Strage di Viareggio, presidio davanti al tribunale di Firenze

Un presidio “Per la giustizia, per la sicurezza”. Con questo slogan oggi, alle 9, il presidio allestito con striscioni e manifesti davanti al palazzo di giustizia di Firenze ha sfilato in occasione del 14mo anniversario della strage di Viareggio, del 29 giugno 2009, nella quale persero la vita 32 persone.

Quella che si è svolta stamani Firenze è una delle iniziative organizzate dall’associazione dei familiari delle vittime “ll mondo che vorrei” che scandiranno la giornata e culmineranno stasera alle 20.30 con un corteo per le strade di Viareggio (Lucca) per ricordare la strage di Viareggio. “Siamo qui per chiedere conto dei ritardo con cui gli atti del processo di appello bis sono stati inviati in Cassazione – spiega Daniela Rombi, tra gli esponenti dell’associazione -: solo a maggio, cinque mesi dopo il termine per il deposito dei ricorsi scattato a metà del dicembre scorso ma solo dopo nostre forti pressioni”.

Il prossimo 28 novembre si celebrerà il secondo processo in corte di Cassazione”. Per Rombi, “Mauro Moretti, che al tempo della strage di Viareggio era ai vertici di ferrovie, prima che cominci questo nuovo processo compirà 70 anni, e quindi, qualora gli venisse riconfermata la pena non andrà in carcere nemmeno per un giorno. Non siamo vendicativi ma chiediamo giustizia”.

Attesa per il verdetto della Cassazione su strage Viareggio

I familiari delle vittime a Livorno seguono l’esito su Facebook. La sentenza della strage di Viareggio è attesa per oggi

E’ in corso la camera di consiglio dei giudici della quarta sezione penale della Cassazione che devono decidere le sorti del processo per la strage di Viareggio, il disastro ferroviario nel quale persero la vita 32 persone nel giugno del 2009.

 In primo e secondo grado l’ex ad di Fs e Rfi, Mauro Moretti, che ha rinunciato alla prescrizione, è stato condannato a 7 anni di reclusione. Per lui e altri tre imputati, il Pg aveva chiesto un appello bis, e la conferma invece delle pene per gli altri imputati, in tutto circa una trentina. Da Viareggio il comitato ‘Il mondo che vorrei’, costituito dai famigliari delle vittime, segue su Facebook gli esiti della decisione della suprema corte, attesa nella prima parte della giornata.

In primo e secondo grado l’ex ad di Fs e Rfi, Mauro Moretti, che ha rinunciato alla prescrizione, è stato condannato a 7 anni di reclusione. Per lui e altri tre imputati, il Pg aveva chiesto un appello bis, e la conferma invece delle pene per gli altri imputati, in tutto circa una trentina. Da Viareggio il comitato ‘Il mondo che vorrei’, costituito dai famigliari delle vittime, segue su Facebook gli esiti della decisione della suprema corte, attesa nella prima parte della giornata.

Il 29 giugno 2009, la strage alla stazione ferroviaria di Viareggio. Nella notte, un treno merci deragliò e a causa di una fuoriuscita di gas ci fu un esplosione che distrusse abitazioni e infrastrutture.

 

Strage Viareggio, parenti: “Nostra lotta contro prescrizione è a benificio di tutti”

“Per le assoluzioni dobbiamo leggere le motivazioni ma è importante che sia stato condannato l’amministratore di Ferrovie per responsabilità e per quello che non è stato fatto. Della nostra lotta per la prescrizione speriamo possano beneficiarne altri, il comitato nazionale dei famigliari delle vittime delle grandi stragi italiane lotta per questo”.

Così i parenti delle vittime della strage di Viareggio si sono espressi dopo la sentenza d’appello di ieri che ha portato alla condanna di Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, a 7 anni di reclusione e di Michele Mario Elia, ex ad Rfi, e Vincenzo Soprano, ex ad Trenitalia, a 6 anni.

“Di queste due sentenze che hanno analizzato nel dettaglio un sistema ferroviario totalmente fallace, dovrebbero prenderne atto i nuovi vertici di Ferrovie e il Mit. Chiediamo pertanto alle società coinvolte, come segnale concreto di scostamento dagli errori gravissimi commessi dai suoi ex amministratori”, “di ammettere le proprie responsabilità non ricorrendo in Cassazione ma operando per riqualificare tale sistema” aggiungono i familiari delle vittime.

“Ci siamo battuti 10 anni per far capire che è il sistema che deve cambiare – ha sottolineato Daniela Rombi del comitato delle vittime -. Le Ferrovie di oggi ne devono prendere atto e il Mit doveva leggere la sentenza di primo grado, e ora anche la seconda, per riformare questo sistema”.

Rombi ha anche detto che “ci sono stati dei familiari delle vittime, insieme a alcuni ferrovieri, che sono rimasti con la schiena dritta. Che ce ne facciamo dei soldi? Ci sono solo serviti solo per pagare le spese di questo processo che non è ancora finito. Non abbiamo ceduto ai ricatti delle assicurazioni, a noi la bocca non la tappa più nessuno”. “Era Moretti che decideva”, ha inoltre detto Rombi, e “licenziò i ferrovieri Riccardo Antonini e De Angelis, che poi è stato riassunto, per incutere paura fra i ferrovieri che chiedevano sicurezza”.

Marco Piagentini, presidente dell’associazione il Mondo che vorrei, che riunisce le vittime della strage di Viareggio, ha commentato: “A noi non interessa la figura di Moretti ma il sistema di scatole cinesi per non arrivare alle responsabilità. Con la sentenza della strage di Viareggio si è affermato un principio inverso, ovvero che chi amministra è anche responsabile, è datore di fatto, e pertanto deve prendersi le sue responsabilità. E’ un risultato che non serve solo a noi ma anche a Rigopiano, al Ponte di Genova o a Pioltello”. Piagentini ha aggiunto, parlando dell”incidente ferroviario di Pioltello, dove un treno deragliò causando tre morti e 46 feriti, non sarebbe successo “se ci fosse stato il detettore di svio che noi chiediamo da anni. Per questo chiediamo a Ferrovie un’assunzione di responsabilità”.

Inoltre, ha dichiarato, “sappiamo che i vigili del fuoco non sanno che cosa passa sui nostri binari. La notte della strage di Viareggio l’intervento fu fatto in maniera casuale. I vigili del fuoco intervennero perché sapevano che era esploso qualcosa ma se non fosse stato per un vigile del fuoco, che a rischio della propria vita passando sulla passerella pericolante vide che su quei treni c’era il gpl e mandò delle squadre a raffreddare le altre cisterne, la città non sarebbe rimasta in piedi. Lo ha detto un perito in aula”.

Firenze: strage Viareggio, presidio familiari davanti tribunale

Presidio davanti al tribunale di Firenze delle associazioni ‘Il mondo che vorrei’ e ‘Assemblea 29 giugno’, che raccolgono i familiari delle vittime della strage di Viareggio del 29 giugno 2009, in occasione dell’udienza della corte di appello.

Accanto agli striscioni, con i volti di Mauro Moretti, all’epoca presidente di Rfi, e di Michele Mauro Elia che in quell’incarico lo sostituì, i familiari che da sempre hanno seguito le udienze in primo grado e anche quelle del nuovo processo: in aula infatti è in corso l’udienza della corte d’appello di Firenze durante la quale sono previsti gli interventi delle difese dei due manager.
“Siamo alla fine di un processo che va avanti da 10 anni – ha detto Daniela Rombi, presidente di ‘Assemblea 29 giugno’ – e in tutto questo tempo niente è cambiato. Noi vogliamo, e pretendiamo, giustizia ma soprattutto chiediamo che siano messe in atto quelle misure di sicurezza che non c’erano nel 2009 a Viareggio e che ancora non ci sono” per il trasporto di merci pericolose.
In aula, dopo il lungo appello della presidente della corte Paola Masi e mentre i familiari sistemavano sulle sedie le magliette con le foto delle 32 vittime, sono arrivati alcuni degli imputati, e tra questi Mauro Moretti e Michele Mauro Elia.
Proprio i difensori di quest’ultimi, gli avvocati Carla Vanduchi e Alfonso Mario Stile, hanno iniziato le loro arringhe difensive.
Moretti ed Elia, in primo grado, furono condannati rispettivamente a 7 anni e a 7 anni e 6 mesi. La pg Luciana Piras, nella sua requisitoria, ha chiesto per Moretti 15 anni e 6 mesi (anche come ad di Fs, che invece lo vide assolto al termine del primo processo a Lucca) e 14 anni e sei mesi per Elia.

Impedita manifestazione per Strage di Viareggio, solidarietà di Baccelli (Pd)

Marco Piagentini de “Il mondo che vorrei” ha spiegato che è stato impedito loro l’accesso alle vie adiacenti il palazzo di Giustizia a Roma per una manifestazione. “Volevamo augurare “Buona giustizia” esponendo gli striscioni dei nostri cari insieme a molti comitati delle stragi italiane”, ha dichiarato.

“Sono rammaricato per quanto è accaduto ai familiari delle vittime della strage di Viareggio e alle altre associazioni che a Roma volevano semplicemente far sentire le loro ragioni e il loro desiderio di verità e giustizia, in modo del tutto pacifico, costruttivo e rispettoso, così com’è lo stile che li contraddistingue e che ha caratterizzato la loro tenace battaglia di questi anni. Un atteggiamento che non comprendo assolutamente, quindi, quello che è stato contrapposto alle loro intenzioni. A Marco Piagentini, a Il mondo che vorrei, a tutte le associazioni coinvolte va la mia vicinanza e solidarietà e l’impegno a stare ancora al loro fianco”. Così Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd, dopo le dichiarazioni dell’associazione “Il mondo che vorrei” che ha raccontato di come sia stato loro impedito di manifestare a Roma nella giornata di venerdì nelle vie adiacenti il palazzo di Giustizia.

 

Anniversario Strage di Viareggio: le iniziative sulla sicurezza nove anni dopo

Torna anche quest’anno il  programma di commemorazione per il 9/o anniversario del disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009 quando un vagone cisterna esplose e si incendiò causando la morte di 32 persone.

Ieri mattina nella sede della Croce Verde di Viareggio il presidente della onlus ‘Il Mondo che vorrei’ Marco Piagentini ha illustrato il programma delle celebrazioni. Giovedì 28 giugno è
in programma nella sede della Croce Verde un convegno dal titolo ‘Quale sicurezza sui binari dopo la strage di Viareggio’. Relatori con la giornalista Donatella Francesconi, coordinatrice dell’incontro, Tiziano Nicoletti, Maurizio Orsini, Gabriele
dalle Luche.

Il 29 giugno ci sarà la messa la mattina mentre alle 16 è previsto il ritrovo con i rappresentanti dei vari comitati di altre tragedie in Italia. Alle ore 21 il tradizionale corteo fra le vie di Viareggio con partenza e arrivo in via Ponchielli.

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