizzazioni sindacali. Lo sono perché l’azienda si è dimostrata attenta e disponibile ad affrontare e ragionevolmente risolvere tutte le questioni sollevate”. È quanto commenta l’ad di Gest, Jean-Luc Laugaa sulla vicenda.

“I problemi sollevati con questa vertenza dalle organizzazioni sindacali sono sostanzialmente quattro”, ricorda un comunicato dell’azienda, “la sicurezza dei conducenti nello spostamento tra il parcheggio di Guidoni e la fermate di Peretola; l’organizzazione dei turni, che loro chiedono meno pesanti; le agevolazioni tariffarie per i familiari dei dipendenti (abbonamenti gratuiti); il rinnovo gratuito del Cqc (Carta di Qualificazione del Conducente, una spesa di 300 euro ogni 5 anni), titolo professionale indispensabile per esercitare la professione di conducente”.

Su questi punti, prosegue il comunicato, “l’azienda ha manifestato attenzione e disponibilità ad affrontare e risolvere i problemi”. “Sapevamo che dopo il completamento della linea T1 e l’avvio della T2 potevano nascere esigenze nuove. Tanto che l’azienda – ribadisce Laugaa – si è già mossa in questa direzione a partire dal bonus di 600 euro distribuito a tutti i dipendenti a compensazione dell’impegno e disponibilità nel collaborare all’avvio del sistema; l’estensione dei buoni pasto a tutti i dipendenti; l’aumento di 150 euro del premio di risultato; la tutela legale e psicologica pagata dall’azienda in caso di giudizio per fatti accaduti durante attività lavorativa; le ferie solidali e altri benefit”.

Nel merito dei quattro punti richiesti la risposta di Gest, ribadita anche stamani nel corso dell’incontro in prefettura, è stata così articolata. “Sulla sicurezza dei conducenti che iniziano il turno a Peretola alle 4.30 di mattina – afferma l’azienda – già da tempo vengono accompagnati in questo spostamento da un vigilantes messo a disposizione dall’azienda.
Non solo, sono già stati ordinati cancelli in metallo per chiudere, alla fine del turno, l’accesso alla fermata Guidoni e renderla così più sicura (istallati entro la fine del mese).
L’Azienda ha già preso contatti con la Società Aeroporti per verificare la possibilità di far parcheggiare le auto dei dipendenti all’interno dell’aeroporto (già fissato un incontro per lunedi 29)”. “Sull’organizzazione dei turni – prosegue il testo – la media della durata, come da contratto, è di 6 ore e 45 minuti, mentre la guida effettiva con l’avvio della T2 si è ridotta da 5 ore e 03 a 4 ore e 53 minuti. Non solo, l’azienda ha dato la propria disponibilità a rivederne l’organizzazione all’interno dell’apposita Commissione già convocata per la metà del mese di maggio”. “Per le agevolazioni tariffarie c’è la disponibilità a discuterne all’interno del pacchetto delle attività previste dal welfare aziendale”, quanto al “rinnovo gratuito del Cqc l’Azienda è disponibile a finanziarne il rinnovo agli otto dipendenti a cui scade nel 2019 e, più in generale, ad affrontare la questione al momento della definizione del budget 2020 con l’intenzione di dare una risposta positiva a tutti i 130 conducenti (di cui 80 neoassunti.

Carrara: sciopero marmo, in piazza anche imprenditori

“Sì alle cave per più lavoro per tutti, più sicurezza, regole certe e più sviluppo sostenibile per il territorio”: così era scritto sullo striscione di Fillea Cgil e Feneal Uil che stamani a Carrara (Massa Carrara) ha aperto il corteo dei cavatori del marmo in sciopero, protesta a cui hanno aderito per la prima volta anche gli industriali.

In circa 500 si sono radunati davanti allo stadio per sfilare poi lungo le strade cittadine assieme ad un altro migliaio di operai arrivati anche da Lucca.
Lo sciopero, a cui non ha aderito la Cisl, è stato indetto per il timore di un’eventuale paralisi del settore visto l’avvicinarsi della scadenza del 5 giugno entro la quale il Comune di Carrara deve approvare i piani attuativi dei bacini estrattivi per definire le nuove modalità di lavorazione, in base alla nuova legge regionale.

Cavatori, imprenditori e anche i camionisti che trasportano il marmo a valle sono preoccupati per il futuro del settore lapideo e chiedono un tavolo con Comune di Carrara e Regione Toscana.
Riguardo alla Cisl lamenta “l’incertezza dell’amministrazione comunale che ancora non ha presentato il nuovo regolamento degli agri marmiferi che dovrebbero prevedere la gara per l’affidamento delle concessioni di cava avendo come requisito oltre alla garanzia dell’occupazione e sicurezza, l’obbligo di lavorare in loco almeno il 50% dei blocchi escavati”.

Toscana, Rossi:”Battaglia al governo su infrastrutture”

Bisogna “dare battaglia politica” sulle infrastrutture, e “mi auguro che su tutto questo le istituzioni, le forze sociali, imprenditoriali e dei lavoratori possano costruire insieme una piattaforma e poi impegnarsi per rivendicarla nei confronti del governo”.

Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, a proposito dell’iniziativa promossa oggi sul tema dalla Cisl Toscana, che ha proposto un tavolo istituzionale regionale di fine legislatura.
“Questa iniziativa va benissimo – ha detto Rossi, a margine dei lavori dell’evento – ci stimola per riunire questo tavolo e definire almeno a livello toscano quali sono le priorità sulle quali tutti noi vogliamo la battaglia politica, su cui vogliamo lottare, perché si guardi al futuro”. Fra le opere da sbloccare il governatore toscano ha ricordato la Darsena Europa, la Tirrenica, la Due Mari, il potenziamento delle ferrovie (compreso il tunnel Tav di Firenze) e degli aeroporti, le terze corsie autostradali.
Secondo Rossi “la Toscana è una regione che vive di export, di turismo, di ricerca. Se non è connessa col mondo rischia di restare male”.

Rossi al tavolo proposto dalla Cisl vorrebbe definire “quel blocco di opere strategiche per le quali bisogna chiamare in causa innanzitutto il governo, perché si tratta di opere che hanno prima di tutto una valenza nazionale, su alcune di queste ha messo anche dei finanziamenti la Regione, ma ci sono sempre agenzie nazionali che dipendono poi prevalentemente dal governo”.

L’esecutivo, ha ricordato il governatore, “sta preparando un decreto, e questo se funzionerà lo giudico importante. Io mi ero anche permesso di dire non tanto di eliminare il contenzioso amministrativo, quanto di isolarlo: proceda pure il contenzioso amministrativo, ma il contenzioso non fermi l’appalto dei lavori, si trasformi semmai in un contenzioso economico qualora non dovesse risultare per qualche ragione l’affidamento fatto secondo i criteri delle verifiche della giustizia amministrativa. Su questo non ho avuto risposta”.

Secondo Rossi “le divisioni all’interno del governo non consentono un chiarimento” sul tema delle infrastrutture toscane: “Noi avevamo chiesto di essere convocati dal governo – ha aggiunto – per definire le opere strategiche della Toscana: sono già passati 15 giorni, addirittura neanche sul contenuto del decreto, che non parla che opere strategiche, si va avanti, cosa che giudico gravissima perché di investimenti ce ne sarebbe estremamente bisogno”.

Prato: come si prepara la città a FN e anti fascisti

Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha dato il via libera sia alla manifestazione di Forza Nuova, sia alla contro-manifestazione antifascista, entrambe organizzate sabato 23 marzo. Il corteo FN si svolgerà a meno di 400 metri in linea d’aria dal presidio antifascista.

La partenza del corteo di estrema destra è prevista alle ore 15:00 da piazza della Stazione. L’arrivo è previsto in piazza del Mercato Nuovo dove, intorno alle ore 17:30, si terrà il comizio del leader nazionale di Forza Nuova Roberto Fiore.

Nelle stesse ore, a poche centinaia di metri di distanza, in piazza Santa Maria delle Carceri, avrà luogo la contro-manifestazione antifascista. Il presidio, organizzato sempre per le ore 15:00, è stato promosso da Cgil, Cisl, Uil, Libera, Arci, Anpi e Legambiente ed ha ricevuto il patrocinio del Comune di Prato.

Partecipano al presidio decine di amministratori del territorio, con in testa i sindaci dei Comuni della provincia e i tre ex sindaci della città.

Tra le adesioni ci sono quelle degli Scout Agesci e di militanti del Movimento 5 Stelle cittadino, oltre che quella del Pd regionale con la segretaria Simona Bonafè.

Il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, postando la foto del simbolo del Ctln (Comitato toscano di liberazione nazionale), ha annunciato sui social network la sua partecipazione.

La preoccupazione dei cittadini per la concomitanza delle due manifestazioni si riversa sul mondo dei commercianti. Le attività coinvolte direttamente, perché situate lungo il percorso del corteo di estrema destra, saranno quasi tutte chiuse.

Sul Corriere Fiorentino si legge il commento di un titolare di un salone estetico: “Qui in via Matteotti (prima via interessata dal percorso del corteo di FN) non possiamo stare aperti. Abbiamo dovuto contattare tutti i clienti che avevano preso appuntamento per disdire”.

Lo stesso accade nel centro storico, dove i titolari del concept restaurant Ardengo (via dei Cimatori) hanno annunciato la serrata con tanto di struttura in legno per prevenire eventuali danni alla vetrata che introduce al locale.

Anche Panini, storica azienda di figurine che aveva organizzato un evento con Intesa Sanpaolo, ha annunciato l’annullamento dell’appuntamento.

Dalle ore 8:00 alle ore 19:00 ci sarà il divieto di sosta in piazza della Stazione, in via Matteotti, nell’incrocio tra piazza della Stazione via Gobetti, su Ponte al Mercatale fino a Ponte alla Vittoria, in via Sant’Antonio, in Canto al Mercatale, in via San Giorgio e in viale Galilei fino a piazza del Mercato nuovo. La circolazione sarà sospesa al passaggio dei manifestanti.

Gli eventi saranno seguiti, a partire dalle ore 16:00, da Controradio sul sito e sulla pagina Facebook (con diretta).

Prato, contromanifestazione antifascista in programma

Contromanifestazione appoggiata da oltre 60 sigle, da Anpi a Slow food. Anche Cgil-Cisl-Uil in piazza per difesa democrazia.

“Apprendiamo con amarezza che le autorità di polizia e prefettura hanno disatteso gli appelli di larga parte delle realtà attive sul territorio e di molti cittadini di Prato, facendo della città una passerella per raduni fascisti. Permettere simili scorribande squadriste è un’offesa alla memoria della città Medaglia d’argento alla Resistenza, alle vittime della dittatura nazifascista e ai loro familiari”. Lo scrivono oltre 60 realtà, tra associazioni, partiti e sindacati, che spaziano dall’Anpi a Slow food fino al Museo della deportazione e della Resistenza, che lanciano un appello a una mobilitazione, “ferma e pacifica” il 23 marzo in concomitanza con la manifestazione di Forza nuova a Prato.

“Stupisce anche la contraddizione con quanto deciso dai loro colleghi della prefettura di Milano – sottolinea le varie sigle in una nota -, di tutt’altro avviso nei giorni scorsi, circa il divieto di concessione di spazi pubblici per simili parate apologetiche. Altrettanto insensato è il richiamo delle autorità alle disposizioni della Costituzione sui principi di libertà, per autorizzare un’organizzazione omofoba, razzista, sessista e fondamentalista, che si richiama ad una dittatura”. Per questo “intendiamo in modo fermo e pacifico esercitare il nostro diritto di dissenso e di manifestazione. Pertanto facciamo appello a tutte le realtà e le persone antifasciste ed antirazziste a mobilitarsi sabato, dalle ore 14.30, per dimostrare una risposta accorata e unitaria del territorio a simili derive, manifestando ‘(in)tolleranza zero’ e il fatto che Prato è una città aperta, solidale e antifascista”.

Intervenuti sulla faccenda anche i Segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Giuseppe Massafra, Andrea Cuccello ed Ivana Veronese. “L’apologia del fascismo – scrivono in una nota – va condannata ‘senza se e senza ma’. Non assisteremo senza reagire ad una chiara operazione di sdoganamento del fascismo e del razzismo, saremo quindi in piazza a Prato sabato prossimo, insieme ai lavoratori ed alle lavoratrici che credono nei valori democratici del Paese”.

“Per i tre dirigenti sindacali “non esiste il fascismo ‘buono’, ma esiste una lettura della storia che parla di terrore e di leggi razziali; di soppressione della libertà nelle sue varie declinazioni; di negazione della dignità umana; di aggressione al mondo del lavoro ed al Sindacato, alle realtà sociali ed alle associazioni collegate ai bisogni ed ai diritti essenziali dei cittadini. Una stagione buia che ha soffocato i valori centrali della democrazia come la partecipazione, il diritto all’emancipazione ed alla manifestazione di idee”. “Chi si ispira a questo – concludono Massafra, Cuccello, Veronese – è contro la nostra Costituzione ed è in netto contrasto con la nostra visione di società plurale, tollerante, solidale e democratica”.

La rete degli Istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea della Toscana, in una nota, “esprime allarme e sdegno per il nullaosta concesso alla manifestazione promossa da Forza Nuova, a dispetto dei divieti sanciti dalla Costituzione e da importanti provvedimenti di legge della Repubblica italiana tuttora in vigore. Sta alla vigilanza e alla mobilitazione dell’opinione pubblica e delle forze democratiche contrastare adeguatamente il riproporsi di queste derive”.

Contrari alla manifestazione anche il sindaco di Poggio a Caiano (Prato) Francesco Puggelli e la Giunta comunale che annunciano di partecipare “in modo del tutto pacifico al presidio antifascista in programma per sabato pomeriggio. Ci teniamo a ribadire i principi democratici che sono alla base della nostra comunità e ci teniamo a farlo in un momento in cui in piazza si riuniranno non solo le associazioni, non solo i partiti ma anche e soprattutto le persone per bene, i cittadini che non vogliono veder prevalere le logiche dell’odio e della discriminazione”.

Annuncia la sua presenza alla manifestazione anche il coordinatore nazionale di Futura e membro della direzione Pd Marco Furfaro secondo cui “autorizzare la manifestazione di Forza Nuova a Prato è una decisione gravissima. Qui non si tratta assolutamente di libertà di espressione ma della celebrazione di una ideologia che si fonda sull’odio e sulla violenza verso gli altri”.

Cgil, Cisl e Uil della Toscana si dicono “sconcertati e molto preoccupati della decisione del comitato dell’ordine pubblico di Prato. Prefetto e questore con il loro nulla osta si assumono una grande responsabilità, alla loro responsabilità avrebbero dovuto pensare prima di appellarsi a quella di tutti gli altri”.

Cisl-Fp Firenze-Prato: “Sostituire pensionati Pa con nuove assunzioni”

“Nonostante le uscite anticipate per quota 100” nei servizi pubblici “non si prevedono assunzioni all’orizzonte per sostituire il personale in uscita con figure professionali in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini”.

Lo denuncia in una nota il commissario della Cisl-Fp di Firenze-Prato, Mauro Giuliattini, secondo cui ai pensionamenti dovrebbero corrispondere quelle assunzioni “che eviterebbero di depauperare ulteriormente gli organici in servizio”.

Secondo il sindacalista “se prendiamo per esempio in esame la situazione della sanità a Firenze e Prato, nelle due Asl, Careggi e Toscana Centro, dobbiamo considerare innanzitutto la grave carenza di personale già in essere ed in più un’età media degli operatori di circa 55 anni. Se non si interviene subito si corre il rischio di non riuscire più a garantire neppure i livelli essenziali di assistenza”.

Un danno che, sostiene Giuliattini, si potrebbe evitare “attingendo sin da subito alle graduatorie degli idonei vincitori di concorso e sbloccando quel turnover che il governo ha purtroppo prorogato sino a novembre 2019”.

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