Calenda: Democrazia a rischio, la sinistra ha il dovere di sconfiggere la paura

Intervista con l’ex ministro per lo sviluppo economico CARLO CALENDA in occasione della presentazione del suo nuovo libro Orizzonti selvaggi. Capire la paura e ritrovare il coraggio, giovedì 8 novembre ore 18.00 c/o RED Bistrot Libreria Piazza della Repubblica, 26. A dialogare con l’autore Enrico Rossi

Aferpi: Jindal, a Piombino “vogliamo investimento di successo”

Oggi Sajjan Jindal, patron del gruppo Jindal, ha incontrato gli operai della Aferpi sottolineando che quello di Piombino “è il primo investimento in Ue e vogliamo che sia un investimento di successo” aggiungendo  “vi garantisco che sarà uno dei più importanti siti di produzione di acciaio in Europa”.

Quello di Piombino “è il primo investimento in Ue e vogliamo che sia un investimento di successo”. Lo ha detto Sajjan Jindal, patron del gruppo Jindal agli operai della Aferpi di Piombino (Livorno) che ha incontrato oggi, al teatro Metropolitan della cittadina toscana.

“Mi è stato detto che Piombino ha una grande storia nella produzione di acciaio, che è stato il primo impianto a produrre acciaio”, ha sottolineato “vi garantisco che sarà uno dei più importanti siti di produzione di acciaio in Europa”.

“Vogliamo portare al massimo della capacità”, ha aggiunto “gli impianti di laminazione esistenti, e far sì che il porto si sviluppi con la sua capacità operativa. E poi vogliamo costruire una nuova acciaieria nel massimo rispetto ambientale. Questo è il mio desiderio ed è quello che voglio realizzare”.

“Piombino”, ha proseguito “è una splendida città con splendida gente, è la prima volta che ne visito il centro storico, e vogliamo sviluppare un impianto siderurgico che abbia lo stessa bellezza della città per vivere in armonia in questo territorio”.

Il patron di Jsw ha spiegato di aver avuto un grande supporto da parte “delle istituzioni, da parte della Regione, della città, del commissario e dall’attuale governo e quello precedente”.

Jindal “è partito nel modo giusto, ha voluto incontrare i lavoratori e la cittadinanza. Continui su questa strada e dalla Regione Toscana avrà il massimo della collaborazione possibile”. Lo ha detto il presidente della Toscana Enrico Rossi. Un risultato che premia, ha anche detto Rossi, “il grande impegno dei lavoratori, e la loro lotta e la loro fermezza. Come Regione ci siamo impegnati fino in fondo, con tutte nostre forze. La Regione monitorerà lo stato di avanzamento. Saremo puntuali e attenti. Spero che oltre l”obiettivo di tornare a colare acciaio ci sia anche uno sviluppo del porto”.

Inoltre “ringrazio l’ex ministro Calenda che molto si è dato da fare e anche il neo ministro del Lavoro Di Maio che ha stipulato con noi e Jindal l”accordo di programma – ha anche aggiunto Rossi -. Ci sono le premesse, e avrò la coscienza a posto con me stesso il giorno in cui leggerò che a Piombino si è tornati a colare acciaio come avevo promesso nel 2012. Abbiamo avuto problemi e interruzioni non banali, ma mi sembra che ora siamo vicini a questo obiettivo”.

Amministrative, Rossi: “Ha perso la sinistra che non è stata sinistra”

“La mia responsabilità è stata non essere riuscito a impedire che Renzi diventasse segretario Pd. Per riconquistare questo popolo abbiamo bisogno di una sinistra socialista”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana ed esponente di Liberi e Uguali, ospite di Rainews 24, commentando i risultati delle recenti elezioni amministrative.

“Il Pd è parte del problema della sconfitta della sinistra. Ci sono le condizioni per costruire un’alternativa a questo governo, per batterlo”. Il presidente della Toscana, inoltre, ha fatto capire che un buon interlocutore nel Pd potrebbe essere l”ex ministro Carlo Calenda. “E’ un liberale – ha spiegato Rossi – con taglio decisionista e sensibile alle questioni dei sindacati. E’ diverso da me ma con lui vorrei confrontarmi per costruire un grande schieramento”.

“Ho stima per Zingaretti come collega, sono vicino a lui per sensibilità e cultura politica più a lui che ad altri nel Pd, ma bisognerà vedere di preciso quali saranno i contenuti”. Ha aggiunto Rossi. “Bisogna costruire un partito politico della sinistra, una sinistra robusta anche dal punto di vista identitario, non possiamo fare un piccolo partito che trasforma LeU”. Per far questo, sostiene il governatore toscano, “dobbiamo prendere atto di un fallimento storico del Pd, penso che non sia più un contenitore capace di essere attrattivo, è una forza che si è ristretta nei ceti medio-alti, e per ripartire dobbiamo concepire qualcosa di nuovo con un”identità precisa. Io credo che il socialismo sia l”identità nuova del secolo nuovo”.

Nardella: “Da sinistra a moderati, formiamo un fronte democratico”

Lo ha detto oggi a margine di una iniziativa in Palazzo Vecchio il sindaco di Firenze Dario Nardella. Dell’idea di un “fronte repubblicano” ha parlato stamani anche il ministro uscente allo Sviluppo Economico Carlo Calenda.

“Credo che ora sia venuto il momento in cui tutte le forze democratiche, che hanno a cuore la Costituzione, la Repubblica e un’idea di Europa non da distruggere come vogliono gli altri, ma da salvare e riformare, si devono unire. E’ importante costruire un larghissimo fronte democratico che metta i valori della Costituzione al centro, ovvero il lavoro, i diritti di libertà, l’eguaglianza e l’Europa”, ha detto Nardella.
“Quando è nata la Costituzione italiana si sono ritrovate le più alte tradizioni: quella liberale, socialista, comunista e democristiana. E noi siamo i veri eredi di quella grande tradizione che ha ricostruito un Paese dalle cenere e dai morti della guerra mondiale”, ha aggiunto il sindaco di Firenze.
Rispondendo a chi gli ha chiesto chi potesse essere il leader di questa nuova forza politica, Nardella ha spiegato di ritenere che “ci siano tante persone che possano assumere questo ruolo, ma io preferisco sempre la squadra. Noi possiamo costruire una grande squadra di persone autorevoli”.
E rispetto al suo possibile ruolo, ha detto di essere concentrato sul fare “il sindaco di Firenze, però posso sicuramente portare l’esperienza di chi sta ogni giorno con i cittadini, una dimensione di concretezza che non solo io, ma tutti i sindaci del Pd e i sindaci democratici possono portare”.
“Spero che questa grande coalizione democratica repubblicana, metta il territorio al centro, parta dalle tante esperienze positive che dalla Sicilia al Trentino dimostrano che è possibile trasformare gli ideali in azioni concrete. I cittadini hanno molta fiducia dei sindaci e questo fronte democratico e repubblica ha certamente la carte vincente dei sindaci, dei presidenti di regione, di chi ogni giorno sta sul territorio ad affrontare sfide come l’inquinamento, l’edilizia sociali, le infrastrutture, l’accoglienza e la sfida educativa”.

Piombino, Aferpi: firmato accordo cessione a indiani Jindal

E’ stato firmato al ministero dello Sviluppo Economico il passaggio delle acciaierie Aferpi di Piombino dal gruppo Cevital al gruppo indiano Jindal. Lo si apprende da fonti ministeriali.

Intesa raggiunta e accordo firmato, al ministero dello Sviluppo Economico, per la cessione dell’acciaieria Aferpi di Piombino (ex Lucchini) che passa dal gruppo Cevital dell’algerino Issad Rebrab a quello indiano Jsw Sajjan Jindal. Un rush finale, che si è concluso ieri sera, era iniziato lunedì al Ministero di via Molise. Una trattativa ”infinita” che nel pomeriggio aveva indotto il governatore della Toscana, Enrico Rossi, ad affermare che “si sta protraendo e va oltre anche a mio parere. Ciò è accettabile anche in termini di impatto emotivo su un paese intero, su una cittadina, su 2.000 lavoratori, su altrettanti che stanno a casa o che lavorano nell’indotto. Quindi siamo davvero a chiedere che si faccia e si chiuda”. Ricordando che Regione e Ministero avevano “fatto di tutto e di più per confezionare un pacchetto che potesse agevolare il passaggio di mano e dare certezze allo sviluppo dell’azienda, agli investimenti per tornare a produrre acciaio”, Rossi nel pomeriggio aveva paventato, nel caso di nuovi empasse, “un intervento pubblico”. Poi, in serata, l’accelerazione.

La cifra pagata dal gruppo indiano, il cui advisor nella trattativa è stato Marco Carrai, è di 55 milioni di euro cui va aggiunto il cosiddetto trade working capital (asset) per arrivare a circa 90 milioni. Tutto per un’intesa che prevede la ripresa della produzione dei laminati e, in prospettiva, il rilancio nell’area di Piombino della produzione di acciaio. Nell’accordo Governo e Regione dovrebbero aver messo in campo anche la concessione portuale per una cinquantina di anni, dovrebbe esserci una riduzione dei costi energetici e tutta la partita della bonifica ambientale del sito. Ora Jindal dovrà predisporre il proprio piano industriale che, sempre secondo le indiscrezioni circolate, dovrebbe assorbire circa 1.500 dipendenti e che dovrebbe essere illustrato nelle prossime settimane.

Il ministro Carlo Calenda e il governatore Rossi hanno espresso la loro soddisfazione per “la positiva conclusione di una vicenda che metteva a rischio uno dei più importanti poli siderurgici italiani ed il posto di lavoro di 2.000 persone”, assicurando che “il Ministero e la Regione monitoreranno attentamente i prossimi sviluppi ed il rispetto di tutti gli impegni”.

Aferpi: gettate basi per piano industriale Jindal

Oltre all’illustrazione degli elementi in cui si articolerà la prima fase di rilancio delle acciaierie, l’incontro fra Carlo Calenda e Jindal è servito per la presentazione dei lineamenti di un vero e proprio piano industriale.

I primi contenuti del futuro piano industriale per il rilancio delle acciaierie sono stati richiamati oggi nel corso dell’incontro convocato al Ministero dello sviluppo economico e al quale hanno partecipato il ministro Carlo Calenda, i rappresentanti della società Jsw Steel ldt, i ministeri dell’Ambiente e del Lavoro, la Regione Toscana, il Comune di Piombino, l’Agenzia del demanio, l’Autorità portuale di Piombino ed Invitalia. Così un comunicato congiunto del Mise e della Regione Toscana .

Oltre all’illustrazione degli elementi in cui si articolerà la prima fase di rilancio delle acciaierie su cui il gruppo sta lavorando, l’incontro è servito per coordinare il confronto fra i diversi soggetti istituzionali interessati alla transizione e a fare il punto sulle procedure amministrative necessarie alla ripartenza dell’attività e al rilancio del sito industriale. La prossima settimana sono stati messi in calendario incontri specifici con tutte le amministrazioni interessate, con l’obiettivo di arrivare entro una decina di giorni ad un incontro collegiale, aperto anche alle organizzazioni sindacali, per la presentazione dei lineamenti di un vero e proprio piano industriale.

Exit mobile version