Sospesa attività del bar Sport che aveva servito detersivo

Ieri pomeriggio, i Carabinieri del NAS di Firenze, unitamente all’Arma territoriale, hanno notificato un provvedimento di immediata sospensione dell’attività del bar Sport a Barberino Val d’Elsa per mancata applicazione del piano di autocontrollo HACCP, scaturita da somministrazione involontaria di detergente allo stato liquido ad un cliente.

La sospensione è stata richiesta all’Azienda Sanitaria competente, a seguito dell’ispezione igienico-sanitaria, scaturita appunto dalla somministrazione involontaria di detergente allo stato liquido ad un cliente del bar Sport, che era rimasto intossicato ed era stato ricoverato in ospedale in gravi condizioni.

L’attività sarà sospesa fino all’ottemperanza delle seguenti prescrizioni: individuazione di modalità di deposito prodotti per la pulizia e disinfezione, in modo da impedire la contaminazione degli alimenti, anche in maniera accidentale; aggiornamento e/o integrazione della formazione del personale dipendente sui pericoli connessi all’utilizzo e al deposito di detergenti e disinfettanti e sulle tecniche di prevenzione; integrazione del piano di autocontrollo con analisi dei pericoli chimici e misure preventive da attuare.

Sanzionato titolare del bar che ha servito ‘cedrata tossica’

Firenze, a conclusione dell’attività ispettiva di carattere igienico-sanitario scaturita dai fatti verificatisi nella mattinata di sabato, i Carabinieri del NAS di Firenze hanno segnalato all’autorità amministrativa il titolare del bar.

La segnalazione dei carabinieri nei confronti del titolare del bar di Barberino Val d’Elsa è per aver detenuto detergente liquido in modo promiscuo ed omesso di attuare le procedure del piano di autocontrollo alimentare.

I carabinieri hanno inoltre elevato sanzioni amministrative pari ad euro 2.000 e richiesto alla competente azienda sanitaria l’emissione di provvedimenti prescrittivi.

La vittima, un 34enne che ieri mattina, ha bevuto un liquido tossico al posto di una cedrata, è tuttora ricoverata presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Careggi in prognosi riservata.

Cade da viadotto Autopalio dopo aver scavalcato un guard rail, ferito

Un 29enne si trova ricoverato all’ospedale Le Scotte di Siena per le ferite riportate dopo essere caduto ieri sera da un viadotto sull’Autopalio, all’altezza di Barberino Val d’Elsa.

Secondo quanto appreso, l’uomo sarebbe atterrato su della vegetazione dopo in volo di oltre 20 metri e non sarebbe in pericolo di vita. Nelle prossime ore sarà sottoposto ad intervento chirurgico per la ricomposizione di alcune fratture.
In base alla ricostruzione della polizia stradale, il 29enne sarebbe sceso dall’auto per soccorrere gli occupanti di un furgone che si era ribaltato. Subito dopo, forse temendo di essere travolto dalle auto in transito, ha scavalcato il guard rail non essendosi reso conto di essere su un viadotto.
Sul posto oltre alla stradale sono intervenuti i sanitari del 118 e i vigili del fuoco per le operazioni di recupero del 29enne. Le persone a bordo del furgone ribaltato, una coppia di coniugi cinesi, sono state portate all’ospedale di Poggibonsi (Siena) in condizioni non gravi.

Fusione Comuni: Tavarnelle e Barberino val d’Elsa dicono SI

A Montepulciano e Torrita di Siena, invece, esito contrario con il NO alla fusione che vince rispettivamente, con il 53,58% (1.892 voti su 3.725 votanti) e 76,7% (2.891 voti su 3.791 votanti).

Nel dettaglio, il ‘sì’ favorevole alla fusione prevale, appunto, sia a Tavarnelle Val di Pesa che a Barberino Val d’Elsa rafforzando l’ipotesi che il Consiglio regionale con tutta probabilità si esprimerà in modo favorevole all’unione tra le due amministrazioni. A Tavarnelle i favorevoli sono stati l’82,06% dei votanti (2.424 su 2.979 votanti) e a Barberino Val d’Elsa il 67,74% (1.264 su 1.879 votanti).

Negli altri referendum, con le altre coppie di Comuni proposti per la fusione, in tre casi solo in uno dei due è prevalso il ‘sì’ mentre in un caso il ‘no’ ha prevalso in entrambi.

A Bibbiena (Arezzo) si sono registrati 1.831 ‘sì’ (56,11%) alla fusione su 3.286 votanti, ma a Ortignano Raggiolo (Arezzo) i cittadini hanno fatto prevalere il ‘no’ con il 59,53%, cioè con 278 voti su 471 votanti. Per questo motivo il sindaco di Ortignano, Pistolesi, ha comunicato le sue dimissioni: “Sulla base di questo risultato – ha commentato il sindaco di Ortignano Raggiolo -, ho già rassegnato le mie dimissioni. Credo che non ci siano più le condizioni per andare avanti, ho convocato domani il consiglio comunale al quale darò ufficialmente comunicazione delle mie irrevocabili dimissioni. Non credevo che il risultato sarebbe stato così netto e che il territorio fosse così contrario a questo accorpamento”. Pistolesi eletto nel 2016 con il 56,77% delle preferenze, avrebbe visto scadere il proprio mandato tra due anni e sei mesi.

Nel Mugello, a Dicomano (Firenze) ha prevalso il ‘sì’, con il 66,05% (1.000 voti su 1.524 votanti), ma a San Godenzo (FI) ha vinto il ‘no’ alla fusione con il 66,24% cioè con 461 voti su 698 votanti.

Ad Asciano (Siena) vittoria del ‘sì’ con il 61,6% (1.142 voti su 1.871), ma a Rapolano Terme (Siena) ha vinto il ‘no’ con il 70,07% (1.833 voti su 2.630 votanti).

In totale erano chiamati al voto 51.343 elettori. Alle urne si sono recati in 22.854, pari al 44,51% degli aventi diritto.

La maggiore affluenza si è registrata a San Godenzo dove si espresso il 71,59% degli elettori.
La partecipazione minore si è registrata a Montepulciano dove al voto ha partecipato il 33,17% degli iscritti nelle liste elettorali.

Nei referendum consultivi svoltisi in alcuni Comuni della Toscana, ieri e oggi, il ‘sì’ alla fusione prevale in 5 Comuni su 10, ma dalle urne esce una sola indicazione univoca da parte dei cittadini: quella di Tavarnelle Val di Pesa e Barberino Val d’Elsa (Firenze) dove il ‘sì’ ha vinto in entrambi i territori.

Referendum per fusioni in 10 comuni toscani

Firenze, sono oltre 50 mila, per la precisione 51.343, gli elettori chiamati alle urne domenica e lunedì per i cinque referendum consultivi che coinvolgono i dieci comuni toscani che hanno optato per la fusione.

Si tratta dei Comuni di Asciano e Rapolano in provincia di Siena, Ortignano Raggiolo e Bibbiena nell’aretino, Montepulciano e Torrita di Siena ancora nel senese, Dicomano e San Godenzo nel Mugello e, ancora in provincia di Firenze, Barberino Elsa e Tavarnelle Valdipesa.

I Comuni più popolosi sono quelli di Montepulciano e Torrita, dove fra domenica 11 e lunedì 12 novembre, andranno alle urne 17.080 cittadini (11.230 di Montepulciano e 5.850 a Torrita). Seguono, per ordine di popolosità, Bibbiena (9271 elettori) che, con il piccolo comune di Ortignano Raggiolo (751 elettori) raggiunge quota 10.022.

A Barberino Elsa e Tavarnelle Valdipesa vanno alle urne 9.528 elettor (3457 a Barberino e 6.068 a Tavarnelle); pochi di meno gli elettori a Rapolano (4.035) e Asciano (5.423): insieme sono in tutto 9458. San Godenzo e Dicomano, insieme, contano 5258 elettori (975 a San Godenzo e 4283 a Dicomano).

Le urne chiuderanno lunedì 12 novembre alle 12. Intorno alle 15 i dati definitivi sulle affluenze.

Dal 2012 i referendum consultivi sulle fusioni di Comuni toscani sono stati ventisei: l’ultimo nel maggio 2018 a Villa Collemandina e Castiglione di Garfagnana, con un risultato divergente nei due territori.

Sei anni fa la Toscana contava 287 Comuni, che già in proporzione erano assai di meno che in altre regioni, effetto anche delle riforme settecentesche del granduca Pietro Leopoldo. All’inizio di quest’anno se ne contavano 274, tredici in meno. I “sì” fino al 2017 hanno prevalso in tredici referendum su venticinque.

Ci sono Comuni che sono passati da gestioni associate di servizi e unioni, altri si sono fusi senza tappe intermedie. La Regione ogni volta ha incentivato la scelta con 500 mila euro l’anno (per cinque anni) di contributi straordinari, 250 mila euro per ogni vecchio comune.

A queste risorse utili per dare fiato a progetti rimasti troppo a lungo nel cassetto o per tamponare tagli sui trasferimenti statali, si sono sommate deroghe sulla spesa in bilancio e contributi statali straordinari, per dieci anni, pari al 50 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010, fino ad un massimo di 2 milioni per ciascun beneficiario.

Barberino Val D’Elsa: discariche a cielo aperto e auto abbandonate, sorveglianza speciale

Nelle aree più colpite del territorio il Comune di Barberino Val d’Elsa si attiva per contrastare l’abbandono di rifiuti con controlli serrati, multe e potenziamento delle telecamere in prossimità dei cassonetti. Al centro del giro di vite ci sono gli atti di inciviltà, testimoniati dalla presenza di numerose quantità di sacchetti della spazzatura lasciati al di fuori dei cassonetti e conferiti non correttamente in gran parte da cittadini provenienti di altri territori e l’abbandono di automobili, identificate come rifiuti, in condizioni precarie e di degrado.

Marcialla, Barberino e altre frazioni di campagna risultano essere le aree maggiormente colpite. La giunta Trentanovi ha deciso di intensificare gli interventi di videosorveglianza nelle postazioni dei cassonetti e di incrementare i controlli attraverso la collaborazione con gli agenti della Polizia locale dell’Unione comunale del Chianti Fiorentino.  All’opera, intenti ad arginare i gesti incivili con un’attività di monitoraggio serrata, ci sono i vigili che hanno già sanzionato molti dei responsabili, dopo averli individuati grazie all’acquisizione delle immagini delle telecamere.

“Il lavoro dei vigili è fondamentale e finalizzato ad identificare casi importanti di discariche a cielo aperto e fenomeni di migrazioni dei rifiuti – dichiara l’assessore all’Ambiente Serena Fedi – abbiamo già cominciato ad individuare gli autori elevando multe per diverse centinaia di euro, le postazioni più colpite si trovano in alcune aree di Marcialla, lungo la Strada provinciale 49, via I Maggio e via Case periferiche”. I rifiuti abbandonati si concentrano anche in prossimità nelle scuole del complesso di Bustecca, Porta Fiorentina e via di Novoli dove sono stati rinvenuti rifiuti ingombranti, materassi, caloriferi, materiali contenenti amianto e rifiuti pericolosi.

Altro problema riscontrato è quello relativo all’abbandono accertato di automobili che si sono trasformate in rifiuto o rischiano di diventarlo.“Mi preme evidenziare che l’atto incivile di un cittadino – aggiunge l’assessore Fedi sull’abbandono di autoveicoli– che abbandona auto o rifiuti non solo deturpa l’ambiente ma si traduce in un peso economico che va a gravare sulle tasche della comunità, in realtà siamo tutti noi a pagare la maleducazione altrui”. Il Comune sta verificando l’ipotesi di chiusura di via delle Stallacce.

Un esempio è un’auto posta nell’area di Chiano. “In questo caso abbiamo rintracciato il proprietario dell’auto per la rimozione dell’auto – aggiunge l’assessore – e alla stessa persona è stata intimata la rimozione dell’auto nei tempi previsti dalla legge; alla luce di questi episodi, potenzieremo consistentemente gli interventi e aumenteremo le postazioni del sistema di videosorveglianza”. Sono complessivamente 35 le auto abbandonate individuate nei territori dell’Unione, i Comuni di Barberino, Greve, San Casciano e Tavarnelle.

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