🎧Al Museo Novecento Stefano Fabbri intervista Ascanio Celestini

Domani, martedì 9 agosto alle ore 21:30, riflettori puntati sul chiostro del Museo Novecento dove Ascanio Celestini è protagonista, con Stefano Fabbri, di un dialogo a due voci dedicato a Pier Paolo Pasolini.

L’evento, inserito nel cartellone di “Letteratura 1922-2022” e realizzato in collaborazione con Museo Novecento e Associazione N.Arte, è un viaggio tra ricordi, testimonianze e riflessioni personali per continuare a raccontare una delle figure letterarie e artistiche di maggiore spessore dell’Italia del Novecento. Un omaggio che nasce dal profondo legame di Ascanio Celestini con il poeta friulano – da un intenso lavoro di ricerca di Celestini su documenti e testimonianze nasce lo spettacolo “Museo Pasolini”, attualmente in tour – pensato per regalare al pubblico fiorentino di “Letteratura 1922-2022” un intimo e originale ricordo di Pasolini attraverso le parole di uno dei rappresentanti più significativi del nuovo teatro di narrazione.

E a seguire, un altro appuntamento da non mancare, la proiezione di “Centoventi contro Novecento”, la pellicola di Alessandro Scillitani e Alessandro Di Nuzzo che racconta la sfida calcistica tra le due troupe di “Novecento” e “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, impegnate in due set vicini. Una partita di calcio, di cui riportarono notizia solo le cronache locali, che si svolse nel marzo del 1975 nel campo di calcio della Cittadella di Parma, e che vide fronteggiarsi due grandi del cinema: Bernardo Bertolucci e Pier Paolo Pasolini.

Simona Gentili ha intervistato Ascanio Celestini

🎧 Mille contro la guerra stasera in piazza del Carmine. Intervista ad Ascanio Celestini

Una piazza piena di pace. Musica e parole contro la guerra. Evento di “Mille contro la guerra” in piazza del Carmine oggi 15 giugno. Ascanio Celestini, Tomaso Montanari, Martina Pignatti e molti altri.

Intervista ad Ascanio Celestini in News Line

Musica, testimonianze, riflessioni e una richiesta forte e chiara che parte da una piazza piena di pace: diplomazia, basta armi. Gli oltre 1300 cittadini e cittadine riuniti nell’appello “Mille contro la guerra permanente”, lanciato da Firenze per chiedere una soluzione diplomatica del conflitto ucraino, tornano a mobilitarsi con un evento in musica e parole, mercoledì 15 giugno dalle 20.30 in piazza del Carmine a Firenze.

Sul palco, presentati dalle attrici Daniela Morozzi e Anna Meacci, saliranno Ascanio Celestini, Tomaso Montanari, Martina Pignatti, Chiara Riondino, Angela Batoni, Lisetta Luchini, Saverio Tommasi, in una sorta di staffetta di impegno, musica, proposte e testimonianze. Con loro ci saranno altri esponenti del mondo della cultura, dell’associazionismo pacifista, della politica, del sindacato, del mondo cattolico e laico.

L’evento è totalmente gratuito e autofinanziato e gli stessi artisti si sono messi a disposizione senza chiedere alcun compenso.

La piazza di oggi 15 giugno arriva dopo l’affollato incontro al Cinema Alfieri del 31 maggio scorso, con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio. In quell’occasione si sono approfondite le motivazioni che stanno alla base dell’appello di “Mille contro la guerra” e quindi la richiesta di una via diplomatica per la soluzione del conflitto ucraino, come unica strada per far cessare morte e distruzione ed evitare il rischio di una guerra permanente e mondiale.

Per informazioni:  https://www.facebook.com/MillecontrolaguerraFirenze

Per leggere l’appello: https://www.facebook.com/107522215307361/posts/pfbid02vPcXUev749VvggCuVtK8DGxNqGciBsfhTZ8gwgP84V3bhxnqqVugD28ZnvshDpZzl/?d=n

Per aderire: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSenR0MEJenLbjFygirYJIi1sEMEtUl04NmXaS8aZJ4XzHzijA/viewform?fbclid=IwAR0kRvT1unn6MIeNLdKI6xoIpAT2guEsusScVarYoj7AuxfEvLKOP5Xvmiw

Di seguito gli interventi previsti

Ciccio Auletta – No Base Coltano

Daniela Barbaresi – Segreteria nazionale CGIL

Don Andrea Bigalli – Parroco S.Andrea in Percussina, referente regionale Libera

Flavia Brunetti-studentessa, Studenti di Sinistra per insorgiamo

Sandra Carpi Lapi – assemblea contro la Guerra di Firenze

Vannino Chiti – ex Presidente Regione Toscana

Sandra Gesualdi – Fondazione Don Lorenzo Milani

Padre Bernardo Gianni – Abate di San Miniato

Lisetta Luchini – artista

Giuseppe Matulli – Presidente Istituto Storico Toscano della Resistenza

Tomaso Montanari – Rettore Università per stranieri Siena

Martina Pignatti – Direttrice progetti “Un Ponte Per”

Don Alessandro Santoro – prete de Le Piagge

Zoe Tartaro – Fridays for future di Firenze

Teatro: Celestini, Covatta e Riondino al Puccini di Firenze

Otto spettacoli per progetto ‘Musica in scena’ su YouTube

Ascanio Celestini, Giobbe Covatta e David Riondino sono tra coloro che saliranno sul palco del Teatro Puccini di Firenze per ‘Musica in scena’, un progetto multidisciplinare composto da otto spettacoli il cui elemento caratterizzante è la contaminazione tra teatro e musica sia contemporanea che popolare. L’iniziativa sarà fruibile online.

In programma, spiega una nota, anche due eventi della compagnia residente Catalyst, uno spettacolo di teatro canzone con Benedetta Manfriani e un omaggio di Giulio Casale a Giorgio Gaber, che proprio al Puccini tenne la sua ultima apparizione pubblica.

Fa parte del progetto anche Storie di Firenze, spettacolo che nasce da un blog dove sono raccontate storie straordinarie di gente comune che vive nel capoluogo toscano, presentate da Daniela Morozzi con l’accompagnamento musicale di Stefano Cocco Cantini.

Gli spettacoli, cinque su otto, verranno messi in scena e registrati in teatro, mentre i restanti tre saranno registrazioni di performances appositamente realizzate per il Puccini. La rassegna sarà trasmessa gratuitamente su Youtube a dicembre ogni martedì e venerdì. “Pur essendo convinti che il teatro vada vissuto dal vivo con la presenza degli spettatori in sala – – si spiega in una nota del Puccini – , si cerca tuttavia con questo progetto di mantenere vivo il rapporto con il nostro pubblico, portando momenti di riflessione e di emozione direttamente in casa durante questo periodo di emergenza sanitaria”.

Al Teatro Puccini Ascanio Celestini porta in scena “Barzellette”

Domani e sabato 22 febbraio, alle ore 21.00, Ascanio Celestini  sarà in scena al Teatro Puccini, con “Barzellette”. Lo spettacolo prende spunto dall’omonimo libro, edito da Einaudi. Musiche  di Gianluca Casadei.

Le barzellette pescano nel torbido, nell’inconscio, ma attraverso l’ironia permettono di appropriarcene, per smontarlo e conoscerlo.

E poi, la loro forza sta nel fatto che l’autore coincide perfettamente con l’attore. Non c’è uno Shakespeare delle storielle. Chi le racconta si prende la responsabilità di riscriverle, in quel preciso momento. Ma anche l’ascoltatore diventa implicitamente un autore. Appena ascoltata, può a sua volta diventare un raccontatore e dunque un nuovo autore che la cambia, reinterpreta e improvvisa.

Lo spettacolo ha una storia di base, che verrà usata come cornice, ma ogni volta le singole storie cambieranno, per salvaguardare la modalità improvvisativa. Infatti, il narratore ha un proprio repertorio, ma non lo riproduce mai per intero, né tantomeno con la stessa sequenza. Il testo di riferimento sarà un corpus di oltre duecento storie. Un grande contenitore che non viene mai mostrato per intero, ma sempre per frammenti: quelli utili alla narrazione di quella singola replica.

La storia è ambientata in una piccola stazione terminale. I treni arrivano e tornano indietro, perché i binari si interrompono. Un vecchio ferroviere parla al becchino del paese in attesa di un morto di lusso. Un emigrante che ha fatto fortuna all’estero e, ora che è morto, sta tornando al paese per farsi seppellire. Nell’attesa il ferroviere racconta le sue barzellette, quelle che ha raccolto dai viaggiatori. Gente sconosciuta che arriva e riparte senza lasciare nient’altro che le proprie storie buffe.

E perché le ha raccolte? Per far ridere il capostazione.

Nel tempo il vecchio ferroviere s’è innamorato delle sue storielle e non sappiamo se un giorno le racconterà davvero all’uomo per il quale sono state raccolte. O forse gliele ha già raccontate.

Forse il capostazione è lui. Forse non c’è nemmeno una stazione, il treno non arriverà mai e il becchino è venuto per seppellire proprio il barzellettiere.

L’unica certezza è che quel vecchio non riesce a starsene zitto.

Lo spettacolo fa parte de Il Teatro?#bellastoria!, abbonamento ideato dalla Fondazione CR Firenze e riservato ai giovani tra i 14 e i 19 anni.

Lo spettacolo fa parte dell’abbonamento Passteatri 2020

 

INFORMAZIONI:

Teatro Puccini

Via delle Cascine 41

50144 Firenze

Tel. 055.362067    www.facebook.com/teatro.puccini

Livorno, Silvio Orlando ospite d’onore a “Il senso del ridicolo”

Dal 27 al 29 settembre a Livorno si terrà la quarta edizione del festival “Il senso del ridicolo”, dedicato all’umorismo, alla comicità e alla satira. In tre giorni di eventi, attori, autori, filosofi, scrittori, giornalisti, radio-star, letterati e, naturalmente, comici si interrogheranno sul significato del riso e sulla straordinaria funzione illuminante dell’umorismo, della comicità e della satira.

Il festival “Il senso del ridicolo”, diretto da Stefano Bartezzaghi e promosso da Fondazione Livorno, è gestito e organizzato da Fondazione Livorno – Arte e Cultura, con la collaborazione del Comune di Livorno e il patrocinio della Regione Toscana. È partner della manifestazione Aedes Siiq, con il supporto di Pictet e il contributo di SIAE.

Il festival livornese intitolato al “Senso del Ridicolo” torna per un’edizione, la quarta in cinque anni, curiosa degli angoli in cui si può annidare il ridicolo, nelle peripezie del costume, del potere, dell’animo umano.

Lo psicoanalista Massimo Recalcati inaugurerà il festival venerdì 27 settembre, alle ore 17:30 in Piazza del Luogo Pio, con una lectio magistralis. Si oscilla fra il dolore e la farsa e gli umoristi sono coloro che sanno come approfittare dello slancio dato dal polo del tragico per sospingere il pendolo verso il polo del ridicolo.

Nella serata inaugurale di venerdì 27 settembre, alle ore 21 in Piazza del Luogo Pio, Anna Bonaiuto leggerà alcune pagine di Achille Campanile, un campione dell’umorismo italiano del Novecento. Sono pagine dedicate a figure femminili, in particolare a mogli irragionevoli e scorbutiche, secondo uno stereotipo profondamente radicato.

Per capire come mai per farci ridere occorre fare ricorso a un patrimonio di idee fisse, e spesso sbagliate, possiamo rivolgerci ad Ascanio Celestini e al suo progetto multimediale (domenica 29 settembre, ore 11.30, Piazza del Luogo Pio).

Il critico letterario Marco Belpoliti ha scelto per il festival delle pagine ironiche e umoristiche di Primo Levi, pagine che verranno lette da una della voce dell’attrice Federica Fracassi (domenica 29 settembre, ore 15, Bottini dell’Olio).

“Il senso del ridicolo” dedica a Woody Allen una rassegna di film curata da Gabriele Gimmelli: tre film che testimoniano di altrettante stagioni della creatività di Allen (venerdì 27 – sabato 28 – domenica 29 settembre, ore 21, Teatro Vertigo). A parlare di Allen sarà la scrittrice Nadia Terranova, sensibile ai temi della discriminazione sessista, come a quelli della libertà dal più cieco stigma sociale (sabato 28 settembre, ore 11.15, Bottini dell’Olio).

Ma fra tutti gli stereotipi, quello che nella circostanza è forse il più pertinente è il blasone di “maledetti” assegnato ai livornesi. Solo un modo di dire? A provare a rispondere sarà lo scrittore, musicista e cantante Bobo Rondelli, assieme alla giornalista Eva Giovannini, anch’essa livornese (sabato 28 settembre, ore 12.30, Piazza del Luogo Pio). Come livornesi saranno le persone che verranno a raccontarci la loro livornesità, sollecitate da un habitué del festival, l’attore, conduttore radiofonico e animatore di narrazioni collettive Matteo Caccia (domenica 29 settembre, ore 18.45, Piazza del Luogo Pio).

Per una popolazione africana, il mondo si divideva in “cose vere” e “cose da ridere”. Le “cose vere” erano le storie degli dèi raccontate dai sacerdoti; le “cose da ridere” erano tutte le altre, le vicende della vita di tutti i giorni. “Cose da ridere” sono allora gli oggetti di design, seri eppure ridicoli, raccolti da Chiara Alessi (sabato 28 settembre, ore 10, Bottini dell’Olio). Sono le stravaganze della moda, selezionate da Sofia Gnoli (domenica 29 settembre, ore 10, Bottini dell’Olio). Sono le nostre infinite attenzioni al cibo, fra la squisitezza e la ghiottoneria, argomento delle digressioni di Bruno Gambarotta (domenica 29 settembre, ore 17.30, Piazza del Luogo Pio). Sono le stesse regole di bon ton, con i consigli per ben figurare in società e quelli per trovare marito, oggetto di un dialogo fra due collezioniste di manuali di galateo come l’attrice Maria Cassi e la giornalista Irene Soave (sabato 28 settembre, ore 18.30, Piazza del Luogo Pio).

Il festival si interroga inoltre sulla figura dell’autore comico e accoglie opinioni in merito tramite i social network. Ne discutono, in un incontro in collaborazione con SIAE, Stefano Andreoli, autore e animatore del sito Spinoza, Marco Ardemagni, Stefano Bartezzaghi, Sara Chiappori e l’attrice Pilar Fogliati (sabato 28 settembre, ore 17.15, Bottini dell’Olio). Sulla Rete e alla radio quest’ultima è emersa come dotata riproduttrice di accenti e mentalità tipiche delle diverse zone e classi sociali di Roma, e non solo di Roma; un talento con cui parleremo anche di Roma come capitale della comicità italiana ( sabato 28 settembre, ore 15, Bottini dell’Olio). Ancora Pilar Fogliati aiuterà a mettere a confronto la Roma di un tempo e la Roma di oggi, partecipando come lettrice all’incontro con il giornalista e studioso Filippo Ceccarelli (sabato 28 settembre, ore 16, Bottini dell’Olio). Cronista di decenni di politica italiana, Ceccarelli è un appassionato conoscitore dei sonetti di Giuseppe Gioacchino Belli: papi e re d’epoca a confronto con i governanti di oggi in un romanesco secolare.

L’ospite d’onore di quest’anno è Silvio Orlando che ha accettato di raccontarsi dal palco del Teatro Goldoni al direttore del festival Stefano Bartezzaghi e alla critica teatrale Sara Chiappori (sabato 28 settembre, ore 21, Teatro Goldoni).

Estate Fiesolana: Ascanio Celestini interpreta “Radio Clandestina”

Domenica 23 giugno, alle ore 21:15, al Teatro Romano di Fiesole, Ascanio Celestini porterà in scena lo spettacolo “(I vent’anni di) Radio Clandestina”, tratto dal testo di Alessandro Portelli “L’Ordine è già stato eseguito”.

A Fiesole torna “Estate Fiesolana”, il festival che propone concerti e spettacoli all’interno della cornice del teatro Romano di Fiesole. Domenica 23 giugno sarà l’attore e scrittore romano Ascanio Celestini a salire sul palcoscenico con “(I vent’anni di) Radio Clandestina”, uno spettacolo, di cui è interprete e regista, che parte dal testo “L’Ordine è già stato eseguito” di Alessandro Portelli, vincitore del Premio Viareggio, dove viene narrata una storia di poche ore che viene inserita nella storia dei 9 mesi di occupazione nazista a Roma, e poi in quella dei 5 anni della guerra, dei 20 anni del fascismo. La storia comincia alla fine dell’ottocento, quando Roma diventa capitale e continua negli anni in cui si costruiscono le borgate, prosegue con la guerra in Africa e in Spagna, con le leggi razziste del ’38, con la seconda guerra, fino al bombardamento di San Lorenzo, fino all’8 settembre.

Come si legge dalle note di regia: “L’eccidio delle Fosse Ardeatine è conosciuto da tutti, e in particolare per i romani ha segnato il momento più tragico dell’occupazione nazista. In questi mesi mi è spesso capitato di parlare del progetto al quale stavo lavorando e dopo un attimo vedere la cassiera del bar o il tecnico del teatro che mi si avvicinava dicendomi ‘io sono il figlio del ragazzino che giocava a pallone a via Rasella il giorno dell’azione partigiana’ o ‘io mi chiamo Carla perché mio nonno si chiamava Carlo ed è morto alle Ardeatine’ … All’inizio mi sembravano casualità, ma poi riflettendoci non è difficile capire che 335 morti alle Ardeatine hanno alle spalle centinaia di famiglie, migliaia di persone.

Eppure la storia di questo eccidio è conosciuta sempre al contrario. Quasi tutti sanno che i nazisti subito dopo l’attentato partigiano di via Rasella mandarono in giro per Roma centinaia di comunicati, sui manifesti, sui giornali e alla radio. Ma visto che i partigiani non si presentavano, risposero al loro silenzio uccidendo 10 italiani per ogni tedesco morto. È una storia che sanno tutti anche se è una grande menzogna e questo per ammissione degli stessi tedeschi. Nel processo del novembre ’46 al giudice che chiedeva: ma voi avreste potuto dire ‘se la popolazione romana non consegnerà entro un dato termine il responsabile
dell’attentato io fucilerò 10 romani per ogni tedesco ucciso?’, Kesserling rispondeva: ‘ora in tempi più tranquilli dopo tre anni passati devo dire che la idea sarebbe stata molto buona’.
– Giudice: ‘ma non lo faceste’.
– Kesserling: ‘no, non lo feci’.
E poi i nazisti come avrebbero potuto cercare i responsabili della bomba in via Rasella se tra l’esplosione di quella bomba e l’eccidio delle fosse Ardeatine non passarono alcuni giorni, ma soltanto poche ore.

A Roma non esiste un’immagine chiara di ciò che fu il movimento partigiano. I partigiani ce li immaginiamo mentre camminano in montagna e cantano Bella Ciao, ma a Roma erano i tedeschi e i fascisti gli unici che avevano il permesso di muoversi in gruppo e cantare. I partigiani romani si muovevano soli o in gruppi di due e Carla Capponi (che partecipò anche all’azione di via Rasella) dirà che fu un’emozione quando sentì una persona che la chiamava per nome ad alta voce.

Il racconto della lotta partigiana e dell’occupazione nazista a Roma viene spesso raccontata in maniera confusa, ma soprattutto l’eccidio delle Ardeatine e l’azione di via Rasella che lo precedette sono ormai parte di un mito negativo, di una storia che viene raccontata al contrario.

Io ho provato, partendo dai materiali pubblicati nel libro di Alessandro Portelli ‘L’ordine è già stato eseguito’ a dare voce a quella parte orale della storia che ancora racconta quei giorni in maniera viva, diretta e non rovesciata. Il primo studio per un più ampio progetto sulla memoria orale dell’eccidio alle fosse Ardeatine è stato presentato dal 31 ottobre al 3 novembre 2000 nella cella n.11 dell’ex-carcere nazista di Roma a via Tasso (oggi Museo della Liberazione) per la manifestazione Luoghi della Memoria organizzata da Comune di Roma e Teatro di Roma. ‘Sono passati vent’anni e i miei racconti stanno ancora in quella stanza. Nei pochi metri quadrati che occupano le scenografie di tutti gli spettacoli che ho portato in scena dopo’”

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