Cecilia Del Re: “Decisione odierna, pretesto per rimpasto di giunta”

Firenze, Cecilia Del Re, ex assessora all’urbanistica del Comune di Firenze, ha tenuto una conferenza stampa a proposito della revoca delle sue deleghe, disposta oggi dal sindaco Dario Nardella, dopo la polemica sul passaggio della tramvia in piazza Duomo.

“Appare chiaro, – ha detto Cecilia del Re – lo si capisce dai fatti che hanno preceduto la decisione odierna, che in realtà questo episodio è stato un pretesto per compiere una manovra di cui si è letto sui giornali nei giorni scorsi, il rimpasto di giunta”.

“Ho appreso la notizia dagli organi di stampa, non sono riuscita a parlare col sindaco Nardella, gli ho chiesto un incontro, ho provato a chiamarlo, ma senza successo”, ha spiegato Del Re.

“Ringrazio coloro che si sono mobilitati – ha detto – in modo trasversale, e si sono dissociati, anche nell’area Schlein. in molti mi dicevano che la resa dei conti era stata solo rinviata. Mi auguravo che così non fosse, e che si potesse aprire una nuova stagione per il Pd anche a livello territoriale”.

Tuttavia, ha concluso Del Re, “non basta cambiar pelle a livello nazionale se le stesse logiche perdurano a livello locale: il gesto odierno, i toni di questi giorni, non sono un bel messaggio”.

Disordini all’interno della Giunta: Nardella attende la smentita della Del Re sulla tramvia in Duomo. “Rapporto di fiducia viene a meno”

Firenze, dopo essersi dissociato dalle parole dell’assessore all’urbanistica della sua giunta, il sindaco Nardella invita, Cecilia Del Re a smentire ciò che ha detto sulla tramvia nel cuore del centro storico: “Occorre massima chiarezza di fronte ai cittadini”.

Proprio stamattina il sindaco di Firenze Dario Nardella si è dissociato dalle parole dell’assessore all’urbanistica in carica Cecilia Del Re tramite un comunicato del suo ufficio stampa. “Non ho intenzione di riaprire con la mia amministrazione il tema del passaggio della tramvia dal Duomo si leggeva nel comunicato di Nardella.

In una nota pomeridiana è stato aggiunto dal sindaco Nardella: “Come ho già detto questa mattina in giunta all’assessore Del Re e a tutti gli altri colleghi, di fronte ad una notizia così grave come l’annuncio di un cambio di programma su una scelta strategica e complessa della città quale il sistema tranviario e il passaggio della tramvia da Piazza del Duomo occorre la massima chiarezza di fronte ai cittadini che ci hanno votato.”

“Pertanto mi aspetto da Cecilia una secca e inequivocabile smentita di aver sostenuto questa ipotesi in dichiarazioni o interlocuzioni con la stampa, – ha detto poi il sindaco – altrimenti viene meno il rapporto di fiducia tra noi visto il mio compito di sindaco di guidare una giunta da me nominata e di cui porto la responsabilità e di amministrare la città con il mandato pieno e chiaro che mi è stato dato dai cittadini fino all’ultimo giorno”. “I fiorentini ed io stesso – ha continuato Nardella – abbiamo il diritto di sapere se ciò che è stato riportato dai media oggi è il pensiero di Cecilia o se è un invenzione della stampa”.

Dario Nardella ha espresso quindi un forte disaccordo con le parole dell’assessore, con la quale era sembrata esserci sempre stata una sintonia e comunicazione. Ieri, Cecilia Del Re aveva fatto delle dichiarazioni in Consiglio Comunale riguardo la tramvia, esprimendo la sua volontà di far sì che la tramvia in futuro collegasse “la zona maggiormente frequentata dal maggior numero di lavoratori, così come deve arrivare fino al cuore del centro storico per non rendere quella che oggi è la zona più pedonale d’Europa la zona più inaccessibile d’Europa”.

Nardella si dissocia dalle parole dell’assessora Del Re: “La tramvia deve arrivare fino al cuore del centro storico”

Firenze, con un comunicato del suo ufficio stampa, il sindaco di Firenze si dissocia dalle parole che Cecilia Del Re, assessore all’urbanistica del Comune di Firenze, aveva detto intervenendo in Consiglio Comunale nel giorno in cui l’aula ha votato il Piano operativo comunale: “La tramvia deve collegare la zona maggiormente frequentata dal maggior numero di lavoratori, così come deve arrivare fino al cuore del centro storico per non rendere quella che oggi è la zona più pedonale d’Europa la zona più inaccessibile d’Europa”.

“Non ho intenzione di riaprire con la mia amministrazione il tema del passaggio della tramvia dal Duomo. – si legge nel comunicato di Nardella -Quella dell’assessora Del Re è una iniziativa di cui non ero a conoscenza, non condivisa né da me né dalla giunta, e non è presente nel programma di mandato con cui siamo stati eletti, né è prevista nel POC. Questa ipotesi è definitivamente superata dalla pedonalizzazione di Piazza del Duomo e dalla realizzazione in corso della linea VACS che vede in piazza San Marco il cuore dell’accesso della tramvia al centro storico, valorizzando tutta l’area circostante e collocando il nodo di Piazza della Libertà al centro dell’intero sistema tranviario. La linea Vacs, come estensione della T2, serve infatti a garantire il collegamento tra la stazione e il centro storico da nord”.

“Non ci sarebbero del resto le condizioni tecniche, amministrative ed economiche per rimettere in discussione tutte le scelte fatte fino ad ora. Non si torna indietro, si guarda avanti – aggiunge il sindaco Nardella – Per questo il sistema tranviario che abbiamo progettato è il cuore del programma elettorale con cui siano stati eletti e andrà avanti così come è stato pensato”.

“Quanto allo scudo verde – precisa poi Nardella – è noto a tutti che questa soluzione non comporterà pagamento di pedaggi secondo le nostre previsioni ma servirà esclusivamente al monitoraggio del traffico e al controllo dei veicoli inquinanti a cui non è consentito circolare secondo la legge. Di questo progetto se ne occupano gli assessori con deleghe all’ambiente e alla mobilità Andrea Giorgio e Stefano Giorgetti”.

“Su temi così complessi – conclude Nardella nel comunicato – peraltro gli assessori da me scelti sulla base di un principio fiduciario per entrare in giunta sanno che sono chiamati a condividere le riflessioni e le dichiarazioni secondo collegialità e per evitare inutili e dannose letture divisive e ad avere un comportamento leale verso il sindaco e il programma di governo della città che siamo chiamati a realizzare e di cui rispondiamo ai cittadini”.

Assessore all’Urbanistica del comune di Firenze in aula per discutere il Piano operativo comunale

L’obbiettivo per Firenze di Cecilia Del Re sarebbe quello di rendere sempre più accessibile il cuore del centro storico e la zona maggiormente frequentata dai lavoratori.

Cecilia Del Re, assessore all’urbanistica del Comune di Firenze, è intervenuta in Consiglio comunale nel giorno in cui l’aula dovrà votare il Piano operativo comunale: “La tramvia deve collegare la zona maggiormente frequentata dal maggior numero di lavoratori, così come deve arrivare fino al cuore del centro storico per non rendere quella che oggi è la zona più pedonale d’Europa la zona più inaccessibile d’Europa”.

Inoltre, riguardo lo Scudo Verde, un sistema di telecamere che serve per monitorare i veicoli in ingresso in città, adottato nel 2019 e approvato nel 2021, Del Re ha specificato che “nel Pums si parla di ‘congestion charge’ che non vale per i cittadini di Firenze e applica la tassazione non solo in base al tipo di mezzo inquinante ma anche in base alla residenza del proprietario del veicolo. Questo però – ha aggiunto Del Re – crea una ferita tra Firenze e l’area metropolitana, specie di fronte a quei territori che ancora non hanno un mezzo di trasporto pubblico efficiente e comodo come la tramvia. Poiché abbiamo detto di volerle ricucire queste ferite e di voler lavorare davvero alla costruzione di una Grande Firenze, abbiamo voluto eliminare ogni riferimento sul modello di gestione che potesse comprometterne la discussione futura. Perché, per lo scudo verde”, esiste “anche il modello della pollution charge, che oltre a mettere davvero al centro i temi ambientali è più democratico e non penalizza i lavoratori che vengono a Firenze a lavorare dall’area metropolitana”.

A proposito del Piano operativo, l’assessore ha parlato di un “ruolo di protagonismo” del Comune, “come una mamma per risolvere un problema di fronte all’inerzia collettiva agisce d’istinto dicendo ‘basta, ci penso io’. ‘Ci penso io Comune’, quindi, a far sì” ad esempio “che le monetizzazioni vengano utilizzate per ristrutturare gli 800 appartamenti Erp oggi vuoti a Firenze in attesa di essere ristrutturati”. Dopo la fase dell’adozione si arriverà a quella delle osservazioni, che, come ha annunciato Cecilia Del Re in aula, necessiterà 80 giorni, 20 in più di quello che normalmente è previsto per consentire la più ampia partecipazione possibile.

Del Re, copertura stadio Franchi produrrà: “Energia pulita a oltre mille abitazioni”

Firenze, l’assessora all’urbanistica di Palazzo Vecchio Cecilia Del Re, in accordo col sindaco Dario Nardella, intervenendo in Consiglio comunale sul tema stadio, ha illustrato i vantaggi della copertura con pannelli fotovoltaici del progetto di ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi.

“Grazie al nuovo stadio Artemio Franchi – ha detto l’assessora Delò Re – nascerà la più grande comunità energetica di Firenze: il progetto vincitore infatti punta molto sugli aspetti ambientali e sarà capace di trasformare uno stadio attualmente energivoro in uno stadio che invece produrrà energia, consentendo di realizzare, grazie alle superfici della copertura fotovoltaica, una comunità energetica che fornirà energia pulita a oltre mille abitazioni dell’area di Campo di Marte”.

Del Re ha annunciato anche che ci sarà un nuovo momento di confronto con i cittadini al Mandela Forum. Anche l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti ha parlato dello stadio e in particolare del tema parcheggi: “Grazie alla riorganizzazione della viabilità legate al passaggio del tram e al parcheggio scambiatore a Rovezzano – ha spiegato – gli stalli a disposizione saranno circa 140 in più rispetto alla situazione attuale anche se distribuiti diversamente, senza contare i posteggi sotto lo stadio e il centro direzionale e il grande parcheggio multipiano da 2.500-3.000 posti previsto nell’area ferroviaria”.

Sugli alberi, lungo la linea della tramvia Libertà-Campo di Marte-Rovezzano (che rappresenta la prosecuzione della linea Libertà-Bagno a Ripoli), “saranno sostituite 350 alberature e aggiunte ulteriori 150 per un totale di circa 500 alberi”.

Polemica intanto in aula con i gruppi di opposizioni che hanno abbandonato l’aula per protesta: “Inaccettabile che, dopo aver chiesto un Consiglio comunale straordinario, l’argomento sia prima stato relegato all’ultimo punto dell’ordine dei lavori e infine non sia stato consentito per volontà della maggioranza di far intervenire la portavoce del ‘Comitato Vitabilità’. In assenza di un vero confronto abbiamo scelto di abbandonare l’aula”, hanno dichiarato i consiglieri di M5s, Fdi, Lega, Forza Italia e gruppo Centro.

Secondo Sinistra Progetto Comune “il senso politico della richiesta delle opposizioni era dare riconoscimento a una mobilitazione importante, che ha raccolto tante firme ed evidenziato una lampante preoccupazione”.

In aula tra i banchi delle opposizioni sono rimasti Jacopo Cellai (Fdi) e Andrea Asciuti (gruppo misto-Italexit) ma col solo scopo di ascoltare la discussione sul Franchi e il quartiere di Campo di Marte.

Scelta leggermente diversa per Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune che hanno tolto la scheda della presenza, rimanendo ad ascoltare ma senza più risultare formalmente parte della seduta.

Il Pd, attraverso il capogruppo Nicola Armentano e le vicecapogruppo Alessandra Innocenti e Letizia Perini, ha detto di “non comprendere le ragioni addotte dalle opposizioni per questo comportamento che per noi denota poca serietà. Vi era un solo punto all’ordine dei lavori di oggi, prima dell’approfondimento su Campo di Marte, una delibera sulla bandiera della pace nel salone del consiglio, un simbolo di non violenza e solidarietà tra popoli che non ci sembrava fosse così divisiva nè che avrebbe occupato una discussione infinita. Avevamo dato disponibilità ad andare avanti oltre la chiusura dei lavori, fino a quando ci fosse stato bisogno di confronto”.

Firenze: FCA organizza referendum contro mercificazione e svendita città

SALVIAMO FIRENZE è questo lo slogan scelto per due quesiti referendari promossi da Firenze città aperta contro quello che viene indicato come il processo di svuotamento della città. Oggi in piazza dei Ciompi si svolgerà un iniziativa pubblica per raccogliere le prime 100 firme, necessarie per il primo deposito e avere il via libera tecnico da Palazzo Vecchio.

Firenze città aperta denuncia come ci siano “grandi realtà private pronte a comprarsi un pezzo di città alla volta, creando una vera e propria bolla immobiliare, con un aumento sempre più forte del prezzo delle case e degli affitti, a fronte di beni e servizi sempre più a misura del turismo“.

“La cosa non vale più per il solo centro storico, da ormai diversi anni”accusa FCA, precisando come “grandi gruppi immobiliari internazionali acquistano continuamente pezzi di città spesso con rilevante valore storico-artistico; gli appartamenti di lusso, ristrutturati o nuovi, anche fuori dal centro, hanno toccato il picco di circa 10.000 euro al metro quadro, con conseguente aumento dei prezzi nelle aree circostanti; gli studentati di lusso svolgono sempre di più il ruolo di alberghi, godendo di una serie di condizioni di favore (lo Student Hotel di viale Spartaco Lavagnini è l’ottavo albergo a Firenze per tassa di soggiorno)”.

“Negli ultimi mesi -continua Firenze Città Aperta- si è consolidata la tendenza a giustificare la trasformazione in studentati di parti importanti del tessuto urbano, che però quasi sempre sono destinati a chi può permettersi cifre di pernottamento altissime. Una turistificazione selvaggia, che ha effetti evidentissimi: oltre 18.000 famiglie non trovano una casa in affitto; chi vince i concorsi pubblici rinuncia ad entrare in servizio per la difficoltà a trovare un alloggio; difficoltà fino all’impossibilità per chi studia fuori sede a trovare alloggi a prezzi non esorbitanti (se il prezzo di uno studentato di lusso arriva a € 2.000 al mese ovviamente salgono anche gli affitti nel settore delle case private); esplosione del costo degli appartamenti; aumento spesso insostenibile degli affitti per gli esercizi commerciali”.

“Tutto questo -conclude FCA-  in una città in cui si arriva ad avere 800 case popolari vuote e non assegnate”.

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