Bob Dylan in Italia, un concerto anche a Lucca

Bob Dylan in Italia per 5 concerti, per presentare il disco “Rough and Rowdy Ways”. Il 6 luglio l’artista sarà in Toscana, ospite del Lucca Summer Festival.

Bob Dylan ha annunciato questa mattina la sua partecipazione alla prossima edizione di Lucca Summer Festival dove presenterà dal vivo i brani del suo ultimo lavoro “Rough and Rowdy Ways”. Il cantautore si esibirà il 6 luglio sul palco di Piazza Napoleone a Lucca che lo vide protagonista nel 1998 del primo concerto della prima edizione di Lucca Summer Festival. La scaletta del concerto vedrà protagonisti i brani di “Rough and Rowdy Ways”, l’album pubblicato da Dylan nel giugno 2020, descritto da gran parte della critica internazionale come uno dei migliori album pubblicati negli ultimi anni dal cantautore Premio Nobel.

Il cartellone dell’edizione 2023 di Lucca Summer Festival comprende già artisti delcalibro di Kiss, Simply Red, SigurRos, Placebo,  Norah Jones, One Republic, Pat Metheny, Blur, Chemical Brothers, Jacob Collier, Snarky Puppy e Robbie Williams.

IMPORTANTE: DURANTE L’EVENTO È VIETATA OGNI RIPRESA AUDIO, VIDEO E FOTOGRAFICA. Su richiesta dell’Artista, questo concerto è un “PHONE FREE SHOW”, ciò significa che i telefoni non sono ammessi in sala durante il concerto.
Una volta arrivato sul posto, Yondr (la compagnia di custodia per telefono impegnata in questo concerto) avrà il suo personale dedicato a disposizione per aiutarti a mettere il tuo telefono in una custodia chiusa e sicura, che manterrai con te per tutta la serata.

– Cosa devo fare se ho un’emergenza e ho bisogno di accedere al mio telefono?

Puoi sbloccare la custodia del telefono in qualsiasi momento recandoti in un’area dedicata e segnalata, destinata all’uso del telefono. Non esitare a chiedere aiuto a un membro dello staff di Yondr.

– Perché lo stiamo facendo ed è obbligatorio?

Avendo sperimentato questa modalità senza telefono durante i tour recenti, crediamo che crei un’esperienza migliore per tutti i presenti. I nostri occhi si aprono un po’ di più e i nostri sensi sono leggermente più acuti quando perdiamo la stampella tecnologica a cui ci siamo abituati. E sì, è obbligatoria e non negoziabile.

SITO UFFICIALE

 

David di Michelangelo, 5 artisti australiani lo reinterpretano

Sono artisti emergenti i 5 australiani che reinterpreteranno in modo contemporaneo l’incarico dato a Michelangelo per la realizzazione del David. Il progetto internazionale si chiama ‘First commissions’ ed è promosso dalla facoltà di Belle arti e musica dell’Università di Melbourne.

Domani, giovedì 4 luglio, il progetto dedicato al David sarà in mostra all’accademia di Belle arti di Firenze, e culminerà in un’esibizione collettiva delle opere di 32 artisti tra il 27 e il 28 luglio nel nuovo campus dell’Università di Melbourne. I cinque artisti presenti a Firenze, un coreografo, un compositore interattivo, una compositrice classica e due artiste visive, fanno infatti parte di un gruppo di 32 artisti a cui sono state affidate le reinterpretazioni di diverse opere: oltre al David di Michelangelo, anche il Titanic, Hurricane di Bob Dylan, La bella addormentata e l’autoritratto di Frida Kahlo.

Le opere in mostra nell’accademia di Firenze si basano sulla provocazione dell’idea di perfezione a cui è legata la statua del David e, in modi molto diversi, invitano l’osservatore a riflettere sulla percezione della perfezione stessa. “Per noi – ha detto Claudio Rocca, direttore dell’accademia fiorentina – questo evento rappresenta un’apertura sempre più importante verso l’internazionalizzazione nel segno della reciprocità e quindi di un’apertura verso l’esterno oltre al fatto di ricevere ogni anno circa il 35% di studenti internazionali”.

Per l’assessore di Firenze alla cultura, Tommaso Sacchi si tratta di “una giornata rappresentativa di uno scambio internazionale importante all’insegna dell’arte e della cultura che vede protagonista la nostra accademia di Belle arti”. Sacchi ha sottolineato “lo scambio tra due culture molto vicine, c’è una straordinaria presenza sia di turismo che di turismo culturale a Firenze. Questo è un motivo di orgoglio che fa venire voglia di creare nuovi ponti tra le nostre due culture”.

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