🎧 Ance, convegno con l’archistar Fuksas relatore principale

Firenze, si è tenuto, presso l’Auditorium Nana Bianca, l’incontro dal titolo ‘Dopo la pandemia. L’abitare e la riqualificazione urbana’, organizzato da Ance (Associazione Nazionale Costruttori edili) di Firenze, con l’archistar Massimiliano Fuksas quale relatore principale, l’evento era dedicato al tema dei cambiamenti che il periodo pandemico ha portato nell’ambito dell’abitare e della riqualificazione urbana.

Lo scopo di questo appuntamento dell’Ance è stato quello di voler dare nuova spinta al tema dell’urbanistica, al cambiamento del concetto di spazi abitativi e urbani e stimolare nuove visioni.

In podcast l’intervista a Massimiliano Fuksas all’architetto Marco Casamonti e l’assessora all’urbanistica e allo Sviluppo Economico e Turismo del Comune di Firenze, Cecilia Del Re, a cura di Gimmy Tranquillo.

L’emergenza Covid ha cambiato profondamente il modo di vivere le nostre case, le esigenze dell’abitare, che risentono fortemente del tempo in cui siamo immersi ma hanno anche accresciuto la nostra sensibilità ambientale, così all’allarme per la salute del pianeta, si è aggiunta una nuova grande consapevolezza dell’importanza dell’origine delle materie impiegate nei processi di costruzione.

Nasce, quindi, la necessità di rivedere e ripensare la progettualità degli spazi abitativi e urbani. A questi temi l’Associazione Nazionale Costruttori edili di Firenze dedica un evento sulla riqualificazione urbana.

Per fare riqualificazione urbana a Firenze “bisogna ripensare completamente la legge regionale, perché è una legge che blocca la capacità di dialogo fra pubblico e privato”. Lo ha affermato Vincenzo Di Nardo, vicepresidente di Ance Firenze, che ha aperto il convegno.

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“Bisogna trovare una via di mezzo corretta tra tutela del patrimonio e qualità architettonica”, ha detto l’architetto Marco Casamonti secondo cui “le leggi sono tutte improntate alla tutela, e queste sono leggi importanti perché preservano il patrimonio edilizio, però quando tuteli fino a togliere la possibilità alla città di essere un corpo vivo, di modificarsi, la tutela diventa talmente rigida da impedire alla città la sua normale dinamica”.

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Cecilia Del Re, assessore all’urbanistica del Comune di Firenze, ha ricordato che “abbiamo fatto un percorso di partecipazione, ‘Firenze prossima’, che ha coinvolto tutta la cittadinanza e gli ordini professionali. Avere anche la prospettiva di autorevoli architetti noti in tutto il mondo, con questo convegno, ci fa proiettare nella Firenze del futuro”.

“Dobbiamo capire come migliorare le condizioni del pianeta, che soffre enormemente”. Ha detto l’architetto Massimiliano Fuksas. “Chi ha ragione è quella ragazzina che ha detto ‘bla, bla, bla’ – ha spiegato, riferendosi a Greta Thunberg -: è la verità, lei ha perfettamente ragione, non conosce gli strumenti, neanche noi li conosciamo, ma neanche i nostri governanti”. Secondo Fuksas serve “un’economia verde che pensa all’innovazione: però sostenibilità e innovazione sono diventati due luoghi comuni. Invece c’è gente che sta lavorando intorno a temi forti, importanti, come sono la ricerca sull’idrogeno e le altre fonti alternative di energia. Per favore, non parliamo più del nuovo nucleare, il nucleare pulito, perché di questo non ne dobbiamo più parlare”.

Terrazza-giardino panoramica dell’ex caserma Vittorio Veneto “aperta ai cittadini”

Firenze, con l’annuncio dell’uso pubblico di questa terrazza-giardino, l’amministrazione Nardella rende noti altri dettagli del progetto di recupero del complesso della ex Caserma Vittorio Veneto in Costa San Giorgio, destinato a ricevere una struttura turistico ricettiva, con qualche attività aperta al pubblico, finito più volte nelle polemiche delle opposizioni, ma anche di associazioni ambientalistiche cittadine, per il suo uso prevalentemente privato.

Secondo il comunicato di Palazzo Vecchio quindi, una nuova terrazza-giardino panoramica con accesso diretto da vicolo della Cava sarà fruibile dai cittadini di Firenze e della Città metropolitana grazie alla convenzione con il privato, che prevede l’ampliamento dell’accessibilità pubblica del complesso dell’ex caserma Vittorio Veneto in Costa San Giorgio tramite diverse attività e programmazioni condivise con l’amministrazione comunale.

Oltre alla Terrazza-giardino saranno accessibili anche i giardini e gli orti del complesso, oltre alle attività già aperte al pubblico previste nella parte nord-ovest del complesso (attività commerciali, di somministrazione e di servizio), così come palestra e centro benessere, che dovranno prevedere un accesso agevolato per gli abitanti del quartiere 1, e il teatro all’aperto che diventerà invece un nuovo spazio dell’Estate fiorentina con una programmazione culturale promossa in collaborazione con l’amministrazione comunale.

Nel complesso sarà inoltre dedicato uno spazio gratuito a rotazione a disposizione di artigiani fiorentini all’interno del più ampio progetto che sarà la Casa delle Eccellenze; inoltre, il complesso potrà ospitare anche parte delle esposizioni culturali in mostra al Forte Belvedere per ampliare i collegamenti tra la città e l’ex caserma.

L’auditorium sarà gratuitamente a disposizione di iniziative del quartiere 1, una volta al mese, a favore di associazioni e di chi ne faccia richiesta. Sono queste le prescrizioni aggiuntive per il privato inserite nella convenzione allegata al progetto unitario convenzionato approvato dalla giunta contestualmente alla variante al Regolamento urbanistico su proposta dell’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re. Nel piano unitario convenzionato sono stati poi approfonditi ulteriori aspetti del recupero del complesso e stabiliti obblighi e prescrizioni per l’attuazione dell’intervento con l’indicazione anche delle opere di riqualificazione del contesto.

Come monetizzazione delle compensazioni dovute arriveranno infatti 2,2 milioni di euro dal privato per interventi di riqualificazione della zona. Inoltre, è stata eliminata la prescrizione relativa alla richiesta di verifica preliminare della fattibilità del collegamento tra Boboli e Forte Belvedere, dal momento che il privato non ha dato seguito alle verifiche a suo carico che erano state richieste dall’amministrazione comunale.

Maggiori approfondimenti vengono infine richiesti dal Comune sugli aspetti legati alla mobilità, con l’obiettivo di rendere più funzionale ed efficiente il sistema di circolazione e sosta nella zona.

“Si chiude una variante complessa e discussa, che ha l’obiettivo di recuperare un luogo abbandonato e fino ad ora inaccessibile – ha detto il sindaco Dario Nardella -. Grazie ai nuovi usi che aprono ancor più il complesso alla città, invito a guardare a questa operazione in un quadro più ampio di trasformazione delle caserme in città: stiamo recuperando gli edifici  di proprietà comunale pensando alla casa e al modello Murate. La collaborazione tra pubblico e privato va comunque a vantaggio dell’intera comunità, con la creazione di nuovi posti di lavoro. Investimenti importanti come quelli alla Manifattura Tabacchi e alla ex Caserma Cavalli stanno scrivendo la Firenze contemporanea e del futuro”.

“Un luogo finora inaccessibile e dentro cui finora nessuno è entrato, perché riservato prima solo agli ecclesiastici appartenenti al convento e poi ai membri dell’esercito – ha detto l’assessore Del Re -, che dopo la dismissione da parte del demanio sta oggi cadendo a pezzi: per volontà del demanio l’immobile è stato alienato ormai oltre sette anni fa a un soggetto privato che ora può procedere con il recupero seguito e sollecitato dalla locale Soprintendenza prima che le parti vincolate vadano in malora. Abbiamo lavorato però in questi mesi per far sì che anche i cittadini possano beneficiare di questo luogo che una volta recuperato si aprirà alla città grazie a una serie di usi stabiliti dalla convenzione allegata al piano attuativo. Così come abbiamo voluto destinare interamente gli oneri ai luoghi più vissuti da cittadini e residenti del Quartiere 1. Il lavoro della variante, iniziato nel 2015, arriva quindi oggi a compimento: sebbene Firenze anche nel prossimo piano operativo varerà il blocco alla destinazione turistico ricettiva, già in atto per gli immobili superiori ai 2.000 mq, nel caso della caserma Vittorio Veneto la destinazione ricettiva prevalente era l’unica compatibile con la condizione della collina in termini di accessibilità e carico urbanistico che poteva sopportare, così come decretato anche dai partecipanti e membri della giuria del concorso svoltosi nel 2017. Nonostante ciò, la parte nord ovest del complesso sarà comunque accessibile a tutti con attività commerciali e direzionali e, grazie a quanto inserito in convenzione e ottenuto dall’amministrazione dando seguito anche a quanto richiesto dal quartiere 1, diventerà un luogo dell’Estate fiorentina e di altre manifestazioni: si aprirà così un collegamento tra la caserma e la città, anche grazie alla nascita di una terrazza-giardino pubblica che nulla avrà da invidiare alla vista di piazzale Michelangelo. Si tratta della terza caserma che stiamo recuperando: nelle caserme che sono divenute di proprietà comunale, Santa Maria Novella e Lupi di Toscana, il pubblico sta facendo il pubblico pensando al tema della Casa sul modello delle Murate, che è ciò a cui ci ispiriamo”.

Firenze, Mercafir e Peretola: aree calde

Firenze, le aree più calde, le cosiddette ‘hot-spot’, ricoprono circa il 14% della superficie comunale, con una temperatura media superficiale estiva di 38°C, un consumo di suolo di poco superiore al 90% e una copertura arborea di circa 1%. Le aree più fresche estive, ‘cool-spot’, rappresentano solo il 3% dell’intera superficie comunale.

Tra le zone più calde rientrano l’area del Centro alimentare polivalente Mercafir, che risulta anche la più estesa, ma anche le stazioni ferroviarie e le aree di pertinenza, l’area di deposito ferroviario in zona Osmannoro, l’aeroporto e porzioni del tessuto produttivo di Peretola, in cui si registrano valori medi di temperatura superficiale estiva tra 38 °C e 41 °C.

È quanto emerge dallo studio sulle isole di calore condotto nell’ambito dell’accordo tra Comune di Firenze, Dipartimento di scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali (Dagri) e Centro di bioclimatologia (Cibic) dell’Università di Firenze e Istituto di bioeconomia (Ibe) del Consiglio nazionale delle ricerche e presentato oggi a Palazzo Vecchio.

Tra le aree più fresche di Firenze rientrano il parco delle Cascine, in particolare la zona arborata a nord-ovest del parco. Altre aree fresche si trovano a nord-est (zone di Trespiano e Pian di Mugnone), sud (Galluzzo) e sud-est (Gavinana e Sorgane) in una posizione basso collinare e a bassa densità abitativa.

Le temperature medie annuali sono aumentate a Firenze di circa 1,5°C dall’inizio del 1800, passando da 14,6 a 16°C. Gli studi sono stati estesi anche al di fuori del Comune di Firenze e in particolare a tutta l’area metropolitana fiorentina (la piana Firenze-Prato-Pistoia): è emerso che circa il 30% dell’area metropolitana è interessato da anomalie termiche superficiali, in cui ricade oltre il 60% degli edifici industriali.

INTERVISTA. ASS.RA CECILIA DEL RE

Rondini, a Firenze parte la campagna di tutela e sensibilizzazione

Dal mantenimento dei nidi al divieto di lavori nel periodo di cova e allevamento, fino alla compensazione con nidi artificiali: i messaggi compariranno dal 15 novembre nelle vetrinette comunali del centro storico e sui canali social del Comune di Firenze, mentre i volantini della campagna saranno distribuiti presso le sedi dei Quartieri e l’ufficio Sostenibilità.

“Su proposta dell’associazione Lipu, condivisa con il tavolo della Consulta degli animali – ha detto l’assessora all’Ambiente Cecilia Del Re – abbiamo realizzato una campagna di sensibilizzazione sull’importanza della tutela di rondini, rondoni e balestrucci all’interno del nostro contesto urbano, in particolare in relazione al tema del patrimonio edilizio e della nidificazione. Una campagna che abbiamo condiviso con amministratori di condominio, costruttori edili, consulta delle professioni e attraverso la quale chiediamo di osservare alcune regole a tutela di questi animali, come già abbiamo fatto sulle api. Dobbiamo passare da una visione antropocentrica, in cui tutto ruota intorno all’uomo, ad una visione in cui anche gli altri animali hanno pari diritti e dignità. Lasciare spazio a questi animali e tutelare la loro esistenza vuol dire prendersi cura di un ecosistema che ci vede tutti connessi, il cui equilibrio e la cui biodiversità vanno mantenuti per salvaguardare l’intera sorte del nostro pianeta”.

Rondini, rondoni e balestrucci sono specie protette: la loro uccisione e la distruzione dei nidi è vietata dalla legge. Per tutelare queste specie è essenziale il mantenimento dei siti di nidificazione sugli edifici civili e storici, ai quali ritornano ogni anno con fedeltà. L’installazione di cantieri per ristrutturazione deve quindi tenere conto della possibile presenza di nidi sulle facciate e nei sottotetti. Inoltre, durante il periodo di cova e allevamento dei pulli sono vietati i lavori. Per rondini e balestrucci, i nidi devono essere lasciati in situ, mentre per i rondoni devono essere mantenuti aperti gli accessi alle cavità.

Qualora sia necessario derogare al divieto di rimozione, è obbligatoria la compensazione con nido artificiale. Per favorire la costruzione dei nuovi nidi, è utile installare nuovi nidi  artificiali e rendere ruvide le parti alte delle pareti così da permettere che rondini e balestrucci possano fissare i nidi. Come previsto dal regolamento Tutela animali, su tutto il territorio comunale è vietato utilizzare dissuasori meccanici per uccelli composti da aghi o spilli metallici o con punte non arrotondate che possano trafiggere.

Ambiente, a  Comune Firenze il premio ‘Gold’ di European Energy Award

La certificazione European Energy Award riconosciuta a Firenze  è lo strumento internazionale di gestione della qualità sui temi climatici messo a punto per enti locali che intendono contribuire allo sviluppo urbano attraverso processi e politiche sostenibili, conosciuto in Italia anche come ‘Comune clima’ (www.european-energy-award.org).

“Un riconoscimento che ci inorgoglisce e che ci fa andare avanti con ancora più determinazione nelle nostre azioni di contrasto ai cambiamenti climatici ” lo ha dichiarato il sindaco di Firenze,  Dario Nardella commentando il riconoscimento ‘Gold’ ricevuto dal Comune per la gestione climatica in ambito comunale, unica città di maggiori dimensioni in Italia a raggiungere questa eccellenza su 1700 comuni europei virtuosi che partecipano al programma.

l’European Energy Award è in corso a Ravensburg.

“Da alcuni anni infatti -ha proseguito Nardella-  il Comune di Firenze ha intrapreso azioni verso una sempre maggiore sostenibilità in tema di infrastrutture, mobilità, ambiente e innovazione. La pandemia ha dimostrato che è urgente e non più rinviabile una drastica inversione di rotta e Firenze, grazie anche ai fondi del Pnrr, è pronta a fare la sua parte e a fungere da sprone per una vera rivoluzione green che parta dalle città”.

“Il riconoscimento Gold per Firenze nel corso dell’assemblea di Ravensburg aperta dai Ursula Von der Leyen – ha detto l’assessore Del Re – rappresenta una tappa significativa e un ulteriore stimolo per il Comune di Firenze a rispondere alle sempre più pressanti necessità del pianeta e dei propri cittadini per una città sostenibile, innovativa e inclusiva. Siamo l’unico comune italiano di grandi dimensioni a ottenere questo riconoscimento di eccellenza, con il Comune di Montaione quale altro unico comune del nostro territorio regionale toscano: un importante passo avanti rispetto all’argento che avevamo ottenuto nel 2016 che conferma la validità delle azioni messe in campo dall’amministrazione in materia ambientale”.

Tra gli oltre 1700 comuni europei virtuosi che partecipano al programma solo 100 sono stati certificati ‘Gold’ e Firenze è il comune italiano di maggiori dimensioni e capoluogo che raggiunge questo livello di eccellenza nella gestione climatica in ambito comunale. Nell’area metropolitana fiorentina, riconoscimento anche per il Comune di Montaione.

Firenze ha adottato il sistema Eea a supporto del monitoraggio delle politiche energetico-ambientali, in particolare nell’ambito del Patto dei Sindaci, nel quale ha  ampiamente superato gli obiettivi europei al 2020 e sta definendo target ambiziosi di neutralità climatica. Il sistema Eea ha supportato il coordinamento delle numerose azioni intraprese in vari ambiti (pianificazione, edifici, servizi, mobilità, cooperazione e partecipazione), grazie alla creazione di un team di lavoro interdipartimentale e flessibile che ha potuto seguire tutte le iniziative volte alla mitigazione/adattamento al cambiamento climatico, sfruttando le sinergie e promuovendo la cooperazione anche nei confronti degli stakeholder del territorio. Il controllo della qualità delle implementazioni, il supporto nella pianificazione di idee efficaci e innovative grazie allo scambio con esperti e Best Practices internazionali, la disponibilità di strumenti per facilitare il lavoro di monitoraggio e reporting hanno contribuito all’ottenimento di risultati eccellenti portando, in continua ottimizzazione, dal già ambito Award Silver del 2016 al riconoscimento Gold. Molti sono stati anche i progetti europei e nazionali a supporto del percorso e delle attività del team.

🎧 “Firenze e Venezia nel day after covid”

Si è tenuto a Firenze il convegno organizzato da Confesercenti “Firenze e Venezia nel day after covid”, si è trattato di un’occasione di dialogo e confronto tra le due città d’arte.

Firenze e Venezia insieme propongono di introdurre “un percorso congiunto – come ha detto l’assessora al turismo di Firenze Cecilia Del Re – per portare all’attenzione del governo una serie di questioni che riguardano le città d’arte a vocazione turistica”.

In podcast l’intervista  all’assessore al Turismo del Comune di Venezia Simone Venturini e all’assessora al turismo del Comune di Firenze, Firenze Del Re, a cura di Gimmy Tranquillo.

“Il Parlamento riconosca la fragilità e la specificità delle nostre città d’arte – Queste le parole dell’assessore comunale al Turismo di Venezia, Simone Venturini – Quasi un anno fa abbiamo consegnato al Governo un decalogo congiunto con suggerimenti di buon senso per mettere nelle condizioni sindaci e Comuni di intervenire per governare e regolamentare alcuni settori nevralgici, una necessità che ribadiamo anche oggi”.

“Riconoscere la specificità delle nostre città d’arte – ha rimarcato l’assessore Venturini – significa capire che servono norme ad hoc per incidere concretamente sulla gestione dei flussi turistici, sul commercio e sulle affittanze turistiche brevi, innalzandone il livello e bilanciando così le esigenze dei visitatori con quelle dei residenti. Temi su cui oggi vige una totale ‘deregulation’ che penalizza i centri storici”.

“Solo attraverso l’introduzione di nuovi strumenti normativi nazionali – ha concluso – Venezia, Firenze e tutte le altre città d’arte italiane rimarranno vive, e soprattutto vitali, sotto il profilo lavorativo e sociale, difendendo allo stesso tempo le eccellenze artigiane, economiche ed enogastronomiche che il mondo ci invidia”.

Sul tema delle città d’arte “dobbiamo agire su più fronti: dal decentramento degli attrattori culturali, alla rigenerazione urbana, alle infrastrutture di mobilità con tutti gli stakeholders coinvolti. Chiediamo di rivedere la governance delle città d’arte, oggi di competenza regionale, perché si trovano ad affrontare temi particolari rispetto agli altri comuni e devono poter agire subito per regolamentare determinati fenomeni – ha detto l’assessora al turismo di Firenze Cecilia Del Re. Inoltre, aggiunge – nel piano di gestione Unesco, inseriremo il tema del tempo della città per quanto riguarda gli orari di apertura dei grandi musei e il mantenimento dell’obbligo di prenotazione, per una gestione più organizzata degli afflussi”.

Una sorta di piano Marshall dedicato alle città d’arte con l’introduzione di normative per tutelare gli operatori turistici locali e risorse da investire: è quanto proposto da Emiliano Biraku, presidente Confesercenti Venezia centro storico – Il nostro lavoro di gemellaggio tra Firenze e Venezia è iniziato con la lettera che abbiamo mandato al ministro Franceschini e poi con il decalogo delle due città – ha detto Biraku -. Siamo a fianco dei sindaci per poter raccogliere firme per la proposta di legge popolare che fa riferimento alla salvaguardia delle città d’arte, ma non vogliamo fermarci qui. Questo dovrebbe essere un cantiere aperto per portare all’attenzione delle istituzioni europee le esigenze che le città d’arte hanno in modo particolare”.

Tra le richieste quella di “normative che riguardano l’eliminazione dell’intermediazione delle Ota (Online travel agency) per una questione di giustizia fiscale, per far risparmiare le commissioni ai nostri operatori turistici e di stabilire una connessione diretta tra operatore e turista”.

Ma, ha aggiunto Biraku, “chiediamo anche delle risorse, investimenti specifici. Venezia ha bisogno di risorse perché il suo patrimonio artistico culturale è nazionale non è giusto che i suoi costi siano scaricati sulle amministrazioni o sui turisti che la visitano. Vogliamo un nuovo piano Marshall che prenda in considerazione le normative, ma anche investimenti specifici per le città d’arte”.

Fare di Firenze e Venezia un laboratorio attivo per riprogettare le strategie turistiche del post Covid per favorire un turismo sostenibile e compatibile con la fragilità e complessità dei territori.

È la richiesta avanzata da Confesercenti Firenze, “Quello che presentiamo e intendiamo sottoporre all’attenzione delle istituzioni è un progetto aperto e condivisibile – ha detto aprendo i lavori Santino Cannamela presidente Confesercenti Città di Firenze – il risultato di un rapporto strategico tra Firenze e Venezia, due città che durante la pandemia hanno sofferto più di altre e hanno riscontrato numerose fragilità. Adesso occorre mettere in campo un intervento straordinario, con la destinazione di specifiche risorse, che possano contribuire, in maniera incisiva ed efficace a far ripartire l’economia”.

Soprattutto, ha aggiunto, “auspichiamo che non venga sprecata un’occasione e che si provi a fare di Firenze e Venezia un laboratorio attivo per riformulare la complessità delle strategie turistiche. L’obiettivo è un turismo sostenibile e compatibile con la fragilità e complessità dei territori, più consapevole e maturo, capace di integrarsi meglio con le esigenze dei centri storici, come i nostri”.

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