Aeroporti: consiglio Pisa ribadisce no a pista Firenze

No alla proposta del presidente Giani. La  mozione è stata approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Pisa. Il Pd non ha partecipato al voto

La mozione approvata dal consiglio comunale di Pisa chiede  che le risorse pubbliche attualmente destinate alla realizzazione della nuova pista di Peretola vengano invece utilizzate per potenziare i collegamenti ferroviari tra Pisa e Firenze.

“La mozione approvata ieri all’unanimità dal consiglio comunale di Pisa, solo il Pd non ha partecipato al voto, ribadisce assoluta contrarietà al progetto presentato dal presidente della Regione Giani per la nuova realizzazione della pista di Peretola” afferma Ciccio Auletta, capogruppo di Diritti in Comune (Prc, Una città in comune e Pisa Possibile) e promotore della mozione votata anche dalla maggioranza di centrodestra e dalle opposizioni del Patto civico e del M5s.

Secondo il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, “Pisa ha rimandato al mittente la proposta di Giani di una pista di Peretola ‘tagliata’, le risorse pubbliche vanno investite dove le strutture mancano e non in opere, come la nuova pista di Firenze, che anche il Consiglio di Stato ha bollato come insostenibile e irrealizzabile nella Piana fiorentina dando torto a Toscana Aeroporti”. e aggiunge che “Il Pd ancora una volta ne esce con le ossa rotte certificando un evidente stato confusionale, continua a sfoggiare equilibrismi e tatticismi, ma l’imbarazzo è evidente”.

Ma la consigliera comunale dem, di Pisa Olivia Picchi, respinge la accuse: “Il voto di ieri è stato un teatrino politico su aeroporto e infrastrutture, perché nella mozione si chiedeva di non finanziare la nuova pista di Peretola e di usare i soldi per il raddoppio ferroviario: peccato che non ci sia né il progetto della nuova pista, né quello del raddoppio, e quindi questi atti non sono solo inutili ma possono essere dannosi per Pisa. Perché legare il finanziamento del raddoppio alla realizzazione della seconda pista è sbagliato concettualmente, tecnicamente (in quanto sono fondi diversi) e politicamente, e si rischia di trascinare tutti in discussioni inutili e senza fondamento”. “I punti per noi dirimenti sono due – conclude Picchi -: che Toscana Aeroporti esegua subito gli investimenti su Pisa già previsti e finanziati dal 2015 e che la Regione finanzi lo studio del masterplan per il raddoppio ferroviario”.

Toscana Aeroporti sconfitta: tribunale di Pisa archivia le querele

Pisa, “Non si può considerare in alcun modo la fattispecie criminosa di diffamazione”. È questo il presupposto fondamentale sulla base del quale la giudice ha respinto il ricorso fatto dai legali di Roberto Naldi, amministratore delegato di Toscana Aeroporti, contro l’archiviazione, già richiesta dal PM, nei confronti del consigliere comunale Ciccio Auletta della coalizione della sinistra “Diritti in comune” di Pisa e di Massimo Torelli, portavoce di Firenze Città Aperta.

A darne notizia con un comunicato gli stessi querelati, che spiegano citando le stesse parole della giudice, che quanto da loro affermato che aveva portato alle querele rientra nel “legittimo esercizio del diritto di critica”. In particolare “le osservazioni critiche nei confronti di scelte e comportamenti delle società Corporacion America Italia s.p.a. e Toscana Aeroporti s.p.a., sono pienamente legittime in quanto destinate ad avere ricadute significative sui lavoratori dell’indotto aeroportuale pisano e sulla comunità locale tutta”.

“In altre parole, la giudice ha confermato quanto già sostenuto dal PM: la totale infondatezza delle accuse di Toscana Aeroporti – si legge nel comunicato congiunto del consigliere comunale Ciccio Auletta della coalizione della sinistra “Diritti in comune” di Pisa e di Massimo Torelli, portavoce di Firenze Città Aperta – Si tratta di una sconfitta pesantissima e senza appello per questa società, che ha tra i suoi soci anche la Regione Toscana e i Comuni di Pisa e Firenze”.

Toscana Aeroporti, ha diramato un breve comunicato a riguardo: “Prendiano atto della decisione del giudice e accogliamo con grande soddisfazione l’indicazione data al PM di perseguire gli autori delle offese delle affermazioni ingiuriose presenti sulle pagine Facebook, riconoscendo così che c’è stata effettivamente diffamazione nei nostri confronti”.

 

🎧 Iniziativa davanti all’aeroporto per contestare l’azione legale di Toscana Aeroporti

Firenze, iniziativa oggi davanti all’aeroporto per contestare l’azione legale che Toscana Aeroporti ha intrapreso nei confronti del consigliere comunale di Pisa Ciccio Auletta e del portavoce di Firenze Città aperta, Massimo Torelli, accusati di diffamazione.

Il pm ha chiesto l’archiviazione ma la società, attraverso i propri legali, ha deciso di presentare opposizione, e il prossimo 26 gennaio si terrà l’udienza in cui il giudice dovrà decidere se archiviare il procedimento o meno. All’iniziativa hanno aderito diversi movimenti della sinistra radicale.

In podcast l’intervista a Massimo Torelli e Tomaso Montanari a cura di Gimmy Tranquillo.

“Usare le minacce per intimidire chi fa opposizione – ha affermato Torelli, nel corso dell’evento – è una modalità molto diffusa in questa città: c’è un intreccio di potere e politica che non sopporta le opposizioni e la partecipazione, per cui usa queste modalità come esercizio di potere”.

Per i consiglieri comunali fiorentini Antonella Bundu e Dmitrji Palagi (Sinistra Progetto Comune) “le minacce di Toscana Aeroporti confermano solo l’arroganza del potere”.

All’evento di oggi sono intervenuti anche il giornalista Giorgio Meletti, che ha ricostruito il percorso che ha portato l’imprenditore argentino Eduardo Eurnekian a ottenere il controllo degli aeroporti di Firenze e Pisa con la sua società Corporacion America; l’attivista pisana Tiziana Nadalutti; lo storico dell’arte Tomaso Montanari.

“La qualità di una democrazia non si misura dalla quantità di decisioni prese, ma dalla capacità di rispettare la libertà di espressione degli altri – ha detto lo storico dell’arte e rettore dell’Università per stranieri di Siena, Tomaso Montanari, intervenendo stamani a una conferenza stampa – Qui ci sono critiche, non diffamazioni. Quando un potere del genere si accanisce sulle dichiarazioni dei cittadini è un potere debole ed ha la coscienza sporca. Le scelte politiche del Comune di Firenze sono fondate su rapporti personali, non dico rapporti illeciti o corrotti. Ma è chiaro che questa scelta, quella di avallare questa azione legale, si spiega alla luce della rete dei rapporti che governano il territorio”.

Polemica su Canapisa: sindaco e Lega pronti a sit-in di protesta

Il deputato pisano della Lega Edoardo Ziello, e il sindaco di Pisa Michele Conti, hanno annunciato di essere pronti a partecipare a un sit-in sotto la prefettura, il 3 maggio, per manifestare contro il possibile svolgimento di Canapisa, la 19/a edizione della street parade antiproibizionista in programma in città il prossimo 18 maggio.

Al sit-in ha dato la sua adesione anche il deputato del Carroccio Manfredi Potenti, membro della commissione Giustizia della Camera. “Esprimo – ha scritto il parlamentare in una nota – la mia personale adesione, fisica e ideale, alla proposta lanciata dal collega Edoardo Ziello e dal sindaco Michele Conti di partecipare a un eventuale sit-in davanti alla prefettura di Pisa venerdì pomeriggio, 3 maggio, allo scopo di manifestare contro il possibile corteo Canapisa.”

“Credo opportuna una presa di posizione chiara e diretta di contrarietà nei confronti di un tema di drammatico impatto sociale quale è quello delle droghe in generale – continua Manfredi Potenti – . Non possiamo permettere che, attraverso una manifestazione pubblica, che da anni si svolge a Pisa, passi il messaggio della accondiscendenza ad uno stile di vita antisalutare e degradante per la salute umana”, ha concluso la nota del parlamentare.

“Il sindaco Conti e la Lega, come già a suo tempo la Giunta comunale Pd, colpendo Canapisa vogliono colpire l’antiproibizionismo. Con il suo crescente successo, in questi 18 anni la manifestazione ha provocato, più che problemi in termini di ordine pubblico e di decoro urbano, la suscettibilità di quanti vorrebbero farci tornare all’epoca di Giovanardi”. Lo affermano il capogruppo di Sì Toscana a sinistra in Consiglio regionale Tommaso Fattori, e il consigliere comunale di Pisa per Diritti in Comune Ciccio Auletta.

“Non ci sono gli estremi per vietare la manifestazione e il sindaco lo sa benissimo – aggiungono Fattori e Auletta in una nota -, ma Conti fa leva su ministero, questore e prefetto sulla scia di quanto già accaduto a Prato e Firenze, dove determinate scelte prefettizie hanno avuto un preciso colore politico, come nel caso dell’autorizzazione concessa a Prato all’iniziativa di Forza Nuova, o come i provvedimenti sulle zone rosse a Firenze”.

Per Fattori e Auletta, “quello che dà fastidio è la libera manifestazione di idee diverse dalle proprie, e in particolare il messaggio che lanciano ogni anno gli organizzatori, con il corteo che si snoda fino al carcere Don Bosco, emblema di una legge italiana che ancora associa all’idea di consumatore di droga quella di criminale. Il questore può vietare la manifestazione solo in base a problemi di ordine e sicurezza pubblica evidenti ed oggettivi che però non sono all’orizzonte”. “Il sindaco che non è mai sceso in piazza a fianco dei lavoratori in lotta per il loro posto di lavoro – concludono – oggi annuncia una possibile contromanifestazione solo per distrarre la città da tutti i problemi sociali che la sua amministrazione non affronta e che anzi accentua con politiche discriminatorie.

Pisa: approvata mozione contro depotenziamento stazione ferroviaria

Ieri in Consiglio comunale a Pisa è stata approvata all’unanimità la mozione presentata contro il piano di RFi di depotenziamento della stazione ferroviaria di Pisa con il trasferimento a Firenze del Dirigente operativo Trazione Elettrica.

Nel documento, che vede come primo firmatario il capogruppo di ‘Diritti in comune: una città in comune’ Ciccio Auletta, il Consiglio comunale “esprime la propria contrarietà rispetto al piano di depotenziamento della stazione ferroviaria di Pisa presentato da Pisa e condivide le preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali per quanto riguarda le possibili ricadute occupazioni” e invita il sindaco a convocare un tavolo con tutti i soggetti interessati (la Regione, Rfi, le organizzazioni sindacali), al fine di trovare una soluzione alternativa al ridimensionamento, prospettato da Rete Ferroviaria Italiana, della Sala di comando e controllo della circolazione ferroviaria di via Quarantola a Pisa.

Dal Consiglio comunale di Pisa arriva un segnale importante di sostegno alla mobilitazione rispetto ad una scelta che potrebbe rappresentare il primo passo di un progressivo smantellamento del Centro di controllo pisano, e che al contempo mette a rischio circa 20 dei 150 lavoratori altamente specializzati impiegati nella struttura che andranno incontro a trasferimenti o ricollocamenti in altri settori.

La Toscana dice ‘no’ al Cpr a Coltano

“Mai un lager a Coltano, né altrove in Toscana. La mobilitazione messa in campo in queste settimane dopo l’annuncio del ministro Salvini di aprire un Cpr a Coltano con il gravissimo via libera da parte del sindaco Conti inizia a dare i primi risultati”.

Lo afferma in una nota il capogruppo di Diritti in comune, Ciccio Auletta, dopo l’approvazione in consiglio regionale della mozione contro l’apertura di un Cpr in Toscana presentata dai consiglieri di Sì-Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti.

“E’ una nostra prima vittoria – prosegue Auletta – in quanto la Regione Toscana afferma la propria contrarietà, senza se e senza ma, ai Centri permanenti per il Rimpatrio, orribili luoghi di detenzione per persone la cui unica colpa è non avere un permesso di soggiorno. La mozione approvata dal Consiglio regionale, anche con i voti del Pd e del M5S, impegna la Giunta regionale a confermare la propria contrarietà rispetto all’apertura di un centro per il rimpatrio nel territorio della Regione”.

Soddisfatti anche Fattori e Sarti: “In quei posti finiscono normalissime persone, provenienti da paesi extra Ue, che vengono detenute pur non avendo compiuto alcun reato penale solo perché presenti irregolarmente nel nostro paese: una forma incivile di detenzione amministrativa. E ci finiscono perché da anni è impossibile entrare legalmente in Italia, per cercare lavoro, oggi persino per studiare. Addirittura i ricongiungimenti familiari sono ostacolati dalla burocrazia e da costi esorbitanti”.

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