Palazzo Strozzi: 2020 dedicato al contemporaneo

Natalia Goncharova, Tomas Saraceno e Jeff Koons saranno i protagonisti delle prossime esposizioni di Palazzo Strozzi di Firenze: la programmazione del museo fiorentino è stata presentata questa mattina dal direttore Arturo Galansino.

Per il 2019, dopo la mostra su ‘Verrocchio, il maestro di Leonardo da Vinci’ che sta raggiungendo 130 mila spettatori, Palazzo Strozzi propone una rassegna dal titolo ‘Natalia Goncharova. Una donna e le avanguardie tra Gauguin, Matisse e Picasso’ dal 28 settembre al 12 gennaio.

“Una mostra – ha spiegato Galansino – con una grande collaborazione internazionale, con la Tate modern di Londra, e un’altra mostra al femminile, dopo quella di Marina Abramovich che è stata la mostra contemporanea più vista di sempre in Italia. Presentiamo una grande rivoluzionaria di inizio ‘900, in anticipo su molte tendenze figurative delle cosiddette avanguardie, una mostra coraggiosa”. Galansino
Il 2020 poi sarà un anno interamente dedicato all’arte contemporanea. Nella prima parte dell’anno (dal 21 febbraio al 19 luglio 2020) protagonista a Palazzo Strozzi sarà Tomas Saraceno con, ha spiegato ancora Galansino, “un grande progetto site specific del giovane artista di 45 anni protagonista oggi alla Biennale di Venezia con due grandi istallazioni. E’ un artista che parla di temi importanti e attuali come quello dell’inquinamento e non solo”. In autunno poi sarà il turno di Jeff Koons “con la prima grande monografica in Italia – ha detto il direttore – una mostra molto importante di cui siamo molto fieri”.
Galansino ha sottolineato che Palazzo Strozzi “si pone sempre più come un punto di riferimento tra le istituzioni culturali a livello internazionale, promuovendo la città di Firenze come destinazione per la grande arte contemporanea”. Dal 2006 a oggi, ha spiegato in conferenza stampa, la Fondazione Palazzo Strozzi ha organizzato 40 mostre con oltre 3 milioni di visitatori.

“Il mondo culturale – ha aggiunto l’assessore comunale alla cultura, Tommaso Sacchi – trova in Palazzo Strozzi un luogo di riferimento per l’arte storica e per il contemporaneo, diventando in pochi anni una delle cattedrali del contemporaneo a livello europeo”.

Gimmy Tranquillo ha intervistati il Direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, Arturo Galansino:

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Mostra Verrocchio a Palazzo Strozzi: Galansino, “omaggio dovuto”

Dipinti, sculture e disegni, per un totale di 120 opere provenienti da oltre 70 tra musei e collezioni private, per la prima mostra mai dedicata ad Andrea del Verrocchio, artista simbolo del Rinascimento e maestro di Leonardo, inserita tra gli eventi per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte del Genio di Vinci.

E’ l’esposizione, a cura di Francesco Cagliotti e Andrea de Marchi, ospitata dal 9 marzo al 14 luglio a Palazzo Strozzi a Firenze e che avrà anche due sezioni speciali al museo del Bargello. Tra le opere in mostra anche sette opere degli esordi di Leonardo.
Tra queste la ‘Madonna col Bambino’, scultura in terracotta che per la prima volta esce dal Victoria and Albert Museum di Londra dove è esposta come opera di Antonio Rossellino ma dai curatori dell’esposizione fiorentina attribuita al giovane Genio di Vinci.
La mostra, spiega Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, è un “omaggio dovuto, soprattutto a Firenze, e in questo anniversario della morte di Leonardo da Vinci non c’è modo migliore per celebrare maestro e allievo insieme”.
Felice della sinergia che ha dato luogo a una “mostra unica, la prima esposizione monografica dedicata al Verrocchio”, si è detta Paola D’Agostino, direttrice del Bargello.

Palazzo Strozzi, Galansino: “Con Abramovic verso nuovo record”

“Siamo poco oltre la metà del percorso, e la mostra sta sicuramente battendo ogni record, ci sta rendendo molto soddisfatti, andiamo già verso i 100mila visitatori”.

Lo ha detto Arturo Galansino, direttore della Fondazione Strozzi, oggi durante la presentazione della performance ‘The house with the ocean view’ che inizierà domani a Palazzo Strozzi nell’ambito della mostra ‘Marina Abramović. The cleaner’ (fino al 20 gennaio).

“Quasi tre quarti del pubblico è femminile – ha aggiunto Galansino – una cosa molto positiva e oltre le metà è sotto i 30 anni, il nostro pubblico è sempre più giovane e fa piacere che la nostra offerta culturale vada sempre più in questa direzione”.

Inoltre “è molto forte la presenza degli escursionisti, pari al 40%, cioè italiani che vengono a Firenze per vedere la mostra e il 44% dei nostri visitatori ha visitato Palazzo Strozzi per la prima volta. Quindi Marina è riuscita ad attrarre un pubblico nuovo, più giovane e più in rosa e il gradimento è praticamente del 100%”.

Sono 32, infine, i performer che “lavorano con noi quotidianamente facendo cambiare pelle alla mostra ogni giorno e ogni ora, dall’inizio – ha aggiunto il direttore – abbiamo avuto oltre 1.223 ore di performance e prima della fine della mostra ne avremo altre 1.085.

‘Marina Abramović – The Cleaner’

?Firenze, dal 21 settembre 2018 al 20 gennaio 2019 Palazzo Strozzi ospita una grande mostra dedicata a Marina Abramović, una delle personalità più celebri e controverse dell’arte contemporanea, che con le sue opere ha rivoluzionato l’idea di performance mettendo alla prova il proprio corpo, i suoi limiti e le sue potenzialità di espressione.

La mostra propone oltre 100 opere, offrendo una panoramica sui lavori più famosi della carriera di Marina Abramović, dagli anni Settanta agli anni Duemila, attraverso video, fotografie, dipinti, oggetti, installazioni e la riesecuzione dal vivo di sue celebri performance attraverso un gruppo di performer specificatamente formati e selezionati in occasione della mostra.

L’esposizione nasce dalla collaborazione diretta con l’artista, proseguendo così la serie di mostre che stanno portando a Palazzo  Strozzi  i  maggiori  rappresentanti dell’arte contemporanea a livello globale,  come Ai Weiwei (2016), Bill Viola (2017), Carsten Holler (2018).

Inoltre a rafforzare la particolarità di questo evento, il fatto che è  la  prima volta che una  donna sarà  protagonista assoluta di  una  mostra di  Palazzo Strozzi.

Marina Abramović

ha infatti raccolto la sfida di utilizzare  il Palazzo rinascimentale come luogo espositivo  unitario, unendo Piano Nobile, Strozzina  e cortile,  confrontandosi con un contesto  unico e ricco di sollecitazioni.

Il lavoro di Marina Abramovié ci parla di ricerca e desiderio  di sperimentare la trasformazione emotiva e spirituale. Come ricorda  l’artista, il titolo dell’esposizione, The Cleaner, fa riferimento a un particolare  momento  creativo  ed esistenziale, ad una riflessione  dell’artista sulla propria vita: «Come in una casa: tieni solo quello che ti serve e fai pulizia del passato, della memoria, del destino».

Con questa mostra riflette sulla propria lunga carriera  in un luogo speciale come Palazzo  Strozzi, e proprio in Italia, un paese che ha un significato importante  nella biografia  e neli’evoluzione del suo percorso artistico.

La mostra diviene una straordinaria occasione  per scoprire la complessità  dell’arte di Marina Abramović, i cui lavori spaziano da azioni forti, violente e rischiose a scambi di energia gestuali e silenziosi, fino a veri e propri incontri con il pubblico,  che negli ultimi anni è diventato  sempre più protagonista  nelle sue opere.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Arturo Galansino direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi ed il sindaco di Firenza Dario Nardella:

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Un anno di successi per Palazzo Strozzi

?Firenze, il 2017 è stato un anno importante per la Fondazione Palazzo Strozzi, grazie alla mostra di Bill Viola, ‘Rinascimento Elettronico’, con la sua offerta contemporanea ma anche, ma anche alla mostra ‘Il Cinquecento a Firenze’, che ha completato la trilogia delle mostre dedicate al Manierismo fiorentino iniziata con Bronzino nel 2010 e Pontormo e Rosso Fiorentino nel 2014.

Tutto ciò è stato riassunto nell’Annual Report 2017 di Palazzo Strozzi che illustra i numeri positivi del 2017, tra i quali come più rappresentativo, essendo la Fondazione Palazzo Strozzi una fondazione senza fini di lucro, citiamo quello della crescita del patrimonio che ha raggiunto i 3,9 milioni di euro con un aumento di 0,4M€.

Il successo è stato confermato non solo da grandi numeri di partecipazione ma anche da un alto gradimento delle mostre e da importanti riconoscimenti. “Il Giornale dell’Arte” ha premiato infatti Il Cinquecento a Firenze come migliore mostra dell’anno seguita proprio da Bill Viola. Il Direttore Galansino è stato invece nominato critico dell’anno dalla stessa prestigiosa testata.
Le mostre hanno accolto circa 270mila visitatori, valore in linea con la media degli anni precedenti. La mostra primaverile Bill Viola. Rinascimento elettronico (10 marzo-22 luglio 2017), ha ospitato complessivamente oltre 100mila visitatori con una media giornaliera di circa 740 visite giornaliere. La mostra autunnale Il Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna (21 settembre 2017-21 gennaio 2018) ha accolto 150mila visitatori, con una media giornaliera di 1.221 presenze giornaliere. Utopie Radicali. Oltre l’architettura: Firenze 1966-1967 (20 ottobre 2017-21 gennaio 2018) che ha accolto oltre 17mila visitatori.
Oltre alle mostre la Fondazione Palazzo Strozzi ha proposto un’ampia offerta culturale che comprende attività per giovani, famiglie e scuole, progetti accessibilità oltre a conferenze e attività fuori e dentro il palazzo, che hanno visto un grande successo di pubblico con quasi 60mila partecipanti, coinvolgendo istituzioni, musei, associazioni e festival della città di Firenze e della Regione Toscana.
Nel 2017 la Fondazione Palazzo Strozzi ha chiuso l’anno in positivo, registrando il secondo miglior risultato di sempre dopo l’anno record 2016 e in parallelo confermando anche un trend di diminuzione dei costi iniziato nel 2015. I proventi sono stati di euro 6,8 milioni dei quali ben 2,6 milioni di euro come ricavi propri (vendita di biglietti, ricavi da bookshop, etc.) oltre 2,1 milioni di euro come sponsorizzazioni dirette, 0,9 milioni di euro come contributi versati dai Soci Fondatori e 1,2 milioni di euro come erogazioni che includono i soci APPS, gli Amici di palazzo Strozzi e la Regione Toscana, divenuta dal 2014 Partecipante Sostenitore della Fondazione. Se si osserva la provenienza dei proventi di Palazzo Strozzi si può notare una stabilità, rispetto al 2016, del rapporto proventi pubblico/privato. Il 23% delle risorse provengono da contributi pubblici, il 39% da privati e il 38% sono ricavi propri.
Altro grande risultato per il 2017 è l’impatto economico sul territorio fiorentino. Come ogni anno il Rapporto Annuale presenta uno studio realizzato seguendo una metodologia elaborata da The Boston Consulting Group, riconosciuta a livello internazionale per stimare in modo oggettivo il contributo della Fondazione sull’economia del territorio.
L’impatto generato dalla Fondazione nel 2017 è stato di 33 milioni di euro confermandosi in linea con gli anni precedenti. Nel dettaglio, 7,4 milioni di euro sono stati generati dalla Fondazione e 25,6 milioni di euro dagli oltre 56mila visitatori recatisi a Firenze appositamente per le mostre di Palazzo Strozzi.
Questi risultati sono di estrema importanza per la Fondazione, che ha tra i suoi obiettivi principali quello di contribuire alla dimensione internazionale della città e promuovere un turismo di qualità. Considerevole quindi la capacità di Palazzo Strozzi di sostenere l’economia del territorio attraendo visitatori anche nei mesi invernali tradizionalmente considerati di bassa stagione turistica.
È importante ricordare che le ricadute positive derivanti dalla presenza di Fondazione Palazzo Strozzi non si limitano a quelle di tipo economico, risultano anzi altrettanto importanti gli stimoli di valore sociale e culturale dati ai fiorentini, ai visitatori della città e diffusi su tutta la Regione.
Le mostre di Palazzo Strozzi hanno, inoltre, riscontrato un’importante visibilità di stampa, con circa 637 presenze sulle maggiori testate nazionali e internazionali. Si segnala il grande successo anche sulla stampa estera con 144 articoli, un record assoluto se paragonato alle citazioni su stampa internazionale delle mostre passate.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il Direttore Generale Arturo Galansino.

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The Florence Experiment – Dal 19 Aprile a Palazzo Strozzi

Apre al pubblico il 19 aprile The Florence Experiment a Palazzo Strozzi. La mostra coinvolge il grande artista tedesco Carsten Hoeller e il grande scienziato Stefano Mancuso. Attraverso l’installazione di un doppio scivolo monumentale nel cortile del palazzo e di un cinema/laboratorio negli spazi di Strozzina i due conducono un esperimento con il pubblico per capire meglio il mondo sensibile delle piante.
Andrea Mi ha intervistato il direttore Arturo Galansino, lo scienziato Stefano Mancuso e l’artista Carsten Hoeller.

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