‘Biblioteca sociale in carcere’ a Sollicciano e Gozzini, la cultura che non conosce sbarre

Nasce nelle case circondariali di Sollicciano e Gozzini ‘Biblioteca sociale in carcere’, il progetto finalizzato al potenziamento delle biblioteche esistenti. Lo scopo è promuovere la lettura in carcere come opportunità di crescita sociale e civile. “Le biblioteche sono case del sapere democratico per eccellenza e devono diventare sempre più efficienti, accessibili, digitali”, le parole dell’assessore Tommaso Sacchi.

Il progetto riguarda le sezioni femminili e maschili delle case circondariali di Sollicciano e Gozzini. Vuole promuovere la  la biblioteca come luogo di lettura, informazione, aggregazione, confronto di idee, sviluppo di attività creative. Iniziative anche per genitori detenuti e bambini, con letture ad alta voce e promozione della lettura nella relazione genitore-figlio. Saranno poi organizzati corsi di scrittura creativa e corsi di lingua italiana.

Presenti l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi, la vicepresidente della Regione Monica Barni, il garante dei detenuti del Comune di Firenze Eros Cruccolini, il direttore del carcere di Sollicciano Fabio Prestopino, e la direttrice del casa circondariale Gozzini Antonella Tuoni. Il progetto è coordinato dal Servizio Biblioteche e conta sul supporto e la collaborazione di BibliotecaNova Isolotto, che da anni svolge attività di promozione della lettura con i carceri di Sollicciano e Gozzini. BibliotecaNova ha anche attivato una collaborazione con il Polo Regionale di Documentazione Interculturale, istituito presso la Biblioteca Comunale Lazzerini di Prato, che ha permesso di portare in carcere lo Scaffale Circolante, che garantisce la disponibilità di libri in lingua ai numerosi detenuti stranieri.

Il progetto ha un valore di 46.500 euro di cui 37.250 euro finanziati dalla Regione Toscana, 5.313 dal Comune di Firenze e 4.000 dall’Università di Firenze che mettono a disposizione il loro personale per il coordinamento tecnico e scientifico del progetto. Il progetto ha la durata di 6 mesi, ma l’obiettivo è portarlo almeno a tre anni.

“Facciamo crescere, grazie alla Regione, un progetto esemplare che diffonde cultura e amore per i libri tra i detenuti”, ha sottolineato Sacchi. “La lettura chiama lettura e quindi cultura, fuori come in carcere. Per questo ogni attacco a luoghi di lettura- ha aggiunto -, come accaduto alla libreria indipendente Pecora Elettrica a Roma, è da condannare in maniera inequivocabile”.

“La cultura è un diritto dovere di tutti i cittadini, anche per questo come Regione abbiamo siglato un “Patto per la lettura” che ha il compito di promuovere la lettura, fondamentale per l’esercizio di cittadinanza,  attraverso uno sforzo coordinato di tutte le istituzioni ed i soggetti che fanno parte a vari livelli della filiera del libro”, ha detto la vicepresidente Monica Barni. “La biblioteca sociale, che reputo un altro dei nostri traguardi, dovrà essere un luogo di diversità intesa come «patrimonio comune del genere umano» e di accessibilità, un luogo dove i libri non fanno paura e permette di esercitare il proprio diritto alla cultura”, ha sottolineato.

Il Comune di Firenze ha presentato il progetto alla Regione in partenariato con l’Università di Firenze, Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia, che garantisce il coordinamento scientifico e attività formative, e in collaborazione con il Polo Regionale di Documentazione Interculturale della Biblioteca Comunale Lazzerini di Prato.

Milani a Sollicciano: “la situazione del caldo è allarmante nel carcere fiorentino”

Lo ha detto il presidente del Consiglio comunale di Firenze Luca Milani che due giorni fa ha visitato l’istituto penitenziario fiorentino accompagnato dal garante dei detenuti Eros Cruccolini. Nel penitenziario si “sta a celle chiuse e non è possibile passeggiare lungo i corridoi”.

“C’è un ventilatore in quasi tutte le celle – conferma il presidente del Consiglio comunale  attraverso un posto sul suo profilo Facebook -ma in un paese civile pensare che ci sono ancora istituti di pena dove nello stesso spazio sono presenti due persone e un solo ventilatore fa riflettere. Anche lo stesso direttore ci ha detto chiaramente che, in questo periodo, è dura fronteggiare questa ondata di caldo solo con dei ventilatori”. 

Per Milani è stata la prima uscita in qualità di presidente del consiglio comunale fiorentino: “Ho voluto dare un segnale di vicinanza e di attenzione delle istituzioni fiorentine verso questa realtà che facciamo fatica a considerare parte della città – ha spiegato -. L’amministrazione comunale di Firenze ha cercato, da sempre, di farsi interprete dei bisogni dei carcerati e del personale in servizio. Negli ultimi tempi sono stati intrapresi diversi progetti per permettere l’inserimento lavorativo dei carcerati – ha proseguito Luca Milani -, sento però la necessità di rivolgere un appello alle imprese del territorio affinché possano condividere questo impegno sociale”.

Milani ha sottolineato che “nonostante i miglioramenti, le condizioni di vivibilità a Sollicciano sono dure per tutti, reclusi e dipendenti”. “Un progetto della Regione Toscana per la riqualificazione energetica, che prevede la coibentazione delle pareti e l’installazione di pannelli fotovoltaici è fermo. Questo progetto di riqualificazione oltre a migliorare le condizioni nelle celle – spiega Luca Milani -, permetterebbe anche la dotazione di piastre ad induzione anziché dei fornelli a gas, che purtroppo vengono utilizzati anche allo scopo di inalazione del gas con conseguenze anche drammatiche come è accaduto un mese fa con il decesso di un detenuto. E’ altresì importante attivare finalmente la nuova cucina che consentirebbe di migliore la qualità ed il carico di lavoro sulla cucina attuale .
Massima disponibilità per aiutare il Direttore ed il neo nato consiglio dei detenuti per tutte quelle iniziative che si potranno intraprendere per aiutare lo sviluppo delle attività del carcere nella direzione della promozione umana con l’obiettivo di ridurre la recidiva che vede oggi 7 detenuti su 10 tornare in carcere dopo aver scontato il loro periodo di pena.
Martedì, sempre con Eros Cruccolini – afferma in conclusione il presidente del Consiglio counale -, prosegue il mio impegno presso la Casa Circondariale Mario Gozzini”.

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