No comando Nato, la manifestazione a Firenze

A #firenze manifestazione organizzata dal comitato ‘No comando #NATO né a Firenze né altrove’. La manifestazione è partita in largo De Gasperi. Tra i promotori anche Alessandro #orsetti il padre del 33enne fiorentino ucciso in combattimento dall’#ISIS in Siria mentre militava come volontario combattente nelle formazioni curde. Le sede della base, un quartiere generale sul fronte sud dell’Alleanza, è prevista nell’attuale caserma ‘Predieri’ a #rovezzano.

La diretta di Raffaele Palumbo

“No a nuovo comando Nato’: sabato 4 corteo a Firenze

La manifestazione partirà in largo De Gasperi alle 14.30, nei pressi della sede regionale della Rai, passerà da lungarno Aldo Moro quindi proseguirà su via Aretina, via Rocca Tedalda. Previsto un passaggio al Tuscany Hall e il ritorno in largo De Gasperi.

“C’è un elemento ancora irrisolto in tutta questa vicenda – ha sottolineato Sandra Carpi Lapi, attivista e tra le promotrici e i promotori del Comitato – ed è la mancanza di chiarezza e di trasparenza sulla vicenda del nuovo Comando Nato, nonostante le numerose richieste inviate all’amministrazione fiorentina. Ci saranno impatti e ricadute sul territorio e nel quartiere che cambieranno molto probabilmente la vita degli abitanti, ma su questo non ci è permesso di sapere nulla. Stiamo parlando di una struttura decisionale, strategica che porterà a una militarizzazione crescente del territorio”.

La manifestazione sarà dunque un segnale  per opporsi al progetto del nuovo comando della Nato a Firenze, “che cambierebbe in modo profondo la vita di un quartiere e l’anima civile di Firenze”. Ad organizzare il gruppo’No comando Nato né a Firenze né altrove’.

Tra i promotori del comitato figura anche Alessandro Orsetti il padre del 33enne fiorentino ucciso in combattimento dall’Isis in Siria mentre militava come volontario combattente nelle formazioni curde. “Crediamo sia necessario che questo argomento rientri nella discussione pubblica e politica di questa città – ha detto Orsetti -. Questo nonostante Firenze sia tradizionalmente una città di pace e nonostante le diecimila persone che recentemente hanno partecipato alla fiaccolata a San Miniato, che dimostrano come nella nostra città ci sia bisogno di parlare di pace!.

“La proposta di insediamento di un comando Nato cozza con questa realtà e con l’esigenza di sicurezza dei cittadini e delle cittadine” conclude Orsetti.  La base, un quartiere generale sul fronte sud dell’Alleanza, troverà sede nell’attuale caserma ‘Predieri’ a Rovezzano.

Lorenzo Orsetti (Orso), vita e ideali in un documentario

In prima visione alla Manifattura Tabacchi il doc inedito sul combattente fiorentino Orso. Lunedì 12 luglio, prima del film l’incontro col padre di Lorenzo Orsetti

“Spero che decidiate di dedicare la vita per il prossimo perché solo così si cambia il mondo”. E’ come un testamento del combattente fiorentino Lorenzo Orsetti il documentario “Tekoşer, il partigiano Orso” di Dario Salvetti (Ita, 2021, 41’), in prima visione assoluta lunedì 12 luglio alle 21.30 alla Manifattura Tabacchi.

Un documentario che intreccia immagini inedite di Lorenzo ai ricordi dei familiari e degli amici, e poi le immagini del funerale a Rifredi e in Rojava, dove Orsetti aveva deciso di trasferirsi per combattere l’Isis e dare un senso compiuto alla sua vita.

Pur non essendo stato concepito come un documentario sulla vicenda del Rojava e sul conflitto in Siria, Tekoşer non manca di lasciare un importante affresco sulle caratteristiche di quel conflitto e del progetto rivoluzionario in Rojava. Ma nello sviluppo narrativo emergono via via altri piani, come il significato dell’essere partigiani oggi e infine il problema dello scopo e del significato della vita stessa. “La vita non finisce nella morte ma nell’indifferenza” dice Eddi, volontaria internazionale in Rojava, sottoposta oggi a due anni di “sorveglianza speciale” dal tribunale di Torino.

Prima del film, alle 19:00, si terrà un incontro per ricordare Lorenzo Orsetti e i suoi ideali. Parteciperanno il padre Alessandro Orsetti, Sara Montinaro, autrice del libro “Daes. Viaggio nella banalità del male”, Alberto Tonini, professore di Storia delle Relazioni Internazionali e Storia del Vicino Oriente alla Scuola di Scienze Politiche Cesare Alfieri di Firenze, Fabrizio Coticchia, professore di scienze politiche all’Università di Genova.

Lorenzo Orsetti, 24 giugno primo anniversario dalla sepoltura

Firenze, è stato presentato l’appuntamento di mercoledì 24 giugno, a San Miniato al Monte, per ricordare Lorenzo Orsetti, in occasione del primo anno dalla sua sepoltura.

“Sappiamo che il Consiglio comunale è largamente dalla parte della resistenza kurda, come più volte evidenziato dalle votazioni in aula e come sarà testimoniato con la presenza del Presidente del Consiglio all’appuntamento di dopodomani – hanno detto i consiglieri comunali di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – La Città di Firenze non dimentica il suo partigiano di Rifredi” Lorenzo Orsetti.

“Crediamo però che serva un maggiore impegno da parte del Sindaco e della Giunta, che ancora devono individuare il luogo toponomastico richiesto ormai da mesi e che a livello internazionale, durante le diverse occasioni di incontro con altre città, possono ricordare quanto ancora abbia bisogno di supporto la resistenza kurda”.

L’appuntamento è quindi per mercoledì 24 giugno ore 10.00 – san miniato al Cimitero delle Porte Sante presso la Basilica di Saan Miniato al Monte, dove si terrà la Commemorazione con parole e musica, con Alessandro Orsetti e Annalisa Vuturo, padre Bernardo Gianni, Severino Saccardi, gli interventi musicali di Alda Dalle Lucche della Scuola di Musica di Fiesole e di Dimitri Grechi Espinoza, Welat CetinKaya della Comunità Kurda,  Luca Milani, presidente del Consiglio Comunale di Firenze, l’attore Maurizio Lombardi e Giulia Chiarini.

Padre Orsetti: oggi in piazza anche per combattenti anti-ISIS perseguitati da giustizia

Alessandro Orsetti ne ha parlato alla presentazione della manifestazione di domani a Firenze per ricordare piazza Fontana, ma anche l’omicidio razzista di venditori senegalesi in piazza Dalmazia da parte di Gianluca Casseri, che poi si suicidò.

“Domani manifesteremo anche per tre ragazzi che sono andati in Rojava per combattere” e che “adesso rischiano la sorveglianza speciale. Si chiamano Jacopo, Paolo e Eddi: il 9 dicembre c’è stata un’udienza a Torino, il 16 ce ne sarà un’altra”, “questi ragazzi rischiano la sorveglianza speciale nella totale assenza di interesse e interventi da parte dell’opinione pubblica”. Lo ha detto Alessandro Orsetti, padre del 33enne fiorentino Lorenzo Orsetti, ucciso negli scontri in Siria contro l’Isis.
Alessandro Orsetti ne ha parlato alla presentazione della manifestazione di domani a Firenze per ricordare piazza Fontana, ma anche l’omicidio razzista di venditori senegalesi in piazza Dalmazia da parte di Gianluca Casseri, che poi si suicidò.
Sui tre italiani foreign fighters filo-curdi sotto processo a Torino il padre di Orsetti ha aggiunto: “Inizialmente erano sei” accusati “ma tre sono stati assolti. Si ritiene che possano essere pericolosi per la società, ma in pratica si punisce l’intenzione perché non sono condannati per qualcosa di preciso. Invito tutti a manifestare perché questi ragazzi siano assolti”.

“Sempre meno pensiamo al Rojava, alla morte, alla guerra che si sta diffondendo perché lì ancora si combatte, si muore. L’impressione è che dopo mesi non si sia fatto granché, che la preoccupazione per l’economia in realtà ci stia facendo dimenticare quando bisogna avere posizioni coraggiose, decise su certi esempi. La mancanza di posizioni decise e coraggiose ci sta portando al ritorno del fascismo, a esperienze pericolose per la democrazia e per la nostra realtà cittadina, toscana e nazionale”. Lo ha detto Alessandro Orsetti, padre del 33enne fiorentino Lorenzo Orsetti, ucciso in Siria mentre militava da volontario coi curdi contro l’Isis.
“Sembra che – ha aggiunto – nessuno pensi più a queste cose.
Sono dispiaciuto per Lorenzo ma anche per la società civile, per noi fiorentini perché non diamo più importanza” a questi aspetti. Alessandro Orsetti ha affermato di voler ricontattare il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi: “Non ci siamo più sentiti – ha dichiarato – ma mi farò vivo io”

Siria: iniziativa a Firenze per popolo curdo, ‘Europa faccia di più’

Nuova iniziativa a Firenze per sostenere il popolo curdo, sempre più in sofferenza dopo l’attacco della Turchia. Alle Murate si è svolto un dibattito nel quale è stata ribadita l’esigenza di un maggiore impegno dell’Europa per i curdi.

Nell’iniziativa a favore del popolo curdo svolta alle Murate, erano presenti anche Alessandro e Annalisa Orsetti, i genitori di Lorenzo, il 33enne fiorentino ucciso negli scontri in Siria con l’Isis mentre militava come volontario a fianco delle milizie curde.

“A Firenze – ha detto Alessandro Orsetti – ci sono sempre molte persone a seguire queste iniziative: significa che si è preso a cuore la situazione del popolo curdo”. Anche le istituzioni stanno facendo la loro parte, come il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi: “Ci ha dato la sua disponibilità”, ha ribadito Orsetti spiegando che l’obiettivo è fissare “un incontro, anche con i curdi, per la prossima settimana”. Orsetti si è detto soddisfatto perché “in tutta Italia, da Roma a Milano” ci sono eventi a favore di curdi: “Credo che la loro storia – ha concluso – abbia toccato e colpito molte persone”.

Tra i presenti padre Bernardo Francesco Gianni, abate di San Miniato al Monte: “La mia presenza è per sottolineare – ha affermato – il legame con Lorenzo Orsetti, che è sepolto a San Miniato”. Secondo il vicesindaco di Firenze Cristina Giachi è necessario promuovere “azioni di sensibilizzazione con la cittadinanza” ma anche “fare pressing sul Governo perché” si riesca ad attuare una “politica di disarmo nei confronti della Turchia”. Giachi ha sottolineato che “l’Europa potrebbe fare molto di più per cambiare i destini di questo popolo”.

All’iniziativa è intervenuto anche l’artista curdo-fiorentino Fuad Aziz: “Tutto questo sta accadendo sotto il silenzio dell’Europa – ha detto -. Non basta condannare, bisogna agire e fare azioni concrete”.

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