Firenze, polizia carica presidio studenti pro-Palestina

E’ accaduto stamattina  in piazza Brunelleschi a Firenze. Secondo quanto spiegato dalla Questura l’intervento è stato deciso perchè i manifestanti pro Palestina si sarebbero mossi in corteo e si si è temuto che volessero raggiungere la sinagoga della vicina via Farini.

Da quanto spiegato dalla polizia non ci sarebbero feriti. Un centinaio i partecipanti alla manifestazione pro Palestina, promossa dal Collettivo degli studenti dell’Ateneo e autorizzata come presidio sotto il rettorato in piazza San Marco durante la seduta del Senato accademico.

Su Fb il Collettivo di Ateneo aveva annunciato il presidio-assemblea sotto il rettorato a partire dalle 9 per mobilitarsi come studenti “per chiedere la cessazione dei rapporti tra unifi e gli atenei israeliani e una presa di posizione chiara dell’ateneo sul genocidio in atto in Palestina”.

Israele, si legge ancora nel post, “sta portando avanti un genocidio e un’operazione di pulizia etnica e il nostro ateneo, come molti altri in Italia, è complice producendo ricerca militare travestita da civile e riproducendo l’ideologia e la cultura sionista, grazie anche all’ associazione MedOr Leonardo s.p.a. presieduta dal deputato Pd ed ex ministro dell’interno Marco Minniti, a cui partecipa anche la nostra rettrice. Come studenti e studentesse non possiamo restare in silenzio, mobilitiamoci al fianco del popolo palestinese! Fuori Israele da Unifi – Per una Palestina libera!”. Sempre secondo quanto spiegato dalla Questura, sarebbero state una settantina le persone che si sarebbero mosse poi in corteo.

“Il nostro intento pacifico, e dichiarato fin dall’inizio, era di entrare nella nostra sede universitaria di piazza Brunelleschi e fare assemblea. Camminando verso Santissima Annunziata la polizia in tenuta anti sommossa ci ha bloccato la strada e ci ha manganellato in modo completamente arbitrario. Abbiamo ribadito che stavamo andando all’Università, il nostro luogo, e che non ci possono impedire di andarci. Arrivati all’ingresso dell’Università c’è stata una seconda carica ancora più aggressiva perché volevano impedirci di entrare”.

Così Alessandro, militante di Studenti di sinistra, racconta quanto accaduto stamattina a Firenze. “Stamattina – spiega lo studente – come rappresentanze studentesche universitarie noi di Studenti di Sinistra e Udu abbiamo portato in Senato accademico una mozione per il riconoscimento del genocidio in Palestina e abbiamo richiesto che venisse discussa all’ordine del giorno. La rettrice ce l’ha impedito – aggiunge – quindi noi siamo usciti e ci siamo uniti al presidio autorizzato davanti al Rettorato. Qui abbiamo detto che se nel rettorato non c’era modo di parlare di quello che sta accadendo in Palestina, allora volevamo parlarne nella sede dell’Università più vicina, quella di piazza Brunelleschi”.

Gli studenti quindi, circa un centinaio, si sono diretti verso la sede universitaria, venendo caricati, riferiscono, due volte, la seconda di fronte al cancello di ingresso della sede universitaria come si vede da alcune immagini che girano sui social. “Andare in sinagoga non è mai stato il nostro intento – precisano in riferimento a quanto dichiarato dalla Questura sui motivi della carica – e non c’è mai stato alcun tentennamento sul percorso, noi siamo stati molto lineari e abbiamo detto fin dall’inizio alla Digos che volevamo andare nella sede universitaria più vicina”.

“Immagini forti e preoccupanti da piazza Brunelleschi, solidarietà alle studentesse e agli studenti”. Così i due consiglieri comunali di Sinistra progetto comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu dopo le cariche della polizia contro gli studenti che partecipavano a una manifestazione per la Palestina.

“Questa mattina era stato indetto un presidio sotto il Rettorato dell’Università degli studi di Firenze, per denunciare i rapporti tra alcuni ambiti della ricerca e accademici con l’industria bellica. Il riferimento era nello specifico alla situazione di Gaza e Cisgiordania. Leggiamo cronache su una discussione negata, in Senato Accademico, che avrebbe determinato la volontà di spostare il confronto in piazza Brunelleschi, dove ci sono ampi spazi, tradizionalmente utilizzati dalle studentesse e dagli studenti, come è giusto e dovuto che sia. Se non possono recarsi all’università, le studentesse e gli studenti dell’università dove dovrebbero andare? Il fatto che le forze dell’ordine siano state schierate sia di fronte al Rettorato, che alla sede di piazza Brunelleschi, caricando in quest’ultimo spazio, è grave e preoccupante. Esprimiamo solidarietà alle studente e agli studenti, chiedendo a tutte le istituzioni di fare lo stesso”.

Firenze, Sinistra: “alle amministrative col PD? Ad oggi non ci sono le condizioni”

Lo ha dichiarato il consigliere di Sinistra Progetto Comune a Palazzo Vecchio Dmitrij Palagi, in una conferenza stampa delle prospettive della Sinistra per le Comunali del 2024 a Firenze.

” A Firenze poi l’effetto Schlein non esiste, c’è solo nell’opinione pubblica come elemento di speranza, ma qui la stagione Renzi-Nardella non è finita sul tema delle politiche della città. È finita magari sui rapporti personali ma su aeroporto, multiutility non ci sono elementi di discontinuità”. Lo ha dichiarato il consigliere di Sinistra Progetto Comune a Palazzo Vecchio Dmitrij Palagi, in una conferenza stampa delle prospettive della Sinistra per le Comunali del 2024 affremando che “ad oggi non vediamo le condizioni per un’alleanza col Pd, siamo a disposizione delle realtà che vogliono costruire un’alternativa a Nardella e a Renzi”.

“Ad oggi il Pd è incompatibile con la nostra idea di sinistra – ha affermato Palagi -. Tutto può essere in politica, ma sarebbe incredibile un cambio di Nardella dopo nove anni e mezzo”. Sulle elezioni e un eventuale ballottaggio “non vedo perché non ci potremmo essere noi. La Lega non è in grado di rappresentare un’alternativa seria, di Fdi non abbiamo capito la visione della politica della città, il Pd subisce Iv”. Dall’analisi non viene citato il M5s anche perché, ultimamente, l’asse tra Palagi, la capogruppo Antonella Bundu e il capogruppo del M5s in Comune Roberto De Blasi è forte: “Rispettiamo i dibattiti interni del M5s, da parte nostra non ci sono elementi pregiudiziali ma non c’è stata alcuna interlocuzione ufficiale col M5s”, ha tenuto a precisare Palagi.

Tra i presenti la presidente di Firenze Città aperta Chiara Giunti, l’ex consigliere del Quartiere 1 a Firenze e esponente di Potere al Popolo Giorgio Ridolfi, la portavoce di Firenze Possibile Bianca Galmarini, il segretario provinciale di Rifondazione Firenze Lorenzo Palandri e Grazia Turchi di Sinistra Italiana. Secondo Giunti e Galmarini “Firenze è sempre più invivibile”, per Ridolfi il lavoro in questi anni di Sinistra Progetto Comune è stato “un faro a livello di coerenza nella politica”. Anche Palandri ha sottolineato la capacità della Sinistra “di essere coerenti”. “Siamo molto critici col Pd, non vediamo segni di cambiamento in città”, il commento di Turchi. Le varie parti della Sinistra hanno sottoscritto anche un documento che punta su temi come pace, vivibilità, transizione ecologica, lotta a razzismo e fascismo e accoglienza ai migranti.

🎧 Manifestazione per chiudere la sede di CasaPound a Firenze

Firenze, alcune centinaia di persone hanno partecipato sabato sera ad una manifestazione con corteo nell’Oltrarno, zona Ponte alla Vittoria, per chiedere la chiusura della sede di CasaPound di via dei Vanni.

La manifestazione è iniziata in piazza Pier Vettori, da dove è partito il corteo che era aperto dallo striscione ‘Firenze è Antifascista’ e che si è mosso intorno alle 17:00, verso il Ponte alla Vittoria. Presenti molti altri striscioni e bandiere di realtà antifasciste locali e vi hanno partecipato anche famiglie con bambini.

“La sede di Casa Pound in via dei Vanni è una provocazione alla città intera – hanno spiegato i promotori del corteo – a cui gli antifascisti e le antifasciste di Firenze hanno il compito di rispondere”.

Tornando verso piazza Pier Vettori lungo via Bronzino, il corteo si è fermato per qualche minuto davanti al retro della sede e ha intonato cori come “siamo tutti antifascisti” e “fascisti carogne, tornate nelle fogne” e altri ancora.

La manifestazione è stata vigilata dalle forze dell’ordine sia in divisa sia in abiti civili e non risultano al momento disordini.

Notevoli le ripercussioni sul traffico poiché Ponte alla Vittoria è uno degli snodi nevralgici verso i viali di circonvallazione e il centro storico, in particolare il sabato sera per chi cerca di raggiungere i locali provenendo dalla direttrice Firenze-Pisa-Livorno e dall’area di Scandicci e Le Signe.

“Speriamo veramente che, – ha detto la consigliera comunale di ‘Sinistra Progetto Comune’, Antonella Bundu, intervistata da Gimmy Tranquillo alla manifestazione – così come ha già chiesto la proprietà, liberino i locali, perché anche per una questione di ordine, una questione anche di far vivere l’intero quartiere in tranquillità, noi non possiamo avere queste persone che si richiamano a quello che è un vero e proprio neofascismo”.

“Mi pare di capire che anche il contratto stesso sia stato in qualche modo sottoscritto da altre persone, nel senso non era a CasaPound in prima persona, dunque spero che anche questo possa valere per poter recedere dal contratto, noi comunque siamo qui, saremo qui, torneremo qui anche altre volte, perché non vogliamo assolutamente una sede di CasaPound non solo in questa zona, ma che non ci sia da nessuna parte a nostro parere”.

Scontro durante il question time tra assessore Giuliani e Bundu. “Se nostro gruppo consiliare fosse a conoscenza di situazioni illecite dovrebbe denunciarle”

Durante un question time c’è stato uno scambio tra l’assessore Maria Federica Giuliani e Antonella Bundu sull’insufficiente controllo delle condizioni di lavoro degli addetti che lavorano per il Comune e che sono in appalto.

“I consiglieri Bundu e Palagi forse si sono dimenticati che lo sfruttamento del lavoro è una fattispecie penale. E forse non sanno che nell’ordinamento italiano vale una regola fondamentale: la ricostruzione dei fatti di natura penale è di stretta competenza della magistratura”. Questo è quanto detto dall’assessore al personale del Comune di Firenze Maria Federica Giuliani, che rispondeva ad un question time in consiglio comunale posto da Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune) e dal titolo ‘Salari da fame, orari ridotti e contratti pirata, part-time involontario’.

Bundu fa riferimento ad un “controllo insufficiente da parte del Comune delle condizioni” degli addetti “che lavorano per il Comune e che sono in appalto”. L’assesore ha replicato dicendo “che la denuncia è obbligatoria per il pubblico ufficiale, e il consigliere comunale lo è, o l’incaricato di un pubblico servizio, per i reati perseguibili di ufficio appresi in ragione del loro ufficio o servizio ed anche quando non sia individuata la persona alla quale il reato è attribuito”.

“Nel caso in cui il nostro gruppo consiliare fosse a conoscenza di situazioni illecite dovrebbe denunciarle, ci ha suggerito l’assessora – ha replicato Bundu -. Grazie. Ma se le norme sono rispettate e comunque c’è una situazione di sfruttamento ingiusta? La politica dovrebbe servire a questo e ci avrebbe fatto piacere sapere di uno sforzo specifico della giunta, per capire quale sia la situazione dei servizi in appalto nel nostro Comune”.

Conferenza dei capigruppo “disertata” dalle opposizioni, Armentano e Dardano: “Protesta incomprensibile”

Firenze, le opposizioni ‘disertano’ la conferenza capigruppo, ‘incomprensibile’ per la maggioranza, le ragioni delle opposizioni.

“Una forma di protesta che francamente stentiamo a comprendere, un’assenza che ci pare più che altro un’ostentata ricerca di visibilità. Si poteva discutere tranquillamente nella sede di confronto odierna nel merito dei temi, le opposizioni hanno preferito ancora una volta alzare il tono della polemica. La decisione di revocare la seduta rientra tra le prerogative della presidenza e nulla cambia sul percorso della delibera che verrà affrontata nella prossima. Portare in aula questo atto nei tempi stabiliti era e resta per noi un obiettivo prioritario. Peraltro, sono state le stesse opposizioni ad aver chiesto più tempo per avere le informazioni e così sarà con la calendarizzazione a lunedì. Le opposizioni lamentano una mancanza di democrazia che non esiste”.

Così Nicola Armentano, capogruppo Pd e Mimma Dardano, capogruppo lista Nardella, in merito alla conferenza dei capigruppo di oggi.

In merito alla questione Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune – “Il Consiglio comunale non è di proprietà del Partito Democratico e della Lista Nardella. Anche noi non eravamo oggi in conferenza capigruppo, come le altre opposizioni. Vogliamo però chiarire che da parte nostra non c’era nessun elemento di protesta nei confronti del Presidente e della Presidenza.”

“La nostra critica è rivolta al gruppo del Partito Democratico in particolare, perché spesso dice che non è l’unico a dover garantire il numero legale. Noi oggi eravamo disponibili ad essere in aula, nonostante la seduta straordinaria fosse giustificata solo dal ritardo con cui Sindaco e Giunta hanno deciso di procedere con una delibera da votare entro la fine di gennaio.”

“Sono la maggioranza, insieme alla Lista Nardella: per questo devono avere maggiore rispetto dei gruppi di opposizione e non scaricare sul funzionamento istituzionale eventuali problemi con Italia Viva o le loro questioni interne. Il centrosinistra è allo sbando e la centralità del Consiglio è disconosciuta da larga parte dell’esecutivo: questi sono i problemi. Speriamo che la scelta di non partecipare oggi alla conferenza migliori il clima all’interno di Palazzo Vecchio.”

Ex GKN, approvato dal Comune di Firenze, l’ordine del giorno per favorire linee di credito

Firenze, con un comunicato i consiglieri di Sinistra Progetto Comune, Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, fanno sapere gli ultimi sviluppi della vicenda della Ex GKN, per quanto riguarda quello che è successo durante il Consiglio Comunale.

“In attesa di poter discutere la proposta di interventi diretti degli enti locali e del pubblico nello stabilimento Ex GKN, si legge nel comunicato dei consiglieri di Sinistra Progetto Comune –  è stato approvato l’ordine del giorno per favorire linee di credito”.

“Ritrovarsi da un giorno all’altro a sapere che un pagamento previsto non arriverà è un lusso che le classi lavoratrici spesso non si possono permettere. Perché spesso ci sono affitti, mutui, finanziamenti, impegni di spesa legati al nucleo familiare a cui fare fronte”.

“Oggi in Consiglio comunale sono intervenuti diversi mondi e livelli istituzionali. – spiega poi il comunicato – Insieme possono probabilmente favorire l’apertura delle linee di credito a chi deve fare fronte all’assenza di un piano industriale, all’assenza della cassa integrazione”.

“Non è il massimo, ovviamente, infatti abbiamo chiesto con altri ordini del giorno soluzioni più puntuali, con un intervento diretto degli enti locali nel futuro dello stabilimento. Ma intanto, mentre noi parliamo, c’è chi ogni giorno ha delle scadenze da rispettare, su cui non possiamo strumentalizzare, per il rispetto che la politica e le istituzioni devono a loro stesse”.

“Ringraziamo quindi – conclude il comunicato – chi ha votato a favore, sperando che a breve non ci sia più bisogno di linee di credito, perché ci saranno i salari”.

Exit mobile version