Il Collettivo di Fabbrica: “Il corteo si è ingrossato attraversando il quartiere delle Cure. C’è una maggioranza sociale che si oppone al genocidio. L’attacco di stanotte non fermerà la Flotilla e nemmeno la nostra mobilitazione. Ogni organizzazione si prepari a bloccare tutto”
Un fiume di persone ha attraversato ieri sera le Cure, rispondendo alla chiamata dal Collettivo di Fabbrica ex Gkn per il 10° flash mob Urlo per Gaza. Un corteo di oltre 3mila persone che è quasi raddoppiato attraversando il quartiere, con gli abitanti che uscivano dai portoni e si univano alla manifestazione, mentre tanti altri partecipavano cantando gli slogan dalle finestre.
“C’è una maggioranza sociale che si oppone al genocidio – commenta il Collettivo di Fabbrica – e lo fa con i propri corpi, quelli che scendono in piazza e soprattutto quelli che ora sono sulla Global Sumud Flotilla. Stamattina ci siamo svegliati con l’attacco del drone all’imbarcazione principale, testimoniato direttamente da Miguel Duarte, che tra le altre cose è un nostro solidale. Cosa si prepara a fare Israele è chiaro. Deve essere chiaro cosa ci prepariamo a fare noi. Dobbiamo diventare maggioranza attiva. Ogni organizzazione sociale, sindacale ecc, deve discutere seriamente della questione dello sciopero generale e generalizzato e del blocco sociale contro il blocco della Flotilla. In questo contesto la reindustrializzazione pubblica della ex Gkn e la fabbrica socialmente integrata diventano ancora di più l’imperativo morale di un orizzonte alternativo”.