Dom 5 Mag 2024

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Firenze, polizia carica presidio studenti pro-Palestina

E’ accaduto stamattina  in piazza Brunelleschi a Firenze. Secondo quanto spiegato dalla Questura l’intervento è stato deciso perchè i manifestanti pro Palestina si sarebbero mossi in corteo e si si è temuto che volessero raggiungere la sinagoga della vicina via Farini.

Da quanto spiegato dalla polizia non ci sarebbero feriti. Un centinaio i partecipanti alla manifestazione pro Palestina, promossa dal Collettivo degli studenti dell’Ateneo e autorizzata come presidio sotto il rettorato in piazza San Marco durante la seduta del Senato accademico.

Su Fb il Collettivo di Ateneo aveva annunciato il presidio-assemblea sotto il rettorato a partire dalle 9 per mobilitarsi come studenti “per chiedere la cessazione dei rapporti tra unifi e gli atenei israeliani e una presa di posizione chiara dell’ateneo sul genocidio in atto in Palestina”.

Israele, si legge ancora nel post, “sta portando avanti un genocidio e un’operazione di pulizia etnica e il nostro ateneo, come molti altri in Italia, è complice producendo ricerca militare travestita da civile e riproducendo l’ideologia e la cultura sionista, grazie anche all’ associazione MedOr Leonardo s.p.a. presieduta dal deputato Pd ed ex ministro dell’interno Marco Minniti, a cui partecipa anche la nostra rettrice. Come studenti e studentesse non possiamo restare in silenzio, mobilitiamoci al fianco del popolo palestinese! Fuori Israele da Unifi – Per una Palestina libera!”. Sempre secondo quanto spiegato dalla Questura, sarebbero state una settantina le persone che si sarebbero mosse poi in corteo.

“Il nostro intento pacifico, e dichiarato fin dall’inizio, era di entrare nella nostra sede universitaria di piazza Brunelleschi e fare assemblea. Camminando verso Santissima Annunziata la polizia in tenuta anti sommossa ci ha bloccato la strada e ci ha manganellato in modo completamente arbitrario. Abbiamo ribadito che stavamo andando all’Università, il nostro luogo, e che non ci possono impedire di andarci. Arrivati all’ingresso dell’Università c’è stata una seconda carica ancora più aggressiva perché volevano impedirci di entrare”.

Così Alessandro, militante di Studenti di sinistra, racconta quanto accaduto stamattina a Firenze. “Stamattina – spiega lo studente – come rappresentanze studentesche universitarie noi di Studenti di Sinistra e Udu abbiamo portato in Senato accademico una mozione per il riconoscimento del genocidio in Palestina e abbiamo richiesto che venisse discussa all’ordine del giorno. La rettrice ce l’ha impedito – aggiunge – quindi noi siamo usciti e ci siamo uniti al presidio autorizzato davanti al Rettorato. Qui abbiamo detto che se nel rettorato non c’era modo di parlare di quello che sta accadendo in Palestina, allora volevamo parlarne nella sede dell’Università più vicina, quella di piazza Brunelleschi”.

Gli studenti quindi, circa un centinaio, si sono diretti verso la sede universitaria, venendo caricati, riferiscono, due volte, la seconda di fronte al cancello di ingresso della sede universitaria come si vede da alcune immagini che girano sui social. “Andare in sinagoga non è mai stato il nostro intento – precisano in riferimento a quanto dichiarato dalla Questura sui motivi della carica – e non c’è mai stato alcun tentennamento sul percorso, noi siamo stati molto lineari e abbiamo detto fin dall’inizio alla Digos che volevamo andare nella sede universitaria più vicina”.

“Immagini forti e preoccupanti da piazza Brunelleschi, solidarietà alle studentesse e agli studenti”. Così i due consiglieri comunali di Sinistra progetto comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu dopo le cariche della polizia contro gli studenti che partecipavano a una manifestazione per la Palestina.

“Questa mattina era stato indetto un presidio sotto il Rettorato dell’Università degli studi di Firenze, per denunciare i rapporti tra alcuni ambiti della ricerca e accademici con l’industria bellica. Il riferimento era nello specifico alla situazione di Gaza e Cisgiordania. Leggiamo cronache su una discussione negata, in Senato Accademico, che avrebbe determinato la volontà di spostare il confronto in piazza Brunelleschi, dove ci sono ampi spazi, tradizionalmente utilizzati dalle studentesse e dagli studenti, come è giusto e dovuto che sia. Se non possono recarsi all’università, le studentesse e gli studenti dell’università dove dovrebbero andare? Il fatto che le forze dell’ordine siano state schierate sia di fronte al Rettorato, che alla sede di piazza Brunelleschi, caricando in quest’ultimo spazio, è grave e preoccupante. Esprimiamo solidarietà alle studente e agli studenti, chiedendo a tutte le istituzioni di fare lo stesso”.

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