Ven 19 Apr 2024

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Rsa Toscana, costi dei contagi Covid pesano sui budget residenzialità

Firenze, il Comitato dei gestori delle Rsa, a poche ore dagli Stati generali della salute in Toscana, denuncia che l’aumento dei costi di gestione, determinato dalla pandemia di Covid-19, pesa sul budget della residenzialità.

“Nel post emergenza Covid i maggiori costi legati ai contagi nelle Rsa sono a carico dei già insufficienti fondi per la residenzialità degli anziani, e non più sulle Asl. – spiega il comitato in una nota – E da tempo la carenza di quote sanitarie provoca lunghe attese per l’accesso delle persone anziane non autosufficienti nelle strutture, che invece al loro interno hanno posti vuoti, con grande difficoltà per le famiglie, lasciate senza assistenza oppure costrette a rivolgersi alle residenze privatamente”.

“La situazione – sottolinea il comitato – è addirittura peggiorata dalla fine dello stato di emergenza: dal 1° aprile scorso i maggiori costi in caso di contagi nelle Rsa gravano infatti sul budget per la, ossia proprio sulla cifra stanziata per le quote sanitarie destinate a consentire l’ingresso nelle strutture”. Il comitato dei gestori ricorda di aver “accolto con favore a marzo scorso la delibera regionale, la numero 375, sulla proroga al 30 giugno dei ristori previsti durante l’emergenza pandemica per le Rsa e i centri diurni, ma oggi il provvedimento è, purtroppo, puramente teorico. Una constatazione, questa, che oltretutto va ad aggiungersi all’incertezza per ciò che accadrà dal 1° luglio in poi”.

La delibera prosegue il comitato, “consente infatti alle strutture di concordare, insieme alle Società della salute competenti, la realizzazione di ‘bolle Covid’ in caso di contagi e conseguente necessità di procedere all’isolamento. Le ‘bolle’, data l’assistenza infermieristica h24 e l’organizzazione di carattere sanitario (non più, quindi, sociosanitario) previste, implicano il riconoscimento di una tariffa più alta, propria di reparti per l’appunto sanitari. Ma la delibera regionale, anziché porre tali maggiori costi a carico delle Asl, com’è avvenuto per tutta la durata dell’emergenza Covid, attualmente li scarica sui fondi per il settore sociosanitario, benché siano relativi a un problema di natura esclusivamente sanitaria. Una scelta, questa, che vanifica in pratica il riconoscimento dei ristori”.

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