Una “Caporetto del generale Vannacci”, a cui “è stato permesso di distruggere la Lega Toscana”, “confezionando le liste elettorali ‘al contrario’, per un verso utilizzando l’odioso listino bloccato a vantaggio di un suo amico di ‘naja’, consigliere di un Comune di 20.000 abitanti ed iscritto al partito da cinque mesi, dall’altro portando avanti una campagna elettorale basata su volgarità, provocazioni becere e continui richiami nostalgici che niente hanno a che fare con l’identità del partito”.
E’ il duro giudizio di Massimiliano Baldini, consigliere regionale uscente del Carroccio che aveva deciso di non ricandidarsi in aperta polemica con la svolta impressa dal vicesegretario Roberto Vannacci. Una ‘vannaccizzazione’ che non ha dato i frutti sperati, con la Lega che porta a casa un solo consigliere, il fedelissimo dell’ex generale, Massimiliano Simoni, contro i nove del 2020.
Baldini sottolinea come sia stato calpestato “un caposaldo della Lega, il rispetto per il concetto di militanza, di esperienza e di anzianità all’interno del movimento, permettendo al paladino della Xmas, incredibilmente assurto a vicesegretario nazionale poche settimane dopo essersi iscritto, ed ai suoi muscolari sodali, di azzerare la migliore classe dirigente espressa per impegno, contenuti e risultati sotto la guida di Matteo Salvini e Susanna Ceccardi, facendo occupare le candidature a personaggi spesso impresentabili, discussi, in alcun modo riconosciuti dalle comunità dove vivono”.
“Per avere un futuro, insiste l’ex consigliere regionale, “il generale deve essere immediatamente congedato dai ruoli di guida del partito”, anche perché “con questi numeri la Lega Toscana non elegge più nessuno a Roma e la stessa cosa succederà nei consigli comunali che saranno a breve rinnovati nelle tornate elettorali del 2026”.