Prato: questore annuncia denuncia per iscritti Anpi che hanno fischiato lui e la prefetta

Il questore di Prato Alessio Cesareo annuncia al ministero dell’Interno che la Questura denuncerà tutti quegli iscritti all’Anpi ritenuti responsabili di aver fischiato il prefetto Rosalba Scialla durante l’ultima celebrazione della Festa di Liberazione. E’ quanto riportato oggi dal Corriere Fiorentino.

Un telex «urgente» sarebbe stato firmato dallo stesso questore il 25 aprile scorso per informare il dicastero sulla contestazione avvenuta durante la celebrazione in piazza Santa Maria delle Carceri, a Prato nell’ambito del 74esimo anniversario della Liberazione, contro la prefetta Scialla in merito all’autorizzazione che concesse della manifestazione di Forza Nuova dello scorso 23 marzo. 

Quando lo speaker del cerimoniale ha fatto il suo nome alcuni presenti alle celebrazioni hanno fischiato, chiedendo le dimissioni con slogan e cori. Il “Corriere Fiorentino” riporta alcuni passaggi del telex inviato dal questore al ministero, nei quali si legge che “nel corso delle celebrazioni per la Liberazione, un gruppo di soggetti appartenenti all’Anpi ha contestato con cori e cartelli, poi acquisiti dai poliziotti, il prefetto Scialla e il questore Cesareo” e che “i cori sono consistiti nel chiedere le dimissioni del prefetto e nell’intonare alcuni canti tipici della lotta partigiana”.

Nelle ultime righe del telex si legge che la Digos e la polizia scientifica hanno fatto delle riprese “acquisendo alcuni cartelli con frasi considerate non rispondenti alla solennità della manifestazione” e che “i soggetti ritenuti responsabili di questi comportamenti, che sono in corso di identificazione, saranno segnalati all’autorità giudiziaria”.

“Credo che Prato non abbia bisogno di nuove tensioni: e questo lo dico a tutte le parti in causa. Lunedì chiederò al questore Cesareo di chiarire le ragioni giuridiche delle sue dichiarazioni”. Lo afferma il sindaco di Prato Matteo Biffoni in merito all”iniziativa del questore di Prato Alessio Cesareo, che ha deciso di denunciare i cittadini che nel corso delle celebrazioni pubbliche del 25 aprile avevano fischiato e chiesto le sue dimissioni assieme a quelle del prefetto. “Le contestazioni capitano in democrazia – sottolinea Biffoni -. Capitano alle persone pubbliche, che siano ministri, prefetti e questori. Credo che una carica con tanta responsabilità verso l”ordine pubblico e la sicurezza della terza città del centro Italia, come il nostro questore, possa affrontare senza scomporsi le emozioni di chi la pensa in modo diverso da lui”.

“Ridicola e intimidatoria”. Così, in una nota, l”Anpi di Prato definisce l”ipotesi, appresa dalla stampa, di una denuncia, da parte del questore di Prato, per i fischi rivolti al prefetto durante le celebrazioni del 25 aprile nella città toscana. “Ridicola – si spiega in una nota firmata da Angela Riviello, presidente dell’Anpi pratese – perché se si denunciassero i fischi alle iniziative pubbliche tutte le procure sarebbero intasate di lavoro. Intimidatoria perché proviene da un funzionario dello Stato che per di più rivelerebbe di aver già individuato i ”colpevoli” prima ancora di averli identificati. Considerando la pessima gestione della recente vicenda relativa alla manifestazione di Forza nuova, sarebbe una ulteriore prova di inadeguatezza. Se dovessero concretizzarsi le presunte denunce risponderemmo difendendo, l’immagine e i diritti dell’Anpi in ogni sede, nonché i cittadini, iscritti o no all’associazione, che risultassero identificati”.

“Il 25 aprile il prefetto e il questore di Prato sono stati giustamente fischiati dalla piazza per aver autorizzato poche settimane prima della Liberazione una gazzarra fascista di Forza Nuova. Oggi leggo che il questore” ha annunciato “l’intenzione di denunciare l’Anpi per quei fischi. Credo che dobbiamo chiedere al Governo che prefetta e questore vengano rimossi dall’incarico”. Lo ha detto il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, presentando oggi le candidature alle europee de La sinistra. “Anni fa – ha aggiunto Fratoianni -, in una manifestazione in cui venne contestato, Pertini coniò la frase ”libero fischio in libera piazza”. Dovremmo ricordarlo al Governo.

“Solidarietà senza se e senza ma al Questore di Prato Alessio Cesareo, uomo delle Istituzioni che difende la nostra Repubblica. Per la sua azione rispetto al 23 marzo scorso io avevo proposto anche un encomio”. È quanto dichiara il deputato pratese di Forza Italia Giorgio Silli riguardo, riferisce una nota del parlamentare, “all’azione di denuncia dei fischi e delle proteste ricevute da Prefetto e Questore in occasione delle manifestazioni pubbliche del 25 aprile”.

I deputati toscani Antonello Giacomelli e Gabriele Toccafondi presenteranno una interrogazione al ministro degli Interni sulla decisione del questore di Prato, riportata oggi dalla stampa, “di denunciare – si spiega in una nota dei due parlamentari – i cittadini che durante la cerimonia del 25 aprile hanno espresso il loro dissenso nei confronti del Prefetto di Prato e dello stesso questore “per aver consentito a Forza Nuova di celebrare il centenario del fascismo” lo scorso 23 marzo. “Il diritto di critica e di dissenso, e più in generale il diritto di manifestare, nel rispetto delle leggi, la propria opinione, è una libertà garantita dalla Costituzione e non può essere conculcata” affermano i due parlamentari che, si ricorda in una nota, “avevano già interrogato il Governo sulla illegittima schedatura dei giornalisti che sarebbe stata effettuata” il 23 marzo in occasione della manifestazione a Prato. “Ho sinceramente sperato la notizia fosse falsa. Personalmente – spiega Giacomelli – non avrei scelto né i fischi né il 25 Aprile per esprimere la mia opinione critica ma questo non mi impedisce certo di rispettare la libertà di chi ha deciso diversamente”. Per Giacomelli “c’è qualcosa, come dire, di pirandelliano nella linea d”azione del questore: tanto tollerante, accondiscendente e accomodante con Forza Nuova a cui consente di celebrare, violando la legge, il centenario del fascismo, quanto minaccioso e intimidatorio verso l’Anpi ed i cittadini che esercitano liberamente quel diritto alla critica e al dissenso che invece la Costituzione e la legge garantiscono a tutti”.

Svastiche e minacce a sede Anpi e Pd Prato

Parole e simboli inneggianti al nazismo e al fascismo sui muri della sede dell’Associazione nazionale partigiani a Prato. E un avvertimento: “Arriviamo” facendo riferimento alla manifestazione promossa da Forza Nuova in città per sabato prossimo. Sono le scritte apparse nella notte.

“All’ingresso della sede dell’ANPI provinciale di Prato sono comparse queste scritte intimidatorie. Massima solidarietà e vicinanza ai nostri bravissimi e tenaci compagni, in particolare alla Presidente Angela Riviello. Andiamo decisamente avanti”, si legge nel post pubblicato dall’Anpi nazionale.

Con il simbolo della svastica nazista e con la scritta ‘Dux’ sono stati imbrattati la notte scorsa gli ingressi della sede Anpi, in piazza San Marco (sul pavimento della Casa del combattente anche la scritta “Arriviamo”), e la sede del Pd di via Carraia a Prato. Gli atti vandalici arrivano dopo giorni di polemiche politiche in città per l’annunciata manifestazione nazionale di Forza Nuova, in programma sabato prossimo, per celebrare i 100 anni dei Fasci di combattimento. In contemporanea è stata contro organizzata una manifestazione antifascista e antirazzista.

Angela Riviello, presidente provinciale dell’Anpi, ha commentato: “Non ci stancheremo mai di parlare di pace di democrazia di valori, non ci stancheremo mai di denunciare che i fascismi sono l’esatto contrario di tutto questo. Non ci intimidiscono le azioni dei vigliacchi, di chi sa usare solo violenza e volgarità perché non ha altri argomenti. Fermiamo la manifestazione fascista a Prato! Chiediamo al questore al prefetto alle istituzioni tutte di decidere presto, chiediamo che il coro democratico che si è alzato in città non resti inascoltato”.

Il segretario provinciale del Partito democratico Gabriele Bosi, in seguito agli atti vandalici ai danni della sede Anpi e della sede Pd di Prato, ha dichiarato: “Qualcuno pensa in questo modo di intimidire il Partito democratico e l’Anpi di Prato, insieme alle numerose associazioni, movimenti e partiti politici che si stanno opponendo con forza all’organizzazione della manifestazione di Forza nuova annunciata in città per ”celebrare” i cento anni di fascismo. Sappiano che a Prato, città medaglia d’argento al valor militare nella guerra di Liberazione, nessuno si farà intimidire”.

“Insieme a tutti coloro che si riconoscono nei valori della Resistenza e della Costituzione, continueremo a chiedere a Prefetto e Questore di impedire una manifestazione indegna di questa città e palesemente anticostituzionale. A Prato non c’è spazio per qualsiasi forma di odio, di razzismo o di neofascismo – ha aggiunto Bosi – Per questo chiediamo alle autorità competenti di farsi garanti del rispetto dell’ordine pubblico e del confronto democratico in questa città, che non può davvero più tollerare episodi come questi”.

L’assessora Benedetta Squittieri ha annunciato che la giunta comunale ha concesso il patrocinio del Comune di Prato alla manifestazione antifascista e antirazzista di sabato prossimo in piazza delle Carceri. “La città di Prato non si farà intimidire da queste minacce fasciste e aspetta parole chiare dallo Stato per impedire il corteo nazionale di Forza Nuova”, commenta Squittieri.

“Esprimo tutta la mia solidarietà e quella dell’intera Regione Toscana all’Anpi di Prato e al PD pratese, le cui sedi nella notte sono state imbrattate da scritte nazifasciste e frasi minacciose. C’era da aspettarselo. La destra eversiva si sta preparando nel peggiore dei modi all’appuntamento di sabato 23, rispetto al quale è urgente prendere una decisione che vada nella direzione di vietare ogni apologia del fascismo, ogni rievocazione nostalgica, ogni provocazione nei confronti di una città democratica. Ha ragione la curia pratese quando afferma che la città e la sua storia non possono tollerare chi si definisce fascista, xenofobo, sovranista, razzista, violento.

Cosa altro deve accadere affinché la ragione di uno Stato nato dall’unione delle forze democratiche e antifasciste e fondato sui valori della libertà, prevalga e si affermi senza se e senza ma? Come ho già avuto modo di dire, chiedo che venga vietata qualsiasi celebrazione del centenario del fascismo. L’Italia dovrebbe fare una volta per tutte i conti con il suo passato. È necessario vietare l’uso e la diffusione di tutti i simboli legati al fascismo e al nazismo, sciogliendo quelle organizzazioni e quei gruppi che si richiamano a quelle tragiche ideologie”. commenta il presidente della Regione, Enrico Rossi.

Exit mobile version