Dal 20 luglio sospesa circolazione ferroviaria Faenza-Borgo San Lorenzo, bus sostitutivi

Lavori di potenziamento sulla linea ferroviaria Faentina, Firenze – Borgo San Lorenzo e Faenza (Ravenna) dove nelle prossime settimane saranno attivi ben due cantieri di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane). Per questo La circolazione ferroviaria tra Borgo San Lorenzo a Faenza sarà sospesa ed il servizio effettuato con bus sostitutivi.

Il primo cantiere, riferiscono le Ferrovie dello Stato, è già operativo dal 9 giugno e prosegue fino al 20 settembre in orario notturno per rinnovare 13 chilometri di binario fra le stazioni di Ronta e Crespino. I tempi di percorrenza dei treni potranno variare di alcuni minuti. La nuova programmazione, si spiega in una nota, salvaguarda le fasce orarie pendolari in arrivo a Firenze il mattino ed in partenza da Firenze il pomeriggio. Invece, il secondo cantiere sarà operativo dal 20 luglio al 10 agosto per la sostituzione di una travata metallica di oltre 40 metri sul fiume Lamone, a Marradi. Tra Borgo San Lorenzo e Firenze via Vaglia, il servizio ferroviario sarà pressoché inalterato.

L’investimento complessivo è di 18,5 mln di euro. La nuova offerta di trasporto, in vigore per tutta la durata dei lavori, è già consultabile sul sito internet e i sistemi di vendita dell’impresa ferroviaria. Le attività di rinnovo della ferrovia impegneranno quotidianamente circa 50 tecnici e due treni-cantiere a cui si aggiungeranno, ad agosto per la sostituzione della travata metallica, altri 50 tecnici e due gru.

Borgo San Lorenzo: sciopero dei lavoratori dell’Istituto Comprensivo contro la preside

L’Istituto Comprensivo di Borgo San Lorenzo ha un primato tutto particolare: è la prima scuola in provincia di Firenze in cui il personale sciopera (agitazione indetta da Flc Cgil) per dimostrare la propria totale contrarietà alle modalità di gestione della scuola messe in atto dalla Dirigente Scolastica, la prof.ssa Patrizia Nappa. Oggi, oltre allo sciopero, si è svolto un presidio dei lavoratori, dei docenti e di Flc Cgil davanti alla sede dell’Istituto in via don Minzoni 19 in cui sono state rese pubbliche le ragioni dello sciopero.

“A causa del comportamento della Dirigente – nell’anno scolastico 2017/18 chiamata a presiedere la Direzione Didattica di Borgo e dallo scorso settembre alla guida del neonato Istituto Comprensivo – il personale docente e Ata sta vivendo un anno scolastico a dir poco tempestoso. Nonostante svariate assemblee sindacali e tentativi di dialogo promossi sia dalle RSU dell’istituto, sia dalle organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola e Gilda, l’operato della Dirigente si è caratterizzato per atti e documenti contraddittori e illegittimi ed evidente incapacità gestionale, a tal punto che lo scorso gennaio le lavoratrici e i lavoratori si sono trovati costretti a indire lo stato di agitazione” fanno sapere i lavoratori nel comunicato.

In particolare essi chiedevano di rimediare a quattro grosse questioni:

a) il blocco di alcune attività del Tempo Prolungato – previste fin dall’anno scorso e assicurate alle famiglie al momento dell’iscrizione – imposto in modo unilaterale dalla Dirigente senza alcuna plausibile motivazione;

b) la totale incapacità di organizzare la materia Alternativa alla Religione Cattolica, per garantire la quale alle bambine e ai bambini che non si avvalgono, la dirigente avrebbe dovuto chiamare un supplente, dai primi giorni dell’anno fino a giugno. Invece si è sempre rifiutata, assegnando forzatamente questo incarico a docenti sottratti ad altre attività e impegni già programmati, con la conclusione che le attività di Alternativa, in alcuni cas,i sono partite solo a gennaio, in altri non sono partite del tutto.

c) l’organico dei docenti della scuola Primaria non è mai stato al completo, perché la Dirigente non ha mai voluto sostituire quattro docenti assenti, impedendo la realizzazione di attività di potenziamento legate a queste figure.

d) grossi problemi relazionali con il personale ATA: lasciato per mesi e mesi senza chiare direttive, le lavoratrici degli uffici hanno vissuto un tale stato di stress che si sono verificati ben tre ricoveri ospedalieri per malori e problemi cardiaci, mentre i collaboratori scolastici sono stati più volte al giorno spostati da un plesso all’altro come palline impazzite.

“Come prevede la legge 146/90, che disciplina il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, prima di arrivare alla giornata di astensione dal lavoro sono stati perseguiti tutti i tentativi per arrivare a una conciliazione tra le parti: un primo incontro in Prefettura, un altro presso l’Amministrazione scolastica provinciale, un secondo incontro in Prefettura. Risoltisi tutti senza alcuna retromarcia da parte della Dirigente. Al personale della scuola di Borgo San Lorenzo non è restato che lo sciopero, l’unica “arma” che Don Lorenzo Milani approvava, in quanto “nobile e incruenta”, conclude il comunicato. 

79enne annega nel fiume Sieve

Borgo San Lorenzo, un uomo di 79 anni finito nelle acque del fiume Sieve è stato recuperato dai Vigili del Fuoco e affidato al personale sanitario del 118, che ha praticato le prime manovre di rianimazione.

Ad intervenire sono stati i Vigili del Fuoco del Comando di Firenze, distaccamento di Borgo San Lorenzo, che sono sono stati chiamati per soccorso a persona, nel fiume Sieve, nei pressi del ponte che lo attraversa a Borgo San Lorenzo.

Purtroppo, i tentativi di rianimarlo sono stati vani e per l’uomo, nato nel 1939, è stato dichiarato il decesso.

Le cause della tragedia sono in corso di accertamento, ma si pensa che l’uomo possa essere scivolato nel fiume, forse per un malore, più o meno nel punto dove le Cale sfociano nel fiume Sieve.

Bimbo ucciso a Scarperia: padre già considerato ”socialmente pericoloso”

Era socialmente pericoloso e per questo doveva curarsi, ma poteva essere controllato coi farmaci. Queste le conclusioni di una perizia sul 34enne arrestato per aver ucciso il figlio di un anno venerdì scorso in Mugello (Firenze), di cui è stato convalidato ieri l’arresto.

La perizia per Niccolò Patriarchi, il 34enne di Figline Valdarno che settimana scorsa ha ucciso a coltellate il figlio di 1 anno, era stata richiesta prima del delitto dal gip, su richiesta della procura di Firenze, nell’ambito di un’inchiesta per condotte aggressive in famiglia, e discussa in incidente probatorio due giorni prima dell’omicidio.

Le indagini precedenti al delitto di venerdì scorso erano partite nel febbraio 2018. Il 34enne aveva colpito con una testata la compagna, per poi essere condotto dai carabinieri in pronto soccorso dove si sarebbe sottoposto a ricovero volontario nel servizio psichiatrico dell’ospedale di Borgo San Lorenzo. Fino a maggio era poi tornato a vivere con i genitori e aveva iniziato un programma di controlli in ambulatorio con visite programmate, tutte proseguite con esito positivo, e interrotte solo a giugno, quando l’uomo avrebbe manifestato all’Asl la volontà di rivolgersi ad un medico privato.

Dalla relazione sanitaria risulta che l’uomo sia stato seguito dal servizio di salute mentale in due periodi diversi, dall’aprile 2013 a febbraio 2014 e dal dicembre 2017 al maggio 2018. Anche altre fasi di cura presso servizi pubblici e medici privati risultano prima e dopo questi periodi, ma in tutti i casi i ricoveri erano volontari e l’uomo, secondo l’Asl, non sarebbe mai stato sottoposto ad alcun Trattamento sanitario obbligatorio.

Patriarchi, già pregiudicato per reati in materia di frode informatica, è padre anche di una bambina di 7 anni. Per questo oggi la procura dei minori di Firenze ha richiesto al tribunale la decadenza della potestà genitoriale.

Il servizio di Alice Sennati:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/09/180918_05_ALICE-SU-OMICIDIO-SCARPERIA.mp3?_=1

Rapisce bimba di 2 anni e minaccia di gettarla nel fiume

Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze, un uomo ha prima rapito una bimba di 2 anni dalle braccia della madre, ospite in un centro di accoglienza in Mugello e, dopo circa 2 chilometri, si è fermato sull’argine del fiume Sieve minacciano di colpire la piccola con un bastone e gettarla nel fiume.

Protagonista del folle atto un 27enne nigeriano, richiedente asilo, che chiedeva di rivedere sua figlia e la moglie allontanate ieri dal centro, dopo una denuncia nei suoi confronti per maltrattamenti e violenza sessuale.

L’uomo avrebbe agito, secondo i Carabinieri: “Con finalità di  ritorsione nei confronti di alcuni suoi connazionali che hanno testimoniato su episodi che hanno determinato la sua denuncia in stato di libertà per i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale ai danni della moglie, con conseguente allontanamento del suo nucleo familiare, inserito in una struttura protetta – sempre secondo il rapporto dei Carabinieri – l’uomo ha dapprima sfondato le porte di ingresso di due appartamenti del centro di accoglienza e poi ha  prelevato con la forza una bambina di due anni e mezzo, sottraendola dalla custodia della madre. Dopo ha percorso circa due km a piedi, si è portato lungo l’argine del fiume Sieve, ove ha minacciato di colpire la bambina con un bastone e di gettarla nelle acque del fiume. Tale gesto veniva impedito grazie ad un repentino e deciso intervento dei militari operanti che sono riusciti ad immobilizzarlo. Durante tali fasi, l’uomo, nel tentativo di assicurarsi la fuga, ha opposto una vigorosa resistenza nei confronti dei Carabinieri, procurando ad alcuni lesioni lievi”.

La bimba è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Borgo San Lorenzo, per un leggero stato di ipotermia e subito dopo dimessa con la prognosi di un giorno, senza alcun trauma.

L’aggressore al momento è trattenuto in camera di sicurezza presso la Compagnia dei Carabinieri di Borgo San Lorenzo in attesa delle determinazioni della Procura della Repubblica di Firenze.

 

L’aggressore al momento è trattenuto in camera di sicurezza presso la Compagnia dei Carabinieri di Borgo San Lorenzo in attesa delle determinazioni della Procura della Repubblica di Firenze.

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