“La maggioranza delle nostre socie ha deciso di riconoscere l’esistenza di un modello maschile positivo e ha scelto con coraggio perché donne e uomini siano impegnati insieme nella lotta alla violenza maschile e adulta, piuttosto che aderire alla proposta di una collaborazione con i movimenti di uomini, esterni e paralleli (ambassadors, membri di una sorta di advisory board, sostenitori, finanziatori…) sulla base di identità separate”. scrive Artemisia in una nota.
E aggiunge “la scelta della nostra associazione è derivata dal lavoro quotidiano contro la violenza alle donne, i bambini e le bambine e dal lavoro con gli adulti e le adulte che hanno subito violenza durante l’infanzia. È derivata dalla consapevolezza che nella lotta alla violenza alle donne e ai bambini è compreso il bisogno di riparazione. È dall’aver accolto la sfida che nasce dalla lettura dei bisogni delle persone che ha avuto origine la necessità di un cambiamento.
Ne abbiamo parlato con la presidente Elena Baragli



