Calza, l’ordinanza del Comune ferma l’attività ricettiva

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    Calza, l'ordinanza del Comune ferma l'attività ricettiva
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    Il Comune di Firenze ha emesso un’ordinanza che concede novanta giorni alla proprietà dell’ex Convitto della Calza per riallinearsi all’uso di spa con foresteria, sospendendo l’attività ricettiva e di ristorazione avviata senza permesso.

    All’ex Convitto della Calza di Firenze le attività di Spa e di foresteria per i clienti del centro benessere in realtà non sono nemmeno mai partite. Un paradosso, se si pensa al fatto stiamo parlando delle uniche attività previste dall’uso direzionale dell’immobile. Adesso arriva – dopo i rilievi della Polizia Municipale – la Direzione urbanistica del Comune di Firenze con una ordinanza che concede novanta giorni alla Domus Rex per riallinearsi alla legge. Fermando dunque l’hotel di lusso con Cin finto e l’attività di ristorazione, per fare quanto è nelle loro possibilità di legge. Ovvero solo Spa e foresteria. Niente di più e niente di meno. Magari senza Codici identificativi posticci, presi a prestito da un altro hotel della proprietà. In caso contrario, ovvero se la proprietà della Calza non si “riallinea”, in caso cioè di mancata ottemperanza dell’ordinanza, si potrebbe andare verso una chiusura della struttura. Con tanto di sigilli. Sempre nel caso di una mancata “cessazione dell’uso difforme”. La Polizia municipale aveva già nei giorni scorsi comminato una multa di quattromila euro. C’era anche un’insegna sulla pubblica via, oltre alla presenza su Booking, e ad altri comportamenti che avevano esposto senza preoccupazioni da parte della proprietà l’arbitrario cambiamento della destinazione e dell’uso dell’ex Convitto. Alla richiesta di un incontro chiarificatore avanzato dalla proprietà, ai nostri microfoni la Sindaca di Firenze Sara Funaro aveva ribattuto con un netto “non funziona così”. Alla Calza funzionano i controlli, le ordinanze, l’applicazione della legge.