Covid: cittadini stranieri bloccati all’estero. Un limbo senza fine, fra loro anche minori

A causa dell’emergenza Covid e dei divieti di ingresso in Italia disposti dal Ministero della Salute prima e dai Dpcm poi, un gruppo di cittadini dominicani regolarmente soggiornanti in Italia è bloccato da luglio del loro Paese di origine.

Nel frattempo il permesso di soggiorno è scaduto e non hanno avuto ancora la possibilità di rientrare, nonostante la richiesta del visto di reingresso. Fra loro ci sarebbero anche minori e non sarebbero gli unici in questa condizione di limbo giuridico, politico e sociale. Senza contare i costi di tutto questo e le ricadute familiari,  lavorative e di studio.

L’intervista di Chiara Brilli all’avvocata Anna Brambilla di Asgi, Associazione studi giuridici sull’immigrazione che sta seguendo legalmente la vicenda.

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Migranti: appello per le navi Sea-Watch e Sea-Eye

Appello congiunto di 18 organizzazioni per le navi Sea-Watch e Sea-Eye, da giorni bloccate in mare con a bordo 49 migranti tra cui minori e bambini

Così le organizzazioni per le navi Sea-Watch e Sea-Eye:“Chiediamo con urgenza all’Italia e agli altri Stati membri dell’Unione europea di attivarsi senza ulteriori tentennamenti affinché i 49 migranti da giorni bloccati in mare, tra i quali diversi minori inclusi bambini molto piccoli, possano immediatamente sbarcare in un porto sicuro e ricevere l’assistenza umanitaria a cui hanno diritto e le cure di cui hanno bisogno”.

Questo l’appello congiunto di 18 Organizzazioni – A Buon Diritto Onlus, Acli, ActionAid, Amnesty International Italia, Arci, ASGI, CNCA, Centro Astalli, CIR Consiglio Italiano per i Rifugiati, Emergency ONG, Salesiani per il Sociale, INTERSOS, Medici Senza Frontiere, Médecins du Monde Missione Italia, Medici per i Diritti Umani, Save the Children Italia, SenzaConfine, Terre des Hommes – sulla vicenda dei migranti a bordo delle due navi delle Organizzazioni Sea Watch e Sea Eye, ai quali non è ancora stato garantito l’approdo in un porto sicuro.

“Non è possibile attendere oltre – continuano le Organizzazioni – il meteo è in peggioramento ed è semplicemente inaccettabile che bambini, donne e uomini vulnerabili, che hanno già subito privazioni e violenze durante il viaggio, restino per giorni ostaggio delle dispute tra Stati e vedano ingiustamente prolungata la loro sofferenza senza che dall’Europa giunga un richiamo di tutti alle proprie responsabilità”.

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