Piombino: scritta offensiva davanti alla redazione de Il Tirreno

Imbrattata con una scritta offensiva la targa della redazione de Il Tirreno a Piombino, città ieri al centro della cronaca politica per l’opposizione del sindaco Ferrari al conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, proposta contenuta in una mozione di RC. La condanna dell’Associazione Stampa Toscana.

Sul caso l’intervento di Maurizio Molinari, direttore generale GNN e Luigi Vicinanza, condirettore editoriale: “Questa notte mani ignote hanno imbrattato con una vergognosa offesa la sede del Tirreno a Piombino. La direzione editoriale del gruppo GNN, a cui Il Tirreno appartiene, rigetta questo atto di intimidazione contro la libertà di informazione e rinnova l’impegno quotidiano a garantire un’informazione di qualità nell’interesse dei lettori”.

L’Associazione Stampa Toscana esprime piena solidarietà al direttore Fabrizio Brancoli e a tutti i colleghi de Il Tirreno per  la scritta intimidatoria e offensiva vergata sulla redazione di Piombino. “E’ sempre intollerabile l’attacco a un giornale, ma in questo caso l’indignazione è ancora più forte perché sembra che il gesto vile s’inserisca nella polemica sulla proposta di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, vittima di minacce razziste e costretta, ora, ad essere scortata dai carabinieri”.

L’Associazione Stampa Toscana invita anche le istituzioni a reagire e a esprimere forte vicinanza a Il Tirreno e al suo direttore e si augura che le forze dell’ordine riescano a individuare le mani e le menti che hanno voluto offendere il giornale e i sentimenti di libertà e di democrazia che esprime da sempre.

Anche il presidente della Regione Enrico Rossi esprime la sua solidarietà al direttore e alla redazione de Il Tirreno e afferma: “Come rileva lo stesso giornale, si tratta di un episodio grave, che può apparire limitato ma che non può e non deve essere trascurato, perchè si inserisce in un clima di odio e inciviltà che cova e rischia, se non contrastato, di diffondersi come un virus che ammorba e minaccia il nostro vivere civile e la nostra democrazia. Un fatto che si verifica all’indomani delle polemiche suscitate dal no dell’amministrazione comunale alla cittadinanza alla senatrice Liliana Segre, ed è doppiamente vile, perchè fomenta l’odio e prende di mira un valore fondamentale, tutelato dalla nostra Costituzione, come la libertà di stampa”.

Solidarietà al quotidiano e ai suoi giornalisti è stata espressa anche dall’Ordine dei giornalisti della Toscana e dai consiglieri nazionali del Cnog Luca Frati e Antonio Valentini.

A commentare il fatto è lo stesso direttore de Il Tirreno: “Al buio, ben nascosti, da persone che non sanno confrontarsi civilmente, hanno scritto una parola, un insulto su una targa. Quanto vale, quanto pesa, un fatto del genere? È un gesto piccolo per le sue conseguenze, miserabile per il suo intento ma pericoloso per il suo potenziale – prosegue  Fabrizio Brancoli -. È un’avvisaglia, una pessima previsione meteo per il clima di una comunità. Purtroppo accade a Piombino, dove una richiesta di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre è, per il momento, stata respinta dall’amministrazione comunale”.

“Il Tirreno – conclude – racconta la realtà e dà voce a tutti i suoi protagonisti. Sostiene le proprie opinioni, accoglie quelle altrui, fa informazione professionale e crede nella libertà. È il suo dovere; è anche il suo diritto. Un diritto-dovere che viene esercitato a testa alta, e non ci sono gesti vigliacchi che cambieranno questa cosa”.

Di vergognosa offesa parla poi in una nota il gruppo editoriale GNN a cui appartiene Il Tirreno. La direzione editoriale di GNN “rigetta questo atto di intimidazione contro la libertà di informazione e rinnova l’impegno quotidiano a garantire un’informazione di qualità nell’interesse dei lettori”.

Odg Toscana e Ast: “Grave dichiarazioni sindaco Abetone”

La vicenda riguarda le offese pronunciate da Diego Petrucci, sindaco di Abetone Cutigliano (Pistoia), nei confronti del giornalista Cristiano Marcacci e del giornale Il Tirreno. “Non è accettabile che un rappresentante delle istituzioni si esprima in termini diffamatori perché non approva il contenuto di un servizio giornalistico, né tantomeno che rifiuti di dissociarsi dai successivi commenti di suoi ‘amici di facebook’ che sconfinano nella più triviale volgarità”, è il commento dell’Ordine dei giornalisti della Toscana.

Il primo cittadino non avrebbe digerito l’articolo di Marcacci riguardante l’intitolazione di una rotonda a Pisa alla memoria di Giuseppe Niccolai, tra i fondatori del Movimento sociale. Sulla sua pagina facebook il sindaco di Abetone Cutigliano, ex consigliere comunale a Pisa, ha accusato il cronista e il giornale di provare “a seminare odio per gonfiare il portafoglio del proprio datore di lavoro”, invitando a smettere “di comprare il Tirreno” e a “parlare con certi giornalisti”.
L’Odg Toscana sottolinea come “un comportamento di questo tipo denota un totale disprezzo per il dialogo democratico e per i principi sanciti dall’articolo 21 della Costituzione, proprio quando lo Stato, con la presenza del sottosegretario con delega all’editoria e del vicepresidente del Csm al convegno sulle minacce ai giornalisti, cerca di garantire la libertà di stampa”.
Anche l’Associazione stampa Toscana ha ritenuto gli insulti inaccettabili. L’Ast chiede che l’Anci Toscana si pronunci “di fronte ad un atteggiamento del tutto intollerabile. E’ opportuno che venga presa una posizione netta a tutela dell’informazione libera, fondamento basilare per uno stato democratico”

A Firenze un convegno a difesa della Libertà di Stampa

?Firenze, si è tenuto al Cinema La Compagnia, il convegno a difesa della Libertà di Stampa, dal titolo “Informazione sotto scorta. Non lasciateci soli. Giornalisti nel mirino”, organizzato da Fondazione dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, con il patrocinio di Comune di Firenze, dell’Ordine Nazionale dei giornalisti, della Federazione nazionale della Stampa, dell’Associazione Stampa Toscana, di Cgil Cisl e Uil Toscana.

La Libertà di Stampa in Italia è sotto attacco, sono infatti quasi 4.000 i giornalisti minacciati in Italia dal 2006, secondo i dati di Ossigeno per l’informazione, mentre la sezione “Giornalisti Minacciati” del sito di FNSI viene costantemente aggiornata con nuovi episodi: l’attacco alla libertà di stampa e ai suoi rappresentanti è un fenomeno che negli ultimi anni è cresciuto notevolmente.

“Dobbiamo partire dal principio fondamentale del diritto di essere informati e della libertà d’informazione – ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, parlando a margine del convegno – per questo da Firenze lanciamo la proposta di una modifica alla legislazione per inasprire le pene per chiunque si renda responsabile di minacce, violenze o di qualsiasi forma di condizionamento dell’attività del giornalista”.

“Ciò che conta per il giornalista – ha detto ancora il sindaco – è la piena autonomia, la tranquillità con cui svolge il proprio lavoro. Quando parliamo di condizionamenti ci riferiamo a condizionamenti di qualunque tipo, che possono maturare nell’ambito lavorativo o al di fuori. Oggi parliamo soprattutto dei casi più gravi, di minacce che vengono spesso da ambienti criminali verso i giornalisti. Dobbiamo fare le dovute differenze tra fatti più gravi e meno gravi, sapendo che in ogni caso il principio da tutelare è l’autonomia e la libertà del giornalista”.

“Bisogna alzare il livello dell’opinione pubblica in difesa della categoria – ha detto ai nostri microfoni il vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, David Ermini – Non lasciateci soli. Giornalisti nel mirino” organizzato dalla Fondazione dell’Ordine dei giornalisti della Toscana.

“Queste cose che si sono verificate negli ultimi periodi – ha aggiunto Ermini – sono agghiaccianti, brutte e non degne di un paese civile. Credo che ci debba essere un atteggiamento molto più forte da parte dell’opinione pubblica verso le aggressioni che i giornalisti subiscono”.

“Non ci dobbiamo limitare a contrastare quelli che sono gli episodi di violenza fisica: ci deve essere un atteggiamento dell’opinione pubblica molto più protettivo nei confronti di chi è un elemento portante del nostro sistema della democrazia – ha continuato il vicepresidente del Csm – Il controllo della stampa sulle attività della politica, dell’imprenditoria, ma vorrei dire anche della magistratura è fondamentale. Credo sia importante sottolineare il fatto che i giornalisti vanno tutelati anche da quelle che sono le difese dalle liti temerarie che spesso vengono poste in essere contro i giornalisti”.

Su questo tema, ha concluso, “c’era una proposta di legge nella passata legislatura che fu bloccata al Senato, ma che la Camera aveva già approvato, dove si interveniva sulle querele temerarie e si interveniva soprattutto seguendo quelli che erano i messaggi dell’Europa cioè togliere le sanzioni detentive verso i giornalisti”.

“E’ una proposta giusta che condivido: fare di Firenze la città da cui possa partire questa proposta è un’idea che penso si possa sostenere”. Lo ha affermato Andrea Martella, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, commentando la proposta del sindaco di Firenze Dario Nardella di inasprire le pene per chi minaccia o aggredisce i giornalisti. “Naturalmente bisogna trovare un punto di equilibrio”, ha detto, sottolineando che “deve passare il principio che chi minaccia un giornalista sta minacciando tutti quanti noi perché impedisce la libertà di informazione”.

“A questi fenomeni – ha spiegato – bisogna rispondere innanzitutto rafforzando le misure di protezione personale da parte dello Stato nei confronti dei giornalisti e dei loro familiari, ma bisogna anche far fronte a un altro fenomeno, minacce più subdole che possono mettere in discussione l’indipendenza e la libertà dell’informazione”. Martella, presente al convegno sulla libertà di stampa, ha ribadito l’appello per un’approvazione rapida della legge giacente in Parlamento contro le querele temerarie, e che abolisce il carcere per i giornalisti, sottolineando che “è responsabilità del legislatore trovare un punto di equilibrio fra diritto di cronaca e tutela della libertà delle persone, respingendo con fermezza ogni tentativo di far passare norme animate solo da uno spirito punitivo”.

“A rendere la stampa meno libera è anche la diffusa precarietà del lavoro giornalistico, diventata sempre più strutturale in molte redazioni” afferma Martella. “Il mio obiettivo fin da subito è stato quello di fare in modo che si possano introdurre regole nuove, e comunque che venga riconosciuto un giusto compenso al lavoro giornalistico, per cui la commissione riprenderà il proprio lavoro nelle prossime settimane. L’idea – conclude il sottosegretario alla presidenza del Consiglio – è di lavorare per arrivare a delle regole che siano condivise, sostenute, che non vengono messe in discussione. Mi auguro che in tempi rapidi ci possano essere delle regole condivise”.

Il convegno è stato organizzato da Fondazione dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, con il patrocinio di Comune di Firenze, dell’Ordine Nazionale dei giornalisti, della Federazione nazionale della Stampa, dell’Associazione Stampa Toscana, di Cgil Cisl e Uil Toscana.

Gimmy Tranquillo ha intervistato David Ermini Vicepresidente del CSM ed il sindaco di Firenze Dario Nardella:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/10/191021_00_INFORMAZIONE-SOTTO-SCORTA_ERMINI-NARDELLA.mp3?_=1

Chiusura ‘Il Telegrafo’, sindacato porta editore in tribunale

Firenze, il presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci, ha convocato d’urgenza, per giovedì 25 luglio, il consiglio direttivo del sindacato, per approvare il ricorso all’articolo 28, contro la Poligrafici Editoriale (Qn, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno, Quotidiano.net), per comportamento antisindacale.

Il ricorso al giudice del lavoro, viene richiesto al sindacato, dal Coordinamento dei Comitati di redazione della Poligrafici, “considerato che l’azienda non intende rispettare gli accordi sottoscritti e rinnovati a più riprese il 1 dicembre 2016, il 21 giugno 2017 e il 3 luglio 2018, intese che prevedevano una ricollocazione precisa dei colleghi della Nazione nel caso di una chiusura del Telegrafo, oltre al rispetto del numero degli organici della testata (previsti anche nell’accordo di solidarietà)”.

“Un atteggiamento di chiusura così ostinata – si legge in un comunicato del Coordinamento dei Cdr della Poligrafici Editoriale – appare ancor più incomprensibile da parte di un’azienda guidata dal presidente degli editori, Andrea Riffeser Monti, che dovrebbe essere il garante degli accordi firmati tra le aziende editoriali e i rappresentanti dei giornalisti”.

La riunione del Direttivo Ast è indispensabile per approvare il ricorso all’articolo 28, contro l’Azienda, per comportamento antisindacale. Spetta infatti al sindacato toscano dei giornalisti il compito di promuovere l’azione giudiziaria.

Alle rivendicazioni dell’Associazione Stampa Toscana e del Coordinamento del Cdr della Poligrafici Editoriale, arriva il supporto del consigliere del presidente della Regione per le politiche del lavoro Gianfranco Simoncini: “La Regione Toscana – si legge in un comunicato – si augura che le ultime due iniziative intraprese dall’Associazione Stampa Toscana e dal Coordinamento del Cdr della Poligrafici Editoriale in seguito alla chiusura unilaterale del Telegrafo di Livorno, possano portare l’editore a una nuova riflessione in grado di garantire la piena tutela occupazionale dei giornalisti e dei lavoratori della testata”.

Simoncini, sottolineando che la Regione segue dall’inizio la vicenda che ha coinvolto la redazione livornese, ribadisce poi la richiesta all’editore perché si muova nell’interesse e a garanzia dei suoi giornalisti e poligrafici.

Pisa-Livorno, videoperatore aggredito da tifoso

Un videoperatore dell’emittente toscana Rtv38 nel corso della partita di calcio Pisa-Livorno è stato colpito con un pugno “da un sedicente tifoso del Pisa riportando contusioni al volto”. A darne notizia è una nota dell’Associazione Stampa Toscana, del Gruppo Giornalisti Sportivi della Toscana (Ussi) e il Gruppo cronisti (Unci) “indignati” per l’aggressione subìta dal collega Luca Lunedì.

“E” intollerabile – spiegano – che si continuino a colpire gli operatori dell”informazione che svolgono il loro lavoro”. “In un periodo nel quale vengono chieste a più voci misura e attenzione nel non fomentare episodi di violenza negli stadi e non solo – scrivono -, è intollerabile che debbano ancora verificarsi episodi del genere”.

“Ast, Ussi e Cronisti invitano quindi la società Pisa calcio, la Figc, la Lega, le Istituzioni e le Autorità competenti a voler accertare le responsabilità del caso e a provvedere a tutelare il lavoro dei colleghi”.

Solidarietà al collega e ferma condanna per l’episodio anche da parte della redazione di Controradio.

Firenze, una targa per ricordare Dario Rossi

Le associazioni di categoria doneranno il prossimo 14 Dicembre una targa alla famiglia del giornalista, recentemente scomparso, presidente del Gruppo Toscano Uffici Stampa

L’Associazione Stampa Toscana e il Gruppo Toscano Uffici Stampa, consegneranno la sera del 14 dicembre, una targa ricordo alla famiglia di Dario Rossi. Il collega, recentemente scomparso, è stato presidente del Gus Toscano e ha lasciato un segno di grande impegno in difesa dei diritti dei giornalisti, si legge in una nota.

Non a caso si distinse fra i più convinti sostenitori della Legge 150/2000 per l’inserimento dei giornalisti negli uffici stampa della pubblica amministrazione. Negli ultimi anni è stato l’ispiratore, insieme all’Associazione Stampa Toscana, del protocollo fra il sindacato dei giornalisti e l’Anci per fissare regole capaci di inserire i giornalisti negli uffici stampa dei Comuni. Nei prossimi giorni saranno resi noti i nomi di coloro che riceveranno i premi ‘Giornalisti Toscani 2017’ e ‘Ussi 2017’. La cerimonia avverrà durante la cena degli auguri, organizzata dall’Associazione Stampa Toscana insieme ai Gruppi di specializzazione.

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