Distretto e confronto: a Prato il tavolo di filiera tra eccellenze e diritti negati

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    Distretto e confronto: a Prato il tavolo di filiera tra eccellenze e diritti negati
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    A Prato si apre una fase decisiva per il futuro di diciotto operai senza stipendio da mesi. Ma anche per le modalità di confronto nel distretto. Dopo settimane di proteste, uno dei brand committenti di Alba srl ha infatti accettato di partecipare all’incontro convocato in Provincia su una vertenza che mette a nudo le contraddizioni del distretto moda, tra eccellenza produttiva e diritti negati.

    IL SERVIZIO DI GIORGIO BERNARDINI

    PRATO Per la prima volta si siede al tavolo tutta la filiera. C’è un svolta nella vertenza Alba srl, l’azienda alle porte Montemurlo dove lo scorso luglio alcuni operai furono aggrediti da una delle titolari della fabbrica durante un presidio per chiedere stipendi e diritti. Quegli operai rappresentati dal sindacato Sudd Cobas sono senza lavoro e senza stipendio da mesi.

    Però dopo settimane di proteste e presidi è arrivato nelle ultime ore un primo risultato: Canadian, marchio gestito dalla Artcrafts International, avrebbe confermato l’intenzione di partecipare al tavolo convocato in Provincia di Prato per giovedì 30 ottobre.
    Un segnale atteso da settimane dai lavoratori e dal sindacato, che parla di “passo decisivo per garantire futuro e continuità occupazionale”.

    Il caso dei 18 operai di Alba in protesta è esemplare non solo in negativo per la violenza che hanno subito, ma anche – nell’altra direzione – per gli scenari di nuove procedure per la risoluzione delle crisi nel distretto pratese. Da tempo il sindacato chiede infatti che anche i committenti principali della filiera si assumano le proprie responsabilità, non solo le ditte intermediarie, che in questo caso sono lanifici pratesi. Canadian ha detto sì, ma Patrizia Pepe – che secondo i rappresentanti dei lavoratori sarebbe un’altro dei committenti di Alba – continuerebbe a “sottrarsi al confronto”.

    Domani, quindi, alla sede della Provincia di Prato, si siederanno attorno allo stesso tavolo operai, istituzioni e rappresentanti di tutte le fasi del processo che conduce dalle fabbriche alle passerelle. Un incontro che potrebbe segnare un cambio di passo in una vicenda diventata simbolo delle contraddizioni della moda: eccellenza del made in Italy da un lato, precarietà e sfruttamento dall’altro. Il tavolo di domani dirà se questa volta la filiera ha davvero deciso di guardarsi in faccia.