Aggressione padre e minacce alla madre, arrestato 23enne

Un 23enne di Montespertoli (Firenze) è stato arrestato dai carabinieri dopo aver aggredito il padre e minacciato la madre.

Il giovane non sarebbe stato nuovo a comportamenti vessatori nei confronti dei genitori, che sarebbero iniziati già alla fine del 2017 e avrebbero avuto come vittima anche il fratello minore. La scorsa notte ha colpito il padre con calci e pugni, provocandogli ferite al volto. È stato il fratello minore a chiedere ai militari di intervenire.

All’arrivo dei carabinieri il 23enne ha sferrato un pugno contro una parete come gesto di ira, procurandosi due fratture alla mano destra. Il giovane è stato prima portato in ospedale a Empoli (Firenze) per le medicazioni e successivamente nel carcere fiorentino di Sollicciano.

‘Banda dei parcometri’, arrestato ultimo componente

Preso il quarto uomo della banda che nel 2017 perpetrò molteplici furti ai parcometri del centro-nord Italia, tra cui quelli della Toscana.

L’arresto ieri pomeriggio all’aeroporto di Ciampino da parte dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Osimo, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip di Ancona: si tratta di un 38enne, con precedenti, accusato associazione per delinquere finalizzata ai furti in danno di parcometri.

Da maggio a ottobre 2017 il gruppo aveva messo a segno una serie di colpi nelle Marche, Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana, Veneto e Lombardia: 12 quelli addebitati all’arrestato. La banda arrivava al contenitore dei soldi dopo avere forato con il trapano il box del parcometro.

Tre componenti erano stati arrestati il 31 ottobre 2017, il 38enne era riuscito a far perdere le proprie tracce. Destinatario di mandato di arresto europeo, è stato fermato il 4 marzo in Romania durante un controllo di polizia e trattenuto per essere poi estradato in Italia. Ora è rinchiuso nel carcere di Rebibbia.

Arezzo: 55enne con 187 auto intestate, denunciato

Aveva intestate 187 auto, 55enne denunciato per falsità ideologica e materiale, auto sequestrate dai carabinieri di Poppi (Arezzo) su decreto di confisca emesso dalla procura della Repubblica di Roma.

I fatti da cui è scaturita l’indagine risalgono al maggio scorso quando, in occasione di un tentato furto nel territorio di Poppi, la vittima era riuscita a fornire modello e targa dell’auto con la quale due persone si erano date alla fuga.
Dall’analisi della targa era emerso come l’auto fosse intestata ad un cittadino egiziano 55enne. Ulteriori accertamenti hanno fatto emergere come lo stesso fosse intestatario in totale di 187 veicoli.

L’indagine, fanno sapere gli investigatori, ha portato a verificare come l’uomo fosse un prestanome di famiglie rom, residenti nei campi nomadi della periferia di Roma. Stando a quanto emerso, i nomadi, anche con la complicità di alcune agenzie di pratiche auto della capitale, intestavano fittiziamente le auto al 55enne, falsificando documenti e firme autografe, in modo che diventasse difficile risalire ai reali utilizzatori dei veicoli.

L’uomo è stato denunciato per falsità materiale e falsità ideologica. Con il decreto emesso dalla procura di Roma, in collaborazione con quella di Arezzo i 187 veicoli, di diverso tipo e modello, sono stati tutti sottoposti a confisca, con il contestuale divieto di poter procedere a strumentali passaggi di proprietà.

Arrestato 38enne per atti persecutori verso ex fidanzata

I carabinieri di Firenze sono intervenuti nella tarda serata di ieri, in via Canova, dove una donna aveva segnalato la presenza di un 38enne, con il quale aveva avuto una relazione iniziata a marzo 2018, che l’aveva poco prima aggredita insieme al suo ex marito.

L’autore, già più volte denunciato in passato per condotte analoghe nei confronti della donna, benché successivamente rimesse dalla stessa vittima, non aveva accettato la presenza di ieri sera dell’ex coniuge della malcapitata, che si era recato presso la sua abitazione solo per incontrare il figlio.

Infatti, mentre si stavano salutando, il 38enne si è avvicinato all’uomo intimandogli di non recarsi più a casa dell’ex moglie; la donna si è posta tra i due per dividerli e, mentre l’ex marito si stava allontanando a piedi, il 38enne le ha sferrato uno schiaffo e l’ha spinta ripetutamente verso una ringhiera, facendole battere la testa, prima di scappare in bicicletta essendosi reso conto della presenza di alcuni passanti.

Giunti sul posto ed acquisiti i primi elementi, i carabinieri si sono fatti indicare dalla donna la direzione di fuga, riuscendo poco dopo a rintracciare il fuggitivo ed a bloccarlo nonostante i suoi tentativi di nascondersi nei pressi di un palazzo. L’uomo è stato trovato in possesso di un grosso coltello da cucina, nascosto nel suo zaino, che è stato sequestrato.

I carabinieri, dopo aver ricostruito compiutamente la vicenda, l’hanno dichiarato in stato di arresto per il reato di atti persecutori.

Toscana: furti seriali in abitazioni, quattro fermi

I carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Firenze hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto quattro persone, ritenute responsabili di aver messo a segno numerosi furti in abitazione in varie province della Toscana nei primi mesi del 2019. Il provvedimento è stato già convalidato dal gip.

Secondo le indagini, iniziate a gennaio e coordinate dalla procura di Firenze, erano specializzati nel mettere a segno vere e proprie incursioni in zone poco abitate, dove gruppi di case isolate venivano visitate e depredate.
La base logistica della banda era attualmente in due abitazioni a Montecatini Terme (Pistoia), utilizzata anche come magazzino per la refurtiva. I quattro, che cambiavano spesso domicilio per non destare sospetti nei vicini, sono stati bloccati dai carabinieri il 19 marzo scorso proprio mentre stavano progettando di fuggire all’estero.
Di età compresa tra i 31 e i 39 anni, già noti alle forze dell’ordine, sono accusati di 26 furti avvenuti tra gennaio e marzo in Toscana, ma complessivamente sono sospettati di averne messi a segno oltre 40.
Le indagini, coordinate dalla pm Christine Von Borries, sono partite a gennaio dopo un furto messo a segno a Pontassieve (Firenze), durante il quale fu rubata una Mercedes classe B, poi utilizzata per commettere altri 15 colpi, messi a segno tra il 17 e il 19 gennaio a Firenze, Fiesole, Dicomano, Vicchio, Bagno a Ripoli e Borgo San Lorenzo.
Successivamente i malviventi avrebbero utilizzato una ‘nuova’ vettura, una Fiat di colore rosso rubata in un furto in abitazione a San Casciano Val di Pesa (Firenze).
Secondo quanto accertato dagli investigatori, grazie a pedinamenti e all’utilizzo di dispositivi gps, dal 7 al 10 marzo avrebbero messo a segno altri colpi nei comuni di Fiesole, Pontassieve, Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, a Montescudaio (Pisa), Terricciola (Pisa) e Collesalvetti (Livorno).
Nel corso del fermo, le perquisizioni hanno permesso di recuperare due auto rubate, circa 3mila euro in contanti, monili in oro, prodotti di pelletteria griffati e bottiglie di vino pregiato.
Tre dei malviventi sono stati bloccati a Montecatini Terme (Pistoia), uno a Pisa, dove si era recato per andare a prendere la fidanzata in aeroporto, prima di scappare con lei in Spagna.

Sardegna: violentò turista, condannato a 5 anni

E’ stato condannato a cinque anni il 30enne a processo a Nuoro con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una turista toscana che l’estate scorsa trascorreva le vacanze in Sardegna.

L’imputato, Michele Pelosi, napoletano di 30 anni – come riferisce il quotidiano La Nuova Sardegna – presente ieri in aula, è stato giudicato con rito abbreviato. Nel luglio del 2018 avrebbe stuprato una ventenne di Arezzo a Budoni, località turistica sulla costa nord orientale della Sardegna.
Il pm Giorgio Bocciarelli, concludendo la sua requisitoria, aveva chiesto per il giovane campano una condanna a quattro anni e sei mesi, condanna che è stata dunque aumentata di sei mesi dai giudici.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, l’estate scorsa i due giovani si erano conosciuti in spiaggia: lei in vacanza e lui venditore ambulante di cocco arrivato da Napoli per la stagione estiva. Poi una sera si sono rivisti e la violenza sessuale si sarebbe consumata in auto.
Qualche ora dopo, ancora sotto choc ma incoraggiata dall’amica, la 20enne aveva trovato la forza di raccontare tutto ai carabinieri, che avevano subito rintracciato e arrestato il venditore di cocco.
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