Inchiesta medicina Firenze: pm, interdire rettore e altri 7

Sulla misura dovrà decidere il gip dopo l’interrogatorio. L’inchiesta medicina firenze su presunte irregolarità nei concorsi all’Università

Chiesta dalla procura fiorentina la misura dell’interdizione dagli incarichi per otto fra dirigenti sanitari, universitari e docenti indagati nell’inchiesta su presunte irregolarità nei concorsi alla facoltà di medicina di Firenze.

Secondo quanto emerso, per Dei è stata chiesta l’interdizione per un anno. E’ di 11 mesi invece il periodo di sospensione dall’incarico richiesto per il dg di Careggi Damone. Gli altri destinatari delle misure interdittive sono il professor Marco Carini, primario di urologia a Careggi, il direttore del dipartimento cardiotoracovascolare Niccolò Marchionni, Sandra Furlanetto, professore associato di chimica analitica all’università di Firenze, Corrado Poggesi, docente ordinario di fisiologia in pensione, e due professori delle università di Ancona e Milano. Gli interrogatori davanti al gip inizieranno il 17 marzo prossimo, giorno in cui sarà ascoltato anche il rettore Luigi Dei.

Il rettore dell’Ateneo Luigi Dei, accusato associazione per delinquere, corruzione e abuso d’uffici, e il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi Rocco Damone. Sulla richiesta di misure cautelari, avanzata dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli dovrà pronunciarsi il gip Angelo Pezzuti all’esito degli interrogatori.

Secondo quanto appreso, l’attività delle fiamme gialle sarebbe stata svolta nell’ambito di un’inchiesta sulla facoltà di Medicina per presunte turbative nell’organizzazione di concorsi, nella quale sono indagate una ventina di persone, tra cui il il direttore generale di Careggi Rocco Damone.
Secondo l’accusa ci sarebbero state logiche spartitorie nell’assegnazione delle cattedre universitarie e nella programmazione dei concorsi.
I reati ipotizzati dai pm sono quelli di falso, abuso d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
Nell’ambito delle indagini nel marzo del 2019 il Giudice per le Indagini Preliminari di Firenze ha emesso misure di interdizione dall’insegnamento per otto docenti delle facoltà di Firenze, Milano e Padova. Alcune di questi provvedimenti sono stati poi annullati dal tribunale del riesame.
Ci sarebbero nuovi episodi, secondo quanto appreso, al vaglio degli inquirenti, nel nuovo filone dell’inchiesta sarebbe ipotizzato anche il reato di associazione per delinquere. Il nuovo filone di indagini sarebbe quello nell’ambito del quale questa mattina sono state perquisite abitazioni e uffici degli indagati, tra cui quelli del dg di Careggi Rocco Damone e il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei.

Firenze, inchiesta parcheggiatori abusivi: arrestato ispettore municipale

Secondo quanto ripèortato da ANSA, ci sarebbe stato uno scambio reciproco di favori, consistito nell’annullamento illegittimo di multe, tra il funzionario della società partecipata Sas Nicola Raimondo e l’ispettore della polizia municipale di Firenze, Leonardo Toticchi, 62 anni

Un ispettore della polizia municipale di Firenze è stato arrestato, in esecuzione di una misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari, nell’ambito dell’inchiesta sui parcheggiatori abusivi e su alcuni dipendenti della società partecipata Sas del Comune di Firenze. Stessa misura è stata applicata, dal gip Antonio Pezzuti, su richiesta del pm Paolo Barlucchi, al funzionario della Sas Nicola Raimondo, che si trovava già ai domiciliari poiché coinvolto nel primo filone delle indagini. I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di corruzione, falso e abuso d’ufficio.

Ci sarebbe stato uno scambio reciproco di favori, consistito nell’annullamento illegittimo di multe, tra il funzionario della società partecipata Sas Nicola Raimondo e l’ispettore della polizia municipale di Firenze, Leonardo Toticchi, 62 anni, finiti oggi agli arresti domiciliari nell’ambito del secondo filone dell’inchiesta della procura di Firenze sui parcheggiatori abusivi e su alcuni dipendenti della Sas. Secondo quanto emerso, Toticchi, in qualità di responsabile dell’ufficio verbali di contravvenzione del Comune di Firenze, avrebbe annullato multe fatte dai vigili nei confronti di Raimondo e di persone a lui vicine, compresi alcuni suoi collaboratori.

La stessa cosa avrebbe fatto il funzionario della Sas nei confronti di multe elevate a amici e conoscenti di Toticchi. In una delle conversazioni intercettate l’ispettore della municipale avrebbe definito Raimondo “un tipo accomodante”, riferendosi alla sua disponibilità a cancellare le multe. Tra le contravvenzioni annullate, secondo quanto emerso dalla indagini, anche quelle fatte dagli ausiliari della sosta a veicoli intestati al Comune di Firenze. “Dalle indagini – scrive il gip Angelo Pezzuti nell’ordinanza -, è emerso che Leonardo Toticchi abitualmente restituiva a Nicola Raimondo dei verbali di contravvenzioni, mandandoglieli in buste chiuse, al fine di permetterne l’archiviazione”. In uno dei casi contestati inoltre, l’ispettore Toticchi avrebbe attestato falsamente, anticipandola, la data di ricezione del ricorso per una multa fatto dal fratello di un funzionario della municipale. In altri episodi emersi nel corso delle indagini, Raimondo avrebbe annullato alcune multe nascondendoli nel cassetto della sua scrivania, agendo, sostengono gli inquirenti, su richiesta dei destinatari dei verbali. Tra questi, anche un ex ispettore della municipale e una dipendente comunale.

Processo morte Astori: Fiorentina si costituisce parte offesa ma non civile

La Fiorentina parteciperà all’udienza preliminare in qualità di persona offesa nell’ambito dell’inchiesta per la morte di Davide Astori. Non si costituirà però parte civile. Ad annunciarlo è il legale della società viola, avvocato Nino D’Avirro, in occasione del rinvio al 5 dicembre prossimo dell’udienza preliminare. Quest’ultima, prevista oggi, è saltata a causa di uno sciopero dei penalisti.

La Fiorentina, partecipando in qualità di parte offesa all’udienza preliminare e al processo  fissata dal gip Angelo Pezzuti di Firenze, potrà presentare memorie e interloquire col giudice. Non potrà però ottenere un eventuale risarcimento del danno previsto invece per la parte civile come per i familiari di Astori.
Nel procedimento è imputato per omicidio colposo il medico Giorgio Galanti come direttore sanitario del Centro di Medicina per lo sport dell’Aou di Careggi. Per l’uomo si potrebbe infatti chiedere il processo in rito abbreviato, così come spiega il suo difensore Sigfrido Fenyes.

Omicidio Duccio Dini: arrestato settimo indagato, dna in auto

Nuovo arresto per la morte di Duccio Dini, il 29enne travolto il 10 giugno scorso, mentre era fermo in scooter a un semaforo a Firenze in via Canova, da un’auto coinvolta in un inseguimento per un regolamento di conti.

I carabinieri hanno eseguito una misura di custodia cautelare nei confronti di settimo componente del gruppo coinvolto, disposta dal gip Angelo Pezzuti su richiesta del pm Tommaso Coletta. Destinatario del provvedimento Kjamuran Amedt, 38 anni, residente presso il campo nomadi del Poderaccio.
Secondo le indagini, in base alle tracce biologiche repertate su una Volto S60, l’auto inseguitrice, anche il 38enne si sarebbe trovato per l’accusa sul luogo degli eventi quale
componente della spedizione punitiva nei confronti del cognato Rufat Bajram. Inoltre nei giorni precedenti avrebbe inviato a Rufat Bajram messaggi contenenti minacce di morte.

Sarebbe stato infatti proprio Kamjuran Amedt il passeggero seduto sul sedile posteriore della Volvo che colpì lo scooter di Duccio Dini. Il 38enne, pur ferito, sarebbe riuscito a nascondersi dopo l’incidente. I carabinieri hanno ricostruito anche i giorni precedenti alla spedizione contro Rufat Bajaram, e soprattutto le minacce che proprio il 38enne gli avrebbe rivolto con messaggi sul cellulare, minacciando di morte lui, il padre e gli altri familiari.

Per il gip Angelo Antonio Pezzuti la misura cautelare in carcere va applicata perchè l’unica “idonea” anche per il tentativo attuato dagli altri indagati, e dello stesso 38enne, di tenere nascosto il suo coinvolgimento. Inoltre il giudice sottolinea che il campo nomadi del Poderaccio non appare un “luogo idoneo” all’eventuale svolgimento della misura degli arresti domiciliari, e che comunque le accuse di omicidio, tentato omicidio, e lesioni personali, giustificano la misura della custodia cautelare in carcere.

Inseguimento Firenze: gip conferma accusa procura, arrestati sapevano poter uccidere

I due arrestati per la morte di Duccio Dini, il 29enne travolto da auto in corsa il 10 giugno nel corso di un inseguimento in via Canova, a Firenze, erano consapevoli che potevano uccidere qualcuno percorrendo a tutta velocità le strade urbane. E’ quanto argomentato dal gip nell’ordinanza che dispone nei loro confronti la misura della custodia cautelare in carcere, confermando l’accusa di omicidio volontario per dolo eventuale avanzata dalla procura.

Per il gip Angelo Pezzuti i due nomadi impegnati nell”inseguimento hanno accettato il rischio di travolgere qualcuno, come poi è successo, dando prova di essere senza scrupoli e disposti a tutto pur di raggiungere il loro familiare in fuga, che avrebbero voluto punire nell’ambito di un regolamento di conti interno alla loro comunità. Lo dimostra il fatto che prima dell’incidente, costato la vita a Duccio Dini, avevano già urtato altre vetture, tra cui una in sosta; ignorato un semaforo rosso percorrendo un incrocio a tutta velocità; costretto uno scooterista a scansarsi di un soffio per evitare di essere travolto.

Da qui, per evitare che potessero commettere altri reati, la decisione di sottoporli alla misura della custodia cautelare in carcere. Il giudice Pezzuti, inoltre, attribuisce ai due arrestati un forte spessore criminale unito a una sistematica inosservanza delle più elementari regole del vivere civile.

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