Tutti al voto! Giovanni Fittante candidato sindaco per ‘Anima Firenze 2030’

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    Tutti al voto! Giovanni Fittante candidato sindaco per ‘Anima Firenze 2030’
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    Speaker 0: Speciale Newsline, tutti al voto.

    Speaker 1: Ben trovati per tutti al voto nell’ambito di Newsline, anche quest’oggi sulle nostre frequenze su ControradioWeb TV come Raffaele Palumbo, ben trovato.

    Speaker 0: Ben trovato anche a te e al nostro ospite.

    Speaker 1: Giovanni Fittante oggi candidato per sindaco di Firenze per la lista Anima Firenze 2030. Buongiorno, grazie per essere qui.

    Speaker 2: Grazie, grazie gli ascoltatori.

    Speaker 1: Il primo candidato che si è ufficializzato il 18 ottobre scorso nell’ambito della prima convention di Anima Firenze 2030. Diciamo che in questo quadro magmatico e ancora di interlocuzioni aperte, lei aveva le idee chiare già a ottobre.

    Speaker 2: Assolutamente sì, anzi anche prima, noi da primavera scorsa che stiamo lavorando a un programma per Firenze perché riteniamo che sia irrispettoso nei confronti degli elettori presentare un candidatura pochi mesi prima, con un programma già preconfezionato e senza aver fatto un percorso di partecipazione e di conoscenza dei cittadini, credo che sia un messaggio sbagliato anche della politica. Noi abbiamo ritenuto invece che il programma andava fatto dai cittadini, dal basso, coinvolgendo tutte le categorie, le persone che lavorano, che conoscono I problemi e che magari sanno anche quali sono le soluzioni. Questo penso che sia il nuovo modo di far politica. Noi nasciamo sulla base del fatto che c’è una carenza della rappresentanza politica a livello di partiti e questo purtroppo è un problema. Noi abbiamo fatto questo in serie raciivica proprio per dare un messaggio di cambiamento e di partecipazione e credo che la politica tradizionale dovrebbe porsi il problema di come rappresentare oggi I cittadini, su quali temi e su quale ovviamente prospettiva di governo di una città che a nostro avviso va migliorata.

    Giovanni Fittante è di origini orgogliosamente calabresi,

    Speaker 0: a Firenze da studente, quindi da diversi anni, diciamo, ma a me il tempo passa per tutti, non nuovo alla politica, già stato consigliere comunale in altre eri geologiche politicamente parlandomi dovrebbe, da dire imprenditore, la conosciamo non solo per Villa Vittoria, ma per aver trasformato un luogo del divertimento, dell’interattenimento, un luogo anche della cultura con molti appuntamenti, anche non facili, con la fondazione Spadolini, insomma non con cose pop e commerciale, ma con cose anche complesse. Se noi dovessimo collocarla su una linea ideale, da una parte celestema sinistra, dalla parte celestema destra, lei dove collecorebbe

    Speaker 2: il suo progetto? Anima Firenze nasce su quattro pilastri valoriali, che sono la Costituzione, l’Antifascismo, la partecipazione e l’Europa. Ovviamente perché? Perché noi ci colloquiamo in quell’ambito di quei valori. Io sono l’origine di Centrosinistra, ho fatto dei mandati a Palazzo Vecchio con I democracisti per prodi come espressione dell’Italia dei Valori e il secondo mandato col PD, perché io ho fondato il PD, ho fondato due partiti, l’Italia dei Valori e il PD.

    Poi ho mollato perché ho lasciato la politica, perché non mi dava soddisfazione, non riuscivo a dare concretezza, perché quello che vogliamo darne noi è concretezza delle soluzioni. L’esempio dello Stadio, erano mesi che io proponevo a sindaco Dario Nardella e bravo è stato finalmente a dar ascolto, non solo a me, probabilmente anche ad altri, però noi proponevamo una soluzione di concretezza, cioè I problemi si possono affrontare e risolvere, e la mia esperienza istituzionale e imprenditoriale ha questo di caratteristica, noi vogliamo dare una soluzione ai problemi e vogliamo darle in modo concreto e crediamo che solo chi ha vissuto I problemi e li vive tutti I giorni forse ha gli elementi in più per dare una risposta alle questioni che appunto si pongono, per cui noi ci collochiamo in quell’ambito lì, naturalmente distinti e distanti dalla destra e da tutti gli estremismi sinceramente. Io credo che gli estremismi ideologici non fanno bene a nessuno, perché poi parto da un presupposto appunto di una visione ideologica dei problemi. Noi invece abbiamo una visione molto pragmatica, molto reale. C’è un problema, come tutti I problemi umani, come diceva Aimee il nostro grande eroe nazionale Giovanni Alcone, possono essere risolti, anche quelli più gravi, anche quelli più complessi.

    Il punto è avere la competenza, la voglia di misurarsi e la voglia di risolverli.

    Speaker 1: Anunciato appunto sin da ottobre alcuni dei principi e delle priorità del programma partendo dall’efficienza del sistema pubblico anche all’insegna della trasparenza?

    Speaker 2: Assolutamente sì, io credo che ci debba essere una rivoluzione anche culturale se vogliamo nella pubblica amministrazione bisogna mettere un po’ della mentalità del privato ma mantenendo anche I valori di un’etica pubblica. La trasparenza è la prima, ma anche la verifica il controllo perché un aspetto fondamentale è la responsabilità. Noi abbiamo visto situazioni, anche faccio l’esempio per essere concreti, delle partecipate. Le partecipate secondo me sono da riorganizzare, ma non solo in sé per sé, parliamo di Casa Spa, di Firenze Parcheggi e di tante altre, perché non hanno funzionato obiettivamente per quelle che sono I risultati, ma anche il controllo. Per esempio, noi proponiamo il primo atto che farei da sindaco di fare una verifica trimestrale su quello che è lo stato dei lavori di avanzamento ai lavori.

    Cioè, mi spiego, I funzionari, tutti coloro che hanno una responsabilità diretta dovrebbero ovviamente fare un report trimestrale al suo superiori per cui il dirigente al funzionario, il funzionario all’assessore, l’assessore al sindaco. Perché questo? Perché La questione del controllo è fondamentale perché se io non so, faccio l’esempio delle casse popolari, cioè edilizia pubblica, purtroppo a me c’è una falla. Hanno pubblicato, non io ma l’hanno pubblicato sui giornali prima dell’estate che c’erano 800 case da ristrutturare di edilizia pubblica, con il problema che abbiamo sull’edilizia pubblica. Allora mi domando come è stato possibile che dopo tanti anni ci siano 800 case da ristrutturare?

    È una roba che non si può accettare, c’è qualcuno che ha sbagliato, perché se quelli che gestiscono le case di addizia pubblica avessero verificato trimestralmente, semestralmente, diciamo qual è la situazione, non si trovano in queste condizioni e poi l’istrutturare di 800 case ha una media di 30.000 euro cada una, come pubblicato sempre dal comune e sono 24 milioni, 3,824. E santi Dio, noi siamo di multe 110 milioni all’anno. Ma col 20% di un anno si potevano ristrutturare queste case. Allora, qual è il punto? Il controllo, la verifica e avere l’idea che le cose si possono fare.

    Questo è il punto.

    Speaker 0: L’è come si pone nei confronti delle questioni urbanistiche, come stiamo parlando spesso in questi giorni, gli student hotel a 1000 euro a camera, piuttosto che I grandi investimenti asiatici su grandi torri che sono girando per due quartieri super vip a Novoly, lo vede come un arricchimento della città o teme che questo come dire poi fiorentino rimanga non rimanga nulla? Lei per sintetizzare al

    Speaker 2: massimo una fregatura perché voglio dire gli studentati e lo so per l’esperienza diretta che per un periodo c’è stato un mio nipote insomma, per cui l’ho vissuti anche da vicino. Effettivamente sono studentati, finti studentati, perché sono alberghi, come dire, in qualche modo che sono fintamente studentati. E peraltro studentati per chi? Per studenti diciamo a un livello sicuramente molto molto elevato perché sono roba che costano 1200 1300 euro al mese diciamo standard per cui insomma io credo che su quello bisogna fare una rivalutazione ma non solo sugli studentati ma anche su come sono rifatti per esempio via le Belfiore e grida vendetta io voglio cioè riqualifichiamo quell’area lì e va bene ma lì c’era un progetto bellissimo dell’architetto de Jean Nouvel francese che era una struttura bellissima, io me lo ricordo perché era in Consiglio Comunale allora e hanno fatto degli studentati, miseriaccia, ma anche brutti, ma proprio brutti, voglio dire siamo al centro di Firenze ma anche a livello estetico, Qualcuno ha visto questo rendering per dire, madonna, ma se voi l’avete visto in le casse del Mone Grigi, io penso che Firenze debba essere più rispettata. Io sono nato in Calabria, vivo a Firenze da una vita, ma mi sento e la mia città.

    A volte chi non viene nato la ama forse in modo diverso, forse più intenso, forse più…

    Speaker 1: Anche il

    Speaker 2: sindaco non ci è nato,

    Speaker 1: se ne facciamo una questione di origine. Però lei diceva, Firenze non viene rispettata, nei contenuti è d’accordo dunque con la direttrice della Galleria dell’Accademia Olberg, lasciando perdere la parola che è stato oggetto di Stima

    Speaker 2: di Zagliano. Lì è stato uno scivolone da parte sua, perché ovviamente non ci si esprime così, peraltro in quel ruolo lì, assolutamente sono scivolone, ma nel merito ha ragione, cioè nel merito noi rischiamo di avere una città che diventa una specie di centro commercial all’aperto, se noi non capovolgiamo il concetto, noi Nella nostra presentazione a Canera Sindaco, che l’abbiamo fatta al manefattore Tabacchi, sul palco avevo due artigiani che mentre io parlavo lavoravano ed è stato simbolico, l’abbiamo voluto mettere al centro dell’attenzione, perché se non riprendiamo l’artigianato, la manualità, quel prodotto fatto da… cioè Firenze storicamente è conosciuta per quello che ha fatto e per quello che fa, per questa realizzazione, per quello che rappresenta il territorio, la manualità, la manifattura, se noi non riprendiamo questo rischiamo veramente di diventare un qualcosa di diverso.

    Speaker 0: I pezzi unici al posto dei pezzi fatti dalle grandi multinazionali. Io ho l’impressione che tutti I nostri ospiti comunque chiaro vadono su un tema che sarà importante in questa campagna elettorale per vari motivi però è importante anche il modo in cui le questioni e le soluzioni alle questioni vengono declinate nella fatta il pece la sicurezza Ci sono molti modi di parlare di sicurezza, diciamo così, molti vogliono che alcune persone siano neutre, in realtà non c’è niente di neutro, si può affrontare un problema con diversi approcci e diverse sensibilità politiche. Lo stesso candidato della sinistra Dimitri Palagi ha presentato la sua candidatura in San Jacopino partendo dalla sicurezza declinandola in un certo modo, così accade anche per gli altri candidati. Per voi questo è un tema anche poi parleremo della serata di questo oggi, è un tema

    Speaker 2: molto significativo se ho capito bene. E’ prioritario. Senza sicurezza non c’è vivibilità, Senza sicurezza non c’è economia, non c’è qualità urbana, non c’è la possibilità dei cittadini di vivere tranquillamente. La sicurezza è fondamentale, è come l’aria, l’acqua. Senza sicurezza non si vive.

    Quando si sceglie di andare in una città, di entrare nelle mura storicamente, anche nel passato, si entrava perché si stabilino due concetti entro perché mi sento più sicuro però rispetto le regole perché ho delle regole ovviamente di vivere una comunità noi stiamo perdendo il senso di appartenenza a questa comunità Lo scippo che sto fatto al 92 N in via Ortio di Cellare è significativo di una perda di appartenenza. Noi quando diciamo vogliamo ridare un’anima a Firenze è quello che vogliamo fare, perché purtroppo, ahimè, quello che è avvenuto, addirà del fatto delittuoso, è che nessuno è intervenuto ad aiutarlo. Quando si perde questa sensibilità dell’attenzione all’altro, a chi ti sta vicino, il rischio è vero. Sulla sicurezza, qual è il punto che è stata purtroppo, ahimè, sottovalutata, ma non solo da livello locale, qui c’è una responsabilità nazionale e locale. Nazionale perché vanno modificate alcune leggi e ci deve essere un intervento ovviamente di attenzione superiore del nazionale, ma anche a livello locale perché la Polizia Municipale noi addestriamo e paghiamo dei vigili urbani per fare Polizia Municipale.

    Noi sappiamo che un terzo di questi vigili addirittura sono a fare attività di ufficio, che per la Molledì sono importanti, ma devono farli chi può essere un impiegato tra virgolette normale qualunque nel senso che ha una funzione diversa, ma non possiamo preparare dei vigili di Polizia Urbana per poi farli fare attività di ufficio. Facciamo bandi per impiegati di ufficio che fanno attività particolari e poi il resto demonstrare sulle strade. Per cui la questione qual è? Che ci va? Certezza della pena?

    Perché qui il problema è, noi non possiamo salvare queste persone in mezzo al mare e poi li abbandoniamo nel mare della criminalità, perché il punto vocale è questo, cioè noi li abbandoniamo quando poi sono arrivati qua nel mare della criminalità, ed è in mano d’opera proprio, diciamo, ottima per loro. Noi dobbiamo creare I pressupposti affinché chi delinque, chi non si comporta e non rispetta le regole, deve pagare le conseguenze e deve essere una certezza della pena significa che non può stare libero per Firenze. Però parallelamente noi puntiamo ad avere un centro di formazione che in questi 18 mesi forme questi cittadini, che gli dia la possibilità di imparare una lingua, che gli dia la possibilità di imparare un mestiere in bianchino, muratore.

    Speaker 1: E’ la famosa accoglienza di secondo livello.

    Speaker 2: Ma che deve essere un concetto che devono capire tutti, perché se noi non prendiamo la radice, perché poi questi avranno tutti loro percorso in 18 mesi, avranno I requisiti di rimanere in Italia, abbiamo formato un cittadino, andrà in Germania e abbiamo formato un cittadino, non ai requisiti tornerà nel suo Paese, abbiamo creato sviluppo, lì lo sviluppo lo crei in questo modo, non con fantomatiche iniziative diciamo.

    Speaker 1: Fittante, questi saranno temi al centro dell’evento di stasera dalle 18 al caffè letterario alle murate dove presenterete il programma per quanto riguarda la sicurezza di Anima Firenze 2030. Andiamo ad altri due punti programmatici importanti per capire anche poi eventuali interlocuzioni all’interno appunto delle aree in vista di eventuali alleanze. Aeroporto e gestione multi utility, investimenti in borsa, gestione dei servizi pubblici.

    Speaker 2: L’aeroporto io almeno da quando ho fatto politica nel 1999 si parlava di questo aeroporto, insomma alla fine un giorno in una trasmissione a livello battuta ho trovato la soluzione, vi metto d’accordo tutti, ma quale facciamo circolare per decollo verticale? Perché è questo il punto, di là della battuta è incredibile, è improponibile che si stiano venti anni, venticinque, anzi adesso quasi andiamo a trenta a discute della stessa questione. Io voglio dare solo un dato. Esattamente negli anni 90, anzi prima, quasi negli anni, fino agli anni 80, io prendevo il 3, l’aereo per Pisa, facevo il check-in a Santa Maria Novella, non so, forse voi siete troppo giovani, ma insomma, io andavo alla stazione Santa Maria Novella, mettevo la barice, facevo il cecchino e scendevo dentro l’aeroporto, adesso l’hanno peggiorato, adesso bisogna andare a fare il moving people, lì a Pisa, alla stazione centrale, per gli Altiduori, il punto qual è? Che noi dobbiamo rafforzare il collegamento Firenze-Pisa, Fare questa benetta pista ma non una pista diciamo per fare in modo che arrivino I megaerei diciamo per fare I charter anche qua, no assolutamente no.

    Firenze deve rimanere city aereoporto, c’è un aereoporto di città però dobbiamo mettere in sicurezza questa benetta pista, facciamola anche obliqua, ma anche per dare una risposta ai cittadini che abitano lì. Si può fare, si deve fare. La domanda è come mai ci abbiamo impiegato, e ci impiegiamo ancora 25 anni, a parlare di una cosa che poteva essere risolta certamente diciamo 25 anni fa. Il punto qual è? Che neanche a livello politico nonostante le amministrazioni erano collegate in termini anche di partito non c’era questa visione, perché l’ideologia quando si mette l’ideologia davanti il problema non si risolve.

    Speaker 0: Un flash sulla multi-utility che diceva che…

    Speaker 2: Io ho fatto un refrenio sull’acqua pubblica storicamente, per cui sono uno che ritiene che gli elementi fondamentali, I servizi fondamentali devono essere diciamo di proprietà pubblica, che significa questa? Di maggioranza, diciamo il pubblico deve avere la maggioranza, poi sulla gestione diciamo della multitudine, se si può migliorare, creare aggregazione per dare una forza in più alla struttura, sono pienamente d’accordo, ma il 51% deve essere pubblico perché la garanzia che I servizi essenziali devono essere tutelati da un interesse pubblico. I servizi essenziali sono quelli fondamentali e per cui non devono… Io fece anche la battaglia sulla privatizzazione dell’ATAF, perché ritene che era sbagliata, io fece la rottura con il PD e con Matteo Renzi su quel tema lì, perché ritenevo sbagliata, perché le funzioni fondamentali di una città, quelli che sono per la sopravvivenza, per gli elementi fondamentali, devono stare di proprietà pubblica. Poi ci deve essere l’intervento del privato anche in aggiunta che può dare efficientamento a questa struttura.

    Certo è che però, per chiudere il discorso della questione pubblica, è che però poi le partecipate, I ruoli vanno date a gente competente e vanno verificati e prima di dare un carico ma anche chi si candi da sineco, di avere una visione complessiva del futuro della città, di quel settore lì, perché se non ce l’ha è un danno per la struttura e per tutti I cittadini.

    Speaker 0: Una domanda che ci piacerebbe fare è quella delle alleanze, ma in questo momento ci sembra che la situazione sia così magmatica che parlare di alleanze.

    Speaker 1: Ci sono delle interlocuzioni aperte perché non diamo dei punti di possibile dialogo.

    Speaker 2: Assolutamente sì, diciamo, noi stiamo parlando con chi ci ha chiesto di incontrarsi, chiaramente con le persone e con I soggetti più affini, per cui con il PD, con la centro-sinistra, abbiamo parlato con la Cecilia del Re, insomma, ci hanno chiesto in contro anche Montanari, insomma, dialoguiamo con tutti. Chiaramente cosa è che poniamo come questione, a di là dell’Alleanza, due questioni fondamentali. Noi siamo nati per dare il miglior programma possibile a Firenze e il miglior governo possibile. Questi sono due elementi per noi distintivi. L’altro è sui temi principali, noi abbiamo delle priorità che sono la sicurezza, la questione casa, le caccine e la questione della cultura.

    Noi siamo nati e la Regginezione Urbana è altro elemento, noi siamo nati alle Cascine, noi abbiamo fondato Anima Firenze formalmente in una serata alle Cascine proprio per dare un senso, cioè un messaggio specifico, Abbiamo fatto la prima convention alla manifattura come elemento di riferimento della regione urbana, abbiamo fatto il primo incontro alle murate e caffè letterario per dire che sono elementi culturali, abbiamo fatto l’altro secondo convention in un teatro perché noi abbiamo fatto questa associazione che si chiama Anima Firenze 2030 che ha come tre presupposti, è associazione culturale, civica e politica, perché senza la cultura non si va da nessuna parte.

    Speaker 1: Avremo modo poi di addentrarci nel programma anche di Anima Firenze 2030 e spiegare le varie declinazioni della sua progettualità, ma il famoso passo indietro che viene chiesto in un’interloguzione all’interno poi di un’alleanza, lei sarebbe anche disposto a farlo, ci fosse una visione comune condivisa su appunto I termini che ci diceva?

    Speaker 2: Ma sì, io non sono uno, cioè questa operazione qua, questo impegno cibo che abbiamo fatto, l’abbiamo fatto per dare un contributo a Firenze Vero, io non ho bisogno, tutto il rispetto, sia per motivi economici, sia per motivi anche professionari sia per motivi anche di visibilità l’ho avuta ne ho avuta tanta per cui non sono non metto davanti giovani fittante io metto davanti problemi e le soluzioni a me interessa questa città sia governata meglio che sia migliorata per cui se c’è una proposta politica che guarda quei contenuti, che mi dà la garanzia che quei contenuti siano porti avanti, beh, qual è il problema? Io un passo indietro lo faccio, ma per farne due avanti non perché, diciamo, io credo che ci sia aggiunto il momento di avere un senso di responsabilità a tutti quanti e capire quali sono I problemi e quali sono le risposte da dare, dopodiché se siamo tutte persone per bene e hanno a cuore l’interesse di Firenze e non il proprio interesse, si ragiona, perché se si vuole risolvere I problemi ci si mette intorno a un tavolo e si ragiona. Se poi ci sono pregiudiziali personali come molti ho visto fanno credo che non si arriverà a nessuna parte.

    La questione però fondamentale per chiudere è che chiunque si candida sindaco e quello che io purtroppo non ho visto è la mancanza di visione complessiva di questa città per il futuro, per I prossimi vent’anni e credo che questo è quello che manca veramente. Cioè quando uno si candidato a un ruolo così importante, una grande responsabilità, dovrebbe avere chiaro qual è il punto, qual è la visione per il futuro. Io metto a disposizione due cose, la mia esperienza istituzionale e quella imprenditoriale. Se qualcuno con intelligenza e apertura mentale vuole arrivare a trovare delle sintesi, io sono disponibile, ma ripeto su quelle basi.

    Speaker 1: Il messaggio politico è chiaro, Raffaele, noi diamo appuntamento ai nostri ascoltatori per nuovi approfondimenti di tutto al voto su ControradioWeb.tv torniamo tra poco però per Newsline, le interviste e gli approfondimenti che faremo dalla redazione e sulle nostre frequenze rimanete con noi.”