Aumentare i controlli in strada, con maggiore presenza delle forze dell’ordine, ha “un effetto deterrente ma non è sufficiente. Anche i sistemi di videosorveglianza aiutano ma alla fine bisogna risalire alle cause dei problemi”. Così, in un’intervista al Corriere Fiorentino, il procuratore generale a Firenze Ettore Squillace Greco commenta i dati del Viminale sulla sicurezza che vedono Firenze città prima in Italia per le rapine in strada e al secondo per denunce, dichiarandosi “non sorpreso”.
Per Squillace Greco “servono strategie integrate che abbinino alle risposte in termini di sicurezza fisica delle persone, politiche di prevenzione sociale rivolte ai più deboli che possano realmente incidere sulle cause della marginalità. Bisogna attivare forme di partecipazione sociale, migliorare i servizi, innanzitutto la scuola, rivitalizzare i quartieri per favorire la coesione sociale e la riappropriazione da parte dei cittadini degli spazi pubblici”. Quindi sì a più agenti, ma occorrono anche servizi sociali e carceri non soltanto punitive.
“Servono politiche di prevenzione sociale verso i più deboli, che incidano davvero sulle cause della marginalità”. Inoltre, spiega, “le carenze del sistema penitenziario riducono le possibilità di recupero”. “Dati statistici dimostrano che se il sistema penitenziario realizza percorsi rieducativi la percentuale di recidiva si abbatte in maniera significativa”.
 Nell’intervista Squillace Greco evidenzia inoltre come “aumentare i reati e le pene non generi maggiore sicurezza, lo dimostrano i dati”. “La politica – sottolinea – si fa spesso condizionare dalla richiesta istintiva e umorale”


