Livorno: scritte omofobe su murale Lgbt

Livorno scritte omofobe su murale Lgbt  –  Cgil ‘ferma condanna’ ‘Gesto vigliacco a pochi giorni dal Toscana Pride‘.

Imbrattato con due scritte omofobe il murale Queer Wall, recentemente realizzato in un parco a Livorno come omaggio alla comunità Lgbtqia+. “Quello che è avvenuto nelle ultime ore rappresenta un gesto vigliacco da condannare fermamente, avvenuto oltretutto a pochi giorni di distanza dall’inaugurazione dell’opera”, sottolineano in una nota il segretario della Cgil di Livorno Fabrizio Zannotti insieme a Giulia Biagetti del dipartimento politiche giovanili e di genere Cgil provincia di Livorno.

“Esprimiamo pertanto la massima solidarietà e vicinanza ai promotori del murale e in generale a tutta la comunità Lgbtqia+ – aggiungono -. La Cgil da sempre è al fianco delle persone e delle famiglie Lgbtqia+ nella lotta all’omolesbobitransfobia, al bullismo e ad ogni forma di discriminazione. A tal proposito ribadiamo che la Cgil provincia di Livorno aderisce con convinzione al Rivellino Pride Party in programma stasera a Piombino e al Toscana Pride che si terrà l’8 luglio a Firenze”.

Per Zannotti e Biagetti “è quantomai fondamentale che si intervenga per contrastare il clima di intolleranza nei confronti della comunità Lgbtqia+ che purtroppo si sta progressivamente sviluppando a livello nazionale. Atti incresciosi come quelli avvenuti ai danni del murale Queer wall non devono essere né banalizzati né sottovalutati”.

Piombino: anche la CGIL contro il rigassificatore

La Cgil provincia di Livorno e la Cgil provincia di Grosseto esprimeranno parere contrario alla realizzazione del rigassificatore di Piombino, indipendentemente da qualsiasi proposta relativa ad opere compensative. Intanto la Regione chiede altri documenti a Snam per chiarire i dubbi e le criticità evidenziate dagli enti che hanno già inviato il loro parere al commissario straordinario

Altre nubi si addensano sulla realizzazione del rigassificatore di Piombino. La  Struttura commissariale della Regione Toscana ha infatti inviato a Snam uUna richiesta di integrazione dei documenti sul progetto , così, viene detto, da chiarire i dubbi e le criticità evidenziate dagli enti che hanno già inviato il loro parere al commissario straordinario. Mentre, a quelli già espressi, oggi si aggiunge anche il parere contrario della CGIL

“Operatività del porto di Piombino; rischio incidenti gravi dovuti ad aerei; danni all’ecosistema causati dallo sversamento di cloro: senza garanzie chiare su questi tre aspetti la Cgil provincia di Livorno e la Cgil provincia di Grosseto esprimeranno parere contrario alla realizzazione del rigassificatore di Piombino, indipendentemente da qualsiasi proposta relativa ad opere compensative. È quanto abbiamo scritto nel documento che abbiamo inviato oggi al commissario Eugenio Giani”.

Lo afferma il sindacato che, in una nota, spiega di aver incontrato, nei giorni scorsi, Giani e Snam per conoscere i dettagli del progetto.

“A quando si apprende – spiegano Fabrizio Zannotti, segretario Cgil Livorno e Monica Pagni, segretaria Cgil Grosseto – per le manovre di una metaniera in ingresso e in uscita dal porto di Piombino  servirebbero circa quattro ore, mentre per il suo scarico tra le 24 e le 48 ore. Se cosi fosse si genererebbero danni incalcolabili per i cittadini elbani per quanto riguarda la continuità territoriale, danni all’istruzione e alla sanità. Senza contare i contraccolpi negativi sul turismo e sul lavoro dei pescherecci”.

Zannotti e Pagni sottolineato inoltre che “l’impegno della banchina per circa tre anni potrebbe causare problemi alla siderurgia”. “Dalla documentazione che ci ha fornito Snam – aggiungono – non risulta inoltre una valutazione su ipotetici incidenti gravi causati da aerei o elicotteri. Una mancanza inaccettabile: riteniamo fondamentale allestire un piano di evacuazione. Un’esplosione con raggio di 1,5 km potrebbe infatti mandare in tilt la viabilità del porto di Piombino, isolandolo così dalla città e lasciando i cittadini e i lavoratori a gestire da soli l’emergenza”. Per Zannotti e Pagni è “importante anche trovare una soluzione per gli sversamenti di cloro: essi non sono infatti del tutto trascurabili e nel medio periodo potrebbero compromettere l’immagine dell’industria ittica di tutta l’area”.

Nel documento della Struttura commissariale  documento, firmato da Edo Bernini, responsabile del procedimento e direttore della direzione Ambiente ed energia della Regione, si  chiede invece a Snam “di integrare la documentazione depositata in riscontro” a quanto indicato da alcuni enti, tra cui i Vigili del fuoco di Livorno, Arpat, l’Autorità portuale, il Comune di Piombino, il Genio civile, il ministero della Transizione ecologica e quello delle infrastrutture. Si chiede inoltre di “integrare la documentazione con uno specifico studio relativo alle ricadute socio-econimiche del progetto”. La documentazione integrativa dovrà essere trasmessa entro il termine di 20 giorni dal ricevimento della comunicazione della Regione.

🎧 Recovery: “Toscana e Livorno penalizzate. Intollerabile l’atteggiamento della politica regionale”

Dai porti alle infrastrutture, nel Pnrr del Governo la Toscana e Livorno sono penalizzate: la denuncia di Cgil e Filt-Cgil. “Intollerabile l’atteggiamento della politica regionale che ha abdicato al compito di rivendicare con forza il ruolo della Toscana”. Intervista con Fabrizio Zannotti, segretario generale CGIL Livorno

Nel Pnrr del Governo la Toscana, la sua costa e Livorno sono penalizzate dal punto di vista degli investimenti infrastrutturali: è la denuncia che lanciano Cgil Toscana, Filt Cgil Toscana, Cgil Livorno e Filt Cgil Livorno. Che chiedono alla politica regionale di farsi sentire affinché si eviti il rischio di esser tagliati fuori dalla ripresa.

“Il sistema portuale della Toscana è assente tra gli asset definiti strategici: di Darsena Europa nessuna traccia, delle connessioni con le reti TEN-T, indispensabili per rendere efficace ed efficiente un sistema di trasporto, nessuna menzione”, spiegano Maurizio Brotini (Cgil Toscana), Monica Santucci (Filt Cgil Toscana), Fabrizio Zannotti (Cgil Livorno) e Giuseppe Gucciardo (Filt Cgil Livorno). Idem per le infrastrutture: “Dalla costa, per il Nord e viceversa, abbiamo ancora delle limitazioni di sagoma per i convogli ferroviari elemento di ulteriore penalizzazione e scarsa attrattività per traffici specifici, stessa cosa vale per la varante Aurelia, e il Lotto 0 della galleria Maroccone Chioma”.

Aggiungono i sindacalisti: “Dobbiamo ‘accontentarci’ e sentirci parte di questo progetto deducendolo dall’incipit del paragrafo ‘M3C Investimento 1.2’, che dice: ‘Gli interventi proposti per la rete ad Alta Velocità nel Nord consentiranno di potenziare i servizi di trasporto su ferro, secondo una logica intermodale e stabilendo per le merci connessioni efficaci con il sistema dei porti esistenti’. Per estensione logica, dato che i porti sulla costa esistono, siamo parte della partita”.

Nel Pnrr è presente una elencazione delle opere ritenute strategiche, dei tempi probabili di messa in opera e ultimazione, e si descrive diffusamente l’obiettivo di ridurre il divario tra Nord e Sud, Est ed Ovest del Paese, di connessione con i corridoi europei di circolazione delle merci e delle persone, mettendo a disposizione investimenti imponenti. Livorno, ad oggi, ha come unica opera programmata lo scavalco ferroviario che connetterà il Porto con l’Interporto; il Porto di Piombino è privo di una infrastruttura che possa garantire lo sviluppo delle sue potenzialità; la Toscana non è presente in nessun passaggio del Piano.

“Tutto quanto esposto – insistono Brotini, Santucci, Zannotti e Gucciardo – non può avere e non ha l’ambizione di esaurire una discussione così importante, ma riteniamo intollerabile l’atteggiamento della politica regionale che ha abdicato al compito di rivendicare con forza il ruolo della Toscana. Un territorio che ha un’industria manifatturiera ad alto valore aggiunto, produzioni vinicole di alta gamma, prodotti destinati prevalentemente al mercato estero e una rilevante industria legata al turismo, non può permettersi ulteriori ritardi nella realizzazione delle opere necessarie”. Concludono i sindacalisti: “Noi diciamo basta alla Toscana a due velocità, occorre un impegno serio e costante sulla costa, che ha di fatto due aree di crisi complessa e due aree di crisi non complesse, pertanto occorre da subito recuperare il vulnus contenuto nel Pnrr, non possiamo permetterci altri ritardi, il rischio di essere emarginati dalla ripresa è concreto. Inoltre, se dovessero essere varate le riforme previste, potrebbero tradursi in un ulteriore elemento di svantaggio nei confronti di aree del paese con un sistema infrastrutturale avanzato”.

Corsica, collisione navi: Santuario Pelagos a rischio

L’incidente tra le due navi avvenuto ieri a largo della Corsica mette a rischio l’area del Santuario dei cetacei Pelagos, un ecosistema di enorme interesse scientifico grazie alle sue caratteristiche naturali e al patrimonio di biodiversità che custodisce.

In territorio italiano, il Santuario Pelagos (chiamato anche Santuario per i mammiferi marini) è stato istituito nel 1991 come area naturale marina protetta di interesse internazionale, e occupa una superficie a mare di 2.557.258 ha (circa 25.573 km2) nelle regioni Liguria, Sardegna e Toscana

Legambiente e Expédition MED, impegnate nel progetto Pelagos Plastic Free per difendere la biodiversità del Santuario dei cetacei dall’inquinamento da plastiche, lanciano un appello ai governi di Italia, Francia e Monaco affinché si mettano in campo tutte le opzioni per limitare i danni provocati dallo sversamento di olio combustibile in mare e si intervenga in tempi rapidi con una normativa ad hoc per il traffico delle merci in quest’Area Specialmente Protetta d’Importanza Mediterranea (ASPIM).
“La collisione fra le due navi avvenuta al largo della Corsica ha dell’incredibile per le dinamiche dell’incidente e perché ancora una volta assistiamo impotenti a uno sversamento importante di sostanze inquinanti in una zona protetta” ha dichiarato Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente .
“E’ evidente che, come chiediamo da tempo, sia necessario normare in maniera più stringente i traffici marittimi in una porzione di mare così preziosa come il Santuario Pelagos. Ci ritroviamo invece a sperare nella buona sorte e nelle condizioni meteomarine che consentano di recuperare la maggior parte delle sostanze oleose che stanno fuoriuscendo dai serbatoi delle navi”.
Sull’argomento sono intervenute anche Cgil Toscana e Livorno attraverso un comunicato stampa:
“Circa alle 7 di domenica 7 ottobre, è avvenuto un inspiegabile incidente a nord di Capo Corso. Oggi le navi hanno strumenti in grado di prevenire eventi pericolosi sia per l’ambiente che per le persone eppure è accaduto. La prima domanda che ci poniamo è quali siano le misure di sicurezza dedicate agli equipaggi in casi anche come questi e se siano stati fatti rilievi a bordo per verificare lo stato fisico ma anche psicologico (dato lo shock evidente) dei marittimi a bordo. Dalla stampa si rileva che siano state le navi stesse a garantire che nessuno si sia fatto male.
Come CGIL Toscana e Livorno chiediamo quali garanzie esistono sul contenimento dello sversamento in mare che ieri era di 10 KMQ ed oggi è già di 20 con 600 m cubi di olio carburante.
Le operazioni di separazione delle due navi desta grande preoccupazione. Anche le isole dell’arcipelago Toscano sono a poche miglia da Capo Corso e tutta la costa Toscana come la Liguria sono a rischio. Un salto di vento è sempre possibile in mare. Il consorzio Lamma è presente e speriamo che possa prevedere e monitorare con estrema precisione, resta la preoccupazione dell’azione conseguente che si dovrebbe fare. La tempistica è essenziale in quanto una mareggiata anche minima potrebbe provocare l’affondamento del materiale con grave danno della flora dei fondali e in conseguenza anche della fauna.
Preoccupa inoltre che non si sia fatto cenno dei contenuti dei Ro Ro della nave Cipriota. Da Legambiente perviene preoccupazione e si paventa che possano contenere sostanze altamente tossiche e cancerogene. L’alta intensità di traffico nelle zone determinate dalla presenza di più porti nello spazio marino interessato, obbliga a interventi di sicurezza assolutamente trasparenti, conosciuti da lavoratori e cittadini e certo, questo caso, non suggerisce che le cose stiano esattamente in questo modo. ”
Maurizio Brotini segretario CGIL Toscana
Patrizia Villa segretaria CGIL LIvorno
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