Cavalli, domani scade termine offerte, finora tre proposte

Nella corsa all’acquisizione della Maison di Moda Roberto Cavalli ci sarebbero la Otb di Renzo Rosso, Bluestar Alliance (un gruppo americano) e Damac Properties, compagnia di sviluppo immobiliare di Dubai con cui Cavalli ha siglato ad ottobre un’intesa per curare l’interior design del primo Aykon Hotel sulla Dubai Marina.

Le offerte dovrebbero avere differenti obiettivi: più vocata ad una complementarietà di prodotto quella di Otb, più orientata allo sfruttamento del marchio quella di Damac. Una volta che saranno arrivate all’advisor Rothschild, le offerta saranno portate alla attenzione dei cda della società guidata dall’a.d. Gian Giacomo Ferraris e dell’azionista di riferimento, il fondo Clessidra (che non commenta le indiscrezioni). I rispettivi board dovrebbero riunirsi la prossima settimana per valutare la congruità delle offerte.

La società di moda ha tempo fino al 3 agosto per presentare la proposta di concordato preventivo definitiva, o in alternativa una richiesta di omologa di eventuali accordi per una ristrutturazione dei suoi debiti. I sindacati hanno più volte espresso preoccupazione per il futuro lavorativo delle circa 270 persone che lavorano nelle due sedi di Milano e Sesto Fiorentino.

Gli stessi lavoratori di Sesto avevano organizzato e svoto uno sciopero con presidio a Firenze il primo di aprile scorso.

Sesto Fiorentino: Roberto Cavalli, sindacati chiedono tavolo di crisi

A seguito dell’incontro formale tra RSU, sindacati ed azienda i lavoratori della Roberto Cavalli di Osmannoro (Sesto Fiorentino) confermano lo stato di profonda preoccupazione per la situazione lavoratori già espressa nei giorni scorsi. L’atteso incontro, tenutosi lo scorso 19 marzo,  avrebbe dovuto portare elementi chiarificatori in merito alle ipotesi riportate dalla stampa di una richiesta di pre-concordato in alternativa alla vendita al gruppo americano Bluestar Alliance.

Al di là della conferma degli scenari riportati dalla stampa, l’azienda non è stata in grado di fornire elementi chiarificatori a causa dell’ulteriore rinvio dell’assemblea dei soci del fondo Clessidra, proprietaria del marchio.

Alla base della crisi aziendale, la volontà prematura di Clessidra di disinvestire sul marchio unitamente al mancato raggiungimento degli obiettivi individuati dalla strategia di rilancio delineata dalla programmazione manageriale che avrebbe dovuto concludersi, secondo le interviste più volte rilasciate alla stampa dal Ceo, Gian Giacomo Ferraris , con il raggiungimento dell’equilibrio dei conti al 31/12/2018.

Vista la perdurante situazione di incertezza che ha portato da alcune settimane ad un blocco totale delle attività, che vede, tra l’altro, l’uscita del direttore creativo Paul Surridge, della quale i lavoratori sono venuti a conoscenza attraverso la stampa, è stata, pertanto, richiesta l’apertura di un tavolo di crisi presso la Regione Toscana affinché tutti gli organi competenti siano informati della gravità dell’impatto che una situazione del genere comporterebbe sul futuro della realtà produttiva della Roberto Cavalli (oltre 200 addetti sul territorio fiorentino) e di tutto l’indotto che  intorno ad essa opera.

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