Estar replica alla Cgil, abbiamo scorte con 6 mln di guanti

Firenze, la direzione di Estar, centrale acquisti della Regione Toscana, replica in una nota al sindacato Fp-Cgil riguardo alla disponibilità di Dpi nella Asl Toscana Centro e sottolinea che al momento la scorta di guanti, in particolare, è di circa 6 milioni di pezzi e che ulteriori consegne sono previste nelle prossime settimane.

“Solo relativamente alle forniture di guanti negli ultimi quattro mesi – si legge in un comunicato – Estar ha svolto due indagini di mercato, circa 50 operatori contattati, negoziazioni dirette e due gare con il coinvolgimento complessivo di oltre 200 operatori economici. Una terza procedura sarà pubblicata entro al fine di questa settimana per 9 tipologie di guanti. Tutto questo, naturalmente, dovendosi confrontare con realtà di mercato mondiale estremamente complessa”.

Ricordiamo che ieri Fp-Cgil aveva evidenziato il rischio di carenza di Dpi nelle strutture della Asl Toscana Centro soprattutto se dovessero aumentare i casi di Coronavirus.

Estar, prosegue il comunicato, “è impegnata fin dall’inizio dell’emergenza Covid 19 in un’intensa attività di ricerca di fornitori in grado di soddisfare la pressante domanda di dispositivi di protezione sanitari. In questa azione sul mercato ha fatto e fa ricorso ad ogni possibile misura semplificata e ad ogni possibile deroga prevista sia dalle norme speciali varate nel corso dell’emergenza che da quelle introdotte col recente decreto Semplificazioni, ponendo sempre attenzione alla qualità dei beni”.

Riguardo altri Dpi “per ciò che riguarda camici e mascherine, grazie alle numerose iniziative assunte negli ultimi mesi, al momento la disponibilità di questi beni in generale è sostanzialmente adeguata rispetto alle necessità: sono attualmente disponibili nei magazzini di Estar circa 250.000 camici e 11.400.000 mascherine chirurgiche.

“Quanto ad alcuni disagi segnalati, potrebbero essere riconducibili al contingentamento delle consegne cui si è provveduto per una distribuzione equilibrata dei materiali tra le Aziende”, si spiega dalla Regione Toscana, comunque “per garantire la copertura del fabbisogno complessivo del Sistema sanitario regionale sono stati comunque già interessati la Protezione Civile ed il Commissario per la gestione dell’emergenza. Entro la prima settimana di settembre saranno assunte ulteriori iniziative per il consolidamento delle forniture: nuova gara per camici e tute visitatore ed altri prodotti similari e per l’attivazione di ulteriori soluzioni presenti sul mercato”.

Coronavirus: Asl Toscana Centro, in 10% Rsa situazioni impegnative

“Fin dai primi casi di positività rilevati in alcune delle residenze sanitarie assistenziali (Rsa), residenze sanitarie per disabili (Rsd e in altre strutture socio sanitarie sono state adottate le dovute misure da parte dell’azienda sanitaria in accordo con le autorità locali e le società della salute ancor prima della specifica ordinanza regionale.

Tra queste, è stata inviata un’istruzione operativa con le indicazioni per dare ulteriore supporto e consulenza sugli aspetti tecnici e organizzativi orientati alla prevenzione della diffusione del virus. Oltre a ciò sono stati effettuati interventi tempestivi, tutt’ora in corso, con relativa presa in carico, nonché un confronto quotidiano con le direzioni delle strutture, al fine di supportarle nella gestione delle proprie responsabilità”. Lo precisa una nota dell’Asl Toscana Centro, che fa presente che in circa il 10% delle strutture esistono “situazioni impegnative” per la positività degli ospiti e degli operatori sanitari, per cui sono state “già attivate numerose misure preventive di isolamento per pazienti positivi”. Ancora prima della direttiva regionale numerosi specialisti, tra cui medici, infermieri o assistenti sanitarie, spiega la Asl, “hanno effettuato interventi a favore delle strutture sociosanitarie interessate da casi di positività attraverso il monitoraggio, le inchieste epidemiologiche, tamponi, test sierologici, valutazioni delle condizioni cliniche degli ospiti e logistiche”. “Obiettivo comune è garantire adeguata assistenza e tutela agli ospiti all’interno delle strutture sociosanitarie, luogo più critico rispetto ad altri, per il suo ruolo peculiare di accoglienza di persone fragili, ed al tempo stesso impedire la diffusione dei contagi permettendo una più efficace separazione fra i pazienti”, scrive la Asl nella nota.

E’ stata inoltre attivata una task force aziendale, composta da medici, infermieri, assistenti sanitarie e gruppi multi professionali di intervento rapido presso le singole strutture. Vengono fornite indicazioni di carattere igienico sanitario ed organizzativo, oltre ad una adeguata formazione per l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. E’ stato anche attivato un supporto organizzativo da parte di infermieri specializzati dotati di una fornitura di dispositivi di protezione avanzati, presidi terapeutici ed assistenziali. Nello specifico è stato costituito ad hoc, a seguito della direttiva regionale, un gruppo multi professionale (denominato Girot, gruppo di intervento rapido ospedale territorio), con il compito di valutare dal punto di vista logistico, assistenziale e diagnostico-terapeutico gli ospiti delle strutture, determinando in tale modo varie tipologie di ospiti delle strutture, determinando in tale modo varie tipologie di intervento a seconda della situazione riscontrata. Il gruppo di lavoro è in stretto rapporto con le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) attivate dai medici di medicina generale. Le 200 strutture socio sanitarie presenti nei territori dell’Asl Toscana Centro sono sotto monitoraggio dell’azienda sanitaria. La situazione di ospiti e operatori è aggiornata quotidianamente a cura della task force aziendale, gruppi multi professionali di intervento rapido e le Usca.

Ad oggi, per quanto la situazione sia in continua evoluzione, l’azienda sanitaria è “a conoscenza della situazione di circa 130 strutture, grazie anche alla stretta collaborazione delle autorità locali e dei gestori delle strutture stesse. Per le restanti sono in corso ulteriori approfondimenti, sempre condivisi. I contatti con le strutture, sia attraverso sopralluoghi, sia tramite aggiornamenti telefonici, permettono di mantenere un monitoraggio costante dell’ evoluzione della situazione interna”. In circa il 10% delle strutture presenti in diverse aree territoriali (area Pratese, Firenze centro, sud est, nord ovest, Mugello, Valdinievole ed Empolese Valdelsa) sono state riscontrate “situazioni impegnative, sia per la positività degli ospiti che degli operatori”. I casi positivi, al momento asintomatici, sono stati isolati negli adeguati setting assistenziali separati dai negativi all’interno della struttura. Laddove necessario, sono stati avviati opportuni trasferimenti per garantire adeguata assistenza sanitaria, a seguito di valutazioni cliniche. In alcuni casi è stato necessario il ricovero in ospedale. Già in essere un adeguato supporto di personale di assistenza (infermieri ed oss), dove è stata valutata la possibilità di mantenere gli ospiti nella loro struttura e se nella stessa si sono verificate importanti situazioni di carenza di personale. Oltre agli interventi puntuali circa l’isolamento dei singoli ospiti è stata anche individuata una struttura interamente Covid, Montedomini a Firenze.

Coronavirus: circa 80 casi positivi in rsa di Bagno a Ripoli

E’ stata classificata come ‘struttura Covid’ una Rsa di Bagno a Ripoli (Firenze) dove è stato raggiunto tra gli ospiti un picco-record di circa 80 casi di positività a coronavirus. Lo si apprende dal direttore della Asl Toscana Centro, Paolo Morello Marchese.

In queste condizioni, come previsto dall’ordinanza firmata il 29 marzo dal presidente della Regione Enrico Rossi, gli ospiti della Rsa sono stati presi in carico dal servizio sanitario regionale. “Abbiamo inviato un nostro geriatra della Asl per la valutazione clinica degli ospiti”, afferma Paolo Morello Marchese.
“Questo pomeriggio – continua – alla struttura sono state assegnate otto bombole di ossigeno, e il nostro geriatra si è dedicato a organizzare la gestione degli ospiti”. “Inoltre –
prosegue sempre Morello Marchese – sono stati controllati i dipendenti con test rapidi sierologici”. Ieri alcuni ospiti della Rsa positivi dal coronavirus sono
stati ricoverati all’ospedale di Ponte a Niccheri. Per questo nell’ospedale si sarebbe creato un temporaneo problema di sovraffollamento: “Siamo una rete e il problema è stato risolto
nella rete stessa – afferma Morello -, sono arrivati alcuni ospiti positivi della Rsa e così ci siamo organizzati per rimodulare la risposta interna ospedale”. Per questo alcuni
pazienti positivi al Covid sono stati trasferiti da Ponte a Niccheri: sei sono tornati al domicilio, tre all’ex Iot di Firenze e uno all’ospedale di Fucecchio. “Se serve – precisa il
direttore della Asl – possiamo assorbire centinaia di pazienti Covid”.

Coronavirus: appello medici Firenze, test a tutti sanitari

“Firenze sta diventando, con le lente e asfissianti scelte che vengono fatte, una vera e propria incubatrice del coronavirus”. Lo afferma il direttivo dell’ordine dei medici del capoluogo toscano, in una lettera aperta con la quale chiede di sottoporre a test virologici tutti i sanitari attivi negli ospedali dell’Asl Toscana Centro e nelle aziende ospedaliere del territorio, considerati tra le persone più esposte al virus, per individuare e isolare i positivi al Covid-19 e contenere il contagio.

“O si sceglie di operare una sorveglianza attiva oppure la pandemia finirà per bloccare tutto il sistema assistenziale cittadino” si afferma nella lettera. “L’Ordine – prosegue il documento – evidenzia che è ormai conoscenza comune che una quota superiore al 70% dei contagiati sia asintomatica o paucisintomatica e pur contagiosa. In questo senso i sanitari ad oggi sono indubbiamente la fascia di popolazione più esposta al rischio di contagio diretto e i più a rischio di diffusione della malattia”. “Se i presìdi ospedalieri, gli ambulatori dei medici specialisti ambulatoriali e dei medici di medicina generale hanno operatori potenzialmente Covid positivi – proseguono i medici nella lettera -, diventa prioritario dentificare gli operatori positivi e metterli in quarantena, altrimenti tutta ‘assistenza è destinata a collassare rapidamente”. I medici chiedono inoltre di estendere questa strategia al settore della sanità privata e a tutte le categorie a rischio, tra cui forze dell’ordine e personale dei supermercati”.

Coronavirus, Toscana: 13 sanitari positivi di Asl Toscana Centro

Sono 13 i sanitari dipendenti dell’Asl Toscana Centro – competente per i territori di Firenze, Prato e Pistoia – risultati positivi al coronavirus. Tra questi, nove medici e quattro infermieri.

Almeno 58, secondo il dato aggiornato al 16 marzo scorso, i sanitari positivi al covid-19 nelle altre Asl della Toscana. Sempre alla data del 16 marzo nessun caso era stato registrato al pediatrico Meyer e nell’Azienda ospedaliero universitaria senese.

Intanto il Presidente regionale Enrico Rossi, in una diretta facebook, ha annunciato che la Toscana darà avvio ad uno screening di massa per l’emergenza Coronavirus e acquisterà 500mila test seriologici, ovvero del sangue.

“Pensiamo che lo screening di massa darà risultati importanti – ha detto ieri Rossi -. E’ nostro interesse tutelare per primi medici, infermieri e sanitari. Gli altri test saranno a disposizione su richiesta dei medici di famiglia e pediatri e saranno fatti da delle unità speciali ogni 30mila abitanti”.

Coronavirus: Pre-triage attivo in tutti i presidi dell’Asl Toscana Centro

Da oggi sarà attivo il servizio pre-triage nei presidi ospedalieri dell’Ausl Toscana Centro, ad eccezione dell’ospedale Mugello di Borgo San Lorenzo e Serristori di Figline Valdarno (dove sarà operativo in un secondo momento). Una misura adottata in accordo con le ultime disposizioni regionali per garantire un’attività di prevenzione e gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19.

Il personale sanitario sarà presente h24 all’interno delle tende, allestite nei giorni scorsi all’ingresso di ogni pronto soccorso, per garantire il servizio di pre-triage finalizzato ad individuare eventuali casi sospetti evitando così un accesso diretto al DEA.

In coordinazione con i volontari della colonna mobile, il personale di vigilanza sarà a disposizione per indicare il percorso di pre-triage a tutti coloro che presentano sintomi simil-influenzali.

I pazienti individuati come casi sospetti dal pre-triage accederanno in pronto soccorso, indossando adeguati dispositivi di protezione, attraverso percorsi particolari secondo disposizioni e procedure interne previste in ogni singolo presidio ospedaliero.

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