Infermieri nelle postazioni del 118 lasciati senza servizio di mensa né buoni pasto, il giudice del lavoro condanna l’Asl Toscana centro al pagamento di quanto dovuto. Lo rende noto il Nursind.
Nei giorni scorsi il giudice della sezione lavoro del Tribunale di Firenze Leonardo Pucci ha dato ragione a un gruppo di infermieri assistiti dall’avvocato Rudi Caldesi, legale del Nursind, che si erano rivolti alla giustizia per chiedere il riconoscimento del servizio alternativo alla mensa durante lo svolgimento dei turni di emergenza-urgenza nelle postazioni di Vaglia, Dicomano e Rignano sull’Arno, nel Fiorentino.
Il giudice, si spiega in una nota, ha ritenuto non sufficienti le motivazioni dell’Azienda sanitaria, che riteneva di escludere i lavoratori turnisti dal godimento del beneficio della mensa o dei buoni pasto perché tale riconoscimento sarebbe legato al godimento di una pausa durante l’orario di lavoro che i turnisti del comparto sanità non possono effettuare, perché comporterebbe un’interruzione del servizio. Per questo motivo ha condannato l’Asl Toscana Centro a corrispondere a ognuno degli infermieri che hanno intentato la causa quanto dovuto. “Nel 2025 – spiega Alberto Balestra, dirigente della segreteria Toscana centro di Nursind – è assurdo che si debba procedere a continui ricorsi per vedere riconosciuto un diritto sancito dalla legge e costantemente negato ai lavoratori dall’Azienda sanitaria. Tralasciando la divisione, di fatto, in lavoratori di serie A e di serie B.
Il nostro sindacato si conferma attento alle esigenze di tutto il personale sanitario: continueremo su questa strada supportando quanti hanno bisogno di tutela e rappresentatività”. “Allo stesso tempo – conclude il segretario regionale Giampaolo Giannoni – facciamo appello a tutte le aziende sanitarie toscane affinché si prendano carico del problema, dialogando con la Regione per risolvere una questione che è paradossale e lede i diritti degli infermieri che lavorano sul territorio”

