Tre dei sette componenti della Commissione consultiva per il teatro del Mic hanno presentato al ministro della Cultura le proprie dimissioni a causa della “scelta della maggioranza della Commissione di voler declassare la Fondazione teatro Nazionale della Toscana” che vede Stefano Massini alla direzione artistica.
La notizia arriva alla vigilia della presentazione della nuova stagione dal titolo ‘Altri sguardi’ da parte del direttore artistico Stefano Massini sull’arengario di Piazza della Signoria, prevista per domani mattina. Sarà presente anche la presidente del Teatro della Toscana e sindaca Sara Funaro.
I tre componenti che si sono dimessi nelle scorse ore in segno di protesta per la trasformazione del Teatro della Toscana da teatro nazionale a teatro della città, sono Alberto Cassani, Carmelo Grassi e Angelo Pastore. Una scelta dicono nella lettera di dimissioni che “ci trova assolutamente contrari e rende impossibile la prosecuzione del lavoro”.
“È preoccupante e inaccettabile l’idea del declassamento del Teatro della Toscana che leggiamo sulla stampa e che ha portato alle dimissioni di tre commissari su sette della commissione ministeriale. Un declassamento che, come riportato dagli organi di stampa, si baserebbe su ‘motivazioni pretestuose’. Quello che sta succedendo al nostro Teatro è una situazione anomala e mai vista prima nella storia dei teatri italiani. Chiedo spiegazioni immediate al ministro Giuli e al sottosegretario Mazzi perché si tratta di un atto gravissimo, ripeto, inaccettabile. Se venisse confermata l’intenzione di andare avanti in questa direzione siamo pronti ad agire in tutte le sedi opportune a tutela della nostra città e del prestigio e della storia del nostro Teatro. Non possiamo tollerare questo sfregio a Firenze e al Teatro della Toscana”. Dichiara in una nota la Sindaca Funaro.
“Quanto sta accadendo al Ministero della Cultura, nella commissione ministeriale consultiva per il teatro è gravissimo”. Lo afferma Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi Sinistra. “In sostanza – prosegue la parlamentare rossoverde della commissione cultura di Montecitorio – siamo di fronte all’ennesimo caso di pressione e condizionamento politico sulle valutazioni che riguardano i prodotti culturali. Il caso in questione è quello del Teatro della Toscana, che per il Governo va declassato e punito con il taglio dei finanziamenti perché a dirigerlo è Stefano Massini. Siamo di fronte a un’operazione palese e sfacciata di controllo politico sul mondo della cultura e quindi di riduzione della sua libertà creativa e del suo pluralismo”.
“Il Comune di Firenze aveva dato il via alla nuova era della Fondazione individuando Stefano Massini, figura di grande e indiscutibile valore, alla guida del Teatro della Pergola. Cosa sta succedendo ora? È in atto una ritorsione politica rispetto alle libere e autonome scelte fatte dai soci fondatori della Fondazione solo perché il ministero della Cultura ne pretendeva altre. Il ministro Giuli ed il sottosegretario Mazzi smentiscano pubblicamente questo scempio. Come gruppo Pd presentiamo un’interrogazione parlamentare, perché la cultura è e deve rimanere libera. Come fiorentino dico che non accetteremo questo affronto alla Città di Firenze” dichiara il deputato dem Federico Gianassi.
“Declassare la Pergola per ragioni ideologiche è uno schiaffo a Firenze e alla cultura. Il ministro dell’ignoranza Giuli si dovrebbe vergognare”. Così in una nota il senatore di Iv Matteo Renzi.
L’Agis, l’Associazione generale dello spettacolo, “pur nel rispetto delle decisioni individuali e a seguito di un confronto con Federvivo e con le sue associate del settore prosa, confida nel fatto che si possa ristabilire quanto prima un clima di distensione e collaborazione, nell’interesse di tutto il settore” sulla vicenda che ha portato alle dimissioni di tre componenti della Commissione teatro del Mic.
Inoltre, Agis “esprime forte preoccupazione per il clima che si è determinato e per l’inasprimento dei toni che pregiudica la serenità dei lavori della Commissione e auspica che tale situazione non comprometta l’iter di definizione e assegnazione dei contributi destinati allo spettacolo dal vivo, fondamentale per la programmazione e la stabilità delle imprese culturali”.