Svolta nell’inchiesta Cocci: indagati due esponenti politici

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    Terremoto in Fdi a Prato dopo la vicenda delle lettere anonime: la procura ipotizza guerra fratricida nel partito, dato che il competitor di Tommaso Cocci per le regionali – Claudio Belgiorno – è indagato per revenge porn. Entrambi rischiano l’esclusione dalle liste elettorali, la decisione arriverà da Roma nelle prossime ore

    C’è una svolta clamorosa nell’inchiesta sulle lettere anonime diffuse nei mesi scorsi contro il consigliere comunale di Prato Tommaso Cocci (FdI). La Procura di Prato ha messo sotto indagine e disposto perquisizioni nei confronti di Claudio Belgiorno, ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Prato, e di Andrea Poggianti, vicepresidente di centrodestra del consiglio comunale di Empoli. I reati contestati sono quelli di Revenge porn e diffamazione. Nelle scorse settimane Cocci, avvocato di 34 anni, era stato infatti destinatario di una serie di minacce seguite ad un adescamento da parte di un profilo online che si è poi rivelato falso: alcune lettere lo minacciavano di ritirarsi dalla corsa per le imminenti elezioni regionali, pena la diffusione di suoi dettagli intimi e elementi che lo screditavano.
    Secondo le indagini della Procura guidata da Luca Tescaroli, i due indagati avrebbero diffuso le immagini sessualmente esplicite di Cocci e le lettere inviandole a esponenti politici di Prato e Firenze di FdI e agli organi di informazione.

    Il tempismo della notizia sugli indagati è della massima rilevanza politica perché sia la presunta vittima dei reati – Cocci – che uno dei due indagati – Belgiorno – erano pronti a sfidarsi per FdI nel collegio pratese alle elezioni regionali toscane (12 e 13 ottobre). Le liste vanno consegnate entro venerdì mattina (12 settembre), dunque il riflesso di questa vicenda sarà determinante. Proprio per questo, a Roma, i vertici del partito di governo stanno decidendo sul da farsi. L’ipotesi della procura è che Belgiorno abbia tentato di screditare il suo avversario con la diffusione di quel materiale e con delle minacce indirette: è probabile che questo scenario porti alla sua esclusione dalle liste. Ma anche Cocci non è al sicuro rispetto alla corsa elettorale, dato che gli elementi emersi riguardo alla sua appartenenza alla Loggia massonica Sagittario di Prato – “Sono in sonno da giugno”, aveva replicato lui – lo mettono sub judice da parte del suo partito