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Dom 24 Ago 2025
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ToscanaCronacaPalestinese morta a Pisa: funerale a parco pace S.Giuliano Terme

Palestinese morta a Pisa: funerale a parco pace S.Giuliano Terme

Si svolgeranno mercoledì alle 12:00, al parco della Pace ‘Tiziano Terzani’ di Pontasserchio i funerali di Marah Abu Zhuri, la ventenne palestinese morta all’ospedale di Pisa dove è arrivato in uno stato di grave malnutrizione.

Tra le autorità attese alla cerimonia c’è anche l’ambasciatrice della Palestina in Italia Abeer Odeh. Lo ha detto il sindaco di San Giuliano Terme (Pisa) Matteo Cecchelli. Nelle prossime ore è infatti atteso il nulla osta formale alla sepoltura da parte dell’autorità giudiziaria e successivamente saranno eseguite le esequie che sono state concordate tra il Comune sangiulianese, il primo a dare disponibilità, la famiglia della 20enne e l’imam di Pisa, Mohammad Khalil. Dopo la cerimonia, alla quale sono attesi anche rappresentanti politici toscani e nazionali, la salma della ragazza sarà tumulata in uno dei cimiteri comunali, anche se per motivi di privacy al momento non è stato comunicato, proprio per consentire la massima riservatezza alla madre della 20enne nel momento della tumulazione. Marah Abu Zuhri, era una giovane palestinese di 20 anni che viveva da mesi in un campo profughi a Gaza, duramente colpita dalla guerra e dalla crisi umanitaria. Marah è arrivata in Italia la notte tra il 13 e il 14 agosto 2025, con un volo umanitario organizzato dal governo italiano e la 46ª Brigata Aerea, insieme ad altri pazienti bisognosi di cure. Al suo arrivo all’ospedale di Pisa (Cisanello), le sue condizioni erano già gravissime: pesava solo 35 chili, profondamente debilitata, in uno stato di severo deperimento organico e grave malnutrizione. Nonostante il ricovero immediato e le cure tempestive, la situazione era ormai compromessa: il 15 agosto Marah ha avuto una improvvisa crisi respiratoria seguita da arresto cardiaco, e i tentativi di rianimazione sono risultati vani. Il quadro clinico fornito dai medici italiani esclude una diagnosi di leucemia, sostenendo piuttosto che la causa diretta della morte sia stata la malnutrizione, effetto della carenza di cibo nei campi profughi di Gaza. La sua morte è diventata simbolo delle conseguenze della guerra, della carestia e dell’isolamento di Gaza. L’evento ha suscitato grande emozione e dibattito, con attestazioni di cordoglio e appelli alla pace da parte delle istituzioni toscane e italiane, mentre a livello internazionale è scoppiata una polemica tra autorità israeliane (che hanno sostenuto una diagnosi di leucemia) e i medici italiani, che hanno negato tale diagnosi basandosi su esami clinici fatti in Italia. La madre di Marah, arrivata insieme a lei, è stata ospitata a San Giuliano Terme, che si è fatto carico della sepoltura della ragazza e dell’accoglienza della famiglia. Marah era una studentessa che aveva interrotto gli studi a causa della guerra, ricordata da soccorritori e amici per dignità e compostezza anche nelle situazioni più difficili.