Ven 19 Apr 2024

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San Miniato (PI): parrocchiani denunciano prete, per spesa 60mila euro in ristrutturazione casa

I parrocchiani contestano al prete di “non avere usato risorse personali ma fondi di una parrocchia, ovvero di una associazione senza scopo di lucro, rispetto alla quale il sacerdote riveste il mero ruolo di amministratore” senza contare che avrebbe agito “in aperta contraddizione con quanto costantemente affermato da Papa

Avrebbe speso oltre 60 mila euro per la ristrutturazione dell’alloggio personale, in canonica,  realizzando  ben tre bagni a uso personale, ha acquistato una cucina del valore di 9.000 euro. Per questo un prete  della diocesi di San Miniato (Pisa), è stato denunciato per appropriazione indebita da alcuni membri del Consiglio degli affari economici delle due parrocchie di cui è reggente.

In una dettagliata querela, presentata ai carabinieri, i parrocchiani  contestano al prete di aver inoltre  impegnato oltre 50.000 euro in lavori edili di natura, qualità e quantità indefinite.

Lo hanno reso noto i querelanti che per il ruolo tenuto nelle due parrocchie hanno potuto esaminare contabilità e fatture. Secondo loro è pure grave il fatto che il vescovo di San Miniato, Andrea Migliavacca, “non solo continua a sostenere il prete – affermano – ma anzi, in presenza di alcuni dei fedeli appartenenti al consiglio degli Affari economici della parrocchia divenuti poi firmatari della querela”, il vescovo ha anche sostenuto – come da registrazione sonora acquisita – che si sarebbe potuto spendere di meno ma che “‘ormai è andata così e che se a qualcuno il costo di 9 mila euro per una cucina può apparire troppo elevato, occorre accettare anche il punto di vista del sacerdote che ha condotto una simile spesa, poiché ognuno ha la sua opinione e questa va rispettata’”.

Tuttavia, i parrocchiani contestano al sacerdote di “non avere usato risorse personali ma fondi di una parrocchia, ovvero di una associazione senza scopo di lucro, rispetto alla quale il prete riveste il mero ruolo di amministratore” senza contare che avrebbe agito “in aperta contraddizione con quanto costantemente affermato da Papa Francesco circa l’habitus morale che dovrebbe contraddistinguere un sacerdote: povero tra i poveri, al servizio della comunità, lontano dalle lusinghe del denaro”.

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