Dom 28 Apr 2024

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‘Effetto camaleonte’, uno dei motivi per cui si è dipendenti dagli smartphone.

Pisa, l’effetto camaleonte è un fenomeno che è stato rilevato in uno studio condotto da etologi del dipartimento di biologia dell’Università di Pisa e pubblicato sulla rivista Human Nature.

La familiarità sembra rappresentare uno dei ruoli chiave nel favorire la risposta mimica nell’uso degli smartphone e, potenzialmente, nella dipendenza da questi dispositivi. A scoprirlo è stato un gruppo di etologi del dipartimento di biologia dell’Università di Pisa in un recente studio, che è stato poi pubblicato sulla rivista Human Nature edita da Springer.

“Durante la pandemia Covid-19 – spiega la professoressa Elisabetta Palagi dell’Ateneo pisano – abbiamo condotto un primo esperimento per valutare gli effetti del lockdown sulla risposta mimica nell’uso degli smartphone. I risultati” hanno confermato il fenomeno e “dimostrato che le limitate interazioni sociali ‘dal vivo’ possono modificare, almeno nel breve termine, il modo in cui interagiamo con gli altri rendendoci più inclini a impegnarci in interazioni sociali ‘virtuali’. A distanza di un anno abbiamo fatto un nuovo esperimento i cui risultati sono stati, da un certo punto di vista, sorprendenti”

Ha poi aggiunto che il fenomeno “non scompare nel tempo, come era invece lecito attendersi, ma sembra essere strettamente legato al ‘gradiente di familiarità’. Come avviene con la risata o lo sbadiglio, anche la risposta mimica nell’uso dello smartphone è più evidente quando si è insieme a persone che si conoscono”.

“Ad innescare quello che viene definito dalla scienza come ‘effetto camaleonte’, ossia l’imitazione inconscia dei comportamenti altrui, è la direzione dello sguardo di chi, in un gruppo, utilizza lo smartphone per primo”, ha concluso Veronica Maglieri, primo nome nel lavoro che ha messo in evidenza questo elemento di novità. Se è ben noto come lo sguardo sia, tra gli animali sociali, un elemento di comunicazione importantissimo, “è la prima volta – si afferma – che tale meccanismo (c.d. gaze-following) viene rilevato in relazione agli oggetti manipolati dagli individui che interagiscono”.

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