Ven 3 Mag 2024

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Parco eolico Villore, Italia Nostra-Cai: “battaglia legale non è finita”

“Esistono solide ragioni per appellarsi contro queste sentenze al Consiglio di Stato, e proseguire con una serie di altre azioni” annunciano, in una nota congiunta, Italia nostra e Cai di Firenze, in merito alla realizzazione dell’impianto eolico di Monte Giogo di Villore e Corella in Mugello (Firenze)

“Esistono solide ragioni per appellarsi contro queste sentenze al Consiglio di Stato, e proseguire con una serie di altre azioni” pertanto “la battaglia legale non finisce qui” . Lo annunciano, in una nota congiunta, Italia nostra e Cai di Firenze, in merito alla realizzazione dell’impianto eolico di Monte Giogo di Villore e Corella in Mugello (Firenze).

il 10 gennaio scorso il Tar della Toscana ha respinto il ricorso presentato da Italia Nostra  ambientalista e dal Club alpino italiano, “sostenuti da comitati e cittadini”. Nella stessa nota, firmata anche dall’associazione Dicomanocheverrà, Atto Primo Salute Ambiente Cultura Odv e Comitato per la tutela del crinale mugellano, si segnala poi “come i lavori dell’impianto siano stati interrotti, in regime di autotutela” per accertamenti in corso inerenti “la gestione delle rocce da scavo”.

Il riferimento, secondo quanto poi appreso, sarebbe a un controllo dei carabinieri forestali sulla ditta che si occupa in appalto del trasporto delle rocce di scavo e che avrebbe portato a una segnalazione per smaltimento illecito di rifiuti: non avrebbe avuto l’autorizzazione al trasporto degli stessi. In base a quanto prevede la normativa in materia, se l’imprenditore dimostra poi lo smaltimento lecito, il reato decade e tutto si risolve con una sanzione pecuniaria.

Riguardo alla sentenza del Tar Italia nostra e CAI spiegano: “Sapevamo fin dall’inizio che il Tar non ha potere di rivedere gli aspetti puramente tecnici e discrezionali degli Enti autorizzatori ma speravamo che da parte” dei giudici amministrativi “ci fosse maggiore sensibilità nel rilevare determinate forzature e omissioni”.

La sentenza, si spiega, ha respinto il ricorso – venti gli aspetti contestati del decreto autorizzativo -, “evitando del tutto le questioni di merito e dichiarando il ricorso a priori improcedibile per essere stato presentato in un momento in cui il decreto autorizzativo era sospeso nella sua efficacia”. Tra le questioni sollevate, si spiega, il fatto che “”manca l’autorizzazione sismica, mancano le indagini geognostiche sulle strade e siamo ancora in attesa del progetto esecutivo. Per questo riteniamo che non possa considerarsi chiusa la questione”.

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