Uscita Uffizi,  Nardella: serve nuovo Concorso

“Non ho mai smesso di dire che questo progetto era valido e continuo a ritenere che la sua conferma sarebbe un bene per la città” ha detto Nardella

“Se la decisione di cancellare quel progetto è irreversibile si raccolga almeno la proposta degli architetti di indire un nuovo concorso internazionale: faccio appello al ministro Sangiuliano e al sottosegretario Sgarbi a considerare questa proposta” È quanto afferma, in una nota, il sindaco di Firenze Dario Nardella, a proposito della presa di posizione dell’Ordine degli Architetti di Firenze (e di altri Ordini degli Architetti in Italia) sull’uscita degli Uffizi.

“Concordo con la posizione degli architetti fiorentini e italiani sull’uscita degli Uffizi e sul progetto di Isozaki. Non ho mai smesso di dire che questo progetto era valido e continuo a ritenere che la sua conferma sarebbe un bene per la città” ha aggiunto Nardella.

”Firenze è capitale mondiale della cultura, non possiamo permetterci di giocare al ribasso per l’uscita del museo più importante del mondo dopo il Louvre, sarebbe una umiliazione per la nostra città e per il patrimonio storico della Nazione – dice il sindaco -. La realizzazione di un concorso internazionale restituirebbe credibilità e affidabilità al sistema italiano. Viceversa la scelta di un progetto senza una competizione trasparente di grande livello costituirebbe una soluzione mortificante per la nostra città”.

“Ho visto alcuni rendering di un giardino da posizionare in quel luogo e ritengo che una soluzione del genere possa andar bene in un quartiere periferico – conclude Nardella -. Per gli Uffizi bisogna pensare in grande. Torno a fare un appello al Ministero, ascoltate gli architetti italiani e accettate l’idea di realizzare qualcosa di grande per un museo così importante e per una grande città come Firenze”.

Loggia isozaki: botta e risposta tra Nardella e Sgarbi

Nardella: “la loggia Isozaki cancellata è una figuraccia mondiale”. Sgarbi “Mi ringrazi, rischiava di essere il sindaco della pensilina”

“Firenze è la città dei grandi architetti, da Brunelleschi a Michelucci per passare agli architetti dei tempi più recenti: non è possibile che Firenze non riesca ad assegnare opere assegnate con concorsi internazionali ai grandi architetti contemporanei. Altre città lo fanno: Londra lo fa, Parigi lo fa, Milano lo fa, non si capisce perché Firenze non lo debba fare”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella commentando la decisione di non fare la Loggia Isozaki.

“Il sottosegretario Sgarbi mi aveva fatto vedere il nuovo progetto” sull’uscita degli Uffizi, poi “bisogna capire il progetto dettagliato dal punto di vista architettonico. Come ha detto l’Ordine degli Architetti di Firenze, con l’annullamento del progetto Isozaki, uno dei più grandi architetti del mondo, Firenze fa una figuraccia internazionale. E quindi è sempre peggio dover mettere una toppa a una figuraccia internazionale che portare in fondo progetti”.

“Francamente l’ho sempre detto, sono deluso: non ho nessun potere per oppormi alla decisione del governo, ma sono libero di contestarla perché il fatto che Firenze non realizzi un’opera di uno dei grandi architetti del mondo come Isozaki per la nostra città è una figuraccia. Bisognerebbe capire anche quanto è costato tutto questo, non l’ho ancora capito” ha concluso Nardella.

Bocciare il progetto dell’architetto Arata Isozaxi una “una figuraccia mondiale”? Nardella “sbaglia. Sarebbe stata una figuraccia farla”. Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, replica così al sindaco di Firenze

“Oggi qualche formalista e burocrate appare disturbato. Domani, e per sempre, la tua Firenze, la nostra Firenze, avrebbe dovuto, non oggi, ma per i prossimi secoli, subire la vergogna, o ‘figuraccia’, di una così evidente violenza al suo centro storico. E chiunque si sarebbe chiesto chi avesse autorizzato un tale orrore fuori scala: Chi ha consentito questo mostro a pochi metri dal bel San Giovanni? Ti sei dunque risparmiato di essere ricordato come: Nardella, il sindaco della pensilina. Quella sì, una imperitura figuraccia” dice il critico d’arte e sottosegretario replicando al sindaco di Firenze.

Che sempre  sempre rivolto a Nardella  aggiunge: “Mi devi ringraziare. Qualche malumore oggi, ma non il frastuono dei prossimi secoli. Infine, per i conti, dodici milioni e un orrore risparmiati, meglio che un orrore da dodici milioni”. “Aggiungo che – conclude Sgarbi – da fiorentino, non mi permetterei di accostare il nome di Brunelleschi, e neanche di Michelucci, a quello di Isozaki. Si potrebbe pensare, al confronto della cupola con la pensilina, che non stai bene”.

Arata Isozaki è morto, non vedrà mai la sua Loggia realizzata agli Uffizi

Firenze, l’archistar Arata Isozaki è morto giovedì 29 a Tokyo, all’età di 91 anni, lo ha confermato all’agenzia spagnola Efe un portavoce del suo studio di Barcellona.

Arata Isozaki ha disegnato e realizzato oltre cento opere diffuse in tutto il mondo, ma in Italia e soprattutto a Firenze, il suo nome è legato soprattutto al progetto della Loggia degli Uffizi, la nuova uscita monumentale del museo fiorentino da lui disegnata ma mai realizzata.

La sua prima esperienza dell’architettura era stato “il vuoto dell’architettura”, l’effetto sconvolgente della bomba atomica su Hiroshima. “E’ stato allora che cominciai a pensare come ricostruire case e città”, aveva raccontato Arata Isozaki, l’archistar giapponese, nato a Oita, sull’isola di Kyushu, nel 1931, appena quattordicenne quando la sua terra fu devastata dalla seconda guerra mondiale.

Premio Pritzker nel 2019, Leone d’oro alla Mostra internazionale di architettura di Venezia nel 1996, progettista, urbanista e teorico, capace di fondere estetiche orientali e occidentali, modernismo e postmodernismo, globale e locale, nella sua prolifica carriera Isozaki ha applicato tecniche di costruzione di volta in volta differenti, in grado di interpretare il territorio e il contesto nel quale venivano progettati e costruiti i suoi edifici.

Tra le sue opere più celebri – che spaziano da Tokyo a Milano, da Doha a Shanghai – il Museo di Arte Contemporanea di Los Angeles, il Palau Sant Jordi di Barcellona per i Giochi del 1992, il Museo Nazionale della Civiltà Egizia al Cairo, il National Convention Center del Qatar. In Italia, la Torre Allianz (il “Dritto”) di Milano con l’italiano Andrea Maffei e il Palasport Olimpico di Torino.

Con Maffei nel 1999 ha vinto la gara internazionale per la nuova uscita monumentale degli Uffizi, al centro di una disputa decennale, in particolare con Vittorio Sgarbi, appena tornato nel ruolo di sottosegretario alla Cultura.

“Firenze, patria dei più grandi architetti della storia dell’umanità, non può non piangere questa grande personalità che ha disseminato il Giappone e il mondo intero di opere straordinarie”, gli rende omaggio il sindaco Dario Nardella.

E il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, sottolinea che “il suo linguaggio astratto e limpido era in parte ispirato dalla sua profonda conoscenza dell’architettura rinascimentale italiana”.

Il 5 marzo 2019 Isozaki è stato insignito del Premio Pritzker, considerato il Nobel per l’Architettura, come “una delle figure più influenti per l’architettura contemporanea, in costante ricerca, senza mai la paura di provare nuove idee. La sua opera – aveva sottolineato la giuria – si basa su una profonda comprensione non solo dell’architettura, ma anche della filosofia, storia, teoria, cultura. Ha portato assieme Est e Ovest, non come imitazione o collage, ma attraverso sentieri nuovi”.

Una scelta legata anche alla sua generosità, per “l’appoggio dato ad altri architetti incoraggiandoli nei concorsi e in altre forme di collaborazione”. Nato il 23 luglio 1931 a Oita, Kyushu (Giappone), Isozaki si è laureato in Architettura all’Università di Tokyo nel 1954.

È stato allievo di Kenzo Tange e ha collaborato con il suo team fino al 1964, anno in cui ha aperto il suo studio nella capitale giapponese. Nei dieci anni di collaborazione con Tange ha partecipato alla progettazione di edifici come la Prefettura di Kaguna a Takamatsu (1955-58); il municipio di Imabani (1957-58) e il Tokyo City Plan (1959-1960). Tra i suoi primi lavori in Giappone, il Medical College Building (1959, a Oita) e la Biblioteca municipale (1962, a Kitakyushu). Negli anni Ottanta, tra il 1981 e il 1986, ha realizzato il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, in California. Nel 1983 ha vinto il concorso internazionale per la costruzione del Palau de Sant Jordi a Barcellona e nel 1985 ha iniziato la costruzione del padiglione olimpico, inaugurato nel settembre 1990. Nel giugno 1991 è stato insignito del Gran Premio FAD 1990 per l’Architettura per questo lavoro. Gran Croce al Merito Civile in Spagna, ha ricevuto anche la medaglia d’oro del RIBA (il Royal Institute of British Architects) nel 1985. Negli anni ’90 ha sviluppato numerosi progetti in Cina (Shenzhen Cultural Center,1998; Zendai Himalayas Center, Shanghai, 2003) e in Europa, come il Manggha Center of Japanese Art and Technology di Cracovia (1990-94).

Isozaki ha sposato la scultrice Aiko Miyawaki, autrice delle sculture situate all’ingresso del Palau Sant Jordi di Barcellona, che simboleggiano un giardino alberato.

Nardella su Loggia Isosaki: “Spero di convincere Sgarbi, sono fiducioso di trovare un qualche accordo che consenta di procedere con il progetto”

Firenze, il sindaco Dario Nardella, a margine di un’iniziativa in Palazzo Vecchio, è tornato a parlare della realizzazione della Loggia Isosaki agli Uffizi, commentando le recenti dichiarazioni del neosottosegretario alla cultura del governo Meloni, Vittorio Sgarbi che, a proposito della ‘Loggia’, recentemente aveva detto: “Paghiamolo, ma non facciamo la loggia. È ripugnante”.

Dice Nardella sulla Loggia Isozaki: “Il nostro problema non è quello di rallentare o frenare i progetti, soprattutto quelli che vengono da lontano frutto di concorsi internazionali, ma di realizzarli. Spero di convincere Sgarbi, ne abbiamo già parlato con lui, e sono fiducioso di trovare un qualche accordo che consenta di procedere con il progetto. Conto di vederlo presto”.

“Prima vedrò il ministro Sangiuliano, entro la fine di questo mese, con il quale ieri ci siamo scambiati alcuni messaggi sulla legge per la tutela dei centri storici – ha spiegato Nardella – Su questo fronte c’è la nostra disponibilità a collaborare – ha aggiunto -. Del resto, questa è sempre stata una battaglia di Firenze. Se il nuovo ministro si esprime favorevolmente non possiamo che prenderne atto con soddisfazione”.

Per Nardella “noi porteremo i contenuti della nostra proposta legge” che “non è una proposta punitiva verso i proprietari degli appartamenti ma introduce elementi di equità ed equilibrio, e affida ai sindaci la responsabilità di mettere alcune regole per tutelare il centro storico, soprattutto a favore di una nuova residenza. Attorno a questo c’è tutto il tema del commercio per la pianificazione. Metterò poi a disposizione la nostra collaborazione – ha concluso – per capire come superare la questione del personale nei musei statali”.

La loggia progettata da Arata Isozaki e Andrea Maffei, come nuova uscita della Galleria degli Uffizi a Firenze, fu vincitrice di un concorso di progettazione bandito nel 1998, la loggia concettualmente era stata pensata dall’architetto come uno spazio coperto in acciaio e pietra, che facesse da eco, in chiave moderna, alla Loggia dei Lanzi nella vicina piazza della Signoria.

Visto che ormai è passto ben più di un ventennio dalla sua progettazione, lo stesso Isozaki, più volte, ha dichiarato la sua disponibilità a rivedere il progetto, dicendosi eventualmente disposto ad apportare alcune modifiche.

Loggia Isozaki, Primicerio: “era ora…”

Intervista con il prof. MARIO PRIMICERIO,  sindaco di Firenze all’epoca in cui (1998) fu bandito il concorso internazionale per l’uscita dei Grandi Uffizi

Exit mobile version