
Il Segretario generale della Cgil della Toscana Rossano Rossi dice no alla proposta del Presidente della Regione Giani ad entrare nella prossima Giunta come assessore: “ho iniziato facendo il sindacalista e così finirò”.
Si commuove Rossano Rossi, il Segretario generale della Cgil della Toscana, quando dice che per lui ritrovarsi in assemblea con i lavoratori davanti è la cosa più bella del mondo. Lo fa alla fine di un lungo ragionamento dove insieme alla analisi del voto in Toscana, annuncia il suo “no” alla proposta ufficiale del Presidente della Regione appena riconfermato Eugenio Giani ad entrare nella prossima Giunta come assessore. L’impegno del governo regionale, ha detto Rossi, si vede sull’impegno che verrà messo sui temi del lavoro. Rossi si è naturalmente detto onorato ed ha motivato il suo rifiuto facendo riferimento agli attacchi che ha definito “furibondi” che la Cgil sta subendo in questi ultimi mesi. Il riferimento è all’accusa di fare direttamente politica usando il sindacato solo come paravento. Rossi difende Landini e lo fa anche in riferimento all’affaire Meloni, ribadendo che il Segretario della Cgil altro non voleva fare che attaccare la sudditanza evidente della Presidente del Consiglio a Trump. Per il resto Rossano Rossi si dice soddisfatto del risultato elettorale, preoccupato per l’astensionismo, dispiaciuto per il mancato ingresso in Consiglio di Toscana Rossa a causa – dice – “di una legge regionale assurda”, indignato per i rumors che lo volevano consulente del Presidente per i temi del lavoro. Per auspicare infine la riconferma di quegli assessori che si sono distinti per il loro lavoro, e fa dunque i nomi di Bezzini, Spinelli e Monni. “E’ giusto – ha detto – che il Presidente guardi anche fuori dalla lista degli eletti, ma io ho scelto di restare a fare il Segretario generale della Cgil della Toscana. Ho iniziato facendo il sindacalista e così finirò”.