Cgil Cisl Uil Toscana, politica acceleri su patto sviluppo

Nel luglio scorso è stato firmato da Regione Toscana ed i sindacati CGIL CISL UIL, “Il Patto per lo Sviluppo della Toscana”, uno strumento che dovrebbe dare impulso alla regione per uscire dalla stagnazione che sta mettendo sempre più a rischio il lavoro. Stamane a Firenze un incontro per riflettere sul futuro della Toscana e su quali strumenti introdurre per sbloccare le tante opere infrastrutturali che ancora mancano, per creare le condizioni per un’occupazione di qualità, per dare una scossa sostenendo investimenti pubblici e provati.

In Toscana “la politica si deve dare una mossa” per fare in modo “che cambino le politiche e che la regione possa continuare a crescere”. Lo ha affermato Dalida Angelini, segretario generale della Cgil Toscana, in occasione del convegno organizzato oggi dai sindacati confederali regionali (CGIL CISL UIL) sul Patto per lo sviluppo siglato nei mesi scorsi dalla Regione con le Forze sociali.

Particolare attenzione, nel Patto, è dedicata alle infrastrutture. “Se si riesce a far partire i lavori dove abbiamo già il finanziamento – ha ricordato Riccardo Cerza, segretario generale della Cisl Toscana – sono 8 miliardi di lavori: vuol dire una misura shock per far lavorare subito più di 100.000 persone. Questo è quello che serve alla Toscana: rimettere al centro il lavoro, perché lavoro è coesione sociale, giustizia sociale. Il messaggio importante di oggi è non dividersi, e fare presto, senza aspettare le litanie delle elezioni”.

Per Annalisa Nocentini, segretaria generale della Uil Toscana, questo patto “è una manovra nel vero senso della parola: non è la manovra finanziaria ma è un patto che sicuramente dovrà avere una discussione, e noi ci auguriamo naturalmente che venga onorato, anche perché è un patto di sviluppo che prevede un tempo abbastanza lungo, i prossimi cinque anni, quindi è importante dover proseguire e anche monitorare”.

Sul Patto per lo sviluppo della Toscana, e in particolare sui temi infrastrutturali, “sono particolarmente contento che in questa regione ci sia una unità di vedute tra la giunta regionale e le forze sociali tutte, dai sindacati che hanno promosso questa iniziativa ma anche alle associazioni datoriali”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Toscana, che oggi ha partecipato a un convegno sul tema organizzato da Cgil, Cisl e Uil regionali.

“Spero che dopo queste nostre sollecitazioni – ha spiegato – il governo nazionale, nel quale abbiamo già avuto rapporti con la nuova ministra delle Infrastrutture, e anche tramite il presidente del Consiglio con cui sto cercando di avere un incontro, ci convochi e ci dia chiarezza su questi punti fondamentali: se l’avremo penso che ai cittadini della Toscana presenteremo un’idea di sviluppo ambientalmente compatibile che è necessaria per continuare a governare questa regione”.

Dalida Angelini, segretario generale di CGIL Toscana, e Matteo Biffoni, sindaco di Prato, sono intervenuti ai microfoni di Gimmy Tranquillo.

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Livorno, ladri in sede Uil, via con 3 computer

Furto e danneggiamenti nella sede della Uil di Livorno di via Cadorna. I malviventi si sono introdotti nella sede nottetempo impossessandosi di 3 computer portatili e danneggiando gli arredi probabilmente alla ricerca di denaro: 2 macchinette del caffè e bevande divelte, porte e armadietti sradicati.

Nel giro di poche settimane, denunciano dalla Uil, è già la seconda volta che una sede della UIL in Toscana è fatta oggetto di gesti simili. Fortunatamente i ladri non sono riusciti ad accedere ai locali del Patronato e Caf, che svolgono regolarmente i loro servizi.

“Le sedi sindacali sono un presidio di democrazia e di tutela non solo per i lavoratori ma per tutte le fasce deboli della popolazione – commentano il segretario generale della Uil Toscana Annalisa Nocentini insieme al coordinatore Uil di Livorno Franco Rossi e il segretario generale Area Nord Toscana Franco Borghini – Solo qualche settimana fa ignoti hanno fatto irruzione nella sede Uil di Massa, oggi a Livorno con danni ingenti e disagi per lo svolgimento della normale attività sindacale. Sono gesti di violenza inaccettabili che mettono a rischio servizi essenziali per i cittadini.

10mila toscani a Roma con sindacati il 9 febbraio

10mila toscani sabato 9 febbraio alla manifestazione a Roma Cgil-Cisl-Uil per chiedere al Governo un cambiamento su lavoro e sviluppo. La segretaria generale di Cgil Toscana: “non scendiamo in piazza contro qualcosa, ma per avanzare le nostre proposte”.

Oltre cento pullman (e se ne stanno cercando altri per rispondere a tutte le richieste che stanno arrivando), chi userà l’auto, chi il treno: sono 10mila i lavoratori, i cittadini e i pensionati che partiranno dalla Toscana per partecipare alla manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil prevista per sabato 9 febbraio a Roma (hashtag #FuturoalLavoro), a sostegno della piattaforma unitaria con la quale le tre confederazioni avanzano le loro proposte al governo in materia di lavoro e sviluppo. La manifestazione partirà da piazza della Repubblica alle 9 e proseguirà con un corteo verso piazza San Giovanni in Laterano dove, alle ore 11, sono previsti gli interventi conclusivi dei segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo.

“Noi non scendiamo in piazza contro qualcosa, ma per avanzare le nostre proposte, per dimostrare che siamo una forza di cambiamento vero e per riuscire ad aprire col Governo un confronto serio, perché questo Paese non si cambia senza il contributo di lavoratori e pensionati. L’economia rallenta e va invertito il trend degli ultimi anni: servono investimenti, infrastrutture materiali e sociali, interventi concreti per lavoratori e pensionati, per i giovani, la crescita ed i diritti sociali”, dice Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana.

“Il limite maggiore di questa manovra è che non contiene niente per la crescita e lo sviluppo e questo penalizza anche la Toscana – aggiunge Riccardo Cerza, segretario generale Cisl Toscana -. La nostra regione è pronta per cogliere la ripresa, ma per farlo servono investimenti, serve innovazione, serve lavoro, non assistenzialismo. Invece questa manovra blocca le infrastrutture, taglia le risorse per gli investimenti, le ore di formazione di alternanza scuola-lavoro, le risorse sull’innovazione per impresa 4.0: fa cioè il contrario di quello di cui c’è bisogno”.

Conclude Annalisa Nocentini, segretaria generale di Uil Toscana: “Chiediamo un confronto serio e concreto con la piattaforma che Cgil, Cisl e Uil, unitariamente, hanno sottoposto al Governo. A pagare non possono essere sempre i soliti, cioè lavoratori, pensionati e giovani. Serve una grande presa di coscienza: questo Paese ha bisogno di un dialogo aperto con il mondo del lavoro,  sgomberando il tavolo da pregiudizi e conflitti ideologici. Noi saremo in piazza proprio per ribadire che solo attraverso gli investimenti, che oggi non sono sufficienti, si crea occupazione e sviluppo. Su questo il sindacato è pronto al confronto e al dialogo con il governo senza rinunciare al ruolo che gli è proprio: difendere il lavoro”.

Geotermia: Cgil-Uil parteciperanno a manifestazione a Larderello

La Cgil Toscana, assieme all Uil aderiscono ed esprimono il proprio sostegno alla manifestazione pubblica del primo dicembre prossimo a Larderello (Pisa), promossa dai Comuni e dai cittadini per esprimere il proprio dissenso e preoccupazione riguardo l’esclusione della geotermia dagli incentivi pubblici per le energie rinnovabili, stando allo schema di Decreto legislativo Fer 1 proposto dal ministero per lo Sviluppo economico.

” Le recenti prese di posizione – fanno sapere dalla Cgil – e di iniziativa legislativa del Governo sulla questione rischiano di compromettere e di non riuscire a fornire un percorso chiaro e condiviso di medio-lungo periodo riguardo la valorizzazione della risorsa geotermica.”

“Come Cgil, riteniamo, invece – continua il sindacato -, siano maturi i tempi affinchè il ricorso alla geotermia sia valorizzato, non solo sotto il profilo più generale del risparmio e dell’autonomia energetica, ma soprattutto per incentivare le imprese del settore ad investire maggiori risorse sul territorio toscano attraverso una riduzione dei costi energetici, assicurando in questo modo maggiori investimenti per lo sviluppo, nuova occupazione e riduzione delle diseguaglianze territoriali.”

“E’ altresì importante – prosegue il sindacato -, impiegare una parte consistente della ricchezza prodotta in agevolazioni tariffarie e migliori servizi per le comunità dei Comuni ‘geotermici’ finalizzate ad interventi a sostegno dello sviluppo delle vocazioni dei territori, quali, ad esempio, quelli agricolo, forestale e del turismo. Per attuare tutto questo la Cgil ritiene indispensabile incrementare e garantire la più ampia trasparenza e rigore scientifico al controllo dell’impatto degli insediamenti geotermici sulla salute e sull’ambiente, soprattutto attraverso il massimo coinvolgimento delle comunità, con adeguate modalità di diffusione e comunicazione, con dati e rilevazioni scientifiche super partes e attraverso una costante innovazione di soluzioni tecniche e infrastrutturali che assicurino il minor impatto sul benessere di persone, ambiente, paesaggio con adeguate.

“Dopo l’allarme e le iniziative intraprese a tutti i livelli, la Uiltec e la Uil della Toscana aderiscono alla manifestazione GeotermiaSì del primo dicembre a Larderello a sostegno di un’energia rinnovabile che è volano di crescita e sviluppo per il territorio.”

“Siamo convinti che in un questo momento non servano politiche che mettano in difficoltà un intero settore come quello della geotermia  che occupa oggi più di 3000 addetti tra diretti e indiretti – spiegano il segretario generale della Uil Toscana Annalisa Nocentini e il segretario generale Uiltec Toscana Claudio Di Caro -. Al contrario, sono necessari progettualità e strategie per rilanciare la geotermia toscana che al momento, purtroppo, non si vedono.”

“Chiediamo quindi con forza al Governo – rimarcano Nocentini e Di Caro, e in particolare al Mise, di ripristinare l’incentivo alla Geotermia in quanto si tratta della più antica e naturale energia rinnovabile al mondo che tutti ci invidiano e ci chiedono di metterne a disposizione l’esperienza. Tant’è che anche l’Europa ha confermato la Geotermia tra le energie rinnovabili da incentivare. Senza dimenticare che la coltivazione della Geotermia non solo ha prodotto ricchezza per le aree cosiddette tradizionali, ma grazie allo sfruttamento di questa risorsa si sono potute ripristinare intere zone con nuova vegetazione al posto delle putizze”.

“Non ci dimentichiamo inoltre che la Regione Toscana da anni discute un protocollo d’intesa per il rinnovo delle concessioni Enel in scadenza e che sul tavolo c’è una Legge regionale sulla Geotermia il cui iter deve essere accelerato – aggiungono Nocentini e Di Caro-. Dall’approvazione di questa legge dipende molto del futuro della Toscana in generale e dell’area geotermica in particolare.”

“Pertanto invitiamo tutti ad assumersi le proprie responsabilità che eventuali ritardi provocherebbero sull’occupazione e sull’economia di un intero territorio. Occorre intraprendere insieme a tutte le parti sociali locali, regionali e nazionali – concludono-, iniziative concrete per scongiurare un vero e proprio disastro economico e sociale”.

Firenze, aeroporto: Uil e Confcommercio a favore potenziamento

Sia la Uil che la Confcommercio sono a favore del potenziamento dello scalo aeroportuale di Firenze Peretola  che in questi giorni è tornato al centro del dibattito.

Queste le parole del segretario generale della Uil Toscana Annalisa Nocentini, sull’aeroporto di Firenze.”Si parla del progetto di adeguamento dello scalo di Firenze da ormai 30 anni – spiega Nocentini-. E’ una vicenda che ormai ha assunto i contorni del grottesco. Noi che facciamo sindacato e non siamo tecnici, ci aspettiamo che gli enti preposti ci dicano se finalmente potremo avere un aeroporto più efficiente e in linea con le ambizioni di una città importante come Firenze”.

“A noi come Uil Toscana interessa lo sviluppo – aggiunge Nocentini – Interessa, cioè, se questa infrastruttura, ferme restando le tutele ambientali e di fattibilità che sono e devono restare prioritarie, possa portare posti di lavoro e opportunità per il territorio. Noi crediamo di sì, e come UIL Toscana e come sindacato che a cuore il mondo del lavoro non possiamo che essere favorevoli a tutto ciò che promuove e incentiva l’occupazione. Soltanto nell’ottica della sinergia dei due scali, Firenze e Pisa insieme, si possono creare le condizioni di crescita per tutta la Toscana. Siamo convinti che lo sviluppo non si possa fermare per logiche di parte e per antagonismi che francamente, a questo punto, si fa fatica a comprendere”.

“Le imprese italiane scontano ormai da decenni un ritardo infrastrutturale che si va facendo sempre più grave”, sottolinea Anna Lapini, presidente di Confcommercio Toscana, “rinunciare all’opportunità di un nuovo aeroporto per Firenze significa diventare complici di questo ritardo, con conseguenze anche pesanti sullo sviluppo economico e turistico della Toscana. Chi è contro a questo progetto deve assumersi questa precisa responsabilità nei confronti del sistema economico”.

“La questione, aeroporto sì – aeroporto no, non può trasformarsi in alcun modo in una lotta di classe – prosegue Anna Lapini – dobbiamo anzi sottrarla con forza agli interessi di parte e alle faziosità, per riportarla invece al centro di una discussione quanto più possibile obiettiva e razionale, l’unica capace di individuare il merito effettivo di questo progetto a medio e lungo termine”.

“Ci vuole meno ideologia e più pragmatismo. Da imprenditori, noi siamo abituati a ragionare sui numeri, con lo sguardo sempre rivolto al futuro. E i numeri previsionali ci confermano che l’ipotesi del nuovo aeroporto porterebbe benefici su molti fronti. È l’unica scelta possibileda fare – ha concluso la presidente di Confcommercio Toscana –  se vogliamo per la Toscana un futuro di lavoro, occupazione e benessere”.

Sulla stessa lunghezza d’onda è anche Aldo Cursano, presidente della Confcommercio fiorentina. Egli sottolinea la straordinaria unità di intenti sul tema aeroporto dell’intero sistema economico fiorentino: “sul sostegno all’aeroporto e il suo potenziamento esiste una convergenza di opinioni tra tutte le associazioni di categoria del commercio, dell’artigianato e dell’industria come forse su nessun altro tema. È la dimostrazione che la scelta di puntare su Peretola non è dettata da interessi di qualcuno ma da una generale strategia comune: dotare Firenze di infrastrutture a livello del suo prestigio e della sua storia”

Cinema: primo sportello bancario etico per produzioni qualità 

Uno sportello bancario etico, il primo del genere, dedicato alle produzioni cinematografiche di qualità ma che non hanno appeal commerciale. E’ il progetto annunciato ieri nel corso di una tavola rotonda su ‘Banche cultura e territorio, per un sistema etico e sostenibile’, organizzata a Prato dall’associazione culturale ‘La Tela di Penelope’.

“Con un team di profilo nazionale, stiamo mettendo a punto il primo sportello bancario etico dedicato alle produzioni cinematografiche – ha spiegato Ugo Di Tullio, docente di cinema all’università di Pisa – con il compito di sostenere film che, pur non avendo appeal commerciale, si caratterizzano come un prodotto di qualità in grado di essere espressione artistica del cinema italiano. Una vera novità nel nostro paese”.

A intervenire, tra gli altri, spiega una nota, il presidente del Consiglio toscano Eugenio Giani, il teologo monsignor Andrea Bellandi, l’economista Valerio Malvezzi, il segretario generale Uil Toscana Annalisa Nocentini, e il presidente di Confindustria Toscana Alessio Marco Ranaldo.

“Nell’occasione l’economista Malvezzi ha letto una lettera sull’etica e l’economia, rivolta a istituzioni, mondo della politica e ai ‘Grandi della terra’, che ha poi consegnato a Giani. “Lo sviluppo del mondo è stato generato, per millenni, non certo dal denaro” ma “sempre dal pensiero umano – si legge nel testo – che, essendo illimitato, non può, per definizione, avere confini. Vi esorto quindi, grandi della terra, ad abbandonare l’idea che l’economia debba essere avulsa dal giudizio morale”.

Per Malvezzi, “esiste una nuova frontiera dell’economia, data dall’arrivare a concepire un mondo in cui ciò che si deve fare è generare ricchezza etica. Dovete solo ragionare, per vederla, in modo nuovo: in termini di valore etico, non di moneta”.

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